PROGRAMMA

 

Il Convegno è frutto del lavoro di un gruppo di esperti coordinato dalla Ricerca e Sviluppo Erickson: Fabio Folgheraiter, Valentina Calcaterra, Elena Cabiati e Chiara Panciroli (Centro di ricerca Relational Social Work, Università Cattolica di Milano), Marco Brunod (Università di Milano Bicocca), Giovanni Devastato (Università La Sapienza Roma), Elena Marta (Università Cattolica di Milano), Ennio Ripamonti (Metodi e Università di Milano Bicocca), Paolo Venturi (AICCON Bologna) e Martina Vitillo (ANEP Associazione Nazionale Educatori Professionali)

Il Convegno si articola in 2 sessioni plenarie, 3 question time e 10 simposi.

VENERDì 13 DICEMBRE | 10.00-12.30

PRIMA SESSIONE PLENARIA - LO SPAZIO DEL PENSIERO

  • Saluti iniziali

Fabio Folgheraiter (Università Cattolica di Milano)

  • I fondamenti del Community social work

Valentina Calcaterra (Università Cattolica di Milano)

  • How Inequality damages social relations and community life. Perché le diseguaglianze rendono le comunità più infelici?

Richard Wilkinson (Professore Emerito di Epidemiologia sociale presso University of Nottingham Medical School e Professore Onorario presso University College London)

  • Empatia e fiducia: ingredienti fondamentali per comunità attive 

Laura Boella (Professoressa di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università Statale di Milano) 

  • L'esperienza di CoHousing Inclusive Berlin

Michael LaFond (Community developer, project manager e urbanista, fondatore del progetto CoHousing Inclusive, Berlino)

 

VENERDì 13 DICEMBRE | 13.30-15.30

QUESTION TIME - LO SPAZIO DELLE DOMANDE

Ogni partecipante può frequentare uno dei tre Question time in contemporanea.

1. PARLIAMO (ANCORA) DI PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI: COME RICOSTRUIRE UN SIGNIFICATO CONDIVISO 

Coordina: Chiara Panciroli (Università Cattolica di Milano) 

Intervengono: Carlo Andorlini (Legambiente - Ufficio Nazionale Economia Civile e Scuola di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze), Michela Oleotti (Community Maker, Fare Legami Distretto di Crema) Fabio Folgheraiter (Università Cattolica di Milano) 

 

2. NON SOLO SOLDI: IL RUOLO DELLE FONDAZIONI NELLO SVILUPPO DI COMUNITA'

Coordina: Gino Mazzoli (Studio Praxis e Università Cattolica di Milano) 

Intervengono: Paolo Dell'Oro (Segretario Generale Fondazione Comunitaria del Lecchese onlus), Beatrice Fassati (Responsabile Programma Welfare in Azione, Fondazione Cariplo), Paolo Morerio (Presidente Fondazione Vismara) e Filippo Manfredi (Direttore Generale Fondazione Caritro) 

 

3. SPAZI, PERSONE, CULTURE: LUOGHI E DIMENSIONI DELL'INCLUSIONE E DELL'ESCLUSIONE 

Coordina: Pierpaolo Donati (Università di Bologna)

Intervengono: Elena Cabiati (Università Cattolica di Milano), Giovanni Laino (Università Federico II di Napoli e Associazione Quartieri Spagnoli onlus) e Paolo Venturi (Direttore AICCON Bologna) 

 

venerdì 13 dicembre | 16.00 - 18.00

workshop - lo spazio delle idee

Ogni partecipante può frequentare una delle due attività in contemporanea.

 

1. PARLIAMO DI...CONTRASTO ALLA POVERTA' EDUCATIVA E LAVORO CON IL TERRITORIO   

Coordina: Remo Siza (Consulente e docente di Politica sociale e progettazione di comunità, Dipartimento di scienze umane e sociali, Università di Sassari) 

Intervengono:

  • Il progetto OpenSpace: orientare per favorire la partecipazione e il protagonismo dei giovani e della comunità educante

Alessandra Folcio (ActionAid International Italia Onlus)

  • Costruire una comunità educante? L’esperienza del Distretto dell’Educazione di Trento

Annalisa Pasini (Forum delle Associazioni Familiari del Trentino)

  • Verso il villaggio che educa un bambino (connesso). Il patto di comunità per il benessere digitale di Gemona del Friuli

Marco Grollo (Formatore e docente, Associazione Media Educazione Comunità, Udine)

  • Coprogettazione e lavoro di rete: esperienze di contrasto alla povertà minorile nel quartiere Lodi-Corvetto, Milano

Paola Bianchin (Università Cattolica di Milano)

  • L'educatore professionale: il sociale e il sanitario nel lavoro di comunità

Martina Vitillo (ANEP Associazione Nazionale Educatori Professionali)

  • Sviluppo di legami e community care. Esperienze di cittadinanza attiva per favorire percorsi di inclusione

Paola Limongelli (Cooperativa Progetto Integrazione, Milano)

  • Ricostruire comunità accoglienti: il senso del lavorare insieme nell’esperienza della Settimana dell’Accoglienza

Michelangelo Marchesi (Cooperativa Sociale Progetto 92 e membro Consiglio nazionale CNCA – Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) 

 

2. PARLIAMO DI...ESPERIENZE DI COHOUSING E DI RIGENERAZIONE URBANA 

Coordina: Ennio Ripamonti (Psicosociologo, Metodi e Università di Milano Bicocca) 

Intervengono:

  • CoHousing Inclusive: un’esperienza di cohousing partecipativa e inclusiva

Michael LaFond (Community developer, project manager e urbanista, fondatore del progetto CoHousing Inclusive, Berlino) 

  • Coprogettare l’abitare con il territorio e per il territorio: l’esperienza del condominio solidale di Cernusco sul naviglio

Maria Giustina Raciti (Dirigente del comune di Cernusco sul Naviglio, Milano)

  • Partire dalle donne. Un'esperienza di rigenerazione al femminile all'interno del quartiere Satellite di Pioltello

Francesca Cirillo (Università Cattolica di Milano)

  • La costruzione di comunità quale strategia di riattivazione dell'ex Ospedale Militare di Napoli

Roberta Nicchia (Architetto, Servizio Valorizzazione della Città Storica, Comune di Napoli)

  • DoMiNo Dove Mi Notano - Costruire comunità attraverso i giovani in un quartiere popolare

Sara Bigi (Associazione PerDiQua Onlus, Reggio Emilia)

  • Operazione piazza delle vaschette: dall'università al territorio

Enrico Capo (Fondazione LABOS – Laboratorio per le Politiche Sociali, Roma)

SABATO 14 dicembre | 9.00 - 11.00

workshop - lo spazio del come

Ogni partecipante può frequentare una delle quattro attività in contemporanea.

 

3. COMUNICAZIONE, PROMOZIONE EFFICACE DEI PROGETTI E PEOPLE RAISING 

Comunicare in modo semplice e coinvolgente sembra facile ma resta la chiave, spesso non trovata, per raggiungere molti dei nostri obiettivi. Abbiamo davanti agli occhi un settore della comunicazione in costante fermento: cambiano i linguaggi, i canali, i testimonial credibili, i tempi di attenzione. Le aziende, la politica, il mondo cercano di adeguarsi, e anche il terzo settore intende restare al passo con i tempi: a volte arranca, ma in alcuni casi è all’avanguardia. Anche nei progetti di attivazione della comunità locale, la comunicazione gioca un ruolo cruciale. Possiamo avere in mano un intervento efficace e importante, ma se quella specifica comunità non riesce a comprendere di cosa si tratta, o non viene raggiunta nelle sue varie componenti, non potrà attivarsi, né moltiplicare il risultato. 

Il workshop si propone di offrire alcuni elementi di base per l’impostazione di una strategia di comunicazione per progetti sociali, prendendo spunto da esperienze reali di più o meno successo. A valle di un'introduzione sull’argomento e dell’analisi partecipata sui casi presentati, i partecipanti avranno modo di lavorare in gruppo, provando a costruire una prima strategia di comunicazione su un dato progetto.

Relatrice: Viviana De Luca (GoodPoint​, Milano) 

 

4. INTERGENERAZIONALITA' E PROGETTI DI COMUNITA'  

La frenesia dei nostri tempi e i repentini mutamenti sociali rischiano di impoverire le occasioni di incontro, riflessione e conoscenza reciproca. Si riducono in questo modo quei preziosi momenti in cui poter valorizzare il bagaglio storico, culturale e relazionale custodito dai luoghi e dalle persone che abitano una comunità, spesso nascosto tra radicati stereotipi e pregiudizi reciproci. La profondità dei vissuti e dei significati personali e collettivi rischia così di non ricevere un momento adeguato a essere conosciuta, raccontata e affrontata, specialmente tra gruppi sociali fortemente disomogenei. La diversità generazionale rappresenta una di queste situazioni. Nonostante la sua indiscussa ricchezza culturale e relazionale, l’incontro, il confronto e la condivisione intergenerazionale non sempre vengono riconosciuti e valorizzati dagli abitanti di una comunità; anzi sovente il rapporto tra le generazioni si traduce in atteggiamenti e comportamenti di reciproca incomprensione. Diversi studi e interventi mostrano invece come sia importante avviare e proporre occasioni di incontro e scambio tra generazioni al fine di migliorare la qualità della vita e nel contempo creare momenti di apprendimento per tutti.

Il workshop introdurrà i partecipanti allo strumento del Community Visioning, una metodologia in grado di facilitare gruppi, organizzazioni e comunità a costruire possibili scenari e ad organizzare e pianificare azioni articolate. Attraverso l’uso di immagini, foto e altri materiali i partecipanti saranno invitati a realizzare dei brevi video, che offriranno l’occasione per incrociare gli sguardi tra diversità e generazioni e stimolare così il dialogo, l’incontro e la possibile progettazione condivisa di iniziative.

Relatori: Elena Marta (Università Cattolica di Milano) e Davide Boniforti (Psicologo di comunità, Milano)

 

5. PENSARSI AL FUTURO PER PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA COMUNITA'. I DIALOGHI COMUNITARI DI RETE E LO SVILUPPO DI COMUNITA'

Progettare in maniera aperta e partecipata interventi finalizzati a promuovere il benessere di una comunità non è affar semplice, soprattutto dinnanzi a problemi comunitari complessi o a situazioni di forte disgregazione sociale. Talvolta l’operatore può sentirsi solo nell’avviare processi per lo sviluppo di comunità, o comunque di non avere sufficienti risorse – non semplicemente dal punto di vista economico – per ideare e realizzare progetti che coinvolgano intere comunità con lo scopo di promuovere e consolidare i legami sociali. Fare community work, inoltre, implica lavorare con persone molto differenti tra loro (si pensi ad esempio ai quartieri multietnici) e con molteplici figure professionali e referenti di realtà di privato sociale attive sul territorio di riferimento, che spesso però, per diverse appartenenze o vicende pregresse, faticano a dialogare tra loro. Come fare quindi per promuovere la partecipazione dei membri della comunità nella progettazione di interventi a valenza collettiva? I metodi dialogici ci vengono in aiuto per facilitare l’incontro tra professionisti e membri della comunità e creare occasioni di confronto che siano generative ed efficaci.

Nel workshop verrà presentata la tecnica dei Dialoghi Comunitari di Rete utile per l’ideazione aperta e partecipata di progetti per lo sviluppo di comunità. Inoltre, sarà occasione per illustrare ai partecipanti anche i progetti realizzati e le esperienze in corso, ragionare sui limiti e punti di forza dell’approccio proposto, anche con la partecipazione di operatori ed esperti per esperienza.

Relatrice: Camilla Landi (Università Cattolica di Milano) e Carola Girotti (Cooperativa Sociale Grandangolo, Sondrio)

 

6. TEATRO, ARTE E CULTURA: L'ESTETICA RELAZIONALE PER LA RIGENERAZIONE URBANA 

Negli ultimi tempi si è fatta strada una particolare forma d’arte che si rifà all’arte partecipativa, orientata al coinvolgimento, all’interazione sociale, alla collaborazione tra autori e spettatori. Si tratta dell'estetica relazionale, un insieme di pratiche come: letture recitate, narrazioni pubbliche animate, conferenze teatrali, danza e manufatti che esplorano le potenzialità della relazione con l'altro, prestando particolare attenzione al feed-back degli spettatori. Questi dispositivi assumono, come tema centrale, l'elaborazione collettiva del senso, una riflessione pubblica sul presente in cui lo spettatore diventa anche autore-creatore. Ne nasce una modalità inedita di “arte civile e civica” non solo per i temi proposti, ma anche per la finalità orientata a sperimentare forme di animazione e progettualità per rigenerare la comunità.

Durante il workshop si rifletterà e si approfondirà il tema dell’estetica relazionale, grazie anche alla presentazione di tre esperienze di rigenerazione urbana e lavoro di comunità condotte attraverso pratiche e linguaggi artistici.

Coordina: Giovanni Devastato (Università la Sapienza Roma) 

Intervengono: Anna Carla Bosco (Cooperativa Stranaidea, Torino), Anna Catalano (Artiterapeuta, Roma) e Nadia Vedova (Associazione Kallipolis, progetto LaRU - Laboratorio di Rigenerazione Urbana, Friuli Venezia Giulia) 

 

sabato 14 dicembre | 11.30 - 13.30

workshop - lo spazio del come

Ogni partecipante può frequentare una delle quattro attività in contemporanea.

 

7. LE COMPETENZE DEL COMMUNITY WORKER

Come si caratterizza il lavoro del community worker? Quali competenze è necessario che metta in campo per far fronte alla complessità dei diversi livelli di intervento e tematiche di lavoro con cui si deve confrontare nel suo operare? Riflettendo su questi e altri interrogativi sul profilo dell’operatore di comunità, nel workshop si offrirà un inquadramento teorico e metodologico su chi è questo professionista e sulle abilità necessarie per accompagnare progettazioni comunitarie.

A partire dalle conoscenze dei partecipanti, dal riconoscimento della multiforme esperienza di lavoro degli operatori di comunità e dall’analisi delle indicazioni che emergono dalla letteratura scientifica, nel workshop si lavorerà per definire un quadro delle skills necessarie per accompagnare processi di progettazione di interventi a livello comunitario. Verranno inoltre presentati i risultati di una ricerca che ha indagato il punto di vista di diversi community workers, impegnati in differenti progetti, sulle funzioni sperimentate e abilità messe in campo nel loro lavoro.

Relatrici: Valentina Calcaterra (Università Cattolica di Milano) e Martina Sala (Università Cattolica di Milano)

 

8. LA COPROGETTAZIONE COME STRUMENTO PER LO SVILUPPO DI SISTEMI DI WELFARE DI COMUNITA' 

La coprogettazione è contemporaneamente uno strumento normativo per regolare i rapporti tra Enti Pubblici e Enti del Terzo Settore e un paradigma culturale per promuovere lo sviluppo dei servizi territoriali in una prospettiva di welfare di comunità. La coprogettazione promuove la costituzione di reti organizzative territoriali in cui la progettazione, la direzione, la gestione e la produzione dei servizi sono realizzate in modo condiviso tra i partner Pubblici e del Terzo Settore. In questa prospettiva, la coprogettazione costituisce l’infrastruttura fondamentale per sviluppare i sistemi di servizi territoriali in una prospettiva di welfare di comunità. Questa prospettiva culturale e organizzativa ha permesso al Comune di Crema di affrontare i problemi sociali del territorio favorendo la costruzione di una nuova progettualità condivisa in grado di valorizzare le diverse risorse presenti nella comunità locale e di implementare l’offerta di servizi.

Durante il workshop, partendo da una raccolta delle questioni inerenti alla coprogettazione sociale indicate dai partecipanti, si svilupperanno approfondimenti e confronti dedicati.

Relatori: Marco Brunod (Università di Milano Bicocca) e Angelo Stanghellini (Comune di Crema)

 

9. MONITORARE E VALUTARE I PROGETTI DI COMUNITA': SFIDA E OPPORTUNITA'

Riuscire a valutare se un progetto di comunità ha raggiunto o meno i risultati attesi, misurando il suo impatto sociale, è uno degli aspetti forse più delicati e allo stesso tempo più importanti per questo tipo di interventi. Spesso dagli enti finanziatori, dai dirigenti e dai politici arrivano richieste di evidenze rispetto a quello che i processi di comunità hanno portato in termini di miglioramento del benessere o di semplice cambiamento nel tessuto sociale. Ma come misurare aspetti così dinamici e dovuti a molteplici fattori? Come tenere traccia di processi sociali complessi e come monitorare le relazioni generative che si sviluppano o rafforzano nei progetti di comunità? Attraverso quali lenti, con l’ausilio di quali strumenti? A volte l’impatto di questi processi non riesce a generare il cambiamento atteso; altre volte invece i risultati inaspettati superano quelli sperati, programmati da progettisti ed operatori. Proprio perché, attraverso azioni intenzionali, si vanno a innescare relazioni umane che producono capitale sociale e che meravigliano cittadini e operatori per la loro naturalezza e forza, diviene importante misurare ciò che era imprevisto, inaspettato. Già, ma come?

Il workshop intende presentare la varietà e la ricchezza di approcci con cui è possibile valutare e monitorare questi processi, presentando strumenti sia qualitativi che quantitativi. Attraverso racconti di valutazioni di progetti di comunità realizzati in anni recenti, e con l’apertura di spazi di dialogo ed esercizio, i partecipanti verranno accompagnati a riflettere sulla necessità di introdurre nuovi strumenti di rilevazione e forme inedite di analisi dei dati.

Relatori: Guido Belloni (ricercatore e formatore, Codici ricerche, Milano) Chiara Panciroli (Università Cattolica di Milano)

 

10. PHOTOVOICE: UNO STRUMENTO DI RICERCA-AZIONE PARTECIPATA

Negli ultimi anni Photovoice è diventata una metodologia di ricerca-azione partecipata molto popolare. Attraverso una combinazione di fotografia e discussioni di gruppo, Photovoice consente di attivare i membri della comunità nell'identificare i loro punti di vista e utilizzarli come leve per il cambiamento sociale. Un metodo efficace infatti per analizzare esperienze di vita quotidiana, sviluppare empowerment e dare voce a soggetti emarginati.

Il workshop, dopo una breve introduzione sulle radici teoriche, gli obiettivi e la filosofia del Photovoice, proseguirà con la presentazione di alcune evidenze scientifiche circa il suo impatto e le potenzialità nel promuovere il cambiamento sociale. Infine, alcune avvertenze sull’uso del linguaggio fotografico. La seconda parte coinvolgerà i partecipanti in una animazione studiata per approfondire gli aspetti sulla privacy, sicurezza e il potere implicati nella relazione tra il fotografo e il fotografato, inoltre verranno mostrate tecniche di foto elicitazione e di esplorazione di punti di vista diversi con la fotografia. Ai partecipanti viene richiesto di presentarsi con un apparecchio qualsiasi per scattare delle immagini.

Relatori: Pamela Mastrilli (Libera professionista, socia Cooperativa Sociale Il Sestante, Padova e collaboratrice NetFo) e Massimo Santinello (Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Università di Padova)

SABATO 14 DICEMBRE | 14.30 - 16.30

SECONDA SESSIONE PLENARIA - LO SPAZIO DEL PENSIERO

  • Il ruolo dell'Università nello sviluppo del Community social work in Italia

Maria Luisa Raineri (Università Cattolica di Milano)

  • World Apart: Environmental Injustices in Mauritius, Peru and Sweden. Ingiustizie ambientali e lavoro di comunità: indicazioni da mondi solo apparentemente lontani

Komalsingh Rambaree (Professore presso il Dipartimento di Lavoro sociale e criminologia dell’Università di Gävle, Svezia)

  • Esiste ancora la comunità? Nuove cornici di senso per la vita sociale

Giovanni Laino (Università Federico II di Napoli e Associazione Quartieri Spagnoli onlus)