Relatore/Relatrice


Francesco Pavani

Center for Mind/Brain Sciences - CIMeC, Università degli Studi di Trento

Professore ordinario di Psicologia Generale presso il CIMeC, dove coordina il gruppo di ricerca Cognition Across the Senses (CAtS). Si occupa di percezione, attenzione e linguaggio nelle persone con sordità e ipoacusia, con particolare attenzione allo studio delle persone portatrici di impianto cocleare. In questo ambito, coordina dal 2017 il progetto VIRTUALHEARING3D per lo studio delle capacità spaziali acustiche nelle persone con impianto cocleare (finanziato dalla Agence Nazionale de la Recherche, Francia), e dal 2020 un progetto di ricerca sullo sviluppo delle competenze linguistiche nelle persone con sordità precoce (finanziato dal Ministero della Ricerca e Università, Italia).

Attività


Lingue parlate, lingue segnate e multimodalità

La valutazione delle competenze linguistiche dei bambini sordi in un’ottica di bilinguismo bimodale
Pasquale Rinaldi (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, Roma)
La valutazione delle competenze linguistiche dei bambini sordi è una sfida complessa. I bambini sordi con genitori sordi segnanti e alcuni bambini sordi con genitori udenti sono esposti, oltre che all’italiano parlato, anche alla lingua dei segni. Questi bambini sono bilingui bimodali, ossia sono bambini che apprendono due lingue che utilizzano due modalità differenti, la modalità acustico-vocale e quella visivo-gestuale.
Molti studi sul bilinguismo hanno ormai dimostrato che la valutazione di entrambe le lingue a cui il bambino è esposto offre una stima completa delle reali competenze linguistiche dei bambini bilingui. La sfida metodologica posta dalla valutazione del bilinguismo non riguarda soltanto la predisposizione di adeguati strumenti di valutazione, costruiti sulla base di precisi e espliciti modelli teorici, ma anche il processo di somministrazione delle prove, analisi dei dati e interpretazione dei risultati. Riconoscere le potenziali sfide della somministrazione e dell’interpretazione dei risultati farà sì che la valutazione sia realizzata in maniera tale da preservare, per quanto possibile, la validità e l’attendibilità e possa diventare uno strumento diagnostico operativo utile per far emergere le potenzialità del bambino.

La lingua dei segni e la comunità dei suoi utenti
Virginia Volterra (Associato al Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione)
Nel 2019 è uscita una nuova descrizione della lingua dei segni italiana (LIS) in una prospettiva cognitiva e sociosemiotica. La descrizione di una lingua non può assolutamente prescindere dalle caratteristiche della comunità che la usa e che ne determina norme e mutamenti nonché da una conoscenza dei prodotti artistici e dei valori culturali che attraverso questa lingua vengono creati e trasmessi.
In questo intervento verranno riassunti brevemente alcuni eventi e prodotti che la comunità sorda ha prodotto e diffuso durante il periodo dell’emergenza Coronavirus e che cosa si può imparare da questa esperienza.
Creare una maggior conoscenza reciproca tra una comunità di minoranza e la maggioranza potrà far sì che due mondi che spesso viaggiano in parallelo possano incrociare le loro strade. Ciò che la comunità ha chiesto e ha cercato in molti casi di realizzare in questo periodo, è di poter ottenere accesso completo alle informazioni per poter partecipare in pieno alla società civile e poter far sentire le proprie opinioni e scelte nell’ambito di una nuova politica sociale.

Multisensorialità, bilinguismo bimodale e impianti cocleari: le ragioni per una convivenza
Francesco Pavani (Professore Ordinario di Psicologia Generale, Center for Mind/Brain Sciences - CIMeC, Università degli Studi di Trento)
Gli impianti cocleari sono un'opportunità senza precedenti di accesso all'esperienza acustica per le persone con sordità profonda, e una realtà sempre più consolidata nella presa in carico della sordità infantile.
Pur abilitando all'esperienza del mondo sonoro, gli impianti cocleari non trasformano però la persona sorda in una persona udente. Verranno presentati alcuni esempi di natura percettiva e linguistica per mostrare in che modo l'impianto abiliti l'esperienza acustica, pur non riuscendo a restituire tutti gli aspetti necessari per l'interazione con l'ambiente fisico e sociale. Si discuterà inoltre del modo in cui la multisensorialità e il bilinguismo bimodale possano contribuire a superare alcune delle limitazioni insite in questi dispositivi e possano quindi rivelarsi di grande utilità anche per le persone sorde che portano impianti cocleari.

 

Relatori: Pasquale Rinaldi , Virginia Volterra , Francesco Pavani

Pasquale

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