Relatore/Relatrice


Gianluca Daffi

Università Cattolica di Milano

BIOGRAFIA

Laureato in psicologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è docente a contratto nello stesso ateneo nelle sedi di Milano e Brescia. Collabora con gli Spedali Civili di Brescia per i quali coordina il gruppo di lavoro sul Teacher Training relativamente al Disturbo da Deficit dell'Attenzione e Iperattività composto da diverse Neuropsichiatrie Infantili lombarde centri di rifermento per l'ADHD.
Collabora con Erickson con cui ha pubblicato diversi testi su tematiche psicoeducative. Ideatore del metodo START, della figura dell'ADHD Homework Tutor® e della figura del Game Trainer®, è responsabile scientifico del percorso formativo per ADHD Homework Tutor, Game Trainer® e del Campus START per famiglie e bambini ADHD/DOP. Coordina diversi gruppi di lavoro relativamente alla formazione e aggiornamento dei docenti in materia di Bisogni Educativi Speciali, valutazione delle competenze e gestione dei disturbi del comportamento in classe. È ideatore e coordinatore di diversi percorsi di alta formazione e master in ambito universitario relativamente alla gestione degli alunni con BES.

Attività


Q1. Riattivare la motivazione degli alunni oppositivi, sfidanti, non collaborativi

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Che cosa motiva un bambino/ragazzo all'azione
  • Come si manifestano i comportamenti oppositivi, sfidanti, non collaborativi
  • Come passare dalla gestione alla motivazione
  • Come riattivare la motivazione di un alunno non collaborativo
  • Come sostenere lo sviluppo di competenze relazionali e sociali puntando all'autonomia

 

 L'obiettivo del Q Talk

Cambiare il modo in cui guardiamo gli alunni con comportamenti sfidanti, oppositivi o semplicemente non collaborativi e riflettere su come riattivarne la motivazione, consapevoli del fatto che a nessuno piace collaborare con qualcuno a cui sa di non piacere.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

I comportamenti sfidanti, oppositivi o semplicemente non collaborativi sono sicuramente quelli che creano maggiori difficoltà agli adulti. Gli insegnanti, tutti i giorni, sono chiamati a confrontarsi con situazioni nelle quali gli strumenti e le strategie apprese nel corso degli studi, o dall'esperienza passata, risultano spesso inefficaci. I bambini e i ragazzi cambiano velocemente, rapidamente mutano le loro modalità di sfidare, provocare ed opporsi. Senza una costante riflessione su come si opera, senza un continuo confronto tra adulti sull'efficacia delle proprie scelte pedagogiche, risulta vano sperare di motivare gli alunni ad agire in maniera diversa.

 

Relatori: Gianluca Daffi

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