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https://eventi.erickson.it/autismi-2020/session-detail/1379/s4-aspetti-etici-e-culturali-dellautismo-riflessioni-e-prospettive-di-cambiamento-a-confronto
S4. Aspetti etici e culturali dell’autismo: riflessioni e prospettive di cambiamento a confronto
AMBITO CULTURALE-SOCIALE
Introduce e coordina:
Flavia Caretto (Presidente Culturautismo Onlus, Roma)
La condizione autistica e il cambiamento di cultura e conoscenze
Michele Zappella (Neuropsichiatra infantile, Università di Siena)
L’aumento di prevalenza dell’autismo, strepitoso in certe aree del mondo, molto minore in altre, e correlato ai criteri diagnostici usati, è la cartina di tornasole tra continuità e cambiamento nei riguardi dell’autismo che rimane come un «disturbo» nel primo caso e diventa una «condizione» nel secondo. Le conoscenze, poi, sono aumentate sia relativamente alla tematica autistica – si pensi alla frequenza delle comorbidità – sia nei disturbi del neurosviluppo con l’evidenza in alcuni di essi di sintomi uguali a quelli autistici.
Autismo e isolamento sociale per le famiglie: come uscirne?
Benedetta Demartis (Presidente Nazionale Angsa Onlus)
La condizione di isolamento sociale, che riguarda ancora oggi molte persone con autismo e i loro familiari, è un problema culturale oppure è strettamente legata ai servizi sanitari e territoriali ancora troppo inadeguati e spesso inefficienti? Le Linee d'indirizzo sono irrealizzabili? Cosa si può fare per migliorare realmente la partecipazione e il benessere delle persone autistiche e dei loro famigliari?
L’importanza della dimensione etica nell’autismo
Pietro Cirrincione (Consigliere Autism-Europe e Gruppo Asperger Onlus, Roma)
L'importanza dell'etica nell'autismo è un elemento incredibilmente sottovalutato nell’ambito della ricerca scientifica, delle pratiche educative, delle politiche e persino nelle attività del Terzo Settore. Le esigenze particolari e le diverse espressioni dello spettro autistico richiedono infatti punti di vista diversi, ma spesso manca questa consapevolezza quando si sperimentano farmaci, si scelgono priorità di ricerca, si propongono interventi clinici e anche tra coloro che dovrebbero cooperare per realizzare l'inclusione sociale. Promuovere una vera inclusione passa infatti anche attraverso l’uso di un linguaggio non stigmatizzante, non concentrato solo sugli aspetti medici e considerato accettabile sia dalle famiglie sia dalla comunità autistica.
Relatori:
Pietro Cirrincione
, Benedetta Demartis
, Flavia Caretto
, Michele Zappella