Relatore/Relatrice


Pietro Cirrincione

Consigliere Autism-Europe e Gruppo Asperger Onlus, Roma

Consigliere di Autism-Europe, dello European Disability Forum e del Gruppo Asperger onlus, capitano della Romulea Autistic Football Club. Membro del panel che sta scrivendo la Linea Guida per l’autismo negli adulti e del panel sul progetto ISS con le Regioni sul progetto di vita basato sulla qualità di vita. Docente nel Master Erickson sull’autismo. Impegnato in progetti di inclusione sportiva. Esperto in problemi etici in progetti internazionali sull’autismo. Esperto esterno per i progetti pilota della Commissione Europea (DG for Communications Networks, Content and Technology - Funding & tender opportunities). Esperto in accessibilità per il World Wide Web Consortium.
Persona nello spettro autistico, informatico di professione, volontario e atleta nel tempo libero.

Attività


Che linguaggio utilizzare quando parliamo di autismo? Linguaggio accettabile e disability studies

AMBITO CULTURALE-SOCIALE

Introduce e coordina: Pietro Cirrincione (Vicepresidente Autism Europe e Gruppo Asperger Onlus, Roma)

 

  • Come parlare di autismo? Quale linguaggio, quali parole utilizzare e quali invece non utilizzare e perché?

Flavia Caretto (Presidente Culturautismo Onlus, Roma)

  • Qual è la produzione teorica attuale sui temi delle problematiche relazionali, i Critical Autism Studies, con particolare riferimento a neurodiversità e identità nel contesto socioculturale?

Enrico Valtellina (Ricercatore in Disability Studies, Bergamo)

  • Il linguaggio come problema: il cambio di paradigma anche per l'autismo con i disability studies?

Roberto Medeghini (Laboratorio di ricerca per lo sviluppo dell’Inclusione Scolastica e Sociale e dei Disability Studies, Scienze della Formazione, Università di Roma Tre)

 

Relatori: Roberto Medeghini , Pietro Cirrincione , Flavia Caretto , Enrico Valtellina

Roberto

Medeghini

Pietro

Cirrincione

Flavia

Caretto

Enrico

Valtellina

"Non al danaro non all'amore né al cielo". Asperger Self Advocacy

AMBITO CULTURALE-SOCIALE

Lo strumento della Self-Advocacy: un quadro introduttivo

Paolo Cornaglia Ferraris (Associazione Culturale ONLUS «Camici e Pigiami», Genova)

La Self-Advocacy è uno strumento importante per le persone nello spettro autistico. Le esigenze di una persona Asperger, infatti, sono simili a quelle di qualsiasi altra persona, ma alcune sono uniche e specifiche, dovute soprattutto ad ipersensorialità visiva, uditiva, tattile ecc. É importante insegnare tale specificità, dotando ciascun Asperger di strumenti efficaci di autodifesa da chi deride, senza capire. La self-advocacy richiede una formazione precoce di chi è nello spettro (deve imparare a difendersi) e di chi vive con lui (deve imparare il valore della diversità). Il simposio affronterà il tema della Self-Advocacy, quale strumento a garanzia di autonomia, diritto di scelta e valorizzazione della propria diversità, ribaltando i concetti di disabilità e pratiche assistenzialistiche. 

 

Dall’advocacy alla self-advocacy come strategia di cambiamento

Pietro Cirrincione (Vicepresidente Autism-Europe e consigliere Gruppo Asperger Onlus, Roma)

Il motto storico del movimento dei diritti civili delle persone con disabilità è: “Niente su di noi senza di noi!”. A differenza delle altre disabilità però, tale motto non è ancora applicato per lo spettro autistico perché i genitori hanno da sempre svolto il ruolo di rappresentanza (advocacy) al posto delle persone nello spettro. Come raccomandato dall’ONU, anche per le persone che necessitano di un supporto intensivo per esprimersi, il ruolo dei genitori deve progressivamente trasformarsi dalla rappresentanza al supporto dell’auto-rappresentanza, dando priorità alla volontà, alle preferenze e all’azione delle persone autistiche, fino al momento in cui le persone nello spettro possano rappresentarsi da sole, in prima persona (self-advocacy).

 

Ribaltare la prospettiva: dall’assistenzialismo al diritto di scelta

Giancarlo Onnis (Fondazione Daga, Cagliari)

La richiesta dei genitori di ottenere il certificato di invalidità civile, per averne in cambio il sostegno scolastico e l'indennità d'accompagnamento, trova giustificazione nel contributo in danaro che l'INPS assegna a supporto dei costi di professionisti privati (psicoterapeuti, logopedisti, psicomotricisti ecc). Un modello negativo, perché relega nella disabilità cognitiva persone che potrebbero dare alla società più di quanto siano in grado di fare oggi. Non è il denaro né la carriera che interessano l'Asperger, ma lo spazio mentale e organizzativo che permetta loro di analizzare i dettagli che sono capaci di approfondire meglio di chiunque altro.

 

L’esperienza di insider-researcher nel campo della disabilità

Enrico Valtellina (Ricercatore in Disability Studies, Bergamo)

Con una prospettiva filosofica e usando la forma del racconto, l’intervento esplorerà le dinamiche che intercorrono tra l'esperienza marginalizzante di essere un autistico e l'esperienza tipicamente privilegiata (ma a volte opprimente) d'essere un professionista della ricerca. Motivazioni e mentori, ostilità da servizi sociali e accademia, appartenenza, scivolosità del posizionamento intersezionale, cicli di feedback di opportunità, dicotomie di competenza e inadeguatezza, potere e resistenza saranno approfonditi attraverso la narrativa. Le esperienze descritte si riferiranno sia al lavoro di insider-researcher nell'ambito della disabilità, sia a idee sbagliate sull'auto-riflessione e capacità di raccontare storie da parte di individui nello spettro dell'autismo.

 

Relatori: Pietro Cirrincione , Enrico Valtellina , Giancarlo Onnis , Paolo Cornaglia Ferraris

Pietro

Cirrincione

Enrico

Valtellina

Giancarlo

Onnis

Paolo

Cornaglia Ferraris

Bullismo e spettro autistico: fattori di rischio e prevenzione

AMBITO DIDATTICO-EDUCATIVO

 

Bullismo: nemico della solidarietà

Michele Zappella (Neuropsichiatra infantile, Siena)

Il bullismo è una persecuzione quotidiana che alcuni ragazzi e ragazze attuano nei confronti di un loro compagno o compagna di classe con una varietà di aggressioni, verbali e fisiche: a scuola o per strada. Vittime del bullismo sono spesso ragazzi e ragazze con sindrome di Asperger. L’educazione al rispetto dell’altro e programmi che coinvolgano l’intera scuola rappresentano importanti strumenti di prevenzione.

 

Esperienza personale di bullismo nello spettro autistico

Pietro Cirrincione (Vicepresidente Autism-Europe e consigliere Gruppo Asperger Onlus, Roma)

L’intervento porterà una testimonianza personale di bullismo subito durante l'infanzia e l’adolescenza.
Quali fattori aumentano il rischio di essere vittima di bullismo? E perché? Si discuterà inoltre di come sia possibile prevenire il fenomeno del bullismo agendo nei confronti dei bulli, degli insegnanti e delle vittime nello spettro, intervenendo sul contesto e mediante l'utilizzo di nuove tecnologie come l’app YouPol della Polizia di Stato.

 

Progetto SPEAK UP: prevenzione e contrasto alla violenza

Serena Luciani (Fondazione Il Cireneo Onlus per l’autismo, Chieti)

L’intervento sarà finalizzato alla presentazione del progetto SPEAK UP di cui è promotrice e capofila Fondazione Il Cireneo Onlus per l’autismo di Chieti. SPEAK UP è un progetto europeo che ha come obiettivo principale il contrasto e la prevenzione della violenza subita o commessa inconsapevolmente da bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, ponendo particolare attenzione ai contesti, che vanno dalla scuola alla famiglia e dalle istituzioni alla comunità.

 

Relatori: Pietro Cirrincione , Serena  Luciani , Michele Zappella

Pietro

Cirrincione

Serena

Luciani

Michele

Zappella