S2. Come supportare la persona anziana nella pianificazione della propria assistenza?
Introduce e coordina: Giulia Avancini (Università Cattolica di Milano)
Intercettare precocemente i bisogni: i servizi per persone anziane autosufficienti
Eugenia Mercuri (Università di Milano Statale)
La crescita dell’aspettativa di vita sollecita a riflettere sui modi per sostenere al meglio i processi di invecchiamento, ma le condizioni della senilità sono l’esito di corsi di vita eterogenei, e la cumulazione dei vantaggi e degli svantaggi può dare forma a esiti difformi. In tale ottica, riconoscere tempestivamente l’insorgere di bisogni eterogenei non è semplice, appare quindi importante che i servizi si dotino di strumenti per leggere le complessità con una prospettiva preventiva. L’intervento proporrà delle sollecitazioni volte a comprendere maggiormente questa complessità e affrontarla con consapevolezza e competenza.
Progettare percorsi di cura e assistenza: il confine tra autodeterminazione e protezione
Francesca Corradini (Università Cattolica di Milano)
Sostenere le persone e le famiglie nel progettare un percorso di cura e assistenza è una funzione estremamente complessa, che si trovano ad affrontare gli operatori dei servizi. Si tratta di integrare le risorse e i percorsi disponibili con le esigenze e i desideri dei diretti interessati e dei loro caregiver. Come garantire alle persone anziane la possibilità di scegliere consapevolmente i percorsi e gli strumenti utili per programmare il proprio futuro? E come conciliare l’imprescindibile rispetto per l’autodeterminazione delle persone con il dovere deontologico di tutelare quelle fragili, soprattutto in un contesto di scarsità delle risorse disponibili? Partendo da tali interrogativi, si rifletterà su quali siano le necessarie attenzioni su un piano etico e metodologico.
Pianificazione della propria assistenza in struttura
Rabih Chattat (Università di Bologna)
Il tema della pianificazione della cura rappresenta un’azione fondamentale, in particolare per le persone anziane sia non autosufficienti sia con malattie croniche o cronico-degenerative. Con la legge 2019/17 la pianificazione condivisa delle cure diventa un requisito importante e implica un’adeguata relazione tra il professionista e la persona interessata. Al fine di rispondere ai requisiti è necessario sviluppare delle competenze specifiche in particolare per quanto concerne la condivisione. Oltre alla relazione professionista-persona malata, occorre sviluppare le competenze della condivisione delle decisioni che richiede capacità quali l’ascolto e l’elaborazione di una proposta che deve essere accettata dalla persona interessata oltre che dai professionisti. La pianificazione condivisa richiede inoltre una adeguata formazione dei professionisti coinvolti non solo per quanto concerne la legge citata ma anche sulle modalità di raggiungere il consenso. I diversi aspetti descritti rappresentano anche delle barriere per una applicazione adeguata della legge a tutela della dignità e del diritto di scelta delle persone.
Relatori:
Giulia Avancini
, Rabih Chattat
, Francesca Corradini
, Eugenia Mercuri