PROGRAMMA

Il convegno si articola in 2 sessioni plenarie, 3 tavole rotonde e 12 simposi.

VENERDì 18 OTTOBRE | 10.00-12.30

PRIMA SESSIONE PLENARIA

  • Non è questione privata: una lettura di un fenomeno ancora sommerso

Linda Laura Sabbadini (Statistica italiana, Roma)

  • La lotta alla violenza maschile contro le donne: a che punto siamo?

Patrizia Romito (Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Trieste)

  • Oltre gli stereotipi: la violenza contro le donne straniere

Kindi Taila (Medico ginecologo, Associazione Deade, Modena)

  • Why Rape Is Not «Sex Minus Consent»

Susan Brison (Docente presso la cattedra di Etica e Valori umani «Eunice and Julian Cohen» e Professoressa di Filosofia al Dartmouth College, New Hampshire, USA)

 

VENERDì 18 ottobre | 13.30-15.30

tavole rotonde

Ogni partecipante può frequentare una delle tre tavole rotonde in contemporanea

 

1. LE VARIE FACCE DELLA DENUNCIA: DIFFICOLTA', PREGIUDIZI E PROPOSTE DI INTERVENTO

Come mai molte donne che subiscono violenza non sporgono denuncia? Quali sono le difficoltà principali che incontrano? Quali sono le implicazioni di questo mancato passaggio nella storia di violenza della vittima? Come interagiscono le corti penali e quelle civili? Come possono tutti i servizi mettere al centro l’agency della donna? E, infine, quante denunce portano davvero alla protezione e tutela della donna e dei suoi figli? Cosa incide veramente sulla lotta alla violenza? 

La tavola rotonda entrerà nel vivo delle questioni più spinose e dibattute della fase della denuncia, grazie al confronto di esperte sul tema.

Coordina: Maria Luisa Bonura (Psicologa clinica e formatrice, Fondazione Famiglia Materna, Trento)

Intervengono: Francesca Romana Garisto (Avvocata penalista presso Studio Lexa di Milano e vicepresidente CADMI – Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate, Milano), Francesca Pidone (D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, Associazione Casa della Donna, Pisa) Marcella Pirrone (Avvocata, vicepresidente Wave – Women Against Violence Europe, D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza e GEA Centro Antiviolenza Bolzano)

 

2. PER CAMBIARE L’ORDINE DEL DISCORSO: COME LA COMUNICAZIONE MEDIALE E SOCIALE PARLA DI VIOLENZA

Il ruolo della comunicazione è cruciale nella rappresentazione di un fenomeno e nella sua percezione da parte della società, anche per chi di tale rappresentazione e percezione se ne occupa a livello professionale. Come viene affrontato, dunque, il tema della violenza sulle donne da parte dei media? Come possono le campagne di sensibilizzazione rinforzare gli stereotipi negativi e trasmettere messaggi distorti e/o discriminanti? La nuova mappa dell’intolleranza (voluta da VOX – Osservatorio Italiano sui diritti) che immagine restituisce dell’odio online che viene rivolto contro le donne? Come promuovere una maggior sensibilità e consapevolezza sul tema?

La tavola rotonda affronterà tali questioni grazie al confronto e al contributo di esperte sul tema.

Coordina: Barbara Poggio (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università di Trento)

Intervengono: Silvia Brena (Giornalista, co-fondatrice di VOX - Osservatorio Italiano sui diritti), Elena Tebano (Giornalista del Corriere della Sera, Milano) e Saveria Capecchi (Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Università di Bologna)

 

3. UOMINI VIOLENTI E IL MITO DELLA CRISI MASCHILE

Spesso al tema della violenza contro le donne viene associato un altro fenomeno, ovvero la «crisi del maschile», secondo cui l’uomo è oggi intimorito e minacciato dai cambiamenti sociali e culturali, privato del proprio ruolo e della propria autorità, e che tutto questo giochi un ruolo significativo nell’agire la violenza. In che modo questi aspetti si legano tra di loro? In che senso la violenza è frutto di un certo tipo di «cultura virile» diffusa? Come può l’uomo costruire una propria identità di genere oltre lo stereotipo del maschile?

La tavola rotonda affronterà tali questioni grazie al confronto e al contributo di esperti ed esperte sul tema.

Coordina: Jacopo Tomasi (Erickson, Trento)

Intervengono: Stefano Ciccone (Università Tor Vergata, Associazione Maschile Plurale, Roma), Chiara Volpato (Dipartimento di psicologia, Università di Milano Bicocca) e Lorenzo Gasparrini (Filosofo, scrittore e attivista)

 

venerdì 18 ottobre | 16.00 - 18.00

simposi

Ogni partecipante può frequentare una delle quattro attività in contemporanea

 

1. LA PRESA IN CARICO E L'INTERVENTO CON GLI UOMINI AUTORI DI VIOLENZA ALL'INTERNO DI UN SISTEMA COORDINATO E MULTIDISCIPLINARE

Nonostante l’esplicito riferimento al lavoro con gli uomini autori di violenza nell’articolo 16 della Convenzione di Istanbul e i recenti riferimenti normativi (L.119/13), purtroppo l’importanza dei programmi di trattamento non sono ancora sempre riconosciuti, indebolendo in questo modo il contrasto alla violenza di genere e la tutela delle donne e dei minori che ne sono vittime. Diventa quindi fondamentale offrire risposte concrete che sostengano l’assunzione di responsabilità del maltrattante rispetto alla propria violenza e che non colludano con i meccanismi di minimizzazione e negazione attivati da chi agisce violenza e dal sistema sociale e giudiziario che lo circonda.

Il simposio affronterà alcuni interventi realizzati in Italia rivolti agli uomini autori di violenza: il lavoro della rete Nazionale dei Centri per la presa in carico degli autori di violenza ReLive (Relazioni libere dalle Violenze) e del CAM (Centro di Ascolto uomini Maltrattanti) assieme all’esperienza della Cooperativa Sociale CIPM (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione) che fonda il suo intervento sul concetto di «campo del trattamento», intendendo realizzare il paradigma della giustizia riparativa. Si esplorerà inoltre l’importanza di interventi di contrasto precoce che possano rispondere in modo preventivo alla violenza, alla necessità di attivare una risposta del sistema giudiziario e sociale per arrivare ad una autentica responsabilizzazione dell’uomo che agisce violenza e si analizzeranno, infine, gli interventi in ambito penitenziario. 

Intervengono: Alessandra Pauncz (Psicologa e psicoterapeuta, Presidente rete ReLive – Relazioni Libere dalle Violenze, Firenze) e Paolo Giulini (Criminologo clinico, Presidente della Cooperativa Sociale CIPM – Centro Italiano per la Promozione della Mediazione, Milano)

 

2. IL LAVORO IN RETE PER UN AIUTO EFFICACE A SOSTEGNO DEL PERCORSO DI USCITA DALLA VIOLENZA  

Affrontare la violenza sulle donne significa, oltre a riconoscerla, saperla monitorare valutando la situazione e individuando in tempo i rischi che la donna e i bambini corrono. Per poterlo fare in modo realmente efficace, è necessario quindi un lavoro di rete e il coordinamento tra tutti i soggetti interessati.

Il simposio affronterà il tema presentando l’esperienza e il lavoro dei centri antiviolenza che, mantenendo un’ottica di genere, aiutano e sostengono le donne nel percorso di uscita dalla violenza, e l’operato dei servizi pubblici e dei diversi attori istituzionali impegnati nel contrasto alla violenza di genere. In particolare, verrà presentata l’esperienza di lavoro integrato multidisciplinare realizzata in Trentino negli ultimi anni che vede la partecipazione attiva di Questura, Arma dei carabinieri, Polizia locale, Servizi sanitari, Servizi sociali territoriali e Servizi per le donne, nonché la formazione continua per tutti gli operatori coinvolti.

Intervengono: Sigrid Pisanu (D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza e Centro Antiviolenza – Casa delle donne di Merano) e Laura Castegnaro (Direttrice Ufficio Innovazione e Valutazione del Servizio politiche sociali della Provincia autonoma di Trento)

 

3. IL PERCORSO GIUDIZIARIO DI USCITA DALLA VIOLENZA: SCARDINARE STEREOTIPI E FALSE CONVINZIONE PER UN PROCESSO EQUO

Il simposio si propone di affrontare alcuni aspetti chiave relativi ai percorsi giudiziari  (civili e penali) delle donne che escono da una condizione di violenza domestica e di genere: le tappe del procedimento e del processo; la necessità di costruire un processo equo, che non si fondi quindi su miti e stereotipi di genere e non ne sia condizionato; gli strumenti tecnico-giuridici e le altre risorse a disposizione della donna prima e durante il processo affrontati senza pregiudizi e in modo da scardinare i meccanismi di occultamento della violenza. Svelare gli ostacoli per poterli evitare e/o superare.

Questi aspetti saranno affrontati dal punto di vista della donna (dalle sue esigenze alle sue richieste in vista di un processo equo che tale deve essere anche per la vittima) e saranno supportati da esempi concreti basati sulla lunga esperienza sul campo delle due relatrici.

Intervengono: Elena Biaggioni (Avvocata, CAV Centro Antiviolenza coordinamento donne di Trento e coordinatrice rete avvocate di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza) e Marcella Pirrone (Avvocata, vice-presidente Wave – Women Against Violence Europe, D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza e GEA Centro Antiviolenza Bolzano)

 

4. «I WAS BORN TO LOVE YOU»: COSA VUOL DIRE DAVVERO INNAMORARSI? ADOLESCENTI E VIOLENZA ALL'INTERNO DELLE GIOVANI COPPIE

L’adolescenza viene spesso descritta come una zona di confine attraverso cui si transita per accedere all’età adulta, meno come una fase di apprendimento cruciale per definire chi si potrà o meno divenire successivamente. In quest’ottica occuparsi delle prime relazioni affettive, di quanto siano o meno nutrienti per ciascuna delle parti coinvolte, appare allora determinante: ciò che oggi verrà esercitato nel quotidiano verrà poi replicato nelle coppie adulte, con tutte le implicazioni derivate. Le evidenze empiriche testimoniano la presenza di comportamenti violenti in coppia, sotto il profilo fisico, sessuale e psicologico, già a partire da giovanissime età. Malgrado ciò, il tema è ancora scarsamente affrontato e spesso minimizzato soprattutto per quanto concerne le conseguenze sulla salute e sul benessere di ragazze e ragazzi.

L’obiettivo principale del simposio è quello di sottolineare l’importanza del fermarsi a riflettere su queste tematiche.

Interviene: Laura Pomicino (Psicologa e psicoterapeuta, Università di Trieste)

SABATO 19 ottobre | 9.00 - 11.00

simposi

Ogni partecipante può frequentare una delle quattro attività in contemporanea

 

5. IL TRAUMA NELLA DONNA VITTIMA DI VIOLENZA: PERCORSI TERAPEUTICI DI PREVENZIONE E AIUTO

Essere vittime di violenza di genere nelle sue diverse forme, psicologica, fisica e sessuale, è un evento traumatico che può portare a una significativa riduzione del benessere psicologico e fisico delle donne. È molto importante quindi, per clinici e psicoterapeuti che lavorano con donne che hanno subìto una violenza di genere, comprenderne gli effetti traumatici sapendo decodificare adeguatamente i segnali sia nel corpo sia nella mente della vittima. Soprattutto in ambito giudiziario infatti le implicazioni neurofisiologiche intra e post traumatiche vengono spesso misconosciute all’interno dei processi.

Durante il simposio, oltre ad approfondire tali aspetti, saranno delineati nuovi percorsi terapeutici di prevenzione e cura delle sindromi psichiatriche maggiori e della dipendenza da sostanze nei soggetti esposti a violenza di genere, e verranno inoltre illustrati percorsi di intervento psicoeducativo e di auto-mutuo aiuto realizzati dalla Onlus Il Vaso di Pandora. La Speranza dopo il Trauma di Roma.

Intervengono: Ilaria Vannucci (Psichiatra, Psicoterapeuta e Psicotraumatologa, AISTED – Associazione Italiana per lo Studio del Trauma e della Dissociazione) e Antonella Montano (Psicoterapeuta, fondatrice e direttrice dell'Istituto «A.T. Beck» per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta, Fondatrice e Presidente della onlus «Il Vaso di Pandora. La Speranza dopo il Trauma»)

 

6. COSTRUIRE L’ASCOLTO: RISORSE, BUONE PRASSI E POSSIBILI PASSI FALSI NEI COLLOQUI CON DONNE IN SITUAZIONE DI VIOLENZA

Il riconoscimento e l’ascolto della violenza di genere sono i primi passi per un adeguato sostegno alle vittime. Diversi ostacoli emotivi e lacune formative possono tuttavia inficiare la qualità di un colloquio. La specificità del tema pone i/le professionisti/e in contatto con una complessità emozionale e operativa che può disorientare ed evocare senso di inadeguatezza, portando a modalità invasive e interventiste o, al contrario, ad atteggiamenti minimizzanti e omissivi.

Il simposio prenderà in esame esperienze di ascolto con donne che hanno subìto violenza condotte sia all’interno dei Centri antiviolenza sia in altri contesti, sviluppando una riflessione comune su alcune delle possibili criticità e delle più comuni difficoltà che possono emergere. L’ascolto infatti è una competenza gruppale dei contesti in cui le vittime vengono accolte. Si andrà a sviluppare quindi una riflessione su una competenza professionale da costruire e implementare continuamente, attraverso pratiche riflessive non solo individuali ma condivise.

Intervengono: Maria Luisa Bonura (Psicologa clinica e formatrice, Fondazione Famiglia Materna, Trento), Arianna Brigo (Assistente sociale, Responsabile Servizio di accoglienza Fondazione Famiglia Materna, Trento) Malvina Monti (D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, CADMI – Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate, Milano)

 

7. LA TUTELA DELLA VITTIMA SUL PIANO PENALE: STRUMENTI NORMATIVI E PROCESSUALI

Il sistema penale italiano potrebbe dare un contributo importante alla lotta contro la violenza di genere se fosse in grado di stigmatizzarne in modo chiaro le diverse manifestazioni attraverso adeguate norme incriminatrici e di pervenire all’affermazione di responsabilità di chi le ha violate in modo altrettanto chiaro e deciso. L’assenza invece di messaggi univoci sul piano normativo si accompagna d’altra parte – forse in modo consequenziale – a una risposta deludente del sistema, in quei pochi casi che arrivano nelle aule giudiziarie, alimentando così la scarsa propensione delle donne, vittime della violenza, a fare ricorso alla giustizia penale.

Durante il simposio si approfondiranno tali questioni e si metterà a confronto le soluzioni adottate in questo ambito dal legislatore italiano e le scelte coraggiose intraprese da altri ordinamenti, che hanno inserito la variabile di genere all’interno delle norme penali.

Intervengono: Sandro Raimondi (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trento) e Claudia Pecorella (Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Milano Bicocca)

 

8. PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE SULLE DONNE CON DISABILITA'

Spesso assente dalle analisi e dalle riflessioni sulla disabilità, e solamente negli ultimi anni oggetto di attenzione da parte di chi si occupa di violenza di genere, il fenomeno della violenza contro le donne disabili rischia di rimanere troppo spesso invisibile. I dati provenienti dalla ricerca dimostrano che le donne con disabilità sono maggiormente esposte al rischio di subire violenza e a una probabilità più elevata che questa non venga riconosciuta. Spesso sono proprio le persone a loro più vicine o coloro che rivestono ruoli di cura e assistenza ad agire la violenza, motivo per cui diventa molto più difficile riconoscerla. Inoltre, per le donne con disabilità intellettive o sensoriali, la strada della denuncia è difficilmente percorribile: il rischio di vittimizzazione secondaria è estremamente alto.

L’obiettivo del simposio sarà quello di fornire strumenti e indicazioni utili a riconoscere la violenza, proponendo azioni di prevenzione, sensibilizzazione e intervento volti a promuover una maggior consapevolezza della violenza nella donna e nei professionisti che si occupano di disabilità.

Intervengono: Luisa Bosisio Fazzi (Attivista diritti umani Movimento persone con disabilità), Maria Giulia Bernardini (Ricercatrice, Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Ferrara) e Rosalba Taddeini (Referente sportello sulle multiple discriminazioni, Differenza Donna, Roma)

 

sabato 19 ottobre | 11.30 - 13.30

simposi

Ogni partecipante può frequentare una delle quattro attività in contemporanea

 

9. VIOLENZA ASSISTITA: IL TRAUMA DI ESSERE TESTIMONI

I testimoni di violenza familiare e domestica vengono esposti a importanti rischi per il loro benessere psico-fisico e possono sviluppare esiti post-traumatici esattamente come le vittime di maltrattamento diretto. Conoscere i fenomeni della violenza domestica e della violenza assistita, le loro dinamiche e i loro esiti, aiuta le operatrici e gli operatori ad attuare interventi adeguati, sufficientemente protettivi e rispondenti ai bisogni delle vittime e di chi assiste alla violenza.

Il simposio prenderà in esame il fenomeno della violenza assistita dai minori e dagli adulti, con particolare riferimento all’ambito familiare, e i rischi ed effetti sulla loro salute. Verrà sviluppata inoltre una riflessione su modelli terapeutici e di cura per far fronte ai disturbi che i testimoni di violenza sviluppano sul breve e lungo termine.

Interviene: Roberta Luberti (Medico psicoterapeuta, Presidente del Centro di PsicoTraumatologia Relazionale, Firenze)

 

10. TRA TUTELA DEI MINORI E ACCOMPAGNAMENTO DELLA DONNA: QUESTIONI CHIAVE E ORIZZONTI COMUNI 

Di fronte a situazioni di violenza di genere in cui sono coinvolti bambini, bambine e adolescenti, i diversi professionisti impegnati nel settore si trovano a dover assumere decisioni e interventi che appaiono critici e delicati su un piano etico, deontologico e metodologico. Molteplici sono infatti gli interessi e gli elementi da considerare e particolarmente gravose sono le responsabilità da sostenere. Nella pratica quotidiana questa complessità rischia di condurre i professionisti di fronte a situazioni che, seppur chiare a livello teorico, divengono meno lineari e definite sul versante operativo. L’aspettativa che professionisti, realtà e servizi diversi operino sinergicamente e costruttivamente nella promozione della tutela e del benessere di tutte le persone coinvolte rischia talvolta di scontrarsi con una collaborazione interprofessionale sacrificata da interventi settoriali, visioni e conoscenze parziali, nonché posizioni difensive che generano incomprensioni e conflitti. Seppur difficile, è necessario affrontare insieme questa complessità e trovare un orizzonte di azione comune. Quali sono le criticità concrete che i servizi incontrano in queste situazioni? Come bilanciare il diritto alla genitorialità con la tutela del minore e della donna? Quali gli strumenti a disposizione?

Il simposio sceglie di affrontare tali questioni per ragionare assieme ai partecipanti su esperienze e strategie che possano consentire percorsi di aiuto efficaci e condivisi nel rispetto dei diritti di ciascuno.

Intervengono: Elena Cabiati (Assistente sociale e ricercatrice, Università Cattolica di Milano), Laura Pomicino (Psicologa e psicoterapeuta, Università di Trieste)

 

11. LE CONSULENZE TECNICHE D’UFFICIO NEI CASI DI AFFIDAMENTO DEI FIGLI IN SITUAZIONE DI VIOLENZA DI GENERE

Durante gli incontri di Consulenze Tecniche d’Ufficio (CTU), la violenza del partner contro le donne tende a non essere vista, o addirittura ignorata, mediante diverse strategie di occultamento come esperienze di violenza negate o ridotte a «conflitto», denunce considerate false o ignorate, tentativi di protezione dei figli considerati strumentalizzazioni, fino ad arrivare all’Alienazione Genitoriale e all’affidamento dei figli al padre violento. Se invece la violenza viene correttamente individuata e definita, il CTU può utilizzare questo spazio come tutela delle vittime offrendo al giudice una visione obiettiva della situazione, che tenga conto del diritto del minore, e non dell’adulto, a una bigenitorialità commisurata alla capacità dei coniugi di avere un rapporto sano ed equilibrato con il figlio. Nelle consulenze tecniche d’ufficio (CTU) si tiene conto della presenza di situazioni di violenza? E se sì, in quale modo? Inoltre, qual è l’impatto rispetto alla valutazione delle competenze genitoriali?

Il simposio cercherà di rispondere a queste e ad altre domande mettendo in evidenza come molto spesso negli incontri di CTU, finalizzati ad esprimere un parere nei casi di affidamento dei figli, la violenza non venga riconosciuta perché difficilmente vengono riconosciuti i meccanismi relazionali e gli effetti psichici che questa innesca sulle vittime.

Intervengono: Mariachiara Feresin (Dottore di ricerca Università di Trieste) e Micaela Crisma (Psicologa e psicoterapeuta, Trieste)

 

12. DONNE IN VIAGGIO: LAVORARE CON DONNE MIGRANTI VITTIME DI VIOLENZA 

Le donne che intraprendono un percorso migratorio verso l’Italia sono portatrici di storie molto diverse tra loro, ma il grado di esposizione a forme di violenza sessuale durante il viaggio è il medesimo. Il rischio infatti di subire delle violenze è molto elevato e legato all’identità di genere, ma anche al colore della pelle e a fattori religiosi. Con l’arrivo in Italia i problemi per le donne migranti non finiscono. I luoghi in cui risiedono dopo il loro arrivo sono pensati come luoghi di residenza temporanei, ma spesso le donne vi rimangono mesi e gli interventi messi in atto non fanno altro che accentuare il loro isolamento fisico e la loro emarginazione sociale. Per affrontare adeguatamente il problema della violenza sulle donne straniere o richiedenti/titolari di protezione internazionale e migliorare la loro salute (spesso sono donne in stato di gravidanza) è necessario adottare un approccio multidisciplinare e integrato.

Durante il simposio si approfondiranno tali questioni e si rifletterà insieme su come affrontare la complessità del fenomeno, proponendo strategie di prevenzione e proposte di intervento che tengano conto della particolare condizione di vulnerabilità nella quale si trovano le donne migranti.

Intervengono: Kindi Taila (Medico ginecologo, Associazione Deade, Modena) e Chiara Quagliariello (Antropologa e sociologa, EHESS Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Parigi)

SABATO 19 ottobre | 14.30 - 16.30

SECONDA SESSIONE PLENARIA

  • Convenzione di Istanbul: quanto e come viene applicata?

Christina Olsen (Membro del segretariato del GREVIO - Gruppo Esperti sulla Violenza sulle donne del Consiglio d’Europa)

  • La mia parola contro la sua: quando il pregiudizio è più importante del giudizio

Paola Di Nicola Travaglini (Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma)

  • Crescere uomini: virilità, pornografia e difficoltà di relazioni    

Monica Lanfranco (Giornalista professionista, formatrice sulla differenza di genere, Genova)

  • Le possibili conseguenze della violenza sulla salute sessuale e riproduttiva      

Lucia Speziale (Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita, Istituto Superiore di Sanità, Roma)