Relatore/Relatrice


Giulia Avancini

Università Cattolica di Milano

Assistente sociale con esperienza nell’area della non autosufficienza e del lavoro sociale con gli anziani. Dottore di ricerca in Sociologia, organizzazioni, culture e membro del centro di ricerca Relational Social Work, dove si occupa in particolare di temi legati alla non autosufficienza. È docente nel corso di Laurea triennale in Scienze del servizio sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Attività


10. Le prime fasi della demenza: dai bisogni della famiglia alla valorizzazione delle risorse

La demenza nelle sue fasi iniziali pone i familiari e gli anziani stessi di fronte a una molteplicità di dubbi, difficoltà e sfide, che li spingono a cercare un senso a ciò che sta accadendo loro. Infatti, la condizione di incertezza e poca chiarezza in cui si trova la famiglia la porta a vivere ed affrontare una situazione sconosciuta, incomprensibile e disorientante. All’interno del workshop si ragionerà su questi elementi, presentando una ricerca partecipativa che si è posta l’obiettivo di indagare le esperienze delle persone e delle famiglie che stanno vivendo le prime fasi della malattia.

Partendo da questa ricerca verranno messi a fuoco differenti aspetti legati all’esordio della demenza: il significato che ha il prendersi cura e il ricevere assistenza; gli atteggiamenti e le emozioni dell’anziano e del familiare rispetto alla malattia; il ruolo della famiglia e delle figure significative in questa situazione; il rapporto con i servizi e le modalità con cui i soggetti coinvolti affrontano il problema.

All'interno del progetto che verrà presentato in questo workshop, porterà il suo contributo Gabriella Danesi, esperta per esperienza e co-ricercatrice.

Relatori: Giulia Avancini , Renzo Dori

Giulia

Avancini

Renzo

Dori

18. Il Gerontological Social Work. La complessità del lavoro sociale con gli anziani

L’opinione comune porta a pensare che il lavoro dell’assistente sociale con gli anziani sia meno complicato rispetto ad altri ambiti di lavoro e chi lavora con queste persone rischia di essere considerato un operatore di serie B. Sembra che per rispondere ai bisogni degli anziani fragili basti avere abbastanza prestazioni da erogare, che – al netto dei problemi sanitari – paiono prestazioni di “semplice” assistenza di base.

Ma non è affatto così. Questo workshop, presentando i risultati di una ricerca in questo contesto, si propone di evidenziare come accanto alle indispensabili funzioni legate alla erogazione di prestazioni standard vi siano ulteriori importanti spazi di azione con cui gli assistenti sociali contribuiscono a mantenere e a migliorare la qualità di vita delle persone anziane in difficoltà. Verrà messo in luce come l’attività dell’assistente sociale con gli anziani si inserisce all’interno di contesti complessi e differenziati, dove si esprimono logiche differenti e dove il professionista ha consapevolezza che le procedure predefinite possono fare da riferimento generale, ma non bastano. Il suo lavoro è delicato, sempre diverso, rischioso, dagli esiti incerti ed intrecciato con questioni di pregnante rilevanza etica.

Relatori: Giulia Avancini , Maria Luisa Raineri , Francesca Corradini

Giulia

Avancini

Maria Luisa

Raineri

Francesca

Corradini