Relatore/Relatrice


Jonathan Lisci

Associazione Culturale Studi Cognitivi Pandora, Massa

Laureato in Psicologia clinica presso l’università degli studi di Parma nel 2012, discutendo una tesi dal Titolo «Rassegna di studi sperimentali sulla token economy in età evolutiva», nel 2018 consegue la specializzazione in psicoterapia cognitiva presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva di Grosseto.

Svolge la propria attività clinica sul territorio di Massa e Carrara presso il Centro di psicoterapia cognitiva «Pandora» di Massa occupandosi prevalentemente di bambini e adolescenti. Da oltre 10 anni lavora col comune di Carrara nell’ambito dell’educativa professionale sia con bambini che con adolescenti, occupandosi prevalentemente di disturbi della condotta. Da marzo 2012 a novembre 2016, sempre per conto del comune di Carrara, è stato responsabile del Centro di Aggregazione Giovanile «A. Saffi».

Dal 2016 collabora con Erickson, sia come autore che come formatore, prendendo parte a progetti inerenti l’ambito dei disturbi della condotta.

Attività


Q5. La gestione dei comportamenti problematici in classe e la token economy cooperativa

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Come leggere i comportamenti problematici: il significato del sintomo e il contestualismo funzionale
  • Dall’osservazione occasionale, all’osservazione sistematica, all’analisi funzionale
  • Cercare alternative alla punizione!
  • Rinforzamento, modellaggio, token economy e lavoro sulle emozioni
  • E le emozioni dell’insegnante?

 

 L'obiettivo del Q Talk

Esaminare, attraverso esempi pratici, i metodi di intervento di matrice cognitivo comportamentale – in particolare la token economy e l'apprendimento cooperativo – per affrontare i comportamenti problematici degli allievi in classe: disattenzione, cattive relazioni con i compagni, atteggiamenti oppositivi nei confronti degli insegnanti, aggressività.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

Gli allievi hanno spesso comportamenti problematici e gli insegnanti reagiscono a volte a questi comportamenti con modalità punitive che deteriorano la relazione. Si rischia frequentemente di sottovalutare importanti aspetti emotivi che incidono sul clima in classe e sul tono dell’umore di alunni e insegnanti. Ci sono metodi che possono aiutare ad affrontare questi comportamenti in modo più positivo e più attento alle motivazioni e alle emozioni del singolo allievo, ma anche a quelle di tutti i suoi compagni. L'insegnante non dovrebbe essere lasciato solo e senza strumenti ad affrontare uno degli aspetti più critici e talvolta persino dolorosi della sua professione.

 

Relatori: Fabio Celi , Jonathan Lisci

Fabio

Celi

Jonathan

Lisci