Relatore/Relatrice


Andrea Bertolini

Istituto DIRPOLIS. Diritto, Politica, Sviluppo, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa

BIOGRAFIA

È professore aggregato di Diritto Privato all’Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (SSSA) e professore associato di Diritto Privato all’Università di Pisa.

La sua carriera è iniziata con lo studio delle implicazioni legali, economiche ed etiche della robotica con il progetto “Robolaw” (2012). I suoi interessi vanno dalla responsabilità e gestione del rischio, alla regolamentazione transnazionale privata, alla bioetica e alla tecno etica. La sua ricerca si basa su un approccio comparato, giuridico ed economico.

Dal 2015 è coordinatore di un progetto che ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi modelli di responsabilità per gli arti bionici avanzati e gli esoscheletri (realizzabili), finanziato dal Ministero Italiano per la Ricerca, e da un modulo Jean Monnet intitolato “L’Europa regola la robotica”, offrendo una vasta gamma di corsi di laurea e corsi di dottorato in legge e robotica.

Attività


11. Anziani e robot: alla ricerca di un equilibrio tra sviluppo tecnologico e rischio dell'inganno

Companion robot: con questo termine ci si riferisce a dei dispositivi progettati per assistere le persone nei loro contesti di vita, svolgendo differenti funzioni. Gli anziani bisognosi di assistenza possono certamente farne uso, ma è necessario che si sentano a proprio agio quando trascorrono del tempo con questi robot. Ciò ha portato gli ingegneri a progettare dei dispositivi sempre più antropomorfi. Il rischio correlato a questo, però, è che gli anziani siano indotti a considerare i robot come degli esseri viventi.

Se da un lato chi ne fa uso può essere fuorviato da questa tecnologia, dall’altro l’ingegneria è arrivata a considerare la capacità di inganno come criterio per testare l’intelligenza del robot. Tale inganno porta a delle conseguenze rilevanti e preoccupanti in riferimento alla relazione che la persona anziana può instaurare con il dispositivo tecnologico. Per questo motivo ci troviamo di fronte a differenti interrogativi: la capacità del robot di ingannare può essere utilizzata come criterio per qualificarlo “intelligente”, “autonomo” e “vivente”? Se sì, con quale scopo? In riferimento alla relazione anziano-robot, a quali conseguenze e rischi andiamo incontro? È necessario prevenirli? Cosa può fare la tecnologia per ridurli? 

Relatori: Amanda Sharkey , Andrea Bertolini

Amanda

Sharkey

Andrea

Bertolini