Teatro e Musicoterapia nel lavoro con gli anziani: strumenti ed esperienze
Dalla musicoterapia all’utilizzo del suono, del silenzio e della musica nella quotidianità: strumenti e strategie a sostegno della relazione di cura
Stefania Filippi
“La Musicoterapia è l’uso della musica e/o dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un paziente o un gruppo di persone, in un processo volto a facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilitazione, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi. La musicoterapia mira a sviluppare le potenzialità e/o ripristinare le funzioni dei singoli in modo da ottenere una migliore integrazione intrapersonale e/o interpersonale e, di conseguenza, una migliore qualità della vita, attraverso la prevenzione, la riabilitazione o il trattamento” (World Federation of Music Therapy, 1996).
Questa definizione presenta la Musicoterapia in qualità di terapia complementare e di intervento specialistico realizzato da un professionista appositamente formato e qualificato. L’esperienza clinica dell’applicazione della Musicoterapia in contesti socio-sanitari dimostra la possibilità di trasferire nella quotidianità ai diversi caregivers (figure professionali, familiari, volontari, altri operatori, etc...) importanti elementi e anche alcuni contenuti dell’intervento specialistico offrendo strumenti e strategie di natura non verbale (emozioni, corpo, memorie) al fine di sostenere la persona nel proprio percorso e i caregivers nei gesti di cura di tutti i giorni.
Teatro Fragile. Maneggiare con cura
Alvise Campostrini e Alessandro Manzella
La metodologia di questi interventi psicosociali di tipo artistico mira a far sentire i partecipanti ben accolti e a creare un clima amichevole e di fiducia. Ai giochi verbali e corporei, si aggiungono tecniche derivate da altre discipline, come la danza/movimento terapia, sempre accompagnate da una significativa componente musicale per stimolare la mobilità di cui gli affetti da patologie degenerative hanno estrema necessità. Inoltre, viene incoraggiata l’espressione di sé con parole, racconto – ove possibile – movimento, canto, facendo uso di oggetti e strumenti per il risveglio della memoria fisica.
Ai partecipanti si aggiungono anche i loro familiari o caregiver, così come altri cittadini e volontari di diverse età. La nostra esperienza ha dimostrato quanto sia importante e vincente la combinazione di far incontrare e stare tutti insieme, portando avanti un lavoro collettivo dove differenze, schemi, definizioni e stigma sfumano fino a perdersi e si colgono invece i valori e gli apporti significativi e preziosi di ogni singola persona.
L’attività prevede una prima parte frontale con la visione di alcune slide e video e una seconda parte laboratoriale per accompagnare i partecipanti a sperimentare strumenti e azioni che favoriscono, promuovono e valorizzano la partecipazione attiva e creativa.
Relatori:
Stefania Filippi
, Alessandro Manzella
, Alvise Campostrini