Relatore/Relatrice


Maurizio Arduino

Responsabile del Servizio di Psicologia e Psicopatologia dello sviluppo e del Centro Autismo e Sindrome di Asperger (CASA) dell’ASL CN1 di Cuneo

Psicologo, Psicoterapeuta di formazione familiare sistemica, Specialista in Psicologia Clinica. Lavora nel Sistema Sanitario Nazionale dal 1989 e attualmente è Psicologo Dirigente della ASL CN1 di Cuneo, dove è Responsabile del Servizio di Psicologia e psicopatologia dello sviluppo e del Centro per l’Autismo e la Sindrome di Asperger presso l’Ospedale di Mondovì. Ha fatto parte del Tavolo Nazionale Autismo presso il Ministero della Salute ed è componente del panel per le Linee Guida sull’autismo in età evolutiva presso l’Istituto Superiore di Sanità. È condirettore della rivista nazionale Autismo e Disturbi dello sviluppo.

Attività


Tecnologie e autismi: ricerca, didattica, trattamento

AMBITO EDUCATIVO-DIDATTICO

Le nuove tecnologie applicate al campo dell’autismo sono ormai, già dalla fine del secolo scorso, al centro dell’interesse da parte di clinici, ricercatori ed educatori. Negli ultimi anni, la disponibilità di strumenti sempre più sofisticati e portabili (anche sul versante della realtà virtuale e aumentata) e il costante incremento di proposte e progetti ha sancito un ulteriore passo in avanti nella promozione di un miglioramento reale della qualità della vita delle persone con autismo. Il presente workshop intende fare il punto sullo stato dell’arte delle nuove tecnologie nel campo dei disturbi dello spettro autistico, sia sul versante educativo-abilitativo, sia su quello della ricerca e dell’innovazione.

Relatori: Maurizio Arduino , Franca Garzotto , Cristina Becchio , Massimo Molteni

Maurizio

Arduino

Franca

Garzotto

Cristina

Becchio

Massimo

Molteni

Intervento educativo al nido e alla scuola dell'infanzia

AMBITO DIDATTICO-EDUCATIVO

La collaborazione tra scuola e servizi

Maurizio Arduino (Responsabile del Servizio di Psicologia e Psicopatologia dello sviluppo ASL CN1 e del Centro Autismo e Sindrome di Asperger ASL CN1, Ospedale Mondovì, Cuneo)

Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico è basato innanzitutto sugli interventi di tipo educativo. Vi è un ampio accordo sul fatto che l’educazione a casa, a scuola e nella comunità resta il trattamento primario per i bambini con autismo. É quindi fondamentale che gli attori coinvolti nel trattamento, famiglia, servizi e scuola, collaborino nella messa a punto e realizzazione di un progetto educativo individualizzato che sia condiviso.

 

Promuovere l’Inclusive Early Childhood Education (IECE) per bambini con disturbo dello spettro autistico: strategie e metodologie teorico-operative

Elena Malaguti (Università di Bologna)

Quali sono le principali sfide educative nei servizi per la prima infanzia? Come rispondere con competenza alle istanze e ai bisogni educativi specifici dei bambini con autismo e delle loro famiglie? In che modo i servizi educativi possono diventare luoghi per favorire nuove competenze e abilità, promovendo processi di resilienza e di cittadinanza? Durante l’intervento verranno fornite indicazioni teoriche e metodologiche per riuscire a rispondere in modo adeguato a tali quesiti.

 

Osservare per sostenere: l’utilizzo del QCSP (Questionario sulla Comunicazione Sociale Precoce) per l’osservazione dello sviluppo comunicativo nell’infanzia

Paola Molina (Università di Torino, Dipartimento di Psicologia)

La comunicazione con l’adulto nei primissimi anni di vita è un elemento fondamentale per lo sviluppo del bambino, sia nello sviluppo tipico, che nei bambini che presentano difficoltà comunicative. Il QCSP, derivato da una scala osservativa sviluppata negli Stati Uniti e in Francia, è uno strumento che permette non solo di monitorare lo sviluppo del bambino, ma anche di riflettere sulle proprie modalità di comunicare con lui.

 

Oltre le barriere dell’ignoranza: sfide culturali, proposte educative e sostegno alla genitorialità

Federica Falzarano (Educatrice e pedagogista, Ravenna)

In quale misura l’intervento educativo può migliorare la qualità di vita dei bambini con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie? Quali metodologie e strumenti possono contribuire a migliorare i processi di comunicazione e le interazioni sociali? Come oltrepassare i muri e le barriere dell’ignoranza, i pregiudizi e le convinzioni che a volte impediscono di costruire interventi educativi efficaci, non solo per il bambino o la bambina, ma anche per la famiglia e la comunità che si abita? Una sfida ardua ma possibile, che verrà analizzata attraverso la presentazione di un'esperienza di lavoro concreta, condotta con un bambino con disturbo dello spettro autistico e la sua famiglia di origine migrante, in contesti educativi formali e informali.

Relatori: Maurizio Arduino , Elena Malaguti , Paola Molina , Federica Falzarano

Maurizio

Arduino

Elena

Malaguti

Paola

Molina

Federica

Falzarano

Percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali nel servizio pubblico

AMBITO CLINICO

Percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali nel servizio pubblico: un'esperienza in Piemonte

Maurizio Arduino (Responsabile del Servizio di Psicologia e Psicopatologia dello sviluppo ASL CN1 e del Centro Autismo e Sindrome di Asperger ASL CN1, Ospedale Mondovì, Cuneo)

Il Centro Autismo e Sindrome di Asperger (CASA) dell'ASL CN1, a cui collaborano operatori dei Servizi di Psicologia e di Neuropsichiatria Infantile, si occupa in maniera specifica, da circa vent’anni, di minori con disturbi dello spettro autistico. Dal 2006, inoltre, è attivo un progetto di continuità assistenziale che, attualmente, coinvolge anche il Servizio di Psichiatria. L'équipe multidisciplinare del CASA segue le linee di indirizzo della Regione Piemonte che prevedono un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) specifico centrato sulla collaborazione tra servizi, scuole e famiglie.

 

La gestione integrata nella presa in carico dei disturbi dello spettro autistico presso l'AUSL Toscana Centro

Bruno Sales (Direttore NPI Empoli, AUSL Toscana Centro)

L'esperienza condotta da alcuni anni presso la U.O. Neuropsichiatria Infantile di Empoli ha portato allo sviluppo dell'attuale modello di diagnosi precoce e di presa in carico secondo una prospettiva life-time, in accordo con le linee di indirizzo regionali. L'équipe multiprofessionale del Servizio territoriale lavora in integrazione con le risorse presenti sul territorio, in particolare con le istituzioni scolastiche, ed è coadiuvata dal Centro Diurno «La Casa di Ventignano», che accoglie utenti dagli 8 fino ai 25 anni di età.

 

Il modello clinico-organizzativo del Centro Autismo e Programma Autismo dell'AUSL di Reggio Emilia: il Sistema Curante

Virginia Giuberti (Responsabile SOS Centro Autismo AUSL Reggio Emilia)

Dal 1998 il Centro Autismo della NPIA dell’AUSL di Reggio Emilia, che dal 2009 con il Programma Autismo ha allargato il proprio raggio di utenza anche alla fascia dell'età adulta, secondo le indicazioni della Regione Emilia-Romagna (PRI-A), propone un modello di presa in carico definito “Sistema Curante”, che prevede una collaborazione e interazione costruttiva e competente tra i diversi attori che interagiscono attorno al soggetto con disturbo dello spettro autistico (sistema socio-sanitario integrato, scuola e servizi educativi, famiglie e associazionismo). 

 

Il Centro per i disturbi dello spettro autistico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania

Renato Scifo (Direttore U.O.C. Ospedaliera e Servizi per l’autismo, ASP Catania)

In applicazione delle Linee Guida del 2007 per l’organizzazione e l’assistenza alle persone con autismo della Regione Sicilia, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania ha sviluppato gradualmente un modello Hub & Spoke con la rete territoriale della Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e del servizio ospedaliero, e dal 2016 ha integrato tale progetto con l’apertura di un Centro per il trattamento intensivo precoce e un Centro Diurno per minori, adolescenti e giovani adulti, con un network sociosanitario in progress rivolto all’età adulta. Durante l’intervento verranno illustrati i risultati raggiunti fino ad ora e le prospettive di sviluppo capillare future.

Relatori: Maurizio Arduino , Renato Silvio Scifo , Bruno Sales , Virginia Giuberti

Maurizio

Arduino

Renato Silvio

Scifo

Bruno

Sales

Virginia

Giuberti