Relatore/Relatrice


Attività


Introduzione e coordinamento

Relatori: Elena Cabiati

Elena

Cabiati

Saluti istituzionali

Relatori: Gianmario Gazzi

Gianmario

Gazzi

Le sorti della giustizia minorile tra eredità del Tribunale per i Minorenni e sfide della Riforma Cartabia

Relatori: Angela Gianelli

Angela

Gianelli

Le politiche per i minori nella prospettiva dell'etica della cura

Relatori: Brunella Casalini

Brunella

Casalini

Re-imagining child protection: why we need a social model

Relatori: Brigid Featherstone

Brigid

Featherstone

“Nessuno migliora nessuno, nessuno migliora da solo…” La forza della reciprocità nell’esperienza di operatori e ragazzi

Relatori: Maria Luisa Raineri , Fabrizio Pedron , Alessandra Sabina Cuel , Francesca Ruozi , Maurizio Facenda

Maria Luisa

Raineri

Fabrizio

Pedron

Alessandra Sabina

Cuel

Francesca

Ruozi

Maurizio

Facenda

QT1. Violenza contro le donne e tutela dei minori: il lavoro con le vittime e con i bambini

 

Come si sviluppa il lavoro dei Servizi in situazioni di violenza contro le donne? Quali bisogni emergono nelle vittime e nei bambini a seguito della violenza? Quali parole utilizziamo per lavorare con i bambini in contesti di violenza? Quali sono i pilastri salienti e quali risorse sono basilari nei percorsi di aiuto a vittime e bambini? Quali difficoltà incontrano gli operatori, e quali riflessioni li possono guidare? Quali finalità assume l’aiuto, dei Servizi, alle vittime e ai bambini? Quali caratteristiche assumono le reti che si attivano nei percorsi di aiuto con vittime e bambini? Che significato assume la tutela del minore a seguito di episodi di violenza contro le donne?

A partire da questi interrogativi, verrà aperta una riflessione con i relatori e le relatrici. Il pubblico sarà invitato a partecipare al dibattito condividendo pensieri e domande.

 

Relatori: Gloriana Rangone , Laura Pomicino , Marco Grassini

Gloriana

Rangone

Laura

Pomicino

Marco

Grassini

S1. Accompagnare genitori e comunità nei contesti di povertà socio-educativa: programmi e progetti per innovare le pratiche

 

La costruzione di un LEPS per la prevenzione e il contrasto della vulnerabilità familiare
Paola Milani (Università di Padova)

Attivo in Italia dal 2011, il programma P.I.P.P.I ha conosciuto una speciale evoluzione da programma sperimentale alla definizione di un nuovo LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali), attualmente in fase di attuazione con 465 Ambiti territoriali sociali in tutto il territorio nazionale. L'intervento verterà sulla storia, le finalità e alcuni elementi caratterizzanti le metodologie del Programma nazionale P.I.P.P.I. (Programma di  Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione).

Il Child Safeguarding: la tutela deve essere responsabilità  di tutti e tutte
Valentina Di Grazia (Save the Children)

Parlare di Child Safeguarding significa mettere al centro la tutela di  bambini, bambine e adolescenti in qualsiasi contesto, come impegno  collettivo. Tutte le persone che entrano nel mondo del bambino e della bambina giocano un ruolo nella sua protezione e hanno una responsabilità nel garantire ambienti di crescita sicuri e tutelanti. Durante l'intervento si rifletterà rispetto all'importanza di estendere il concetto di «capacità di tutela» oltre l’ambito familiare, quindi anche a quegli individui e settori che gestiscono contesti extra-familiari in cui i minori potrebbero incontrare rischi o subire un danno.

Affido Culturale: come le relazioni tra famiglie tengono insieme tecnologia, conoscenza e bellezza
Ivan Esposito (Pio Monte della Misericordia, Napoli)

Durante l’intervento verrà presentato il progetto Affido Culturale, nato nel 2020 a Napoli e sviluppatosi, simultaneamente, in nove città italiane. Tale Progetto propone di mobilitare alcune «famiglie risorsa» contro la povertà educativa, valorizzando l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. L’idea di fondo è molto semplice: un genitore, che abitualmente porta i suoi figli al cinema, a teatro, al museo o in libreria, porta anche una bambina o un bambino – e un genitore di quest’ultimo – che in questi luoghi non ci entrerebbe per differenti ragioni: barriere linguistiche, difficoltà economiche, problemi di salute, scarsa consapevolezza dell’importanza di queste esperienze. Il progetto Affido Culturale ambisce ad evolversi in un servizio stabile,incrementando la sua infrastruttura tecnologica e avvalendosi di un assetto organizzativo federale e snello; ma soprattutto investendo nella relazione tra le famiglie e tra famiglie e l’arcipelago di soggetti culturali che rendono l’Italia unica nel mondo.

 

Relatori: Paola Milani , Valentina Di Grazia , Ivan Esposito

Paola

Milani

Valentina

Di Grazia

Ivan

Esposito

S2. Parlare del trauma: approcci e strumenti per la presa in carico e l'intervento

 

Accompagnare il viaggio nell’affido: il ruolo dei caregiver
Annalisa Di Luca (Psicoterapeuta, Milano)

Alla luce degli studi sulle esperienze sfavorevoli infantili e il disturbo post traumatico da stress si possono ipotizzare quali vissuti potrebbero risvegliarsi in alcune vittime di trauma accolti in una nuova famiglia. Questa attivazione rende complesso l’accudimento, ma è un segno molto positivo per il consolidarsi e il ripararsi del sistema di attaccamento. Durante il presente intervento verranno analizzate le reazioni osservabili, le fasi dell’affido e l’affiancamento possibile nelle diverse situazioni che potrebbe incontrare il caregiver. Sarà, inoltre, l'occasione per sottolineare l’utilità di «approfittare» del momento dell’affido per riparare oltre che proteggere, anche attivando dei percorsi di psicoterapia del minore e di sostegno per i genitori affidatari.

Le Esperienze Sfavorevoli Infantili, comparazione tra la I e la II Indagine Nazionale sul Maltrattamento dei Bambini e degli Adolescenti in Italia
Chiara Ronconi (Cismai, Libera Compagnia di Arti e Mestieri Sociali, Milano)

I minori vittime di ESI (Esperienze Sfavorevoli Infantili) sviluppano una sintomatologia tipica del disturbo traumatico dello sviluppo con importanti compromissioni sul piano del funzionamento, del comportamento e della relazione oltre che a livello neurobiologico.
Le indagini nazionali sul Maltrattamento dei Bambini e Adolescenti in Italia, del 2015 e del 2021, a cura di Terres Des Hommes e Cismai, mostrano dati complessi e articolati con uno scenario che evidenzia come il fenomeno sia ancora profondamente sommerso e il panorama nazionale estremamente multiforme e bisognoso di una prospettiva comune e sinergica di modalità di rilevazione precoce delle situazioni compromesse e di presa in carico e metodologia di lavoro sulla cura e la riparazione del trauma.

Violenza assistita ed esperienze traumatiche: una proposta di lavoro attraverso l'approccio narrativo
Silvia Mammini (Psicologa)

L’intervento ha l’obiettivo di condividere con i e le partecipanti l’importanza di un approccio basato sulla narrazione nei processi di cura rivolti ai bambini e alle bambine che hanno vissuto esperienze traumatiche. A  partire dal racconto di una storia, verrà tracciato un percorso di presa in carico che ha come fine quello di sostenere il bambino e la bambina vittima di violenza assistita nella creazione di una propria trama narrativa che integri pensieri e vissuti traumatici dentro un’esperienza di sé più ampia e positiva.

 

Relatori: Silvia Mammini , Annalisa Di Luca , Chiara Ronconi

Silvia

Mammini

Annalisa

Di Luca

Chiara

Ronconi

S3. L'allontanamento dei minori tra necessità e opportunità: voci a confronto

 

Progettare e attuare un allontanamento: la sfida della partecipazione
Camilla Landi (Università Cattolica di Milano) 

Data la natura di un intervento tanto incisivo quale è l’allontanamento di un bambino o di una bambina dalla famiglia d’origine, è difficile immaginarsi spazi di partecipazione delle persone che a vario titolo sono coinvolte nel progetto. Proprio per far fronte alla complessità che caratterizza l’allontanamento, però, è auspicabile che l’operatore non si muova in solitudine ma si attivi in prima persona per individuare aiutanti disponibili a contribuire alla costruzione congiunta dell’intervento a tutela del minore e della minore. Le riflessioni e gli accorgimenti metodologici proposti verranno in aiuto per raccogliere la sfida della partecipazione.

L’intervento del Tribunale per i Minorenni: fra princìpi generali, prassi operative e false credenze
Elisabetta Moreschini (Giudice minorile presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste)

L’intervento, partendo dalla disamina della normativa che regola l’allontanamento di minori dalla famiglia d'origine, analizzerà la ratio sottesa e le prassi operative di tale istituto, sgombrando il campo da false credenze. La finalità è di promuovere un’azione coordinata e condivisa fra tutti gli operatori del settore, in vista dell’individuazione e piena realizzazione del supremo interesse del minore.

L’allontanamento del minore: da esito a intervento nel processo di presa in carico del minore e della sua famiglia
Simona Marchesi
(Psicologa e psicoterapeuta, Il Melograno CBM Cooperativa Sociale

All’interno del percorso di presa in carico di un nucleo familiare, l’allontanamento del minore è uno degli interventi maggiormente sollecitanti sul piano emotivo per famiglie e operatori e operatrici. Quali sono le ricadute emotive di questo intervento? Quali difficoltà possono emergere? Sono gli elementi raccolti in fase di indagine a fornire una bussola che aiuta gli operatori e le operatrici a scegliere il miglior progetto per quella famiglia: quale tipologia di collocamento? quale modalità di attuazione dell’intervento? La consapevolezza dei propri vissuti, come operatore e operatrice, e la sintonizzazione sulle emozioni della famiglia, permette di sostenere genitori e minori nella costruzione di un progetto dinamico, nel quale il collocamento non diventi l’esito finale del percorso. Tale intervento sarà l'occasione per riflettere su questi ed altri aspetti. 

 

Relatori: Camilla Landi , Elisabetta Moreschini , Simona Marchesi

Camilla

Landi

Elisabetta

Moreschini

Simona

Marchesi

L1. Allenamento alla Flessibilità Psicologica: un breve training esperienziale sui processi dell’Acceptance and Commitment Therapy

 

Procrastinare all’infinto un’attività necessaria ma emotivamente faticosa, anche quando farlo finisce per complicare la vita, reagire in modo impulsivo a stimoli fastidiosi, rimuginare a lungo su come affrontare una situazione complessa o sull’aver fatto o meno la cosa giusta, rimandare scelte importanti per il pensiero che «non è il momento giusto» ecc. Queste e molte altre sono normali situazioni che coinvolgono il nostro mondo interno (pensieri, emozioni e sensazioni fisiche) in cui spesso finiamo per rimanere bloccati e per le quali questo laboratorio sulla flessibilità psicologica potrebbe rappresentare un valido aiuto. Che cos’è la flessibilità psicologica? È in primis il processo cardine dell’Acceptance and Commitment Therapy - ACT, uno dei più recenti e innovativi modelli nel panorama delle terapie cognitivo comportamentali. È la risultante di un insieme di processi che permettono alle persone di notare e disinnescare alcuni automatismi interni (evitamento, rimuginino, impulsività, lotta) che finiscono per esacerbare la nostra fatica emotiva. Il presente laboratorio sarà l’occasione per fare pratica su tre movimenti di base della flessibilità, importanti per chi si occupa di tutela minorile: notare, aprirsi e scegliere.

 

Relatori: Francesco Dell'Orco

Francesco

Dell'Orco

L2. Palestra di scrittura professionale anti-oppressiva

 

La scrittura delle relazioni è l'occasione per costruire una rappresentazione della realtà che ha inevitabilmente una ricaduta sulla vita delle persone di cui si scrive. Avendo le parole questo potere, è necessario che gli operatori dei Servizi ne siano consapevoli e che prestino quindi attenzione alle modalità con cui attribuiscono significati ai fatti ed alle situazioni con cui entrano in contatto. A partire dall'analisi di una relazione scritta, il laboratorio si pone l'obiettivo di sostenere i e le partecipanti nello sviluppare una maggiore consapevolezza sullo strumento della scrittura professionale. Il laboratorio sarà inoltre l'occasione per ragionare sulle differenti modalità utilizzabili per costruire una relazione, che promuovano un approccio anti-oppressivo anche nell'esercizio della scrittura professionale.

 

Relatori: Laura Malacrida , Maria Turati , Michela De Bernardi

Laura

Malacrida

Maria

Turati

Michela

De Bernardi

QT2. La sofferenza psichica di bambini e ragazzi: come riconoscerla e affrontarla

 

Come si caratterizza la sofferenza psichica di bambini e ragazzi, soprattutto nei contesti di fragilità familiare e sociale? Quali sono i dati e le emergenze attuali? Quali le difficoltà nell’entrare in contatto con questa sofferenza da parte degli operatori? Quale deve essere il ruolo dei servizi sociali, dei servizi sanitari e delle comunità terapeutiche rispetto alla sofferenza psichica?

A partire da queste importanti questioni, verrà aperta una riflessione con i relatori e le relatrici. Il pubblico sarà invitato a partecipare al dibattito condividendo le proprie riflessioni e domande.

 

Relatori: Stefano Benzoni , Elena Stanchina , Annalisa Vicari , Fulvio Guccione

Stefano

Benzoni

Elena

Stanchina

Annalisa

Vicari

Fulvio

Guccione

S4. Le comunità di accoglienza: luoghi della cura e di relazioni educative

 

L’accoglienza nelle comunità genitore-bambino: un cambiamento che nasce da noi! 
Alessia Zanon (Cooperativa sociale ACLI, Cordenons e Università Cattolica di Milano)

L’intervento focalizzerà l’attenzione sul concetto di «cambiamento», con particolare interesse all’esperienza adottata all’interno della comunità genitore-bambino «La Crisalide» di Cordenons (PN). Tale Realtà, infatti, tende ad una presa in carico globale, costruendo un percorso attraverso la voce di chi vive e ha vissuto l’esperienza di comunità, con uno sguardo all’essere donna e uomo, madre e padre, figlio e figlia.

Essere accolti, lavorare, formare e promuovere partecipazione nelle comunità per minorenni: suggestioni attorno alle relazioni educative
Federico Zullo (Associazione Agevolando)

L’intervento, a partire dall’esperienza diretta ancorata a riflessioni psico-pedagogiche, intende tracciare dei riferimenti utili per costruire percorsi di lavoro all’interno delle comunità per minorenni, capaci di rispondere efficacemente ai bisogni relazionali di giovani e adolescenti accolti e accolte attraverso una prospettiva centrata su ascolto, partecipazione e continuità dei rapporti.

Dalla relazione alla scena educativa. Cosa, chi e come si educa in una comunità di accoglienza
Igor Salomone (Consulente pedagogico) 

Qual è il corretto comportamento e atteggiamento dell’educatore che opera all’interno di una comunità di accoglienza? Da un lato l’educatore e l’educatrice dovrebbero conoscere i percorsi che ogni utente della tutela attraversa, senza cedere alla tentazione di delegare questo tipo di conoscenze ai coordinatori o ai responsabili di servizio. Dall’altra dovrebbero fare il proprio mestiere restando nel loro specifico, che è la strutturazione e il governo dell’esperienza educativa offerta dalla comunità di accoglienza, perché solo così può offrire uno sguardo differente sugli utenti orientato a un progetto pedagogico di emancipazione e non appiattito sulle prospettive del progetto sociale o di quello terapeutico. Partendo da queste considerazioni, si rifletterà sulla visione del ruolo dell’educatore. 

 

Relatori: Federico Zullo , Liviana Marelli , Alessia Zanon , Igor Salomone

Federico

Zullo

Liviana

Marelli

Alessia

Zanon

Igor

Salomone

S5. La valutazione nella tutela dei minori: quali paradigmi per affrontare la complessità?

 

Il tema della valutazione è cruciale nell’ambito della tutela dei minori. Lo scopo del simposio sarà quello di riflettere sui diversi tipi di valutazione, sui contenuti, le implicazioni etiche e l’approccio dei professionisti. Lo sguardo partirà dal contesto nazionale, per poi allargarsi a riflessioni più estese, attraverso il contributo di una delle maggiori esperte internazionali della tematica.

La valutazione nella tutela dei minori: contenuti, percorsi e implicazioni etiche
Francesca Corradini (Università Cattolica di Milano)

Nella parte introduttiva del simposio, si rifletterà sui contenuti della valutazione nel lavoro sociale con i minori e le famiglie, in particolare sulla distinzione tra valutazione dei bisogni (need assessment) e valutazione del rischio di pregiudizio (risk assessment). Si discuterà dei possibili percorsi da attuare e dei compiti dei professionisti, con una particolare attenzione ai nodi critici nella relazione con le famiglie e alle implicazioni dal punto di vista etico.

La valutazione nella tutela dei minori: dal paradigma deterministico al paradigma relazionale
Brigid Featherstone (University of Huddersfield)

Nell’ambito della tutela dei minori, è molto diffusa un’idea di valutazione che segue un approccio deterministico, in cui la funzione degli operatori è quella di individuare le cause dei problemi e proporre la corretta soluzione. Questa visione riduttiva della complessità, rischia di vedere i percorsi di valutazione solo come una questione tecnica, senza considerare l’umanità delle persone coinvolte e le loro relazioni. A partire da una riflessione su queste tematiche, si aprirà un confronto con i partecipanti.

 

Relatori: Brigid Featherstone , Francesca Corradini

Brigid

Featherstone

Francesca

Corradini

L3. Tutela collettiva e creativa dei minori. Laboratorio di teatro degli oppressi

 

Quali sono le sfide quotidiane di chi lavora per la tutela minorile? Come favorire un efficace lavoro di rete? Come garantire il benessere dei minori e di chi lavora con loro? Il laboratorio offrirà tecniche ludico-teatrali che permetteranno di affrontare queste e altre domande in modo collettivo e creativo. Partendo dal presupposto che il gioco è una cosa seria, il laboratorio inizierà con esercizi ludici per esplorare cosa si intende per tutela minorile. Con il teatro immagine verranno create «statue umane» che narrano le esperienze dei e delle partecipanti. Le immagini evolveranno in brevi scene di situazioni irrisolte. Con il teatro forum, stimolando l’intelligenza collettiva, i e le partecipanti si alleneranno a individuare le possibili strategie, valutandone vantaggi, rischi e opportunità, in un’atmosfera protetta e divertente. Nessuna esperienza teatrale è richiesta, mentre ogni competenza è preziosa per il laboratorio - psicologica, pedagogica, legale, giudiziaria, medica ecc.

 

Relatori: Claudia Signoretti

Claudia

Signoretti

L4. Palestra di scrittura professionale anti-oppressiva

 

La scrittura delle relazioni è l'occasione per costruire una rappresentazione della realtà che ha inevitabilmente una ricaduta sulla vita delle persone di cui si scrive. Avendo le parole questo potere, è necessario che gli operatori dei Servizi ne siano consapevoli e che prestino quindi attenzione alle modalità con cui attribuiscono significati ai fatti ed alle situazioni con cui entrano in contatto. A partire dall'analisi di una relazione scritta, il laboratorio si pone l'obiettivo di sostenere i e le partecipanti nello sviluppare una maggiore consapevolezza sullo strumento della scrittura professionale. Il laboratorio sarà inoltre l'occasione per ragionare sulle differenti modalità utilizzabili per costruire una relazione, che promuovano un approccio anti-oppressivo anche nell'esercizio della scrittura professionale.

 

Relatori: Laura Malacrida , Maria Turati , Michela De Bernardi

Laura

Malacrida

Maria

Turati

Michela

De Bernardi

QT3. La tecnologia e i social network nella relazione d'aiuto: rischi e opportunità

 

Quale impatto ha avuto la digitalizzazione sull’attività professionale degli operatori sociali? Quali sono le criticità e le potenzialità dell’utilizzo di social media e social network nel lavoro sociale? Quali sono le responsabilità etiche proprie delle professioni educative e assistenziali di cui tener conto nell’approcciarsi alla tecnologia e i social network? Come gli operatori sociali possono prevenire e/o gestire le nuove forme di devianza e reato attraverso i mezzi informatici?

A partire da questi interrogativi, verrà aperta una riflessione con i relatori e le relatrici. Il pubblico sarà invitato a partecipare al dibattito condividendo pensieri e domande.

 

Relatori: Daniela Malvestiti , Stefania Crema , Valentina Raimondo , Paolo Monti

Daniela

Malvestiti

Stefania

Crema

Valentina

Raimondo

Paolo

Monti

S6. Ascoltare bambini e ragazzi per definire progetti partecipati: un’esperienza di reciprocità possibile

 

Introduzione 
Valentina Calcaterra
(Università Cattolica Milano)

L’ascolto è la premessa per definire percorsi di aiuto in maniera partecipata, ma sembra essere ancora una importante sfida nell’ambito della tutela minorile. Diversi sono gli ostacoli da affrontare, difficoltà comunicative tra adulti e minori, fatiche nella comprensione del contesto e dei procedimenti in corso, mancanza di tutte le informazioni necessarie. Tuttavia, le ricerche in tale ambito, nonché le esperienze pratiche, sottolineano che i bambini, bambine, ragazzi e ragazze, anche se in difficoltà, hanno cose importanti da dire, vogliono partecipare e spesso contribuiscono a definire percorsi di aiuto sensati, permettendo agli operatori di fare meglio il loro lavoro di cura e protezione. L’intervento proporrà le premesse teoriche/ metodologiche per riflettere sul tema dell’ascolto e della partecipazione nei diversi ambiti di vita dei minori.

PARTECIPARE! Dal diritto enunciato al diritto agito attraverso il Colloquio Partecipato e il Comitato Benessere
Chiara Fascendini (Associazione Con-tatto», Morbegno)

Il presente intervento sarà l’occasione per presentare il processo di sviluppo del Comitato Benessere e della sperimentazione di una modalità innovativa di colloquio scuola-famiglia, denominato «Colloquio partecipato», realizzata negli anni scolastici 21-22 e 22-23 in collaborazione con ragazze e ragazzi, docenti e famiglie dell’Istituto Comprensivo Damiani e dell’Istituto Superiore Liceo Nervi-Ferrari di Morbegno (SO) e facilitata da operatori d’advocacy dell’Associazione Con-Tatto APS. Attraverso tale presentazione, si rifletterà rispetto a come l’incontro tra l’advocacy e il mandato dell’Istituzione Scolastica possa offrire spazi di ascolto autentico e possa far accrescere, tramite l’esperienza, competenze di cittadinanza attiva. 

La partecipazione dei bambini e ragazzi nei contesti di accoglienza residenziali
Giulia Bugnoni (Cooperativa Sociale «La Casa Davanti al Sole», Venegono inferiore)

La Cooperativa Sociale «La Casa Davanti al Sole» è impegnata da 40 anni in contesti di tutela minorile mettendo al centro del proprio operare la partecipazione di bambini, bambine, ragazzi e ragazze alle scelte di vita che li riguardano. Partendo dalla considerazione che educare significa promuovere la crescita attraverso l'empowerment, durante l'intervento verranno presentati strumentati e pratiche del lavoro partecipativo.

 

Relatori: Valentina Calcaterra , Giulia Bugnoni , Chiara Fascendini

Valentina

Calcaterra

Giulia

Bugnoni

Chiara

Fascendini

S7. L'affidamento del minore al servizio sociale: uno spazio di mezzo tra limitazioni, poteri e responsabilità

 

L'affidamento del minore al servizio sociale: tra norme, orientamenti interpretativi e prassi operative
Simona Ardesi
(Avvocato, Brescia)

L'intervento, a partire da una ricognizione normativa dell'istituto dell'affidamento del minore al servizio sociale, si propone di problematizzare gli orientamenti interpretativi e le prassi operative consolidatesi in passato in modo molto disomogeneo sul territorio nazionale e di aprire nuovi interrogativi applicativi sulla norma introdotta dal decreto legislativo di riforma n. 149/2022. Riuscirà il nuovo art. 5 bis inserito nella L. 184/1983 a chiarire i confini di un provvedimento fino ad oggi tanto discusso? Quale sarà la praticabilità della nuova norma per il servizio sociale? Si rivelerà uno strumento efficace per la tutela dei minori?

Il ruolo dei Servizi sociali nella tutela giurisdizionale dei minori alla luce della riforma del processo civile
Gabriella Tomai (Tribunale minorenni, Bologna)

Durante tale momento si proverà a definire i campi di intervento ed il ruolo dei Servizi sociali nei procedimenti giurisdizionali che riguardano i minori. In particolare, si illustreranno gli approdi giurisprudenziali e le più recenti disposizioni di legge contenute del D. lgs. 149/22.

L’esperienza del sistema di protezione dei diritti dei bambini e delle bambine in una grande città, in relazione alle diverse situazioni di limitazione dell’esercizio della responsabilità genitoriale 
Silvia Zandrini (Responsabile Unità di Coordinamento Servizi Sociali specialistici e di secondo livello, comune di Milano) 

Durante tale intervento verrà illustrato il sistema dei servizi sociali, socioeducativi e specialistici per la protezione dei soggetti minorenni e la promozione della genitorialità positiva in un contesto urbano. In particolare, ci si chiederà quale operatività mettere in campo in situazioni di «affidamento ai servizi sociali» e come uscire dall’indeterminatezza del termine e dall’ambivalenza delle pratiche quotidiane in cui si declina. Un’altra riflessione verrà posta sul come perseguire corresponsabilità e sinergie nell’esercizio quotidiano della responsabilità genitoriale in situazioni di limitazione della stessa (senza sospensione, senza decadenza)? Verranno infine illustrate ipotesi di relazioni creative e regolazioni istituzionali tra tutti i protagonisti e tutte le protagoniste di interventi professionali e azioni informali multidisciplinari partecipate negli attuali assetti teorici, metodologici e organizzativi.

 

Relatori: Simona Ardesi , Gabriella Tomai , Silvia Zandrini

Simona

Ardesi

Gabriella

Tomai

Silvia

Zandrini

L5. Dare comunicazioni difficili: laboratorio per la gestione dei colloqui con bambini e ragazzi

 

Come dare comunicazioni difficili bambini, bambine, ragazzi e ragazze nelle situazioni di tutela? Organizzare un colloquio di aiuto con i piccoli richiede preparazione preliminare e alcune attenzioni metodologiche, nel mentre del suo svolgimento, che facilitano il processo dialogico e la comprensione dei contenuti, anche se di forte impatto emotivo. Nel laboratorio si lavorerà in piccoli gruppi a partire da una situazione specifica. Ai e alle partecipanti verrà chiesto di riflettere su come poter dare a un bambino una difficile comunicazione relativa al suo progetto di collocamento fuori famiglia. Seguirà una rielaborazione metodologica dei contenuti esposti.

Relatori: Valentina Calcaterra , Camilla Landi

Valentina

Calcaterra

Camilla

Landi

L6. Palestra di scrittura professionale anti-oppressiva

 

La scrittura delle relazioni è l'occasione per costruire una rappresentazione della realtà che ha inevitabilmente una ricaduta sulla vita delle persone di cui si scrive. Avendo le parole questo potere, è necessario che gli operatori dei Servizi ne siano consapevoli e che prestino quindi attenzione alle modalità con cui attribuiscono significati ai fatti ed alle situazioni con cui entrano in contatto. A partire dall'analisi di una relazione scritta, il laboratorio si pone l'obiettivo di sostenere i e le partecipanti nello sviluppare una maggiore consapevolezza sullo strumento della scrittura professionale. Il laboratorio sarà inoltre l'occasione per ragionare sulle differenti modalità utilizzabili per costruire una relazione, che promuovano un approccio anti-oppressivo anche nell'esercizio della scrittura professionale.

 

Relatori: Laura Malacrida , Maria Turati , Michela De Bernardi

Laura

Malacrida

Maria

Turati

Michela

De Bernardi

S8. Vittime dimenticate: proteggere e sostenere bambine e bambini orfani di femminicidio

 

Domande e risposte di un Servizio Sociale di fronte alla violenza intrafamiliare e agli orfani di femminicidio
Vanessa Carolingi
(Assistente sociale)

La violenza di genere e intrafamiliare è sempre più presente nelle nostre società. Nella maggior parte dei casi tali eventi coinvolgono, oltre alla vittima, anche i suoi familiari più stretti. Per questo motivo i professionisti sociali e sanitari si trovano a rivestire un significativo ruolo di sostegno, cura e tutela sa nella fase iniziale sia nei momenti successivi. A seguito di una presentazione dei numeri in Italia, verrà introdotta la normativa nazionale (L. 4 / 2018), con particolare attenzione alle normative regionali e ai progetti regionali specifici.
Durante l’intervento verranno inoltre presentati alcuni fondamentali strumenti del Servizio sociale per supportale i minori orfani di femminicidio, la rete parentale e i genitori affidatari. Infine, ci si soffermerà sulle criticità che si possono incontrare nell’attivazione della rete dei Servizi e su alcune Buone Prassi.

Esiti di femminicidio: i figli, la famiglia, la comunità 
Sabrina Bonino (Psicologa, psicoterapeuta e supervisore EMDR)

Le ragazze e i ragazzi che diventano orfani a seguito di questi eventi di violenza, e le loro famiglie, si trovano di fronte ad un impatto psicologico devastante che si riflette inevitabilmente anche sulla loro sfera relazionale e, in generale, sulle persone che vivono attorno a loro, sulla comunità. Nella relazione verranno presentati tre Interventi Umanitari dell'Associazione EMDR ITALIA accaduti nel territorio dell'ASL2 Savonese: uno sugli orfani e sulla popolazione e altri due sui genitori e fratelli delle vittime di femminicidio. Nella relazione si descriverà la collaborazione pubblico/ privato, come avviene di consueto nelle Azioni Umanitarie, dando una particolare attenzione alla descrizione del percorso che coinvolge tutti i familiari. Infatti, questo si articola in più fasi: presa in carico, tutela e terapia. Verrà dimostrato come la terapia EMDR possa favorire una stabilizzazione e una desensibilizzazione emotiva dei soggetti coinvolti. Uno spazio verrà inoltre dedicato all’importanza della corretta trasmissione di informazioni sul trauma e sulle sue conseguenze, al fine di favorire l’elaborazione dell’evento violento sia nel mondo della scuola sia nella stessa comunità.

Orfani di femminicidio: le risposte legali e l’ascolto competente dei Centri Antiviolenza
Manuela Ulivi (Avvocata, Presidente CADMI Milano, componente consiglio direttivo nazionale D.i.Re)

Quando si parla di femminicidio il più delle volte l’attenzione si focalizza su aspetti legati alla vita della donna uccisa per mano del marito, compagno oppure un ex che non si rassegna alla fine di un rapporto. I figli spesso sono dimenticati subito dopo i funerali. Se si considera che gli orfani di femminicidio dal 2009 al 2021 sono almeno duemila in Italia gli interventi che li riguardano coinvolgono anche i parenti rimasti e/o le famiglia affidatarie, moltiplicandosi così il numero dei soggetti che direttamente e indirettamente subiscono le conseguenze di questi omicidi.  Partendo da una presentazione del quadro giuridico sulla situazione degli orfani di femminicidio, durante l’intervento verranno sottolineati gli aspetti legati all’applicazione della Legge 4 del 2018 con particolare attenzione alla formazione degli operatori sul tema. Verrà inoltre presentata l'esperienza dei consulenti legali nei Centri anti-violenza e il rapporto tra processo penale e civile. Infine, verrà lasciato uno spazio all’esperienza della relatrice all’interno della rete D.i.Re. (Donne in Rete contro la violenza).

 

Relatori: Sabrina Bonino , Manuela Ulivi , Vanessa Carolingi

Sabrina

Bonino

Manuela

Ulivi

Vanessa

Carolingi

S9. Adolescenti e dipendenze: percorsi di prevenzione e intervento

 

Agganciare i giovani: come entrare nel bosco
Simone Feder (Coordinatore Area Giovani e Dipendenze Casa del Giovane, Pavia)

Il bosco oggi non è solo quello fatto di alberi e sentieri, il bosco è un degrado senza confini che inghiotte e colpisce vite sempre più giovani, spesso insospettabili e apparentemente «normali». È questo ciò che è diventato oggi il Boschetto di Rogoredo, a Milano: lo specchio di una realtà in cui il mondo delle dipendenze cattura e rende prigionieri ragazzi sempre più giovani. Il mondo delle dipendenze è un malessere diffuso e pervasivo, che colpisce sempre più aspetti della vita dei singoli e che è prioritario imparare a cogliere ed intercettare fin dagli albori, per poter dare risposte efficaci prima che questo male di vivere rompa gli argini e produca effetti difficili da arginare. Tale momento sarà un’occasione per riflettere sull’importanza di cambiare le modalità di aggancio attuate dagli operatori e dalle operatrici 
nei confronti di ragazzi e ragazze caduti nel mondo delle dipendenze. È necessario imparare ad andare incontro alle fragilità dei giovani con un ascolto profondo e attento ai piccoli segnali, cercando di interpretarli non secondo i nostri rigidi schemi ma con un’accoglienza vera e sensibile. Solo questo approccio porterà l’altro a sentirsi sicuro e permettendogli di non essere «il problema» ma l’attore principale del suo cambiamento.

Consumi d’azzardo: una fotografia della generazione Z
Elisa Benedetti (Consiglio Nazionale delle Ricerche)

L'adolescenza è una fase della vita spesso associata all'assunzione di rischi e alla sperimentazione. Per questo essa costituisce un importante target per molti interventi di prevenzione su droghe e comportamenti  a rischio. Tuttavia, ogni intervento necessita di basarsi su dati solidi che possano garantire una corretta identificazione dei bisogni aumentandone la potenziale efficacia. Il presente momento dipingerà le tendenze sulla base dei dati epidemiologici disponibili e fornirà alcune possibili interpretazioni dei fenomeni osservati.

Di cosa parliamo quando parliamo di droga 
Edoardo Polidori (Referente Area Prevenzione della Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo di Ravenna)

L'intervento verterà sullo stigma che circonda la parola droga e l'immagine del consumatore di sostanze. In particolare, si illustrerà la differenza tra consumo e dipendenza, con particolare attenzione alla popolazione giovanile. Verrà affrontato, inoltre, il mondo delle sostanze a partire dalle sue connotazioni storiche e culturali proponendo la cultura sulle droghe come forma di prevenzione. Particolare attenzione verrà infine posta sullo stile comunicativo.

 

Relatori: Simone Feder , Edoardo Polidori , Elisa Benedetti , Sonia Scalvini

Simone

Feder

Edoardo

Polidori

Elisa

Benedetti

Sonia

Scalvini

S10. Progetti ed esperienze virtuose del panorama nazionale

 

Durante il presente Simposio verranno presentati progetti e buone pratiche proposte da figure professionali diverse che quotidianamente lavorano con minori e con le loro famiglie.

Relatori: Paola Limongelli

Paola

Limongelli

Introduzione e coordinamento

Relatori: Valentina Calcaterra

Valentina

Calcaterra

Working safely and compassionately with ethnic minority children and families in the child protection system

Relatori: Pooja Sawrikar

Pooja

Sawrikar

Fidarsi, affidarsi. Percorsi di genitorialità condivisa nell’affido familiare

Relatori: Daniela Malvestiti , Fabio Bernardi , Simona Teli , Chiara Maffi , Manuel Milani , Madu Kingsley , Okechukwu Blessing

Daniela

Malvestiti

Fabio

Bernardi

Simona

Teli

Chiara

Maffi

Manuel

Milani

Madu

Kingsley

Okechukwu

Blessing

La mente emozionale come dispositivo di prevenzione e di cura del disagio psicologico in età evolutiva

Relatori: Giacomo Mancini

Giacomo

Mancini

Conclusioni

Relatori: Elena Cabiati

Elena

Cabiati