Relatore/Relatrice


Maurizio Parodi

Entrato a scuola prima di compiere i sei anni, non ne è più uscito: studente, insegnante, dirigente scolastico e infine padre (di uno studente).
Si occupa, da moltissimo tempo, di formazione e ricerca in ambito socio-pedagogico, non ancora rassegnato all’impermeabilità degli apparati educativi.
Ha creato i Gruppi Facebook: “Docenti e Dirigenti a Compiti Zero” e “Basta compiti!”, e lanciato l'omonima petizione sulla piattaforma online change.org (30 mila adesioni).
Ha collaborato con le più importanti riviste italiane di pedagogia e didattica, scritto alcuni saggi, tra i quali: Scuola: laboratorio di pace (Junior); Basta compiti! (Sonda); Gli adulti sono bambini andati a male (Sonda); I compiti fanno male (Ebook) e un romanzo, giallo: L’ombra del Chaos (Liberodiscrivere).
L'impegno più dilettevole è rappresentato dalla conduzione dei laboratori di Ri-Animazione del libro e di Scrittura “creattiva” con studenti, docenti e genitori.

Attività


È possibile pensare a una scuola “che funziona” senza compiti a casa?

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Il dibattito sul tema “compiti a casa” vede ancora oggi molte spaccature con i favorevoli e i contrari che, periodicamente e con “rinnovato vigore”, avviano accese discussioni per spiegare il proprio punto di vista. Molti sostengono che i compiti a casa sono un qualcosa di superato, altri addirittura che siano inutili e dannosi. Un qualcosa non in linea con una didattica innovativa e un apprendimento efficace che andrebbe invece garantito in toto nell’orario di permanenza a scuola. Vari Paesi europei hanno infatti già adottato una politica di questo tipo che ha dato ottimi risultati, anche in relazione agli esiti di valutazione degli apprendimenti e di qualità dei sistemi scolastici. In Italia la “questione compiti” è invece ancora vissuta in maniera stressante dagli studenti e dalle loro famiglie, con continue lamentele per il carico eccessivo di compiti da svolgere a casa e durante le vacanze. Altri sostengono invece che i compiti sono una necessaria integrazione rispetto alle attività di apprendimento iniziate a scuola. Un momento in cui lo studente ha la possibilità di elaborare personalmente quanto sentito e sperimentato in classe, processo senza il quale molti apprendimenti non potrebbero realizzarsi in modo compiuto. In questa prospettiva i compiti sono quindi visti come opportunità per avere lo spazio e il tempo necessari per portare a compimento il processo di apprendimento iniziato in classe. Il dibattito su questo argomento all’interno del Convegno, ci permetterà di mettere in luce i pro e i contro di entrambe queste posizioni, di “schierarci” da una parte o dall’altra e magari, a fine dibattito, di cambiare opinione!

Modera: Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo, Centro Studi Erickson, Trento)

Relatori: Mario Polito , Maurizio Parodi

Mario

Polito

Maurizio

Parodi