S9. Autismo in classe: come favorire l'apprendimento


Piano terra - Sala Plenaria
15/03/2025 15/03/2025 9.00.00 - 15/03/2025 11.00.00

Relatori: Claudia Munaro , Silvano Solari , Paola Di Michele

Claudia

Munaro

Silvano

Solari

Paola

Di Michele

Coordinamento: Silvano Solari (Università di Genova)

Lo sguardo educativo: dal PEI al progetto di vita
Paola Di Michele (Psicologa clinica e formatrice)
Dall’autonomia all’autoregolazione, gli obiettivi educativi del PEI devono tenere conto della prospettiva a lungo termine, in linea con i bisogni della persona e con il fine ultimo dell’integrazione scolastica e sociale, che pone sfide e obiettivi diversi nelle varie fasi di sviluppo. È dunque particolarmente importante attivare riflessioni sull’accessibilità dei contesti di apprendimento e sulle necessità che cambiano durante tutto l’arco dell’esperienza scolastica. Costruire progetti personalizzati, insieme a studenti e studentesse con Disturbo dello Spettro Autistico, significa costruire possibilità per gli adulti che verranno.

Il linguaggio grafico pittorico e lo sviluppo del linguaggio del bambino/a con ASD per l’apprendimento della lettura e della scrittura
Silvano Solari (Università di Genova)
Lo sviluppo grafico pittorico di bambini e bambine evolve in sintonia con lo sviluppo del linguaggio verbale (Cohn, Toomela). Anche nel caso dell’autismo questa interazione può essere determinante per l’evoluzione del soggetto e quindi, se realizzata secondo il modello interattivo emozionale (MIE), favorire il suo processo di apprendimento della lettura e della scrittura.
Durante l’intervento verranno forniti specifici stimoli pratici con riferimento anche alla recente Web App edita da Erickson.

Il Peer Tutoring Capovolto (non solo a scuola): un approccio equo, sostenibile e solidale
Claudia Munaro (Team Teach Certified Intermediate Trainer e fondatrice e coordinatrice del Gruppo nazionale di libera aggregazione Sportelli Autismo Italia, è docente specializzata per le attività di sostegno e formatrice in didattica e inclusione)
L'approccio tradizionale del peer tutoring, sebbene efficace, può essere ulteriormente valorizzato invertendo i ruoli tradizionali. Nel peer tutoring capovolto, il tutee diventa il protagonista attivo, guidando il tutor in un processo di apprendimento reciproco. Questa inversione di ruolo, innovativa e stimolante, promuove l'autodeterminazione, l'empowerment e lo sviluppo di competenze trasversali in entrambi i partecipanti. L'educatore/trice, in questo contesto, assume un ruolo di facilitatore, creando un ambiente strutturato di apprendimento collaborativo e inclusivo. Questo approccio, caratterizzato da una forte sostenibilità e flessibilità, è applicabile in diversi contesti educativi e formativi formali e informali. Si dimostra efficace nel migliorare l'apprendimento, la motivazione e l'autostima di tutti i partecipanti, promuovendo una cittadinanza attiva e contribuendo a creare comunità più coese e inclusive.