Relatore/Relatrice


Laura Pomicino

Psicologa e psicoterapeuta, Università degli Studi di Trieste

BIOGRAFIA

Psicologa e psicoterapeuta, docente a contratto presso l’Università degli Studi di Trieste, da anni impegnata nel contrasto alla violenza contro donne e minori in ambito di prevenzione, intervento clinico e formazione, con particolare attenzione alla violenza all'interno delle giovani coppie. Recentemente ha dato vita ad un progetto di prevenzione primaria indirizzato ad adolescenti e volto alla promozione di relazioni nutrienti attraverso l'esperienza dell'arrampicata sportiva: 'LOttoconte: per arrivare in cima siamo necessari entrambi'.

Attività


La guerra in casa: la tutela dei minori nelle situazioni di separazioni conflittuali e violenza

 

“…e loro credevano che io non sentissi”. Bambini e adolescenti testimoni di violenza

Gloriana Rangone (Responsabile servizio clinico del Centro di Terapia dell'Adolescenza – CTA)

Assistere alla violenza si configura come una vera e propria forma di maltrattamento e implica conseguenze sia a breve sia a lungo termine sul piano emotivo, relazionale e cognitivo. Prevenire, rilevare, intervenire in modo efficace sono i compiti che spettano agli operatori, che possono interfacciarsi con questo fenomeno all’interno di molteplici contesti lavorativi pubblici e privati.

 

È guerra aperta ma ad armi impari 

Laura Pomicino (Psicologa e psicoterapeuta, Università di Trieste)

Separarsi rappresenta un momento di frattura fra un prima e un dopo, che implica una necessaria fase di transizione. Quando è presente una storia di violenza all’interno della coppia, è imprescindibile operare dei distinguo rispetto a una pur complessa conflittualità. Il rischio, altrimenti, è di acuire ancor di più i danni già sofferti da bambine/i e adolescenti coinvolti, se si esita o se non si mette in atto un’adeguata tutela nei loro confronti.

 

La sfida del dialogo: operatori sociali e avvocati di fronte alla complessità delle relazioni familiari

Simona Ardesi (Avvocato e Università Cattolica di Brescia)

Spesso avvocati e operatori sociali si trovano “sulla stessa scena” ad intervenire in situazioni di elevata conflittualità familiare o peggio di violenza. Ma avvocati e servizi sociali posso parlarsi? E possono capirsi? Quali sono i reciproci pregiudizi? È possibile costruire uno spazio di incontro? Come le rispettive norme deontologiche possono consentire l'individuazione di punti di contatto? A partire da questi interrogativi si intende indagare vincoli e opportunità del rapporto tra due professioni diverse che tuttavia condividono l'aspirazione di assolvere ad una funzione sociale.

 

Relatori: Gloriana Rangone , Laura Pomicino , Simona Ardesi , Daniela Malvestiti

Gloriana

Rangone

Laura

Pomicino

Simona

Ardesi

Daniela

Malvestiti