S3. Come valorizzare le relazioni dentro e fuori le strutture residenziali?
Introduce e coordina: Renzo Dori (Presidente della Consulta provinciale per la salute e Presidente Associazione Alzheimer, Trento)
Le relazioni in struttura tra persone anziane e operatori e operatrici
Luisa Lomazzi (Supsi, Lugano)
Le strutture residenziali hanno acquisito un’insolita popolarità con la drammatica diffusione del Covid-19 all’interno di questi contesti; meno attenzione è stata data alle relazioni instaurate all’interno di tali strutture tra persone anziane ed i professionisti che vivono e lavorano in queste organizzazioni. Quale ruolo hanno avuto tali relazioni durante la pandemia? Quale ruolo possono avere per la vita delle persone che abitano in queste strutture? Durante l’intervento si analizzerà come sono cambiate le relazioni nelle strutture residenziali tra persone anziane e operatrici e operatori nelle diverse fasi della pandemia, attraverso lo sguardo, le valutazioni, i vissuti, le «scoperte» e le conferme raccolte nelle RSA in questi ultimi due anni.
Facilitare le relazioni tra anziani in struttura e famiglie: una "nuova" funzione per gli operatori sociali
Maria Luisa Raineri e Deborah Occhi (Università Cattolica di Milano)
L’emergenza sanitaria ha messo in luce un’area della professionalità sociale che è ancora largamente inesplorata: si tratta di avere degli operatori e delle operatrici in grado di accompagnare, nei tanti casi dove è utile, la relazione tra la persona anziana inserita in struttura e i suoi familiari. L’inserimento in struttura può modificare negativamente la relazione, anche se prima era del tutto positiva, a maggior ragione se l’avvio dell’inserimento comporta un temporaneo isolamento, o nella delicatissima fase della fine della vita. Per gestire tutto questo servono delle conoscenze e delle competenze specifiche, che ancora non abbiamo: è un campo aperto per la ricerca e per la formazione.
Servizi residenziali e comunità: una relazione da costruire
Giovanni Dotti (Università Cattolica di Milano)
La pandemia ha portato ad enfatizzare l’idea della Residenza Sanitaria Assistenziale come struttura chiusa, rigida e alle volte addirittura pericolosa. Per superare questo rischio è necessario migliorare la relazione all’interno delle strutture, ma è altrettanto fondamentale porci in un’ottica di valorizzazione delle relazioni con il territorio. È indispensabile operare per fare in modo che la comunità sappia accogliere e includere la condizione anziana nel proprio contesto e allo stesso tempo lavorare affinché la struttura residenziale sappia cogliere e accogliere il valore della comunità.
Relatori:
Maria Luisa Raineri
, Luisa Lomazzi
, Renzo Dori
, Giovanni Dotti
, Deborah Occhi