Relatore/Relatrice


Anna Rita Attanasio

Docente di sostegno e referente per l'autismo - IPSEOA "Vincenzo Gioberti"- Roma e operatrice Sportello autismo – Roma

BIOGRAFIA

Laureata in Pedagogia, è docente specializzata per il sostegno, presso l'I.P.S.E.O.A. "V. Gioberti" di Roma. Nello stesso Istituto è referente per l'autismo e, dall' a. s. 2014/15, referente per il progetto "COMPASS - Modello di intervento per adolescenti con disturbo dello spettro autistico", in collaborazione con l'università "Sapienza" di Roma. Ha conseguito un primo master in "Autismo e disturbi dello sviluppo: basi teoriche e tecniche d'insegnamento comportamentali" (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), e un secondo master in "Didattica e psicopedagogia degli alunni con disturbi dello spettro autistico" (Lumsa Università - Roma). Attualmente, anche operatrice dello Sportello autismo di Roma.

Attività


Imparare ad imparare con l’aiuto dei pari. Il Peer tutoring come sfida per la scuola e le altre comunità educanti

AMBITO DIDATTICO-EDUCATIVO

Peer tutoring a scuola. Norme, regole e strumenti per promuovere l’aiuto educativo e didattico tra/per i pari

Claudia Munaro (Referente Inclusione e coordinatrice Sportello Autismo e Servizio Disturbi Comportamento, USR Veneto – Ufficio VIII Ambito Territoriale di Vicenza)

Nell’intervento saranno condivisi i principali riferimenti legislativi e orientamenti pedagogici e alcuni strumenti operativi utili a promuovere ambienti inclusivi dove tutti gli alunni possano sperimentare attivamente esperienze di aiuto reciproco con l’obiettivo di acquisire competenze di cittadinanza attiva. I docenti, gli alunni tutor e tutee, all’interno di un setting strutturato e condiviso con le famiglie, si ascoltano, accordano e agiscono, ognuno con la propria specificità, nell’ottica di promuovere il benessere del loro contesto di insegnamento-apprendimento.

 

Il coinvolgimento dei pari a scuola nell’aiuto del compagno con autismo. Valenze e valori emersi dalla ricerca internazionale

Lucio Cottini (Professore ordinario di Didattica e Pedagogia speciale, Università di Udine)

Avere a fianco un compagno che, a scuola, ci aiuti a capire come fare, cosa dire può rendere il percorso di apprendimento più comprensibile, motivante e coinvolgente. Ma a partire da quale età dello sviluppo gli educatori e gli insegnanti possono proporre la tecnica del peer tutoring? Quali sono le valenze e i valori sottesi a questo approccio metodologico? Nell’intervento saranno condivisi gli indirizzi psico-pedagocici e i risultati di alcune ricerche internazionali che consentiranno di capire quando e come promuovere il coinvolgimento attivo del gruppo dei pari al fine di favorire l’educa-zione e l’apprendimento d un coetaneo fragile e/o con bisogni educativi complessi, come ad esempio nel caso dei Disturbi dello Spettro Autistico.

 

Guarda cosa dico. Una proposta di formazione alla sezione/classe inclusiva rivolta ai bambini dai 3 ai 6 anni che accolgono un compagno con disturbi nello spettro dell’autismo

Chiara Dalla Vecchia (Insegnante specializzata, scuola dell’infanzia “S.S. Trinità”, Schio -VI)

Una scuola inclusiva dovrebbe permettere ad ognuno di trovare lo spazio di espressione e di apprendimento, in un contesto accogliente perché pensato e progettato per tutti. Nella prospettiva del peer to peer, la proposta veicolata attraverso sfondo integratore dello Gnomo Bartolomeo – un pupazzo parlante – si prefigge di valorizzare la presenza di ogni bambino all’interno della sezione e di affinare la capacità di interazione tra pari, esplorando l’uso di vari canali comunicativi e sperimentando strategie efficaci per mettersi in relazione con l’altro.

 

Continuità e orientamento con i compagni tutor. Insieme alla scoperta dei propri talenti e itinerari di vita

Marialuisa Tonietto (Docente specializzata, Istituto Comprensivo di Romano d’Ezzelino – VI)

Il passaggio di continuità ad un nuovo ambiente ad un nuovo ordine scolastico, la scelta di un nuovo percorso di studi che valorizzi e rassicuri ogni alunno sono elementi fondamentali nel processo educativo. Essi possono essere sostenuti ed arricchiti dalla presenza dei pari attraverso azioni progettate di collaborazione e peer tutoring, che facilitino il benessere e il successo formativo anche degli alunni con disturbi dello spettro dell’autismo.

 

La pratica educativa del modello COMPASS e dell’Intervento Mediato dai Pari. Programmi evidence-based per favorire l’inclusione scolastica e lavorativa di adolescenti nelle condizioni dello spettro autistico

Anna Rita Attanasio (Referente per l’autismo, I.P.S.E.O.A. “Vincenzo Gioberti”, Roma)

Il presente lavoro intende descrivere le buone prassi utilizzate presso l’I.P.S.E.O.A. “Vincenzo Gioberti” di Roma per l’inclusione scolastica e lavorativa di ragazzi con autismo, declinate secondo un programma di collaborazione scientifica con l’Università “La Sapienza” di Roma, tramite l’utilizzo del programma COMPASS e degli interventi mediati dai pari. Durante l’intervento saranno illustrate le diverse fasi della programmazione educativa di un ragazzo con disturbi dello spettro autistico.

 

Relatori: Lucio Cottini , Claudia Munaro , Chiara Dalla Vecchia , Marialuisa Tonietto , Anna Rita Attanasio

Lucio

Cottini

Claudia

Munaro

Chiara

Dalla Vecchia

Marialuisa

Tonietto

Anna Rita

Attanasio