VENERDì 13 DICEMBRE | 13.30-15.30
QUESTION TIME - LO SPAZIO DELLE DOMANDE
Ogni partecipante può frequentare uno dei tre Question time in contemporanea.
1. PARLIAMO (ANCORA) DI PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI: COME RICOSTRUIRE UN SIGNIFICATO CONDIVISO
Coordina: Chiara Panciroli (Università Cattolica di Milano)
Intervengono: Carlo Andorlini (Legambiente - Ufficio Nazionale Economia Civile e Scuola di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze), Michela Oleotti (Community Maker, Fare Legami Distretto di Crema) e Fabio Folgheraiter (Università Cattolica di Milano)
2. NON SOLO SOLDI: IL RUOLO DELLE FONDAZIONI NELLO SVILUPPO DI COMUNITA'
Coordina: Gino Mazzoli (Studio Praxis e Università Cattolica di Milano)
Intervengono: Paolo Dell'Oro (Segretario Generale Fondazione Comunitaria del Lecchese onlus), Beatrice Fassati (Responsabile Programma Welfare in Azione, Fondazione Cariplo), Paolo Morerio (Presidente Fondazione Vismara) e Filippo Manfredi (Direttore Generale Fondazione Caritro)
3. SPAZI, PERSONE, CULTURE: LUOGHI E DIMENSIONI DELL'INCLUSIONE E DELL'ESCLUSIONE
Coordina: Pierpaolo Donati (Università di Bologna)
Intervengono: Elena Cabiati (Università Cattolica di Milano), Giovanni Laino (Università Federico II di Napoli e Associazione Quartieri Spagnoli onlus) e Paolo Venturi (Direttore AICCON Bologna)
venerdì 13 dicembre | 16.00 - 18.00
workshop - lo spazio delle idee
Ogni partecipante può frequentare una delle due attività in contemporanea.
1. PARLIAMO DI...CONTRASTO ALLA POVERTA' EDUCATIVA E LAVORO CON IL TERRITORIO
Coordina: Remo Siza (Consulente e docente di Politica sociale e progettazione di comunità, Dipartimento di scienze umane e sociali, Università di Sassari)
Intervengono:
- Il progetto OpenSpace: orientare per favorire la partecipazione e il protagonismo dei giovani e della comunità educante
Alessandra Folcio (ActionAid International Italia Onlus)
- Costruire una comunità educante? L’esperienza del Distretto dell’Educazione di Trento
Annalisa Pasini (Forum delle Associazioni Familiari del Trentino)
- Verso il villaggio che educa un bambino (connesso). Il patto di comunità per il benessere digitale di Gemona del Friuli
Marco Grollo (Formatore e docente, Associazione Media Educazione Comunità, Udine)
- Coprogettazione e lavoro di rete: esperienze di contrasto alla povertà minorile nel quartiere Lodi-Corvetto, Milano
Paola Bianchin (Università Cattolica di Milano)
- L'educatore professionale: il sociale e il sanitario nel lavoro di comunità
Martina Vitillo (ANEP Associazione Nazionale Educatori Professionali)
- Sviluppo di legami e community care. Esperienze di cittadinanza attiva per favorire percorsi di inclusione
Paola Limongelli (Cooperativa Progetto Integrazione, Milano)
- Ricostruire comunità accoglienti: il senso del lavorare insieme nell’esperienza della Settimana dell’Accoglienza
Michelangelo Marchesi (Cooperativa Sociale Progetto 92 e membro Consiglio nazionale CNCA – Coordinamento nazionale comunità di accoglienza)
2. PARLIAMO DI...ESPERIENZE DI COHOUSING E DI RIGENERAZIONE URBANA
Coordina: Ennio Ripamonti (Psicosociologo, Metodi e Università di Milano Bicocca)
Intervengono:
- CoHousing Inclusive: un’esperienza di cohousing partecipativa e inclusiva
Michael LaFond (Community developer, project manager e urbanista, fondatore del progetto CoHousing Inclusive, Berlino)
- Coprogettare l’abitare con il territorio e per il territorio: l’esperienza del condominio solidale di Cernusco sul naviglio
Maria Giustina Raciti (Dirigente del comune di Cernusco sul Naviglio, Milano)
- Partire dalle donne. Un'esperienza di rigenerazione al femminile all'interno del quartiere Satellite di Pioltello
Francesca Cirillo (Università Cattolica di Milano)
- La costruzione di comunità quale strategia di riattivazione dell'ex Ospedale Militare di Napoli
Roberta Nicchia (Architetto, Servizio Valorizzazione della Città Storica, Comune di Napoli)
- DoMiNo Dove Mi Notano - Costruire comunità attraverso i giovani in un quartiere popolare
Sara Bigi (Associazione PerDiQua Onlus, Reggio Emilia)
- Operazione piazza delle vaschette: dall'università al territorio
Enrico Capo (Fondazione LABOS – Laboratorio per le Politiche Sociali, Roma)
SABATO 14 dicembre | 9.00 - 11.00
workshop - lo spazio del come
Ogni partecipante può frequentare una delle quattro attività in contemporanea.
3. COMUNICAZIONE, PROMOZIONE EFFICACE DEI PROGETTI E PEOPLE RAISING
Comunicare in modo semplice e coinvolgente sembra facile ma resta la chiave, spesso non trovata, per raggiungere molti dei nostri obiettivi. Abbiamo davanti agli occhi un settore della comunicazione in costante fermento: cambiano i linguaggi, i canali, i testimonial credibili, i tempi di attenzione. Le aziende, la politica, il mondo cercano di adeguarsi, e anche il terzo settore intende restare al passo con i tempi: a volte arranca, ma in alcuni casi è all’avanguardia. Anche nei progetti di attivazione della comunità locale, la comunicazione gioca un ruolo cruciale. Possiamo avere in mano un intervento efficace e importante, ma se quella specifica comunità non riesce a comprendere di cosa si tratta, o non viene raggiunta nelle sue varie componenti, non potrà attivarsi, né moltiplicare il risultato.
Il workshop si propone di offrire alcuni elementi di base per l’impostazione di una strategia di comunicazione per progetti sociali, prendendo spunto da esperienze reali di più o meno successo. A valle di un'introduzione sull’argomento e dell’analisi partecipata sui casi presentati, i partecipanti avranno modo di lavorare in gruppo, provando a costruire una prima strategia di comunicazione su un dato progetto.
Relatrice: Viviana De Luca (GoodPoint, Milano)
4. INTERGENERAZIONALITA' E PROGETTI DI COMUNITA'
La frenesia dei nostri tempi e i repentini mutamenti sociali rischiano di impoverire le occasioni di incontro, riflessione e conoscenza reciproca. Si riducono in questo modo quei preziosi momenti in cui poter valorizzare il bagaglio storico, culturale e relazionale custodito dai luoghi e dalle persone che abitano una comunità, spesso nascosto tra radicati stereotipi e pregiudizi reciproci. La profondità dei vissuti e dei significati personali e collettivi rischia così di non ricevere un momento adeguato a essere conosciuta, raccontata e affrontata, specialmente tra gruppi sociali fortemente disomogenei. La diversità generazionale rappresenta una di queste situazioni. Nonostante la sua indiscussa ricchezza culturale e relazionale, l’incontro, il confronto e la condivisione intergenerazionale non sempre vengono riconosciuti e valorizzati dagli abitanti di una comunità; anzi sovente il rapporto tra le generazioni si traduce in atteggiamenti e comportamenti di reciproca incomprensione. Diversi studi e interventi mostrano invece come sia importante avviare e proporre occasioni di incontro e scambio tra generazioni al fine di migliorare la qualità della vita e nel contempo creare momenti di apprendimento per tutti.
Il workshop introdurrà i partecipanti allo strumento del Community Visioning, una metodologia in grado di facilitare gruppi, organizzazioni e comunità a costruire possibili scenari e ad organizzare e pianificare azioni articolate. Attraverso l’uso di immagini, foto e altri materiali i partecipanti saranno invitati a realizzare dei brevi video, che offriranno l’occasione per incrociare gli sguardi tra diversità e generazioni e stimolare così il dialogo, l’incontro e la possibile progettazione condivisa di iniziative.
Relatori: Elena Marta (Università Cattolica di Milano) e Davide Boniforti (Psicologo di comunità, Milano)
5. PENSARSI AL FUTURO PER PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA COMUNITA'. I DIALOGHI COMUNITARI DI RETE E LO SVILUPPO DI COMUNITA'
Progettare in maniera aperta e partecipata interventi finalizzati a promuovere il benessere di una comunità non è affar semplice, soprattutto dinnanzi a problemi comunitari complessi o a situazioni di forte disgregazione sociale. Talvolta l’operatore può sentirsi solo nell’avviare processi per lo sviluppo di comunità, o comunque di non avere sufficienti risorse – non semplicemente dal punto di vista economico – per ideare e realizzare progetti che coinvolgano intere comunità con lo scopo di promuovere e consolidare i legami sociali. Fare community work, inoltre, implica lavorare con persone molto differenti tra loro (si pensi ad esempio ai quartieri multietnici) e con molteplici figure professionali e referenti di realtà di privato sociale attive sul territorio di riferimento, che spesso però, per diverse appartenenze o vicende pregresse, faticano a dialogare tra loro. Come fare quindi per promuovere la partecipazione dei membri della comunità nella progettazione di interventi a valenza collettiva? I metodi dialogici ci vengono in aiuto per facilitare l’incontro tra professionisti e membri della comunità e creare occasioni di confronto che siano generative ed efficaci.
Nel workshop verrà presentata la tecnica dei Dialoghi Comunitari di Rete utile per l’ideazione aperta e partecipata di progetti per lo sviluppo di comunità. Inoltre, sarà occasione per illustrare ai partecipanti anche i progetti realizzati e le esperienze in corso, ragionare sui limiti e punti di forza dell’approccio proposto, anche con la partecipazione di operatori ed esperti per esperienza.
Relatrice: Camilla Landi (Università Cattolica di Milano) e Carola Girotti (Cooperativa Sociale Grandangolo, Sondrio)
6. TEATRO, ARTE E CULTURA: L'ESTETICA RELAZIONALE PER LA RIGENERAZIONE URBANA
Negli ultimi tempi si è fatta strada una particolare forma d’arte che si rifà all’arte partecipativa, orientata al coinvolgimento, all’interazione sociale, alla collaborazione tra autori e spettatori. Si tratta dell'estetica relazionale, un insieme di pratiche come: letture recitate, narrazioni pubbliche animate, conferenze teatrali, danza e manufatti che esplorano le potenzialità della relazione con l'altro, prestando particolare attenzione al feed-back degli spettatori. Questi dispositivi assumono, come tema centrale, l'elaborazione collettiva del senso, una riflessione pubblica sul presente in cui lo spettatore diventa anche autore-creatore. Ne nasce una modalità inedita di “arte civile e civica” non solo per i temi proposti, ma anche per la finalità orientata a sperimentare forme di animazione e progettualità per rigenerare la comunità.
Durante il workshop si rifletterà e si approfondirà il tema dell’estetica relazionale, grazie anche alla presentazione di tre esperienze di rigenerazione urbana e lavoro di comunità condotte attraverso pratiche e linguaggi artistici.
Coordina: Giovanni Devastato (Università la Sapienza Roma)
Intervengono: Anna Carla Bosco (Cooperativa Stranaidea, Torino), Anna Catalano (Artiterapeuta, Roma) e Nadia Vedova (Associazione Kallipolis, progetto LaRU - Laboratorio di Rigenerazione Urbana, Friuli Venezia Giulia)