Relatore/Relatrice


Marco Orsi

Ideatore "Scuola Senza Zaino"

BIOGRAFIA

E'  stato  maestro  elementare  e  dirigente  scolastico.  È  l’ideatore  della  scuola “Senza Zaino” iniziata a Lucca nel 2002 e presente in più di 700 scuole in Italia. È  laureato in Pedagogia e Scienze Politiche, è dottore di ricerca in Sociologia.  Ha insegnato insegnato  presso  l’Università di Firenze e di Pisa, è stato membro del gruppo del MIUR per le metodologie  innovative  (2017).  Ha  partecipato  a  numerosi  scambi  internazionali  in  Finlandia,  Scozia,  Norvegia,  Inghilterra,  Portogallo,  Stati  Uniti,  Repubblica  Dominicana,  Austria.  Svolge  attività  di  formazione  e  di  consulenza  sulla  leadership  e  la  didattica.  La  sua  ultima  pubblicazione  è: Uno  Zaino  troppo  pesante (Maggioli 2021).  Altri volumi Dire Bravo non serve, Mondadori (2017), A scuola Senza Zaino  con altri, Erickson (2016). È docente al Master sulla Leadership Leggera alla scuola di Alti Studi IMT di Lucca.

Attività


WS10. Tolto lo zaino la leadership diventa leggera

Il workshop vuole proporre una riflessione sulla necessità di alleggerire un sistema scolastico dagli aspetti pachidermici. Si veda l’eccesso di discipline e la mole di obiettivi di apprendimento, l'ipertrofia degli organigrammi e la sovrabbondanza progettuale, la richiesta di continui monitoraggi e l’enfasi sui controlli: tutti elementi che incrociano, all’insegna della pesantezza, tanto l’insegnamento quanto il management.  Una pesantezza, tra l’altro, ben simboleggiata dall’ingombro dello zaino portato sulle spalle dai bambini e dai ragazzi.

La leadership leggera, invece, richiede il rinnovamento del modo di pensare e gestire le scuole, andando oltre la mistica del management e la ridondanza formativa. Il lavoro dell’insegnante sarebbe più leggero se funzionasse la comunità professionale: vi sarebbe una divisione di compiti che renderebbe meno gravosa la responsabilità per l’apprendimento degli studenti. Ma un alleggerimento sarebbe auspicabile anche a livello organizzativo, a condizione di conferire più autonomia alle scuole (i plessi) e di sollecitare un’espansione a tutti i livelli delle forme di leadership. In generale una leadership educativa leggera richiede, poi, la valorizzazione della scarsità e della sobrietà, preferendo i comportamenti sottrattivi rispetto a quelli additivi. Andare all’essenziale vuol dire togliere ma anche rendere agili e flessibili: per cui si preferiscono le spinte gentili (nudge) che si appoggiano sull’apprendimento comportamentale, piuttosto che i consistenti piani strategici, le statiche programmazioni e i non sempre concludenti aggiornamenti professionali. Leggerezza implica, inoltre, una nuova architettura degli spazi capace di andare oltre il rigido schema cells and bells, le file di banchi monoposto di fronte alla cattedra.  La leadership si alleggerisce anche se viene alimentata la fiducia e le aspettative positive verso tutti in un contesto dove l’io diventa importante per il noi e viceversa.  Qui assumono rilievo tre valori: la responsabilità, la comunità e l’ospitalità.  La leggerezza è la comunità che si trasforma in villaggio per far crescere ogni bambino e ogni bambina, ogni ragazza e ogni ragazzo; l’ospitalità punta a rendere la scuola accogliente e inclusiva; la responsabilità, non solo genera l’autonomia degli alunni, ma sviluppa apertura verso il futuro del mondo.  Questi tre valori si giocano, in definitiva, all’insegna della leggerezza perché leggera dovrà essere l’impronta di Homo sapiens sul nostro pianeta. Solo così sarà possibile ritrovare un equilibrio di pace tra i popoli e un più giusto rapporto con la Terra che abitiamo. In sintesi, la leadership educativa leggera si nutre di un approccio Globale al Curricolo orientato a riprogettare gli ambienti di apprendimento, a connettere la didattica all’organizzazione, a sviluppare comunità educanti, riposizionando i saperi sulle grandi sfide dell’Agenda ONU 2030.

 

DESTINATARI: Insegnanti di ogni ordine e grado scolastico.

 

Relatori: Marco Orsi

Marco

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