Relatore/Relatrice


Marco de Caris

Presidente Cooperativa E.C.A.P. e Nuovi Orizzonti Scientifici, Roma

BIOGRAFIA

Psicologo e psicoterapeuta, lavora nel campo dei disturbi dello spettro autistico da oltre 20 anni. É attualmente Presidente delle Cooperative “E.C.A.P.” e “Nuovi Orizzonti Scientifici” che gestiscono case famiglia per persone con disabilità psichica e autismo e un Centro Clinico Riabilitativo. É formatore per la Casa Editrice “GIUNTI OS”. É collaboratore della Rivista “AUTISMO e disturbi dello sviluppo” della Casa Editrice Erickson. È Supervisore della Riabilitazione di diversi Centri per l’Autismo in Italia. É docente in diversi Master sui “Disturbi dello spettro autistico e intervento comportamentale”, in diversi Atenei di Roma (La Sapienza, UNINT), Torino, Reggio Emilia (UNIMORE). Collabora con il “C.C.N.N.” diretto dal Prof Michael Powers della “Yale University”.

Attività


Autismo e comorbidità

AMBITO CLINICO

Per un approccio “longlife” alla comorbidità nei disturbi dello spettro autistico 

Franco Nardocci (Neuropsichiatra infantile, Psichiatra, Past President SINPIA – Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza)

Lo sviluppo degli interventi per i disturbi autistici in età infantile e la diffusione di quelli per i soggetti adulti, seppure ancora lenta e difficoltosa, pone l’esigenza di un approccio più competente alle varie e frequenti espressioni di comorbidità che i soggetti con autismo possono manifestare. Risulterà essenziale il coinvolgimento dei Dipartimenti di Salute Mentale e il loro raccordo con i Servizi di Neuropsichiatria infantile.

 

I rapporti tra psicosi e autismo: differenze e continuità

Roberto Keller (Responsabile Centro Pilota regione Piemonte Disturbi spettro autistico in età adulta)

Nella loro definizione del termine "autismo", Kanner e Asperger si richiamarono a quanto descritto da Bleuler in un contesto completamente diverso, ovvero, quello della schizofrenia. Anche se inizialmente schizofrenia infantile e autismo sono stati sovrapposti, e anche confusi, è poi intervenuta una chiara distinzione tra le due condizioni, quella dei disturbi dello spettro autistico da un lato, e quella delle psicosi dall'altro, con necessità di interventi specifici e differenti. Le possibili basi biologiche a ponte fra le due condizioni non devono infatti portare a presupporre che gli interventi siano sovrapponibili o intercambiabili. 

 

Affrontare le componenti di iperattività, ritualità, compulsività, esplosività, nell’intervento con persone nello spettro dell’autismo

Marco de Caris (Presidente Cooperativa E.C.A.P. e Nuovi Orizzonti Scientifici, Roma)

Le persone all'interno dello spettro dell'autismo presentano una serie di caratteristiche estremamente peculiari. Alcune di queste caratteristiche (memoria, competenze visuo-spaziali, precisione, ecc.) possono facilitare l’apprendimento, mentre altre (iperattività, rituali, variabilità dell’umore, difficoltà di empatia, ecc.) rischiano di ostacolare l'acquisizione di quelle competenze necessarie per il raggiungimento dell’autonomia e di una soddisfacente qualità della vita. L’intervento si propone di analizzare situazioni di difficoltà legate a comportamenti iperattivi, ritualistici, esplosivi, ecc., descrivendo alcune strategie psicologiche ed educative funzionali alla riduzione di tali comportamenti a vantaggio di un incremento dell’attenzione e della flessibilità.

 

“Il limite contiene infinite possibilità”: dall’errore terminologico alle opportunità di intervento in età adulta

Francesca Magnano (Responsabile Sanitario CTA "Centro San Paolo", Militello in Val di Catania)

Se è vero che utilizzare il termine “comorbidità” quando si parla di spettro autistico è confusivo, è altresì vero che il sospetto di tale cosiddetta “comorbidità” può costituire la ragione per la quale persone all’interno dello spettro autistico giungano all’osservazione degli esperti, per la prima volta, solo in età adulta. La conoscenza precisa del funzionamento autistico, pone il clinico nella condizione di diagnosticarlo correttamente e di pianificare interventi appropriati per l’individuo e per la sua famiglia. L’intervento clinico longitudinale fornisce gli strumenti tecnici utili al corretto inquadramento del soggetto al primo accesso ai servizi in età adulta, riducendo il rischio di “misdiagnosi” e di delineare le differenze delle manifestazioni psicopatologiche dei più comuni disturbi psichiatrici.

 

Relatori: Roberto Keller , Francesca Magnano San Lio , Franco Nardocci , Marco de Caris

Roberto

Keller

Francesca

Magnano San Lio

Franco

Nardocci

Marco

de Caris

Affettività e sessualità nello spettro dell'autismo

AMBITO CLINICO

Persone nello spettro dell’autismo con elevata necessità di supporto e comportamenti problematici con funzione sessuale

Marco de Caris (Presidente Cooperativa E.C.A.P. e Nuovi Orizzonti Scientifici, Roma)

La comprensione e la modifica dei comportamenti problematici, all'interno del piano educativo di persone nello spettro dell’autismo, è uno tra gli obiettivi più difficili da raggiungere e quando questi comportamenti investono anche la sfera della sessualità, questo diventa ancora più complesso a causa della particolare valenza sociale. L'intervento affronterà le strategie per comprendere l'origine di tali comportamenti nelle persone ASD con elevata necessità di supporto e proporrà strategie operative a breve, medio e lungo termine, al fine di creare un lavoro educativo sul comportamento sessuale, che rispetti le esigenze della persona e che sia in accordo con il contesto sociale e culturale di vita della persona.

 

Autismi femminili: affettività e sessualità nelle donne autistiche e prevenzione di abuso

Luisa Di Biagio (ChPsychol, Membro Accreditato British Psychological Society)

L’intervento fornirà una panoramica sulle manifestazioni degli autismi femminili e sulle caratteristiche comuni a tutte le donne autistiche, della storia e del mondo, con particolare attenzione alle differenze tra condizioni funzionali e condizioni compromesse. Si affronteranno, inoltre, le tematiche di affettività e sessualità dal punto di vista sensoriale, percettivo, cognitivo, culturale e pratico anche nell'ottica della divulgazione di strategie efficaci di conoscenza delle dinamiche di rischio e di prevenzione di abuso. 

 

Affettività e sessualità: ipotesi di un protocollo formativo per operatori che intervengono nello spettro dell’autismo

Fabrizio Quattrini (Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche, Università de l'Aquila)

Un’attenta rassegna scientifica internazionale sulla figura dell’assistente sessuale ha permesso di strutturare un progetto ed un protocollo operativo utile alla formazione anche in Italia dell’Operatore all’Emotività, all’Affettività e alla Sessualità (OEAS). L’intervento affronterà il percorso di formazione dell’OEAS rivolto alle persone nello spettro dell’autismo descrivendo le linee guida, le risorse, i limiti e la deontologia professionale di una figura non ancora ufficialmente riconosciuta nel nostro paese.

 

Relatori: Marco de Caris , Luisa Di Biagio , Fabrizio Quattrini , Flavia Caretto

Marco

de Caris

Luisa

Di Biagio

Fabrizio

Quattrini

Flavia

Caretto