Relatore/Relatrice


Davide Tamagnini

Insegnante e scrittore, Movimento di Cooperazione Educativa

BIOGRAFIA

Nato a Novara nel 1977, prima di arrivare in aula come maestro dei bambini è stato chimico, animatore sociale, sociologo e docente nei corsi regionali di formazione professionale. Proprio in quest’ultimo contesto è nato il suo desiderio di approfondire i temi della pedagogia per trovare un modo di rendere la scuola un luogo veramente inclusivo e formativo, per tutti. Specializzato presso l’Opera Nazionale Montessori e attivo sia nel Movimento di Cooperazione Educativa, sia come formatore esperto di didattica, di valutazione e di partecipazione. È dottorando in Educazione nella società contemporanea presso l’Università Bicocca di Milano. Ha pubblicato due testi sulla sua esperienza da insegnante: Si può fare. La scuola come ce la insegnano i bambini (2016) e Continuerò a sognarvi grandi. Storia di una rivoluzione tra i banchi di scuola (2019), oltre ad altre pubblicazioni collettanee sulla scuola e articoli in riviste pedagogiche.

Attività


Facciamo il punto su… Sicurezza e innovazione

 

Il periodo straordinario che attraversiamo pone molti ragionevoli limiti: i limiti necessari ad evitare quanto più possibile di diventare fonte di contagio gli uni per gli altri.

Mascherine, distanze obbligatorie, percorsi obbligati, classi chiuse a diventare delle “bolle”, ma anche la riscoperta delle esperienze all’aperto, la sperimentazione di forme di didattica integrata, una rinnovata attenzione a chi rischia di rimanere escluso.

Come si può realizzare l’innovazione didattica in questo tempo?

 

DESTINATARI: Insegnanti di ogni ordine e grado

 

Relatori: Antonio  Fini , Rita Coccia , Paolo Fasce , Davide Tamagnini

Antonio

Fini

Rita

Coccia

Paolo

Fasce

Davide

Tamagnini

Non sono un voto!

 

Gli strumenti valutativi sono lo specchio degli insegnanti che siamo o che desideriamo essere. Possiamo progettare e fare scuola facendo in modo che la valutazione sia coerente con i fini e le pratiche formative? La valutazione è spesso pensata come l’esito finale di un percorso, in realtà essa mette in luce l’interno processo: le competenze e conoscenze in ingresso su cui si è lavorato, il tipo di stimoli per l’apprendimento che sono stati messi a disposizione degli studenti, le diverse risposte che l’allievo è riuscito a esprimere (in termini di coinvolgimento e conoscenze). Fino ad arrivare alle finalità che attribuiamo alla scuola. 

Il voto numerico espresso in decimi gioca un ruolo chiave rispetto ai processi di insegnamento/apprendimento. Il suo uso improprio e superficiale è frutto della confusione tra il piano della misurazione e quello della valutazione, due livelli che quantomeno non andrebbero gestiti con lo stesso indicatore. Si possono eliminare i voti, ma ciò che deve cambiare è la cultura della valutazione, altrimenti i voti compariranno sotto altre spoglie. Per questo è necessario trovare delle alternative.

 

DESTINATARI: Insegnanti di ogni ordine e grado

 

Relatori: Davide Tamagnini , Raffaella Maggiolo

Davide

Tamagnini

Raffaella

Maggiolo