Relatore/Relatrice


Martina Sala

Università Cattolica del Sacro Cuore, Cooperativa CSLS, Milano

Assistente sociale specialista attiva nel territorio della provincia di Como nell'area della Accoglienza e dell'accompagnamento all'autonomia, oltre che nella progettazione partecipata e nel community work.

Dottore di Ricerca in in Sociologia e Metodologia della ricerca sociale presso l'Università Cattolica di Milano su temi di progettazioni sociali innovative e metodologie alternative di Social Work Education.

Docente Tutor di Stage del corso di Laurea in scienze del Servizio Sociale dell'Università Cattolica di Milano.

Attività


WS12. Promuovere e sostenere una comunità educante

 

Ogni giorno come operatori, ma anche come genitori e adulti del nostro tempo, percepiamo quanto diventi sempre più impervio il compito dell’educare. Far fronte alla povertà educativa è una missione sfidante, soprattutto in contesti socialmente e culturalmente complessi, un compito che pare spesso insostenibile in solitaria. Ma è possibile reggere questo «peso» insieme? È pensabile farlo a livello di comunità? Favorire il generarsi di community care è nell’orizzonte di un operatore sociale di comunità, ma può essere anche in quello di amministratori locali e policy makers. Diventa fondamentale interrogarsi insieme su come, concretamente, promuovere e sostenere una comunità educante. La povertà educativa è una povertà di opportunità che, come una ruggine «intacca» la vita dei bambini, ragazzi e delle loro famiglie. A partire da questo, il progetto OUTSIDERS (Officine Urbane Trasformative: Strumenti Innovativi nella Didattica, nell’Educazione e nelle Relazioni Sociali) attiva a Cagliari 4 officine urbane (Famiglia, Scuola, Bambini e Ragazzi, Comunità) e una base per catalizzare le risorse della comunità attorno ai bisogni dei bambini, farli sentire dentro una rete di desiderio, fatta di adulti capaci di accoglierli, di famiglie meno isolate e fragili, di scuole aperte e inclusive e di nuove economie circolari. Il progetto Rockability promuove a Cascia (PG) uno spazio attivo di partecipazione e azione per favorire un programma di trasformazione e rigenerazione del territorio. Al centro, il dispositivo sperimentale della Comunità Diffusa, dove processi di empowerment personale e di luogo convergono, stimolando un sistema di reciprocità e di apprendimento collettivo.

 

Relatori: Martina Sala , Marta Chessa , Silvia Quaranta

Martina

Sala

Marta

Chessa

Silvia

Quaranta

WS13. Monitorare e valutare i progetti di Lavoro sociale di comunità

 

Come tirare le somme di progettazioni a valenza collettiva, quando il lavoro di comunità per natura è caratterizzato dall’indeterminatezza degli esiti? Monitorare e valutare: che cosa, in che tempi, da parte di chi, attraverso quali strumenti? Da adempimento rendicontativo, reportistico e di sintesi dei risultati raggiunti, a funzione fondamentale che è possibile svolgere in continuità con la metodologia che fonda le progettazioni comunitarie stesse. Un livello di lavoro sociale, quello comunitario, che necessita di una lettura oculata degli esiti numerici, da incrociare con una valutazione dei processi generati e degli impatti sull’intera comunità. Un’ottica sfidante per i community workers e per tutti gli stakeholders coinvolti e coinvolgibili.

 

Relatori: Martina Sala , Lucia Villani

Martina

Sala

Lucia

Villani