Relatore/Relatrice


Stefano Vicari

Professore Ordinario di Neuropsichiatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma e Responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

BIOGRAFIA

E' Direttore della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Professore Ordinario di Neuropsichiatria presso la medesima Università. Dal 2007 è Responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza presso l'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma dove organizza e coordina l'attività clinica attraverso protocolli basati sull’evidenza e su linee guida nazionali e internazionali per la diagnosi e il trattamento dei disturbi del neurosviluppo e psichiatrici in età evolutiva. Coordina inoltre un’intensa attività di ricerca relativa alla medesima Unità Operativa e all’Università Cattolica del Sacro Cuore. I suoi maggiori contributi scientifici sono nel campo della neuropsicologia dello sviluppo, volti ad individuare le caratteristiche cognitive e cliniche e i trattamenti innovativi nel disturbo dello spettro autistico, nella disabilità intellettiva, in sindromi genetiche come la sindrome di Williams e la sindrome di Down e nei disturbi di linguaggio e di apprendimento. Il Prof. Vicari si occupa inoltre di ricerca e clinica dei disordini psichiatrici in età evolutiva, come i disturbi alimentari, gli esordi psicotici e i disturbi dell’umore, individuando precocemente i primi segnali e sviluppando i relativi protocolli di trattamento. E' Reviewer in numerose riviste scientifiche ed attività editoriali ed autore di oltre 300 articoli scientifici su riviste internazionali, di numerosi libri e capitoli di libri scientifici e di divulgazione.

 

Attività


S15. Psicopatologia e psicofarmacologia nei disturbi dello spettro autistico


AMBITO CLINICO

Introduce e coordina:
Marco Bertelli (Direttore Scientifico CREA - Centro Ricerca E Ambulatori, Fondazione San Sebastiano, Firenze e Presidente SIDiN - Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo)

Comorbidità psichiatriche nel disturbo dello spettro autistico: diagnosi e trattamento
Stefano Vicari (IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Istituto Rete, Roma)
Il 70% dei giovani con un disturbo dello spettro autistico ha almeno un disturbo psichiatrico in comorbidità, la cui diagnosi risulta complicata dalla difficoltà di riconoscerli. Il disturbo d’ansia sociale risulta il più frequente. Pochi studi guidano la prescrizione di farmaci nella popolazione con disturbi dello spettro autistico. Riconoscere e trattare precocemente le comorbidità psichiatriche è quindi un’esigenza sempre più avvertita sia dai clinici che dai caregivers.

Diagnosi psicopatologica negli adulti con disturbi del neurosviluppo con gravi difficoltà di insight e di comunicazione: implicazioni psicofarmacologiche
Marco Bertelli (Direttore Scientifico CREA - Centro Ricerca E Ambulatori, Fondazione San Sebastiano, Firenze e Presidente SIDiN - Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo)
La disabilità intellettiva a basso livello adattativo e il disturbo dello spettro autistico a basso funzionamento rappresentano i disturbi del neurosviluppo col maggior grado di disabilità nell’ambito della comunicazione e della concettualizzazione. Valutare e diagnosticare un disturbo psichiatrico in queste persone è ancor più complesso di quanto lo sia in quelle con disabilità meno marcate, con la necessità di riferirsi a una semeiologia comportamentale e di superare difficoltà rilevanti di differenziazione. Un buon inquadramento clinico è un presupposto fondamentale all'abbandono di interventi farmacologici inappropriati, spesso basati su principi attivi con effetto neurolettico aspecifico.

I nuovi farmaci per l'autismo
Antonio Persico (Università di Messina e Programma Interdipartimentale «Autismo 0-90», A.O.U. Policlinico «G. Martino», Messina)
La mancanza di farmaci in grado di agire sui sintomi “core” del disturbo di spettro autistico è grandemente avvertita tra gli specialisti che se ne occupano. Questo disturbo è stato pertanto oggetto di un’intensa attività di ricerca farmaceutica nell’ultimo decennio. Tre nuovi farmaci appaiono particolarmente vicini a entrare nella pratica clinica: l’ossitocina intranasale, il balovaptan (antagonista del rec. V1A per la vasopressina) e la bumetanide (diuretico del cloro). Durante la relazione verranno brevemente trattati anche altri farmaci con evidenze più limitate di efficacia, come i farmaci glutamatergici (memantina e d-cicloserina), il sulforafano, l’agonista GABA-B arbaclofene ed altri.

 

Relatori: Stefano Vicari , Antonio Persico , Marco Bertelli

Stefano

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