Relatore/Relatrice


Attività


Introduzione e presentazione

Relatori: Sofia Cramerotti

Sofia

Cramerotti

L’inclusione siamo noi

Relatori: Dario Ianes

Dario

Ianes

Alzare lo sguardo. Il diritto di crescere, il dovere di educare

Dario Ianes intervista Susanna Tamaro.

Relatori: Susanna Tamaro

Susanna

Tamaro

Vedere e scegliere di amare. Io e mio fratello con un cromosoma in più

Relatori: Giacomo Mazzariol

Giacomo

Mazzariol

Il diritto al piacere del gioco per tutti

Relatori: Serenella Besio

Serenella

Besio

Conoscere e apprendere il mondo attraverso il teatro

Relatori: Alessandro Zanchettin

Alessandro

Zanchettin

La straordinaria normalità del Metodo Analogico

Relatori: Camillo Bortolato

Camillo

Bortolato

Alessandra Falconi presenta «La Valigetta del Nuvolaio»

 

 

Un prodotto pieno di spunti per
attività che permettono di osservare,
registrare dati, darsi criteri, manipolare
i fenomeni facendo ipotesi, sperimentando
«cosa accade se...», permettendo a bambini 
e bambine di vivere le discipline come 
strumenti necessari a una migliore comprensione
della natura e del mondo.

Susi Cazzaniga e Silvia Baldi presentano «Zoom»

 

 

Un gioco in cui le parole sono molto
importanti, perché sono gli indizi
per la soluzione del caso. I giocatori,
divertendosi, avranno l’opportunità di
esercitare competenze ortografi che e
lessicali.

Giuseppina Gentili presenta «La valigetta del laboratorio di italiano» e «La valigetta del laboratorio di matematica»

 

 

Due valigette per imparare giocando.
Attraverso i giochi infatti, bambini
e bambine apprendono competenze
linguistiche e matematiche, sperimentando
nuovi concetti e nuove abilità.

Centro «Ci sono anch'io»: il luogo dell'incontro

Maria Paola Agasucci (Servizio Servizi alla persona, Comune di Macerata)

«Insieme si fa». Progetto inclusivo di musica

Monia Ascani, Emanuela Moroni, Nicoletta Lucesoli e Rosa Ausili Tomarelli (Istituto Comprensivo Statale di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado «Camerano», Camerano, Ancona)

Costruzione di ambienti inclusivi a priorità analogica per la disabilità intellettiva nelle classi della secondaria di secondo grado

Silvio Bagnariol (Dottore di ricerca in Scienze della Formazione e Formatore Erickson)

Q1. Riattivare la motivazione degli alunni oppositivi, sfidanti, non collaborativi

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Che cosa motiva un bambino/ragazzo all'azione
  • Come si manifestano i comportamenti oppositivi, sfidanti, non collaborativi
  • Come passare dalla gestione alla motivazione
  • Come riattivare la motivazione di un alunno non collaborativo
  • Come sostenere lo sviluppo di competenze relazionali e sociali puntando all'autonomia

 

 L'obiettivo del Q Talk

Cambiare il modo in cui guardiamo gli alunni con comportamenti sfidanti, oppositivi o semplicemente non collaborativi e riflettere su come riattivarne la motivazione, consapevoli del fatto che a nessuno piace collaborare con qualcuno a cui sa di non piacere.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

I comportamenti sfidanti, oppositivi o semplicemente non collaborativi sono sicuramente quelli che creano maggiori difficoltà agli adulti. Gli insegnanti, tutti i giorni, sono chiamati a confrontarsi con situazioni nelle quali gli strumenti e le strategie apprese nel corso degli studi, o dall'esperienza passata, risultano spesso inefficaci. I bambini e i ragazzi cambiano velocemente, rapidamente mutano le loro modalità di sfidare, provocare ed opporsi. Senza una costante riflessione su come si opera, senza un continuo confronto tra adulti sull'efficacia delle proprie scelte pedagogiche, risulta vano sperare di motivare gli alunni ad agire in maniera diversa.

 

Relatori: Gianluca Daffi

Gianluca

Daffi

Q2. Il Metodo Analogico: il modo normale e straordinario di apprendere della vita

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Molti bambini con difficoltà scolastiche a casa eccellono nell’uso dei dispositivi informatici
  • I dispositivi informatici nella loro interfaccia grafica applicano l’apprendimento a pioggia e le icone come nel Metodo Analogico
  • Si dissolve progressivamente l’idea di un metodo didattico speciale da riservare ai bambini
  • Bambini e insegnanti si ritrovano nella stessa modalità di affrontare intuitivamente la realtà
  • Il Metodo Analogico con i suoi principi indica il modo straordinario di affrontare la conoscenza di ciascuno

 

 L'obiettivo del Q Talk

Dissolvere l’idea di un metodo speciale da riservare agli alunni, valorizzando il modo normale di apprendere della vita che va bene per tutti.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

I bambini ci stupiscono: quelli che si trovano difficoltà a scuola nelle cose più semplici spesso a casa sono delle schegge nell’affrontare la complessità dei loro dispositivi informatici, quasi per compensazione. Il Metodo Analogico è la riproposizione a scuola di questa «normale e ordinaria genialità» di ciascuno. Perché è normale e facile in classe prima affrontare tutto l’alfabeto in una volta come si fa con la tastiera del computer. Perché è normale prendere visione di 100 o 1000 palline fin dall’inizio senza aspettare mesi o anni. Perché è normale avere come primo libro di lettura una storia appassionante tra uccellini, piuttosto che un miscuglio antologico di racconti. I bambini sono come noi. Parlare con loro è come parlare con noi. I bambini ci riempiranno di stupore per quanto «meno» abbiamo fatto con la nostra didattica. Una misura di umanità e di gratitudine ricambierà la nostra attenzione.

 

Relatori: Camillo Bortolato , Mariarosa Fornasier

Camillo

Bortolato

Mariarosa

Fornasier

Q3. Cappuccetto rosso si salva da sola. Nuovi immaginari di genere nei libri per l’infanzia

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Lo sviluppo di una consapevolezza critica rispetto ai modelli culturali maschili e femminili proposti/imposti dalla società contemporanea
  • La scuola come luogo privilegiato per promuovere una cultura di genere orientata all’equità e al riconoscimento dell’altro/a
  • Lo storytelling in ambito educativo come strumento di promozione di nuovi immaginari
  • Competenze per decodificare gli stereotipi di genere nei testi e nelle immagini
  • Proposte per educare liberi da stereotipi con gli albi illustrati 

 

 L'obiettivo del Q Talk

Comprendere come un approccio educativo attento alle questioni di genere possa favorire l’equità e il rispetto reciproco, gettando le basi per l’instaurarsi di nuove relazioni tra i generi.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

L’educazione di genere con bambini/e e adolescenti può essere un potente strumento per promuovere un cambiamento nelle nuove generazioni e per contrastare le aspettative sociali e gli stereotipi culturali che impediscono lo sviluppo naturale delle peculiarità e delle qualità di ciascuno/a.

 

Relatori: Irene Biemmi , Sandro Natalini

Irene

Biemmi

Sandro

Natalini

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
Un geranio dai balconi ai Balcani. Un viaggio dal centro alle periferie

Claudio Imprudente (Scrittore e giornalista, presidente onorario del Centro Documentazione Handicap di Bologna), Monica Righini (Insegnante e vicepresidente dell'Associazione odv «Un bambino per amico») e Jasmina Stojković (Insegnante presso il Liceo filologico di Belgrado e referente in Serbia dell'Associazione odv «Un Bambino per Amico»)

Per una pedagogia del teatro in carcere

Vito Minoia e Rosella Persi (Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo»), Mariano Dolci (Maestro burattinaio, già Docente universitario di Teatro di animazione)

WS1. Oltre l’etichetta diagnostica. La dislessia e le ricadute emotivo relazionali sul soggetto nei vari ambiti di vita

La dislessia da anni è ampliamente trattata dal punto di vista neuropsicologico e le informazioni teoriche e di inquadramento diagnostico non mancano. Le ricadute sul piano del vissuto emotivo, affettivo e relazionale sono invece gli aspetti più trascurati nell’ottica dell’intervento e della presa in carico. La letteratura degli ultimi anni e la pratica quotidiana sottolineano come una diagnosi abbia ripercussioni negative sulla persona in termini di immagine di sé, di una maggiore fragilità emotiva e di una scarsa consapevolezza e sfiducia nelle proprie risorse. 

L’obiettivo del workshop è prendere in considerazione le conseguenze della diagnosi di dislessia su tutti gli attori coinvolti, a partire dallo studente, la famiglia, il gruppo dei pari, fino alla scuola e i tutor che lo affiancano. Si offriranno spunti operativi, metodologie e strategie di intervento sul disturbo di apprendimento che prendano sempre più in considerazione il mondo emozionale e relazione del soggetto coinvolto. Un focus significativo sarà rivolto ad affrontare l’impatto emotivo e le conseguenze del disturbo sulle figure di supporto, quali genitori, insegnanti, compagni di classe e tutor. Si metterà in evidenza come l’energia emotiva possa contribuire a favorire sia il processo di apprendimento che una maggior accettazione della difficoltà.

DESTINATARI: insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria (prima classe), terapisti, educatori, logopedisti e psicologi.

Relatori: Stefania Campestrini , Silvia Andrich

Stefania

Campestrini

Silvia

Andrich

WS2. Accompagnamento al lavoro e vita autonoma. I ruoli e le competenze pedagogiche del tutor dell’alternanza scuola-lavoro, del case manager e del disability manager

Il tutor dell’alternanza scuola-lavoro, il case manager e il disability manager per la disabilità possono rappresentare figure professionali per realizzare il processo di inclusione sociale delle persone con disabilità nel rispetto dei diritti all’autodeterminazione, alla libertà di scelta, all’indipendenza, all’uguaglianza e alla non discriminazione (ONU, 2006). Il tutor dell’alternanza scuola-lavoro, nella riforma scolastica introdotta con la Legge 107/2015, rappresenta una figura strategica per l’acquisizione di competenze professionali e di orientamento per sostenere lo studente con disabilità nella fase di transizione scuola lavoro. Il case manager per la disabilità coadiuva gli interventi socio-assistenziali, educativi e socio-sanitari per sostenere la piena inclusione sociale delle persone con disabilità durante le diverse fasi della vita. Il disability manager, con le sue competenze, agevola e presidia il processo di inclusione socio-lavorativa delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.

Alla luce delle evidenze provenienti dalla letteratura e da prassi italiane ed estere, il workshop intende analizzare alcune sfide attuali e proporre degli scenari possibili relativi, in particolare, alle competenze pedagogiche che queste tre figure dovrebbero possedere. Si tratteranno i percorsi formativi necessari per la loro acquisizione, le modalità con cui potrebbero interagire, le sfide che dovranno affrontare alla luce dei profondi cambiamenti che stanno investendo il sistema di welfare e quello economico produttivo e, infine, le pratiche che possono attuare per realizzare un processo inclusivo nella prospettiva della qualità di vita della persona con disabilità.

DESTINATARI: insegnanti di scuola secondaria di secondo grado.

Relatori: Serenella Besio , Carlo Lepri , Valeria Friso , Fabio Sacchi

Serenella

Besio

Carlo

Lepri

Valeria

Friso

Fabio

Sacchi

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Disabilità, rappresentazioni sociali e inserimento lavorativo. Percorsi identitari, nuove progettualità - Valeria Friso
  • Viaggiatori inattesi. Appunti sull'integrazione sociale delle persone disabili - Carlo Lepri
WS3. Il linguaggio alla scuola dell’infanzia: osservazione, progettazione e strategie d’intervento

La scuola d’infanzia favorisce lo sviluppo cognitivo, linguistico e comunicativo dei bambini attraverso un percorso esperienziale multimodale in un contesto di pari. I bambini, al loro ingresso in questo nuovo contesto, sono già “esperti di linguaggio” seppur con grandi differenze interindividuali. Questo richiede agli insegnanti la conoscenza delle traiettorie evolutive generali e la capacità di rilevare elementi di ritardo o di atipia che potrebbero influenzarne lo sviluppo armonico. Sulla base di questa conoscenza l’insegnante sarà quindi in grado di progettare attività per la promozione della comunicazione e del linguaggio destinate a tutti i bambini della classe, rispettandone comunque la diversità.

Nel workshop si presenteranno alcune strategie per promuovere, attraverso il gioco, le conversazioni, le narrazioni, la lettura dialogica e il linguaggio, in bambini monolingui e bilingui. Verranno inoltre proposte esperienze relative a percorsi di osservazione, d’intervento didattico e di screening per la rilevazione precoce di possibili future difficoltà di apprendimento alla scuola primaria.

DESTINATARI: insegnanti di scuola dell’infanzia.

Relatori: Graziella Tarter , Luigi Marotta , Daniela Onofrio

Graziella

Tarter

Luigi

Marotta

Daniela

Onofrio

WS4. Tavola rotonda sul Decreto legislativo 66/2017: le figure dell’inclusione scolastica

In questa Tavola rotonda, grazie ai contributi dei numerosi esperti  che a diverso titolo si occupano di inclusione scolastica, si tratteranno le novità introdotte a partire dal Decreto legislativo 66/2017.

L’obiettivo è quello di approfondire i cambiamenti anche nell`ottica del ruolo delle figure professionali  chiamate a garantire un’inclusione di qualità per tutti gli alunni.

Verranno discusse anche le Disposizioni integrative e correttive al Decreto legislativo e si cercherà di porre l’attenzione sui punti salienti e sulle eventuali criticità, dando spazio alle diverse valutazioni, prospettive e posizioni di esperti e addetti ai lavori.  Sono proprio educatori e insegnanti, infatti, i protagonisti del cambiamento e, partendo dal loro punto di vista, si cercherà di capire se la scuola, nel suo insieme, sarà in grado di accogliere nuovi percorsi verso il rinnovamento.

Modera la sessione: Corrado Zunino (Giornalista, La Repubblica)

Relatori: Dario Ianes , Lucio Cottini , Fabio Comunello , Flavio Fogarolo , Giancarlo Onger , Raffaele Iosa , Andrea Canevaro , Roberta Caldin , Vincenzo Falabella , Luciano Rondanini

Dario

Ianes

Lucio

Cottini

Fabio

Comunello

Flavio

Fogarolo

Giancarlo

Onger

Raffaele

Iosa

Andrea

Canevaro

Roberta

Caldin

Vincenzo

Falabella

Luciano

Rondanini

WS5. Orientamento e alternanza scuola-lavoro: un binomio indissolubile

L’alternanza scuola-lavoro non è solo un mero adempimento introdotto nella scuola italiana, ma un’opportunità per i giovani e per la società stessa: quando è ben impostata, assume un valore di educazione al futuro poiché consente ai giovani di comprendere la realtà tramite azioni compiute che mettono in moto le loro capacità nella forma del servizio-dono alla comunità, li stimolano a far parte di reti di relazioni ricche di valore civico, provocano l’emersione dei loro talenti, la consapevolezza circa la propria vocazione e l’assunzione di un ruolo attraverso l’esercizio consapevole dei propri diritti e doveri. Inoltre, il tema dell’orientamento e l’alternanza scuola-lavoro rappresentano importanti campi di riflessione e di esperienza per la promozione della vita adulta degli alunni con disabilità, specialmente in presenza di disabilità intellettiva.

Durante il workshop si approfondirà la funzione orientativa dell’alternanza scuola-lavoro e si comprenderà come, per funzionare bene, l’esperienza di alternanza necessiti delle metodologie e degli strumenti propri dell’orientamento, quale risorsa preziosa per l’acquisizione reale di saperi, capacità e competenze.

DESTINATARI: dirigenti scolastici, insegnanti di scuola secondaria di secondo grado impegnati nei progetti di alternanza, insegnamenti di sostegno, formatori della formazione professionale (IeFP), educatori, genitori.

Relatori: Roberto Dainese , Angelo Lascioli , Arduino Salatin , Michele Mainardi

Roberto

Dainese

Angelo

Lascioli

Arduino

Salatin

Michele

Mainardi

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS6. Dov’è l’inclusione scolastica?

In un mondo della scuola contraddistinto da categorizzazioni, da classi in cui ci sono solo alunni stranieri a causa dell’allontanamento delle famiglie italiane, in una realtà in cui aumentano i casi di razzismo, dove si manifesta sempre di più il fenomeno dell’abbandono scolastico, dove non si parla delle scuole speciali e delle classi potenziate e si fanno «selezioni» di studenti in alcuni licei classici, è inevitabile chiedersi: «dov’è l’inclusione scolastica?»

Il workshop ha l’obiettivo comprendere appieno il significato di inclusione, soffermandosi sugli ostacoli che la negano e che definiscono il pensiero esclusivo dell’altro, la sua categorizzazione e la presenza di scuole speciali e classi potenziate. Inoltre, si metteranno in luce i limiti e i passaggi critici delle nuove forme istituzionali di inclusione (ad esempio, il decreto correttivo relativo al Decreto Legislativo 66 del 2017) e dei criteri proposti da Invalsi per l’inclusione. Verranno poi approfondite le pratiche inclusive nei processi educativi, di apprendimento e di socialità a partire dalla scuola dell’infanzia, e proposti indicatori utili per l’autovalutazione dell’inclusione scolastica.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, dirigenti scolastici.

Relatori: Roberto Medeghini , Giuseppe Vadalà , Fabio Bocci , Simona D'Alessio

Roberto

Medeghini

Giuseppe

Vadalà

Fabio

Bocci

Simona

D'Alessio

WS7. The power of communication and storytelling: strategies for an inclusive classroom

The power of communication and storytelling: strategies for an inclusive classroom

The first part of this workshop will consider how to create opportunities for all our primary age children to communicate and use the English they are learning. We will look at fun and fruitful activities to provide optimal conditions for primary children to start speaking; in addition, we will consider the needs of young learners and how we can meet those needs with sound activities for all the children’s linguistic development.  

The second part of this workshop will concern storytelling; we will explore the idea that a well-chosen story can entertain and motivate all our children at the same time as helping them learn the English necessary to understand the story and work on a range of concepts crucial in the development of the whole child.

TARGET: primary school English teachers.

This workshop will be in English.

N.B.: per partecipare al meglio alle attività proposte durante questo workshop, il partecipante dovrebbe portare con sè una colla e un paio di forbici.

Relatori: Vanessa Reilly

Vanessa

Reilly

WS8. Educare il talento: bambini e ragazzi ad alto potenziale

Nel corso degli ultimi anni anche nella scuola italiana il tema dell’alto potenziale è divenuto oggetto di attenzione, in quanto spesso gli alunni gifted, se non precocemente riconosciuti e individuati, rischiano di intraprendere percorsi scolastici difficoltosi e talvolta sono a rischio di underachievement.

Avere un’alta dotazione non sempre è garanzia di successo nella vita. Non è infrequente, infatti, che gli studenti ad alto potenziale sperimentino situazioni di profondo disagio scolastico, quali noia, ansia, disturbi psicosomatici, incapacità di adattarsi alla didattica tradizionale.

Durante il workshop si comprenderà come il potenziale individuale dipenda dalla maturazione biologica, ma sia anche sensibile alle stimolazioni offerte dai contesti – in particolare famiglia e scuola – specialmente in alcuni periodi critici dello sviluppo. Si approfondirà inoltre l’importante ruolo della scuola nel riconoscere e sostenere ogni alunno attraverso proposte educative e didattiche adeguate ai suoi interessi e bisogni. Oltre alla presentazione delle indicazioni essenziali per l’interpretazione dell’alto potenziale e per la didattica adeguata agli studenti gifted, si comprenderà come individuare i talenti non misurabili e come non soffocarli.

DESTINATARI: insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, educatori.

Relatori: Federica Mormando , Maria Assunta Zanetti , Ilaria Benedetti

Federica

Mormando

Maria Assunta

Zanetti

Ilaria

Benedetti

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS32A. Libertà e inclusione: il valore della scelta nella classe inclusiva

A Napoli, la scuola Ferdinando Russo, in collaborazione con Save the Children, ha scelto di introdurre l’uso di “Agende Settimanali” per garantire ad ogni alunno e ad ogni alunna un percorso su misura e lo sviluppo dell’autonomia per svolgerlo. A Firenze, la scuola-città Pestalozzi per i ragazzi e le ragazze di età compresa fra i 10 e 14 anni propone alcune ore di “Lavoro Autonomo”: ore in cui gli alunni sviluppano un proprio metodo di studio e seguono personali percorsi di approfondimento sulla base dei propri interessi.

A partire da queste esperienze, nel workshop si rifletterà sull’importanza della libertà, dell’autonomia e dell’autodeterminazione nella scuola inclusiva.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado.

Relatori: Heidrun Demo , Valentina Giovannini , Francesca Postiglione , Giovanna Lauro

Heidrun

Demo

Valentina

Giovannini

Francesca

Postiglione

Giovanna

Lauro

WS33A. Promuovere le competenze attraverso l’apprendimento cooperativo

Le numerose indicazioni ministeriali invitano le istituzioni educative a riscoprire alcuni principi pedagogici, come la centralità della persona, dell’identità, del gruppo. Date le indicazioni, tuttavia, la domanda che si fanno ancora molti insegnanti è: come tradurle in pratica? In una scuola orientata allo sviluppo e promozione delle competenze di ognuno e alla creazione di un ambiente inclusivo, l’apprendimento cooperativo è senza dubbio una metodologia didattica inclusiva d’eccellenza. Il gruppo cooperativo classicamente inteso, infatti, è un insieme eterogeneo in cui ciascun allievo, con le sue abilità e competenze, può apportare un contributo unico e strettamente interconnesso con quello dei compagni così da raggiungere, in maniera più veloce ed efficace, l’obiettivo comune previsto per il gruppo.

Il workshop propone l’apprendimento cooperativo come strategia didattica inclusiva, ottima per la promozione e la valutazione delle competenze per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e non solo. Nella sessione, attraverso una modalità interattiva, i partecipanti saranno guidati in diverse attività simulate che permetteranno loro di sperimentare gli effetti emotivi di un clima cooperativo e le ricadute sul piano cognitivo; inoltre, verranno presentate le principali modalità di implementazione del metodo stesso.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Anna La Prova , Maria Caccetta

Anna

La Prova

Maria

Caccetta

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS34A. Giochi e giocattoli per bambini con disabilità: valutazione e analisi dell’usabilità

I giocattoli sono oggetti tridimensionali e sensoriali con la primaria funzione di supportare il gioco dei bambini; appartengono alla realtà concreta in cui vive ogni bambino, sono mediatori essenziali tra lui e l’ambiente, mezzi per gli scambi sociali e agenti mediani tra la realtà fisica e la rappresentazione simbolica. Non sempre però i giocattoli riescono in questi intenti perché, sebbene essi siano gli strumenti del gioco per eccellenza, il gioco non sempre è un attributo del giocattolo. Il gioco prende forma nell’interazione tra bambino e giocattolo quando quest’ultimo diventa un oggetto compatibile con gli interessi e con le abilità del bambino. Infatti, ogni bambino differisce dai pari nelle sue preferenze di gioco e nelle sue competenze; questo aspetto è particolarmente rilevante nel caso dei bambini con disabilità, che possono trovare nei giocattoli barriere che non supportano l’attività ludica e talvolta la ostacolano. In questo senso, i giocattoli sono accessibili quando possono essere usati da tutti i bambini e le loro componenti sono adattabili, flessibili e utilizzabili da bambini con funzionamenti diversi. È importante sottolineare come l’oggetto giocattolo sia intenzionalmente progettato e offerto dagli adulti ai bambini affinché sia strumento di gioco, ma potenzialmente ogni oggetto può diventare giocattolo.

Il workshop, che coinvolgerà attivamente i partecipanti, permetterà di sperimentare uno strumento di analisi e valutazione dell’usabilità del giocattolo e dei diversi materiali di gioco in relazione a diverse tipologie di disabilità, il “TUET – Toys Usability Evaluation Tool”, nella sua versione italiana.

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria.

Relatori: Nicole Bianquin , Daniela Bulgarelli

Nicole

Bianquin

Daniela

Bulgarelli

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS35A. Insegnare nella classe plurilingue e multiculturale: principi di comunicazione inclusiva

Fino a qualche anno fa, quando si pensava agli “alunni stranieri” ci si immaginava apprendenti nati in Paesi stranieri privi di competenze in italiano. Ora lo scenario educativo si è fatto più variegato e complesso, e le realtà sono sempre più sfumate: più che categorizzare agli alunni in “italiani” e “stranieri”, serve riconoscere che questi apprendenti hanno profili plurilingui e multiculturali dati dall'intersezione fra linguaggi, comportamenti, atteggiamenti che derivano da un approccio personale alla realtà.

Nel workshop si partirà da un'analisi delle barriere concettuali e culturali che possono ostacolare l’approccio dell’insegnante con gli “stranieri” e saranno offerti strumenti di riflessione e strategie operative che i docenti possono sfruttare per favorire la relazione comunicativa e valorizzare le competenze degli apprendenti “stranieri” in un’ottica inclusiva. Le attività pratiche cercheranno di evidenziare come solo dalla conoscenza reciproca e dall'analisi dei bisogni possa nascere una comunicazione interculturale efficace orientata all'individuo.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Michele Daloiso , Gonzalo Jiménez Pascual , Paola Celentin

Michele

Daloiso

Gonzalo

Jiménez Pascual

Paola

Celentin

WS36A. Il Teatro dell'Oppresso come strumento d’inclusione

Il Teatro dell'Oppresso è un metodo che ha l'obiettivo di attivare il soggetto alla scoperta di sé, all'incontro con l'altro, alla conoscenza dei contesti di vita e del quotidiano. È una pratica teatrale nella quale si è convocati quali cercatori di possibilità e soluzioni al fine di avere cura di noi stessi e delle relazioni.

Durante il workshop si comprenderà come il Teatro dell’Oppresso divenga uno strumento d'inclusione per la didattica attraverso l'uso della grande varietà di giochi ed esercizi, di tecniche come il teatro immagine e il teatro forum. Nell'esperienza del Teatro dell'Oppresso, infatti, insegnanti, educatori, formatori, incontrano una metodologia flessibile, adattabile agli ambiti di gruppo, istituzionali e di comunità, capace di attivare confronto, riflessione e legami relazionali.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Alessandro Zanchettin , Diletta Bigozzi

Alessandro

Zanchettin

Diletta

Bigozzi

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Il teatro dell'oppresso in educazione - Alessandra Gigli, Alessandro Tolomelli, Alessandro Zanchettin
WS37A. Psicomotricità e pedagogia psicomotoria. Un contributo prezioso al dialogo interculturale

Nelle classi sempre più multiculturali in cui gli psicomotricisti lavorano, viene da chiedersi quali siano le specificità della disciplina, ai fini della con-divisione tra bambini e famiglie con appartenenze culturali diverse. Che ruolo possono giocare proposte ludiche ed espressive per la creazione di un ambiente includente?

Il workshop intende presentare la specificità dell’approccio psicomotorio nei suoi aspetti caratterizzanti: la dimensione del gioco spontaneo nel gruppo dei pari e l’importanza dello sguardo sulla relazione tra corpo e mente. La specificità dei materiali e del setting psicomotorio sono appositamente preparati per favorire l’espressione spontanea dei bambini, valorizzando in particolare la relazione accogliente e non-giudicante dell’adulto, che facilita l'incontro attraverso il tono, la voce, lo sguardo, la gestualità. Il workshop intende inoltre approfondire la necessità di apertura della progettazione psicomotoria a una dimensione sistemica più ampia, per favorire la realizzazione di classi realmente inclusive: dal lavoro diretto con i bambini, alla formazione continua delle insegnanti sugli aspetti della comunicazione non verbale, al dialogo con le istituzioni educative territoriali, che attraverso la pedagogia psicomotoria, possano offrire supporto ai bambini e alle famiglie, attraverso i laboratori nelle scuole e i progetti che si aprono alla dimensione più ampia del quartiere. 

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e primaria.

Relatori: Donata Castiello , Laura Pomari

Donata

Castiello

Laura

Pomari

WS44A. Team working e problem solving: un’esperienza di Escape Box in ambito didattico

Gli Escape Box sono delle Escape Room portatili, giochi di gruppo di tipo live-action che possono essere usati nella didattica sia con obiettivi disciplinari che con obiettivi trasversali, mirati al potenziamento di soft skills quali team working, problem solving, competenze comunicative, attenzione ai dettagli e pensiero laterale. Qualità che richiamano alla mente un tema ricorrente nelle indicazioni e i curricula scolastici degli ultimi anni: le competenze per il XXI secolo.

Durante il workshop, dopo un momento preparatorio di introduzione all'argomento e presentazione della situazione specifica, i partecipanti avranno modo di cimentarsi in un percorso di Escape Box a caccia di indizi, chiavi e codici. Il debriefing conclusivo consentirà di condividere riflessioni sul percorso effettuato e sulle soft skills agite; si cercherà inoltre di comprendere come l'esperienza sia trasferibile e replicabile in classe (e non solo).

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado, educatori.

 

N.B.: Si consiglia ai partecipanti di portare un cellulare o un tablet per la lettura di QR-Code.  

 

Relatori: Anna Rita Vizzari

Anna Rita

Vizzari

WS45A. Let’s play together! Gioco e musica per l’inclusione

La didattica della musica consente di affrontare sul piano operativo la sfida dell’inclusione in quanto promuove la partecipazione e l’apprendimento di tutti gli allievi e contribuisce a costruire atteggiamenti aperti al rispetto delle differenze.

Durante il workshop si presenteranno le caratteristiche, gli scopi e alcune strategie della didattica della musica per l’inclusione scolastica basate sulla realizzazione di giochi musicali collettivi senso-motori, simbolici e di regole. In particolare, saranno proposti giochi musicali da impiegare, nella prospettiva dell’ICF, quali fattori ambientali che agiscono da facilitatori didattici e relazionali in classi frequentate da allievi con Bisogni Educativi Speciali. Il workshop sarà caratterizzato da una metodologia partecipativa, coinvolgendo i partecipanti sia nei giochi musicali sia nella riflessione sul rapporto tra pratica musicale e inclusione alla luce delle strategie didattiche più efficaci nella prospettiva dell’evidence-based education.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

 

N.B.:I partecipanti sono invitati a munirsi di abbigliamento comodo e calzini antiscivolo. Si invita anche a portare con sé un foulard leggero.

 

Relatori: Amalia Lavinia Rizzo

Amalia Lavinia

Rizzo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Didattica inclusiva e musicoterapia. Proposte operative in ottica ICF-CY ed EBE - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musica e inclusione. Teorie e strategie didattiche - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musicoterapia per l'integrazione. Metodologie didattiche e procedure valutative - Lucia Chiappetta Cajola, Paola Esperson Pecoraro, Amalia L. Rizzo
WS46A. #Voceprofessionale®: la «Qura» della voce

La gestione intenzionale della comunicazione, unitamente alla consapevolezza delle proprie azioni, costituisce il fondamento indispensabile per affrontare le situazioni quotidiane in modo consapevole e vincente: #Voceprofessionale® è il contenitore formativo all’interno del quale la comunicazione e la voce hanno un ruolo centrale nella formazione lavorativa e professionale.

Chi insegna sa che in autunno i piccoli malanni di stagione e l'utilizzo prolungato della voce possono iniziare ad alterare la qualità della voce stessa e la stanchezza nel parlare si manifesta. Quali sono i motivi per cui la voce si stanca? Come avere cura del bene più prezioso per chi insegna? Come recuperare le energie?

Durante il workshop, s’imparerà a prevenire problemi e ad affrontare il periodo più difficile per la voce a scuola, con questi punti chiave:

  • via la fatica inutile;
  • rilassare il corpo e la mente;
  • qual è il respiro che sostiene la buona voce;
  • elasticizzare le corde vocali;
  • l'intenzione comunicativa dà energia alla voce, divertiamoci!

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • La voce che insegna. Come usarla ed educarla - Anna Maria Colombo
La Vale...in Fondazione!

Valentina Guerini (Fondazione Augusto Bonaldi, Calvisano)

Una radio universitaria per l'inclusione: Il progetto «Open Mic Revolution»

Giorgio Graziotti e Elisa Spinelli (Università degli Studi della Tuscia, Radio UNITUS)

Arduino nella didattica scientifica inclusiva

Giulio Berretta (Ingegnere elettronico e docente)

L'esperienza del giornale scolastico come esempio di inclusione

Davide Apolloni (Scuola secondaria di primo grado, Istituto Comprensivo di Gallio, Vicenza)

Agitamus. Quando scuola e sport valorizzano la diversità

Caterina Branca e Manolo Cattari (Comitato Italiano Paralimpico della Sardegna) 

«Ci Vediamo a Scuola». Progetto di prevenzione e benessere visivo

Idor De Simone (Istituti Clinici Scientifici Maugeri, Poliambulatorio di Milano) e Laura Stampini (Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Ufficio X Ambito, Territoriale di Milano)

Strategie di pace in classe: come migliorare il clima relazionale favorendo l’inclusione di alunni con difficoltà nell’espressione dei propri bisogni ed emozioni

Antonietta Sajeva (Psicologa, psicoterapeuta, libera professionista)

Robot&Co, la robotica educativa come risorsa per l'inclusione

Ida Paroli (Insegnante curricolare, Varese)

Dal curricolo alla pratica in aula: la classe, palestra per una nuova cittadinanza

Danila Buffoni, Laura Ambrosi e Chiara Tamanini (Associazione Docenti Senza Frontiere, Istituto Comprensivo di Aldeno-Mattarello, Trento)

Fisica, tecnologia e sport

Veronica Cavicchi (Liceo Scientifico «N. Copernico», Brescia)

Il latino metacognitivo nel sistema del Pensiero Politropico

Caterina Falanga e Paola Cotticelli (Liceo classico e scientifico «R. Cartesio», Villaricca)

Il teatro counseling: dalle emozioni ai sentimenti

Emilia Corsi (Liceo Artistico «G. Manzù», Campobasso)

«Gioco anch’io Sport per tutti»: il modello vicentino

Lorella Meggiolaro (Istituto Superiore «S. Ceccato» di Montecchio Maggiore, Vicenza), Maria Rodighiero (Istituto Superiore «U. Masotto» di Noventa Vicentina, Vicenza), Sira Miola (Istituto Comprensivo «Dante Alighieri» di Caldogno, Vicenza), Caterina Lago (Istituto Comprensivo «Dante Alighieri» di Caldogno, Vicenza), Daniele Bordignon (Liceo «De Fabris di Nove», Bassano del Grappa, Vicenza)

La pratica dello yoga come mezzo di inclusione sociale nella disabilità visiva

Claudia Costa (Psicomotricista funzionale e insegnante «Yogare per crescere», ASD Shido, Quartu Sant'Elena, Cagliari)

L’inclusione attraverso l’educazione fisica: trasformazione di giochi sportivi scolastici in sport per tutti

Sira Miola (Istituto Comprensivo «Dante Alighieri» di Caldogno, Vicenza), Daniele Bordignon (Liceo Artistico «G. De Fabris» di Nove, Vicenza), Caterina Lago (Istituto Comprensivo «Dante Alighieri» di Caldogno, Vicenza), Lorella Meggiolaro (Istituto Superiore «S. Ceccato» di Montecchio Maggiore, Vicenza) e Maria Pia Rodighiero (Istituto di Istruzione Superiore «U. Masotto» Noventa Vicentina, Vicenza)

Innovare la didattica attraverso la riorganizzazione del tempo scuola. Il modello Mo.Di.

Ilaria Folci (Pedagogista, docente a contratto di Pedagogia speciale, ricercatore per il Centro Studi e Ricerche sulla disabilità e Marginalità – CeDisMa, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Cinzia Sabatino (Docente, pedagogista, responsabile del sito internet del progetto Mo.Di.)

Una didattica aumentata

Maria Civello e Rosella Amadei (Istituto Comprensivo di Vergiate «Don Milani», Varese)

Ipovisione e sintesi vocali: una relazione possibile?

Antonino Cotroneo (Tifloinformatico e docente, Milano)

Un hortus per niente conclusus

Nicoletta Manfrin (Scuola secondaria di primo grado, Istituto Comprensivo di Lusiana, Vicenza)

Think and M.O.V.E. (Movement tO improVe English)

Francesca Scattorelli e Stefania Feriti (Scuola primaria «Little England», Brescia)

Il burattino nell’aula di scuola primaria: una risorsa per l’inclusione scolastica?

Marilena Muratori e Silvia Sánchez-Serrano (Universidad Complutense di Madrid)

Un’esperienza di tinkering in team work creativo per la promozione del processo di inclusione scolastica e sociale

Rosa Stornaiuolo (Istituto Comprensivo 46 Scialoja Cortese, Napoli)

«La Casa di Sophia»: un’idea, un luogo, un ponte fra diagnosi e abilitazione

Mara Colnago e Solange Roveda (Casa dei Ragazzi «IAMA onlus», Lecco)

Ogni bambino come l'ospite più atteso. L'accessibilità nei servizi educativi per la prima infanzia

Moira Sannipoli (Università degli Studi di Perugia)

Q4. Tre insegnanti al tavolo degli scrutini

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • La valutazione delle conoscenze e abilità. Quando le cose sembrano semplici semplici, ma non lo sono
  • Personalizzare le verifiche. Quando la verifica aderisce ai bisogni di tutti
  • La valutazione delle competenze: non basta una scheda. Serve azione
  • Valutazione e autostima: io non sono un numero
  • La valutazione narrativa, in decimi, in lettere... quale sarà la valutazione del futuro?

 

 L'obiettivo del Q Talk

Aprire una finestra sulla realtà complessa della valutazione, quale occasione per riflettere sul percorso didattico degli alunni, ma anche sul fare scuola di ciascun insegnante.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

Verrà messa «in scena» una situazione reale – un ipotetico team al lavoro durante gli scrutini – e saranno approfonditi tutti gli aspetti della valutazione – cosa valutare? Come farlo? Come interpretare i dati spesso contraddittori raccolti durante l’anno scolastico? – a partire da studi di caso. I partecipanti avranno così l'occasione di osservare, con il giusto distacco, dei colleghi al lavoro le cui riflessioni saranno interrotte dalle voci degli alunni che, da oggetto di valutazione, diverranno protagonisti con strumenti e osservazioni.

 

Relatori: Giuseppina Gentili , Eva Pigliapoco , Ivan Sciapeconi

Giuseppina

Gentili

Eva

Pigliapoco

Ivan

Sciapeconi

Q5. La gestione dei comportamenti problematici in classe e la token economy cooperativa

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Come leggere i comportamenti problematici: il significato del sintomo e il contestualismo funzionale
  • Dall’osservazione occasionale, all’osservazione sistematica, all’analisi funzionale
  • Cercare alternative alla punizione!
  • Rinforzamento, modellaggio, token economy e lavoro sulle emozioni
  • E le emozioni dell’insegnante?

 

 L'obiettivo del Q Talk

Esaminare, attraverso esempi pratici, i metodi di intervento di matrice cognitivo comportamentale – in particolare la token economy e l'apprendimento cooperativo – per affrontare i comportamenti problematici degli allievi in classe: disattenzione, cattive relazioni con i compagni, atteggiamenti oppositivi nei confronti degli insegnanti, aggressività.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

Gli allievi hanno spesso comportamenti problematici e gli insegnanti reagiscono a volte a questi comportamenti con modalità punitive che deteriorano la relazione. Si rischia frequentemente di sottovalutare importanti aspetti emotivi che incidono sul clima in classe e sul tono dell’umore di alunni e insegnanti. Ci sono metodi che possono aiutare ad affrontare questi comportamenti in modo più positivo e più attento alle motivazioni e alle emozioni del singolo allievo, ma anche a quelle di tutti i suoi compagni. L'insegnante non dovrebbe essere lasciato solo e senza strumenti ad affrontare uno degli aspetti più critici e talvolta persino dolorosi della sua professione.

 

Relatori: Fabio Celi , Jonathan Lisci

Fabio

Celi

Jonathan

Lisci

Q6. La mindfulness: dalle evidenze scientifiche alle applicazioni nei disturbi del neurosviluppo

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • La mindfulness: utilità della “pratica del prestare attenzione”
  • Benessere psicofisico, qualità di vita e gestione dello stress: l’enorme successo della mindfulness
  • Applicazione clinica della mindfulness
  • Meditazione Orientata alla Mindfulness (MOM): esiti positivi neuropsicologici, psicopatologici e di funzionamento in età evolutiva
  • La mindfulness nei disturbi del neurosviluppo

 

 L'obiettivo del Q Talk

Evidenziare i meccanismi d’azione attraverso cui lavora la mindfulness e presentare le estensioni dei protocolli basati sulla mindfulness all’età evolutiva, con particolare attenzione al contesto dei disturbi del neurosviluppo.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

Sarà presentata una panoramica aggiornata e rigorosa sull’applicazione clinica della mindfulness che agisce mediante un rafforzamento dell’attenzione e della concentrazione e promuove una migliore gestione e regolazione delle emozioni, focalizzando l’attenzione sul «qui e ora». Si offriranno inoltre nuovi spunti per le future ricerche nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo.

 

Relatori: Cristiano Crescentini , Deny Menghini , Ornella Santonastaso

Cristiano

Crescentini

Deny

Menghini

Ornella

Santonastaso

WS9. Disortografia: imparare ad analizzare gli errori per pensare alle attività di potenziamento

La disortografia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento a carico della scrittura, che si manifesta attraverso la presenza di errori ortografici sistematici e frequenti. Sebbene si possa effettuare la diagnosi a partire dalla fine della seconda classe della scuola primaria, è possibile individuare anche prima indicatori di rischio. Fin dalla prima classe e per tutto l’arco della scuola primaria è importante dedicare tempo e attenzione al potenziamento della competenza ortografica, per favorire l’acquisizione e il consolidamento delle regole di trascrizione della lingua scritta.

Durante il workshop verranno fornite indicazioni per effettuare una rilevazione sistematica degli errori compiuti, per analizzarli e categorizzarli, e per monitorare l’evoluzione delle competenze nel corso dell’anno scolastico. Sulla base dell’analisi dell’errore, si proporranno degli esempi di attività di potenziamento mirato; si lascerà spazio alla discussione e al lavoro di gruppo per sperimentare le strategie più efficaci.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria.

Relatori: Susi Cazzaniga , Silvia Baldi

Susi

Cazzaniga

Silvia

Baldi

WS10. Tecnologie per una didattica innovativa e inclusiva

In una scuola che si muove sempre di più verso una collaborazione globale fra tutti i suoi protagonisti e verso una didattica innovativa e partecipata, che sia per tutti, le moderne tecnologie possono rappresentare uno strumento capace di aiutare i docenti a lavorare in rete, a organizzare il proprio lavoro, a proporre attività didattiche efficaci, significative e coinvolgenti, a tenere in considerazione i punti di forza di ciascuno studente e a intervenire prontamente in caso di difficoltà.

Il workshop mira a far luce sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie a insegnanti e studenti, proponendo ai partecipanti un approfondimento su metodologie, strumenti e risorse adeguate per una didattica innovativa e inclusiva in classe.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Davide Tonioli , Angela Cattoni , Angela Pasqualotto

Davide

Tonioli

Angela

Cattoni

Angela

Pasqualotto

WS11. Differenziazione didattica e Universal Design for Learning: vie obbligate per l’inclusione

Ai giorni nostri, nelle nostre scuole, si constata che gli allievi sono notevolmente cambiati rispetto al passato. Accertata la presenza di bisogni personali diversificati e specifici, verificata la disomogeneità delle classi, dimostrato che ciascun alunno possiede propri canali comunicativi preferenziali, si impone in modo inconfutabile l'esigenza di adottare metodi di insegnamento grazie ai quali tutti gli studenti possano raggiungere traguardi scolastici significativi. In questa prospettiva, la complessità del panorama formativo e l’obiettivo comune di fornire un’educazione inclusiva, equa e di qualità per tutti, ci invitano, quindi, a rivedere i parametri tradizionali per condividere un nuovo paradigma dell’inclusione nel rispetto delle peculiarità di ogni studente in ogni contesto.

Durante il workshop saranno approfonditi la differenziazione didattica e l’Universal Design for Learning (UDL), che rappresentano due vie obbligate ed esaltanti per lavorare bene a scuola. La differenziazione in classe è la chiave per permettere a tutti di comprendere il senso della proposta formativa, di apprendere i saperi basilari e di arrivare a raggiungere le competenze indispensabili per proseguire il proprio cammino di studi e nella vita. L’UDL rappresenta un modello di riferimento operativo per tutti gli educatori, in quanto, attraverso i principi, le linee guida, i punti di controllo e i suoi numerosi suggerimenti proposti, condensa al suo interno le più importanti strategie didattiche inclusive e nello stesso tempo anima creativamente le grandi sfide del docente inclusivo.

DESTINATARI: insegnanti di scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e di secondo grado.

Relatori: Giovanni Savia , Luigi d'Alonzo

Giovanni

Savia

Luigi

d'Alonzo

WS12. IeFP: formazione professionale in ottica inclusiva

La struttura rigida della scuola può risultare poco attraente agli occhi di quei giovani che nutrono interesse per percorsi tecnici e professionali. I centri di formazione professionale inseriti nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) riescono ad attirare e ad accogliere molti giovani che non sono o non si sentono in grado di gestire e portare a termine percorsi scolastici di lunga durata, consentendo loro di arrivare al conseguimento di qualifiche, diplomi e specializzazioni utili per entrare nel mondo del lavoro. Le strategie sviluppate nel contesto dell’IeFP, che vengono incontro alle esigenze dei giovani che presentano particolari attitudini pratiche, consentono quindi di contrastare efficacemente il fenomeno della dispersione scolastica attraverso diverse strategie ed attività didattiche centrate sull’acquisizione di competenze come workshop, attività laboratoriali, allestimento di ambienti di apprendimento orientati alla realtà e alla flessibilità curriculare, ecc.

Durante il workshop verranno messi in luce gli elementi presenti nell’IeFP che sembrano essere più efficaci nella lotta alla dispersione scolastica.

DESTINATARI: insegnanti di scuola secondaria di secondo grado.

Relatori: Marco Perini , Giuseppe Tacconi

Marco

Perini

Giuseppe

Tacconi

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS13. Lingue per tutti! L’apprendimento inclusivo delle lingue straniere

Lo studio delle lingue straniere costituisce una sfida importante per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) per via di difficoltà specifiche nell’area del linguaggio e in una serie di processi cognitivi e metacognitivi coinvolti nell’apprendimento di L2. Essi necessitano di un sostegno didattico e psicopedagogico che deve tenere conto delle caratteristiche dell’alunno in difficoltà, deve rafforzare i prerequisiti necessari, stimolare un approccio metacognitivo al compito e, per quanto riguarda il momento valutativo, deve andare a sviluppare le test-taking skills, cioè le abilità specifiche che aiutano ad affrontare una prova, ad esempio imparando a gestire il tempo, analizzare bene le consegne o riconoscere e gestire gli ostacoli della prova. Queste abilità sono ovviamente utili a tutti, ma risultano essere imprescindibili per quegli studenti che faticano maggiormente a causa di un Bisogno Specifico.

In questo workshop verranno proposte indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, mettendo in luce l’efficacia di un approccio metacognitivo all’apprendimento della lingua, che aiuti lo studente a sviluppare strategie di studio calibrate in funzione delle proprie debolezze e a riflettere sulla lingua facendo leva sulle conoscenze ed esperienze.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado.

Relatori: Michele Daloiso , Cesare Cornoldi , Paola Palladino

Michele

Daloiso

Cesare

Cornoldi

Paola

Palladino

WS14. Dirigere scuole inclusive: strumenti e risorse per il dirigente scolastico

Mai come oggi la figura del dirigente scolastico assume un’importanza cruciale: le sue competenze, la sua leadership e la sua capacità progettuale possono davvero fare la differenza, accompagnando la scuola a diventare una comunità di apprendimento efficace, innovativa e inclusiva.

Durante il workshop si comprenderà come, nel contesto socioculturale odierno, dirigere una scuola in ottica realmente inclusiva significhi essere un leader educativo in grado di guidare al cambiamento e gestire la complessità, prestando attenzione alle molteplici differenze e bisogni educativi che caratterizzano la scuola a più livelli: di apprendimento, interculturale, linguistico, religioso, di genere. Saranno inoltre forniti strumenti per esercitare in modo competente una solida leadership inclusiva fondata sul concetto di equità, inteso innanzitutto come garanzia di partecipazione e accesso all’apprendimento da parte di tutti gli studenti.

DESTINATARI: dirigenti scolastici e referenti per l’inclusione.

Relatori: Laura Biancato , Rita Coccia

Laura

Biancato

Rita

Coccia

WS15. Progettazione personalizzata: metodologie, strumenti e buone prassi

Sulla base dei principi fondamentali della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (OMS) – che ha rivoluzionato il modo di concepire, osservare e valutare il funzionamento globale della persona –, della Convenzione ONU e delle indicazioni sul Progetto Individuale previsto dalla Legge 328/2000, le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni di genitori, chiedono oggi con forza che venga rispettato il loro diritto ad assumere un ruolo attivo di governance nei processi di inclusione scolastica, sociale e di cura a 360°. Anche le persone con disabilità complesse possono sfruttare i propri punti di forza, autodeterminare le proprie scelte ed essere protagoniste del proprio progetto di vita indipendente se incontrano un ambiente inclusivo, capace di ampliare la prospettiva della progettazione individualizzata oltre i percorsi scolastici, nella vita lavorativa e nel tempo libero. Affinché tutto ciò sia oggi possibile, risulta indispensabile costruire una rete di alleanze che coinvolga attivamente le famiglie, le scuole, i servizi, gli enti locali e le pubbliche amministrazioni, in un progetto comune e condiviso.

In questo workshop si cercheranno di approfondire gli strumenti culturali, metodologici ed amministrativi per realizzare dei validi percorsi personalizzati e co-progettati tra i diretti interessati, gli operatori e le istituzioni, alla luce delle buone prassi, delle esperienze di vita e dei progetti concretamente realizzati sul territorio negli ultimi dieci anni.

DESTINATARI: assistenti sociali, educatori, operatori socio-sanitari, insegnanti e altre figure che a vario titolo lavorano con persone con disabilità e le loro famiglie.

Relatori: Fabio Ferrucci , Marco Pontis , Marco Espa , Francesca Palmas

Fabio

Ferrucci

Marco

Pontis

Marco

Espa

Francesca

Palmas

WS32B. Libertà e inclusione: il valore della scelta nella classe inclusiva

A Napoli, la scuola Ferdinando Russo, in collaborazione con Save the Children, ha scelto di introdurre l’uso di “Agende Settimanali” per garantire ad ogni alunno e ad ogni alunna un percorso su misura e lo sviluppo dell’autonomia per svolgerlo. A Firenze, la scuola-città Pestalozzi per i ragazzi e le ragazze di età compresa fra i 10 e 14 anni propone alcune ore di “Lavoro Autonomo”: ore in cui gli alunni sviluppano un proprio metodo di studio e seguono personali percorsi di approfondimento sulla base dei propri interessi.

A partire da queste esperienze, nel workshop si rifletterà sull’importanza della libertà, dell’autonomia e dell’autodeterminazione nella scuola inclusiva.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado.

Relatori: Heidrun Demo , Valentina Giovannini , Francesca Postiglione , Giovanna Lauro

Heidrun

Demo

Valentina

Giovannini

Francesca

Postiglione

Giovanna

Lauro

WS33B. Promuovere le competenze attraverso l’apprendimento cooperativo

Le numerose indicazioni ministeriali invitano le istituzioni educative a riscoprire alcuni principi pedagogici, come la centralità della persona, dell’identità, del gruppo. Date le indicazioni, tuttavia, la domanda che si fanno ancora molti insegnanti è: come tradurle in pratica? In una scuola orientata allo sviluppo e promozione delle competenze di ognuno e alla creazione di un ambiente inclusivo, l’apprendimento cooperativo è senza dubbio una metodologia didattica inclusiva d’eccellenza. Il gruppo cooperativo classicamente inteso, infatti, è un insieme eterogeneo in cui ciascun allievo, con le sue abilità e competenze, può apportare un contributo unico e strettamente interconnesso con quello dei compagni così da raggiungere, in maniera più veloce ed efficace, l’obiettivo comune previsto per il gruppo.

Il workshop propone l’apprendimento cooperativo come strategia didattica inclusiva, ottima per la promozione e la valutazione delle competenze per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e non solo. Nella sessione, attraverso una modalità interattiva, i partecipanti saranno guidati in diverse attività simulate che permetteranno loro di sperimentare gli effetti emotivi di un clima cooperativo e le ricadute sul piano cognitivo; inoltre, verranno presentate le principali modalità di implementazione del metodo stesso.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Anna La Prova , Maria Caccetta

Anna

La Prova

Maria

Caccetta

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS34B. Giochi e giocattoli per bambini con disabilità: valutazione e analisi dell’usabilità

I giocattoli sono oggetti tridimensionali e sensoriali con la primaria funzione di supportare il gioco dei bambini; appartengono alla realtà concreta in cui vive ogni bambino, sono mediatori essenziali tra lui e l’ambiente, mezzi per gli scambi sociali e agenti mediani tra la realtà fisica e la rappresentazione simbolica. Non sempre però i giocattoli riescono in questi intenti perché, sebbene essi siano gli strumenti del gioco per eccellenza, il gioco non sempre è un attributo del giocattolo. Il gioco prende forma nell’interazione tra bambino e giocattolo quando quest’ultimo diventa un oggetto compatibile con gli interessi e con le abilità del bambino. Infatti, ogni bambino differisce dai pari nelle sue preferenze di gioco e nelle sue competenze; questo aspetto è particolarmente rilevante nel caso dei bambini con disabilità, che possono trovare nei giocattoli barriere che non supportano l’attività ludica e talvolta la ostacolano. In questo senso, i giocattoli sono accessibili quando possono essere usati da tutti i bambini e le loro componenti sono adattabili, flessibili e utilizzabili da bambini con funzionamenti diversi. È importante sottolineare come l’oggetto giocattolo sia intenzionalmente progettato e offerto dagli adulti ai bambini affinché sia strumento di gioco, ma potenzialmente ogni oggetto può diventare giocattolo.

Il workshop, che coinvolgerà attivamente i partecipanti, permetterà di sperimentare uno strumento di analisi e valutazione dell’usabilità del giocattolo e dei diversi materiali di gioco in relazione a diverse tipologie di disabilità, il “TUET – Toys Usability Evaluation Tool”, nella sua versione italiana.

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria.

Relatori: Nicole Bianquin , Daniela Bulgarelli

Nicole

Bianquin

Daniela

Bulgarelli

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS35B. Insegnare nella classe plurilingue e multiculturale: principi di comunicazione inclusiva

Fino a qualche anno fa, quando si pensava agli “alunni stranieri” ci si immaginava apprendenti nati in Paesi stranieri privi di competenze in italiano. Ora lo scenario educativo si è fatto più variegato e complesso, e le realtà sono sempre più sfumate: più che categorizzare agli alunni in “italiani” e “stranieri”, serve riconoscere che questi apprendenti hanno profili plurilingui e multiculturali dati dall'intersezione fra linguaggi, comportamenti, atteggiamenti che derivano da un approccio personale alla realtà.

Nel workshop si partirà da un'analisi delle barriere concettuali e culturali che possono ostacolare l’approccio dell’insegnante con gli “stranieri” e saranno offerti strumenti di riflessione e strategie operative che i docenti possono sfruttare per favorire la relazione comunicativa e valorizzare le competenze degli apprendenti “stranieri” in un’ottica inclusiva. Le attività pratiche cercheranno di evidenziare come solo dalla conoscenza reciproca e dall'analisi dei bisogni possa nascere una comunicazione interculturale efficace orientata all'individuo.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Michele Daloiso , Gonzalo Jiménez Pascual , Paola Celentin

Michele

Daloiso

Gonzalo

Jiménez Pascual

Paola

Celentin

WS36B. Il Teatro dell'Oppresso come strumento d’inclusione

Il Teatro dell'Oppresso è un metodo che ha l'obiettivo di attivare il soggetto alla scoperta di sé, all'incontro con l'altro, alla conoscenza dei contesti di vita e del quotidiano. È una pratica teatrale nella quale si è convocati quali cercatori di possibilità e soluzioni al fine di avere cura di noi stessi e delle relazioni.

Durante il workshop si comprenderà come il Teatro dell’Oppresso divenga uno strumento d'inclusione per la didattica attraverso l'uso della grande varietà di giochi ed esercizi, di tecniche come il teatro immagine e il teatro forum. Nell'esperienza del Teatro dell'Oppresso, infatti, insegnanti, educatori, formatori, incontrano una metodologia flessibile, adattabile agli ambiti di gruppo, istituzionali e di comunità, capace di attivare confronto, riflessione e legami relazionali.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Alessandro Zanchettin , Diletta Bigozzi

Alessandro

Zanchettin

Diletta

Bigozzi

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Il teatro dell'oppresso in educazione - Alessandra Gigli, Alessandro Tolomelli, Alessandro Zanchettin
WS37B. Psicomotricità e pedagogia psicomotoria. Un contributo prezioso al dialogo interculturale

Nelle classi sempre più multiculturali in cui gli psicomotricisti lavorano, viene da chiedersi quali siano le specificità della disciplina, ai fini della con-divisione tra bambini e famiglie con appartenenze culturali diverse. Che ruolo possono giocare proposte ludiche ed espressive per la creazione di un ambiente includente?

Il workshop intende presentare la specificità dell’approccio psicomotorio nei suoi aspetti caratterizzanti: la dimensione del gioco spontaneo nel gruppo dei pari e l’importanza dello sguardo sulla relazione tra corpo e mente. La specificità dei materiali e del setting psicomotorio sono appositamente preparati per favorire l’espressione spontanea dei bambini, valorizzando in particolare la relazione accogliente e non-giudicante dell’adulto, che facilita l'incontro attraverso il tono, la voce, lo sguardo, la gestualità. Il workshop intende inoltre approfondire la necessità di apertura della progettazione psicomotoria a una dimensione sistemica più ampia, per favorire la realizzazione di classi realmente inclusive: dal lavoro diretto con i bambini, alla formazione continua delle insegnanti sugli aspetti della comunicazione non verbale, al dialogo con le istituzioni educative territoriali, che attraverso la pedagogia psicomotoria, possano offrire supporto ai bambini e alle famiglie, attraverso i laboratori nelle scuole e i progetti che si aprono alla dimensione più ampia del quartiere. 

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e primaria.

Relatori: Donata Castiello , Laura Pomari

Donata

Castiello

Laura

Pomari

WS44B. Team working e problem solving: un’esperienza di Escape Box in ambito didattico

Gli Escape Box sono delle Escape Room portatili, giochi di gruppo di tipo live-action che possono essere usati nella didattica sia con obiettivi disciplinari che con obiettivi trasversali, mirati al potenziamento di soft skills quali team working, problem solving, competenze comunicative, attenzione ai dettagli e pensiero laterale. Qualità che richiamano alla mente un tema ricorrente nelle indicazioni e i curricula scolastici degli ultimi anni: le competenze per il XXI secolo.

Durante il workshop, dopo un momento preparatorio di introduzione all'argomento e presentazione della situazione specifica, i partecipanti avranno modo di cimentarsi in un percorso di Escape Box a caccia di indizi, chiavi e codici. Il debriefing conclusivo consentirà di condividere riflessioni sul percorso effettuato e sulle soft skills agite; si cercherà inoltre di comprendere come l'esperienza sia trasferibile e replicabile in classe (e non solo).

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado, educatori.

 

N.B.: Si consiglia ai partecipanti di portare un cellulare o un tablet per la lettura di QR-Code.   

 

Relatori: Anna Rita Vizzari

Anna Rita

Vizzari

WS45B. Let’s play together! Gioco e musica per l’inclusione

La didattica della musica consente di affrontare sul piano operativo la sfida dell’inclusione in quanto promuove la partecipazione e l’apprendimento di tutti gli allievi e contribuisce a costruire atteggiamenti aperti al rispetto delle differenze.

Durante il workshop si presenteranno le caratteristiche, gli scopi e alcune strategie della didattica della musica per l’inclusione scolastica basate sulla realizzazione di giochi musicali collettivi senso-motori, simbolici e di regole. In particolare, saranno proposti giochi musicali da impiegare, nella prospettiva dell’ICF, quali fattori ambientali che agiscono da facilitatori didattici e relazionali in classi frequentate da allievi con Bisogni Educativi Speciali. Il workshop sarà caratterizzato da una metodologia partecipativa, coinvolgendo i partecipanti sia nei giochi musicali sia nella riflessione sul rapporto tra pratica musicale e inclusione alla luce delle strategie didattiche più efficaci nella prospettiva dell’evidence-based education.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

 

N.B.:I partecipanti sono invitati a munirsi di abbigliamento comodo e calzini antiscivolo. Si invita anche a portare con sé un foulard leggero.

 

Relatori: Amalia Lavinia Rizzo

Amalia Lavinia

Rizzo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Didattica inclusiva e musicoterapia. Proposte operative in ottica ICF-CY ed EBE - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musica e inclusione. Teorie e strategie didattiche - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musicoterapia per l'integrazione. Metodologie didattiche e procedure valutative - Lucia Chiappetta Cajola, Paola Esperson Pecoraro, Amalia L. Rizzo
WS46B. #Voceprofessionale®: la «Qura» della voce

La gestione intenzionale della comunicazione, unitamente alla consapevolezza delle proprie azioni, costituisce il fondamento indispensabile per affrontare le situazioni quotidiane in modo consapevole e vincente: #Voceprofessionale® è il contenitore formativo all’interno del quale la comunicazione e la voce hanno un ruolo centrale nella formazione lavorativa e professionale. Chi insegna sa che in autunno i piccoli malanni di stagione e l'utilizzo prolungato della voce possono iniziare ad alterare la qualità della voce stessa e la stanchezza nel parlare si manifesta. Quali sono i motivi per cui la voce si stanca? Come avere cura del bene più prezioso per chi insegna? Come recuperare le energie?

Durante il workshop, s’imparerà a prevenire problemi e ad affrontare il periodo più difficile per la voce a scuola, con questi punti chiave:

  • via la fatica inutile;
  • rilassare il corpo e la mente;
  • qual è il respiro che sostiene la buona voce;
  • elasticizzare le corde vocali;
  • l'intenzione comunicativa dà energia alla voce, divertiamoci!

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • La voce che insegna. Come usarla ed educarla - Anna Maria Colombo
L’ICF e la progettazione dell’inclusione scolastica dopo il D. Lgs 66/2017: un’esperienza innovativa territoriale di collaborazione interistituzionale

Stefano Boggi (Società Cooperativa Sociale «Il Mosaico Servizi», Lodi), Emanuela Russo (Referente BES Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi), Carla Mazzoleni (Coordinatrice Area Psicosociale e integrazione socio-sanitaria, Ufficio di Piano Lodi), Giuliano Niceforo (Docente e formatore), Chiara Stefanoni (Coordinamento Pedagogico Servizi Educativi Scolastici, Azienda Speciale Consortile del Lodigiano per i Servizi alla Persona), Serena Foini (Responsabile servizi territoriali, Azienda Speciale dei Servizi di Casalpusterlengo), Laura Bellaviti, Stefania Barbaliscia, Alfredo Mazzola, Angela Sala, Laura Rossi, Alessandra De Stefani, Giada Mantegazza e Francesca Carnieletto (Coordinatori servizio Educativa Scolastica Società Cooperativa Sociale «Il Mosaico Servizi», Lodi)

Scuola potenziata: una scuola all’interno della scuola!

Elisa Rognini e Rita Giaquinta (Psicologhe «Associazione Noi x Loro» e «Associazione Casa delle Farfalle»)

«The different project. Supereroi in difesa dell’ambiente, salvano il pianeta da un pericolo imminente!». L’educazione ambientale interattiva e alternativa nella scuola primaria

Luca Cimino, Martina Basteri, Giuseppe D'Aleo e Gabriele D’Aleo (Nausicaa spa, multiservizi del Comune di Carrara)

Comprendere e riassumere testi. Il metodo del Reciprocal Teaching nella scuola primaria

Flavia Fornili (Insegnante di lettere nella scuola secondaria di primo grado e formatrice)

Life skills e ricerca sul territorio: il Progetto binazionale «Educreando» come promotore del ben-essere e del desiderio di imparare

Isabel Ines Mansione (Phd. Coordinatrice del team di ricerca del progetto in Argentina. Psicoanalista, Ricercatrice e Docente presso Istituto Universitario di Salute Mentale di Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires – Istituto di Formazione Docente n. 1 di Avellaneda – Istituto di Formazione Docente e Tecnica n. 43 di Lobos – Membro dell’Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires. Consulente Segreteriato di Istruzione Superiore città autonoma di Buenos Aires. Ideatrice e Coordinatrice del progetto «Gemellaggio Teggiano Lobos», che ha dato il via al percorso di collaborazione), Annamaria Improta (Coordinatrice del team di ricerca del progetto in Italia. Docente di sostegno (disciplina di base: Lettere). Funzione Strumentale e coordinatrice delle attività per l’Inclusione presso I.C. 1° «Don Bosco – Melloni» di Portici (NA). Psicologa Clinica di Comunità e Psicoterapeuta presso il Centro di Psicologia Clinica Territoriale Essebi di San Giorgio a Cremano e Studio Multidisciplinare per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia di Portici – Pedagogista - Docente a contratto presso l'Università degli Studi di Salerno e Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Vicepresidente Associazione culturale TANOS), Santiago Carballo (Psicologo, Specialista in psicologia clinica dell’infanzia e dell’adolescenza, educatore IUSAM, psicoterapeuta SEDRONAR– Argentina), Diana Zac (Medico Psichiatra, Psicoanalista specializzata in infanzia e adolescenza. Consulente Segreteriato di Istruzione Superiore città autonoma di Buenos Aires. Docente presso Istituto Universitario di Salute Mentale di Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires. Membro della Segreteria di Psicoanalisi e comunità nella Commissione Direttiva di APdeBA), Anna Maria Salzano (Insegnante di scuola primaria, Coordinatrice progetto Educreando presso I.C. “Mattei-Di Vittorio” di Pioltello Milano, Membro della consulta interculturale del comune di Pioltello (MI) – Italia), Carla Raschia (Docente di italiano LS. Direttrice della scuola d’italiano “Leonardo Da Vinci” di Lobos, Insegnante d'italiano seconda lingua straniera nel quarto anno del profesorado d'inglese Istituto di Formazione Docente e Tecnica n. 43 di Lobos – Argentina), Anna Sica (Insegnante di scuola primaria. Funzione Strumentale Area inclusione per BES e DSA. Membro del gruppo di lavoro Generazioni connesse e Educreando presso I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici (NA) – Italia), Maximo Abel Giordano (Psicologo del lavoro. Direttore di MG Sviluppo delle risorse umane di (desarrollomgrrhh.com). Professore di Sviluppo delle risorse umane, Università Nazionale di Lanus, in pensione dal 2014. Istruttore Master Internazionale, certificato dal programma Empretec delle Nazioni Unite. Istruttore di programmi Fundaluz (Federacion de Luz y Fuerza de la Argentina) Collaboratore del Progetto Binazionale Educreando (Argentina / Italia). Esperienza di lavoro in Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay, Perú, Brasil, Honduras, Paraguay nel settore della formazione di psicologi, docenti e sviluppo delle risorse umane)

Educare alla parola: un «manifesto» del Movimento di Cooperazione Educativa sull'educazione linguistica

Nerina Vretenar (Movimento di Cooperazione Educativa)

A scuola con Zazie: percorso multidisciplinare dedicato a docenti, genitori e alunni per contrastare la violenza di genere

Alba Battista (Scuola secondaria di primo grado «B. Zumbini» di Cosenza)

Le carte-aiuto: esempi di buone prassi per l'autonomia e l'inclusione

Daniela Di Donato (Università La Sapienza di Roma), Claudia Ronchetti (Studio di Psicologia e Logopedia «ABiCì»), Flora Massaccesi (Studio di Psicologia e Logopedia «ABiCì»), Daniela Guitarrini (Studio di Psicologia e Logopedia «ABiCì» Istituto Rete)

AllenaMenti Nonviolente

Paola Cotticelli e Anna D'Antona (Associazione «Claudio Miccoli», Napoli)

I libri di tutti. Contenuti accessibili per persone con disabilità visiva

Gregorio Pellegrino (Chief Accessibility Officer, Fondazione LIA)

La scolarizzazione di minori stranieri adottati: un percorso tra complessità e risorse

Chiara Serafini (Educatrice socio-pedagogica)

Migliorare l'organizzazione didattica. Il Progetto MODI in Italia

Stefania Rubatto (Dirigente scolastica Istituto Comprensivo «M.O. A. Bagnolini» Villadossola VCO), Laura Stampini (Referente Ufficio Scolastico Milano) e Marta Paganin (Docente Scuola primaria Biella)

Introduzione e presentazione

Relatori: Francesco Zambotti

Francesco

Zambotti

Educazione 0-6 anni e inclusione scolastica: un bilancio a due anni dalla pubblicazione dei D. Lgs. 65 -66/2017

Relatori: Roberta Caldin

Roberta

Caldin

Il sostegno che vorrei, l’inclusione che vorrei. Voci di scuola vissuta e viva

Relatori: Carlo Scataglini , Carolina Raspanti , Irene Galli

Carlo

Scataglini

Carolina

Raspanti

Irene

Galli

Emozioni e circuito della ricompensa nell’età digitale: dipendere o desiderare?

Relatori: Daniela Lucangeli

Daniela

Lucangeli

Rabbia e aggressività in bambini e adolescenti: risultati e prospettive dell’intervento cognitivo-comportamentale

Relatori: John Lochman

John

Lochman

20 novembre 2019: la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza compie trent’anni! Conquiste e sfide per il futuro

Relatori: Arianna Saulini

Arianna

Saulini

L'inclusione è una storia dolce

Relatori: Eva Pigliapoco , Ivan Sciapeconi

Eva

Pigliapoco

Ivan

Sciapeconi

Dalle colpe dei minori alle responsabilità degli adulti: il modello A.R.T.U.R. come intervento di pedagogia civile

Relatori: Maria Luisa Iavarone

Maria Luisa

Iavarone

La necessità di educare controvento. Quale cultura e quali domande per educare oggi?

Relatori: Franco Lorenzoni

Franco

Lorenzoni

Lorenzo e Pietro Scataglini presentano «Il mago delle carte»

 

 

Uno strumento didattico dedicato
ai bambini che aspirano a diventare
grandi maghi e ad intrattenere
il pubblico, mettendosi alla prova e
sviluppando abilità specifiche come
destrezza, comunicazione e capacità
di parlare davanti agli altri.

Carlo Scataglini presenta «Il Kamishibai di Marilù e i 5 sensi»

 

 

La celebre storia di «Marilù e i cinque
sensi» diventa teatro grazie al
Kamishibai, un’antica forma di narrazione
che unisce la drammatizzazione
del narratore alla visione di immagini
suggestive, stimolando la fantasia di
bambini e bambine.

Lara Carnovali presenta le valigette della Maestra Larissa

 

 

Con la maestra Larissa l'apprendimento
della matematica e della
letto-scrittura si trasforma in gioco,
permettendo a bambini e bambine di
vivere l’esperienza di apprendimento
come gradevole, divertente e coinvolgente.

«Cerchi quel che cerco anch'io». La narrazione orale come strumento di inclusione e cura della comunità educativa in classe

Laura Ascari, Roberta Cioni e Maria Luisa Avellino (Istituto Superiore «Paradisi» di Vignola, Modena)

Una «sfida inclusiva possibile»

Lino Carravieri, Daniela Bergonzini e Andrea Vicentini (Liceo Statale «G. Carducci» di Ferrara)

A scuola di mindfulness: alcune esperienze educative per la primaria

Sofia Dal Zovo (LeRaise Pedagogia & Scuola, Gruppo di ricerca inclusione e integrazione scolastica dell’Università di Bolzano)

Q7. Saper educare oggi: gli effetti del digitale sulle emozioni

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Come il digitale ha cambiato il modo di fare didattica
  • Quali strumenti interattivi vengono utilizzati a scuola
  • Che effetto ha la tecnologia sui giovani e sugli insegnanti
  • Come gli strumenti digitali possono influire sull’apprendimento
  • Quali sono le conseguenze del digitale sulle emozioni

 

 L'obiettivo del Q Talk

Favorire il partecipante a mantenere uno spirito critico, ricordando quali effetti emotivi e non, gli strumenti interattivi quali libri digitali, LIM, tablet, piattaforme online hanno sull’apprendimento.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

La tecnologia è ormai entrata a far parte della nostra quotidianità ed è quindi molto importante condividere e conoscere la realtà di oggi.

 

Relatori: Daniela Lucangeli

Daniela

Lucangeli

Q8. Sperimentare l’inclusione a scuola e nella società, partendo dalla Costituzione

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Come lo studio dei principi e dei valori della Costituzione può aiutare ad approfondire il concetto di inclusione
  • In che modo si può affrontare il principio di uguaglianza a scuola
  • Come riuscire a tradurre in chiave educativa temi quali la partecipazione e l’impegno
  • Come educare a una cultura “dell’io e noi”, dove ciascuno sente di vivere in funzione del benessere di tutti
  • Che strategie utilizzare per offrire a tutti e tutte le stesse possibilità di crescita, adeguando i percorsi educativi ai diversi bisogni

 

 L'obiettivo del Q Talk

Fornire ai partecipanti gli strumenti per attrezzare i bambini a interpretare e a reagire ai continui episodi di cronaca che avvengono in famiglia, a scuola, nel quartiere, per strada, allo stadio, segnati da discriminazione e intolleranza con lo scopo di costruire un sistema dove ciascuno si senta incluso e rispettato al pari degli altri.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

Il percorso di inclusione di un bambino dovrebbe iniziare in famiglia, proseguire poi nel quartiere, nei gruppi sportivi e culturali, in un processo di crescita verso forme più complesse di inclusione, sia nel lavoro che nella società. Tuttavia, la scuola è senza dubbio il luogo privilegiato per sperimentare l’inclusione: accoglie tutti i bambini senza discriminazioni, ed è un’istituzione dedicata allo sviluppo di tutti; deve, quindi, elaborare progetti culturali comuni in cui ognuno possa sentirsi rappresentato. Fin dalla più tenera età, lo studio e la conoscenza della Costituzione, dei suoi principi e dei valori fondanti, è basilare per capire e fare propri i valori dell’inclusione, per prendere consapevolezza e impegnarsi nei confronti del benessere di tutta la comunità.

 

Relatori: Anna Sarfatti

Anna

Sarfatti

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Chiama il diritto, risponde il dovere - Anna Sarfatti
  • Educazione alla cittadinanza - Ferruccio Bianchi, Patrizia Farello
  • La Costituzione raccontata ai bambini - Anna Sarfatti
  • Quante tante donne. Le pari opportunità spiegate ai bambini - Anna Sarfatti
  • Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini - Gherardo Colombo, Anna Sarfatti
Q9. Lavorare sui contesti educativi per costruire una società accogliente

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • In che modo la scuola può essere un luogo di costruzione culturale
  • Come costruire ambienti di apprendimento significativi, al fine di consentire agli alunni di intrecciare diversi saperi con la loro storia, le loro esperienze e le loro emozioni
  • In che modo gli insegnanti possono sperimentare su loro stessi le conoscenze per elaborarle e trasmetterle agli altri
  • Come costruire, tramite l’educazione e l’istruzione, una società aperta e tollerante, capace di accogliere migrazioni di vasta portata con conseguenti trasformazioni culturali
  • Come lavorare già in classe per educare alla convivenza

 

 L'obiettivo del Q Talk

Cambiare la scuola e renderla un contesto di apprendimento inclusivo e aperto, coinvolgendo gli insegnanti nei processi innovativi per portare avanti il messaggio che «La scuola deve essere un po’ meglio della società che la circonda, se no cosa ci sta a fare?».

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

Nell’educare oggi abbiamo bisogno di una coerenza di comportamenti difficile da realizzare, che possiamo alimentare solo da una ricerca continua e dal metterci in gioco, trasformando in modo radicale i contesti educativi che abitiamo.

 

Relatori: Franco Lorenzoni , Roberta Passoni

Franco

Lorenzoni

Roberta

Passoni

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
Compiti di realtà: quando la storia diventa inclusiva

Davide Apolloni (Scuola Secondaria di primo grado, Istituto Comprensivo di Gallio, Vicenza) e Nicoletta Manfrin (Scuola Secondaria di primo grado, Istituto Comprensivo di Lusiana, Vicenza)

«Lula»: software per stimolare i neuroni specchio

Maria Vittoria Pecoraio e Italia Pietrangelo (Associazione Opifer, Sulmona)

WS16. Equità e accessibilità: dire, fare, pensare a una scuola per tutti

Una scuola per tutti, capace di tener conto dei diversi stili di apprendimento e dei molteplici bisogni dei bambini, dei ragazzi e degli adulti, intesi come personale scolastico ma anche genitori, può fare la differenza in termini di successo formativo, di partecipazione attiva e di benessere personale e sociale. Attraverso il «dire, fare, pensare» quotidiano è possibile intensificare e qualificare gli scambi relazionali, le situazioni di co-progettazione e co-costruzione degli apprendimenti e, in questo modo, creare e consolidare un senso condiviso di comunità educante.

Il seguente workshop si articola in quattro contributi volti a porre l’attenzione sui concetti di equità e accessibilità intesi come elementi indispensabili per saper creare, parlare e pensare in ottica inclusiva. Avvalendosi delle esperienze realizzate in alcuni siti scolastici, verrà posta l’attenzione sull’ambiente scuola, spazio fisico e mentale da ripensare e riorganizzare al fine di predisporre dei contesti di insegnamento-apprendimento stimolanti, ricchi di strumenti e materiali adattati e/o auto-costruiti, realizzati attraverso un attento lavoro di «alta sartoria» capace di offrire risposte adeguate ai bisogni educativi specifici e speciali di ogni utente.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, psicologi, pedagogisti.

Relatori: Filippo Barbera , Ilaria Cervellin , Alessandra Galletti , Claudia Munaro

Filippo

Barbera

Ilaria

Cervellin

Alessandra

Galletti

Claudia

Munaro

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS17. La formazione del docente inclusivo: esperienze di riflessione e miglioramento in team

Il Critical Incident e il Lesson Study sono delle modalità di formazione in servizio che agiscono su due livelli dell’inclusione scolastica: il livello individuale, relativo agli atteggiamenti e alle credenze del docente, e il livello classe, riguardante la progettazione e realizzazione di strategie di individualizzazione, personalizzazione e differenziazione coerenti con gli obiettivi dell’inclusione.

Il workshop si focalizza su alcuni approcci partecipativi nella formazione del docente inclusivo; attraverso la narrazione di esperienze concrete svolte in alcune scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, i partecipanti avranno la possibilità di conoscere modalità di collaborazione finalizzate alla riflessione e al miglioramento delle competenze del docente inclusivo.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Dario Ianes , Silvia Dell'Anna

Dario

Ianes

Silvia

Dell'Anna

WS18. Dal Profilo di funzionamento dello studente su base ICF-CY al PEI per competenze

A partire dal Decreto 66/2017 sono state introdotte alcune novità, sia dal punto di vista normativo che teorico-metodologico, per quanto riguarda il Profilo di funzionamento e la stesura del Piano educativo individualizzato.

Il workshop intende accompagnare i partecipanti, anche attraverso esempi e spunti operativi, nelle diverse fasi che, partendo dalla definizione del Profilo di funzionamento dello studente sulla base del modello bio-psico-sociale ICF-CY (OMS), portano alla stesura del Piano educativo individualizzato (PEI) pensato in ottica di competenze. La prima parte del workshop presenterà il quadro normativo di riferimento e una riflessione teorico-metodologica mentre la seconda parte si focalizzerà invece, in modo particolare, sulle strategie e gli approcci metodologici di progettazione educativo-didattica per impostare un PEI per competenze vicino a quelli che sono i reali bisogni dello studente con disabilità.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e educatori.

Relatori: Sofia Cramerotti , Caterina Scapin

Sofia

Cramerotti

Caterina

Scapin

WS19. Schemi, mappe e infografiche: aiuti visivi per facilitare l’apprendimento

Gli aiuti visivi sono una parte fondamentale della comunicazione tra persone che vengono utilizzati quotidianamente; essi servono per facilitare l’apprendimento e sono uno dei 7 punti chiave per una didattica inclusiva. La loro efficacia risiede non tanto nell’uso che se ne fa, ma nel potenziare la logica che sottende la loro costruzione.

Nel workshop si indagheranno le differenze tra alcuni tipi di aiuti visivi largamente utilizzati - schemi, mappe mentali, mappe concettuali, infografiche - e si proporranno alcune possibilità di utilizzo nella quotidianità didattica della scuola primaria.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria.

Workshop in collaborazione con Rizzoli

Relatori: Beatrice Pontalti

Beatrice

Pontalti

WS20. Come la grammatica diventa fantastica

Il progetto «Viaggio nella Grammatica Fantastica» ha lo scopo di far raggiungere il successo formativo a tutti quei bambini che con la grammatica e l’ortografia hanno più difficoltà, tramite l’uso di un approccio teatrale e artistico. Nello specifico, il laboratorio-spettacolo “Essere o Avere? Dilemma…INFINITO» che verrà messo in scena, non si riduce solamente ad una rappresentazione sui verbi ausiliari e sul loro uso, ma è un viaggio trasformativo e inclusivo tra passato, presente e futuro. Attraverso un registro comico, onirico e poetico affiorano i temi della scelta e della responsabilità personale e sociale.

In questo workshop, partendo dal pensiero immaginativo-artistico del bambino, si esploreranno le metodologie più efficaci utilizzate per lavorare con tutti gli alunni.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, educatori, insegnanti di sostegno, pedagogisti e logopedisti.

Relatori: Monica Colli , Rossana Colli , Luigi Orfeo , Antonio Villella

Monica

Colli

Rossana

Colli

Luigi

Orfeo

Antonio

Villella

WS21. Storie di vita e racconti di inclusione: la voce dei protagonisti

Le storie hanno una forza straordinaria. Una storia può far sognare e ha il potere di cambiare la realtà e la prospettiva se a raccontarla sono gli stessi protagonisti. Attraverso le loro storie, infatti, si mostrano delle possibilità, si alzano le aspettative e la fiducia in chi sta producendo i suoi sforzi, si rende giustizia a chi chiede di non essere considerato speciale o diverso dagli altri, perché ciascuno di noi è al tempo stesso speciale e diverso da chiunque altro.

In questo workshop viene data voce a storie di inclusione scolastica e sociale, a racconti di vite piene da parte di persone con disabilità; attraverso la loro voce è possibile capire come la loro vita possa essere più vicina alla nostra di quello che crediamo. I loro bisogni non sono speciali, sono bisogni umani, e così sono i loro sogni. Conquistare un titolo di studio, avere un lavoro, una casa propria, costruire una propria famiglia, avere degli amici, un amore, esprimere se stessi ed essere felici, sono desideri di tutti e a cui tutti indirizzano i propri sogni e le proprie aspirazioni.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, psicologi.

Relatori: Carlo Scataglini , Martina Fuga , Marco Bricco , Grazia Fallarini

Carlo

Scataglini

Martina

Fuga

Marco

Bricco

Grazia

Fallarini

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS22. Le norme che regolano l’inclusione: perché spesso sono sconosciute o disattese?

Dall’esperienza diretta di gestione del gruppo Facebook «Normativa Inclusione», dove si risponde quotidianamente a decine di quesiti di insegnanti e genitori sulla normativa che regola l'inclusione degli alunni con disabilità nelle nostre scuole, emerge un quadro contradditorio, fatto di luci ed ombre.

Quello che colpisce maggiormente è come le norme, che da decine di anni sono alla base del grande processo di inclusione che ha coinvolto radicalmente le scuole italiane, siano tante volte tranquillamente ignorate mentre sono soprattutto le consuetudini, inamovibili e indiscusse, che in numerose situazioni condizionano di fatto tutti i processi operativi. Quali possono essere le cause? E quali le possibili soluzioni?

Non è solo responsabilità delle scuole: tante norme sono scritte in modo poco chiaro, interpretabili in vari modi, con cambiamenti lessicali e nuove sigle a volte inutili o non giustificati. Si pensi ad esempio al nuovo significato del termine «differenziato» introdotto nel 2017 con il D. Lgs. 62; alle evoluzioni «stop and go» del concetto di inclusione, esteso agli alunni con Bisogni Educativi Speciali, che hanno caratterizzato spesso gli interventi del ministero negli anni più recenti.

In questo workshop si discuterà anche di come le innovazioni introdotte dal D. Lgs. 66/2017 possano effettivamente modificare qualcosa rispetto a questi problemi. 

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado, genitori.

Relatori: Flavio Fogarolo , Giancarlo Onger , Salvatore Nocera

Flavio

Fogarolo

Giancarlo

Onger

Salvatore

Nocera

WS23. «Voglio amare per favore!». Disabilità, sessualità, buone prassi

La sessualità è energia vitale e, come tale, appartiene a tutti indistintamente e a ciascuno a proprio modo. Il suo valore per la crescita globale di una persona deve essere tenuto al centro dell’azione di cura educativa al fine di promuovere il ben-essere personale di tutti gli attori coinvolti.

In questo workshop verrà presentato un processo progettuale e valutativo virtuoso che ha accompagnato un percorso di formazione e supervisione tra pari, sviluppato sul tema della sessualità delle persone con disabilità intellettive. Si tratta di un percorso nel quale i diversi professionisti impegnati (educatori professionali, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, psicologi), a partire dal quotidiano e da approfondimenti teorici, hanno riflettuto sulle loro esperienze di cura educativa motivati da un atteggiamento positivo, attivando una riflessione profonda e dando significato alle esperienze, ai vissuti e alle pratiche, per co-costruire un repertorio di buone prassi.

I punti chiave del workshop riguardano il modello di supervisione alla pari, il repertorio di buone prassi e l’azione valutativa del percorso formativo e di ricerca.

DESTINATARI: insegnanti di scuola secondaria di secondo grado, educatori, operatori socio-sanitari, assistenti sociali e psicologi.

Relatori: Simone Visentin , Debora Aquario , Elisabetta Ghedin

Simone

Visentin

Debora

Aquario

Elisabetta

Ghedin

WS38A. Volete stare attenti per favore?

La labilità attentiva di alunni e studenti è un aspetto sempre più lamentato dai docenti: «i bambini non riescono a mantenere l'attenzione», «dobbiamo organizzare sessioni di lavoro brevissime perché i nostri allievi faticano a concentrarsi», «i ragazzi non riescono più a leggere un romanzo per intero». Le cose stanno davvero così? Cosa possiamo fare per invertire questa tendenza, sempre più condivisa, di difficoltà a studiare e apprendere in modo autoregolato? Certamente non basta chiedere di stare più attenti perché le persone cambino il loro modo di approcciare e di elaborare le informazioni. In questo contesto l'uso acritico di diversi media, analogici e digitali, porta ad una continua attività di multitasking o meglio ad una ricorsività fatta di interruzioni e di passaggi da un'attività ad un'altra (task switching), con evidente danno per un apprendimento solido e profondo. Le interferenze sono continue in tutti i contesti.

Il workshop intende proporre delle riflessioni sull'attenzione e sugli effetti del multitasking. Si affronterà la teoria del carico cognitivo, come si genera e come si può evitare, per passare poi ad aspetti più operativi e spendibili nella costruzione di materiali per la didattica e organizzazione di attività per l'apprendimento: l'uso delle immagini, la formattazione di un testo, la strutturazione di slide, ecc.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Giorgia Sanna

Giorgia

Sanna

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS39A. Funzioni esecutive e abilità di studio nella scuola secondaria

Le funzioni esecutive sono un complesso e variegato insieme di abilità cognitive necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine con successo comportamenti finalizzati a uno scopo. Tali funzioni includono il monitoraggio e il controllo di pensieri e azioni, quali la pianificazione, l’attenzione, l’individuazione e correzione di errori e sono pertanto molto importanti all’interno del contesto scolastico.

Durante il workshop si comprenderà come le funzioni esecutive siano cruciali per l’adeguamento scolastico e la performance accademica in contesti scolastici più complessi e come sia fondamentale il supporto allo sviluppo di metodi di studio, strategie e conoscenze che stimolano in modo personalizzato lo studente a pianificare e portare a termine il proprio obiettivo, aumentandone l’efficacia.​

DESTINATARI: insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Floriana Costanzo

Floriana

Costanzo

WS40A. Promuovere e stimolare abilità e conoscenze nella scuola dell’infanzia

La formazione del personale docente e degli educatori è un elemento fondamentale per la costruzione di un processo educativo di natura inclusiva. Praticare la prospettiva dell’educazione inclusiva per la primissima e prima infanzia comporta la predisposizione di un progetto globale, di una regia progettuale e di profili professionali promotori di reali processi di apprendimento, anche attraverso l’utilizzo di strategie, strumenti e materiali anche specifici. L’unità di analisi non è solo l’individuo in relazione al suo processo di apprendimento ma l’attività situata dell’apprendere; essa si determina nell’interazione fra chi apprende, le pratiche proposte, la ragione per cui certe attività vengono svolte, le strategie e gli strumenti che si utilizzano, i limiti e le risorse dell’azione che si sta svolgendo.

Il workshop, attraverso la presentazione anche di esperienze concrete, intende proporre possibili modalità per promuovere e stimolare abilità e conoscenze a partire dal nido e dalla scuola dell’infanzia, al fine di porre basi solide attraverso il potenziamento delle funzioni, nell’accompagnare un progetto di vita.

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria.

Relatori: Elena Malaguti , Patrizia Granata

Elena

Malaguti

Patrizia

Granata

WS41A. Embodied Cognitive Science. La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva

Il workshop intende presentare un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo più adeguato ed efficace la complessità dei processi formativi. L’Embodied Cognitive Science (ECS) rappresenta, infatti, un solido costrutto frutto di contributi interdisciplinari che, secondo una visione multiprospettica, abbraccia temi che spaziano dalla psicologia cognitiva alla fenomenologia degli ambienti di apprendimento, dalle metodologie della didattica inclusiva, alla valutazione delle competenze. La «nuova» didattica dell’inclusione, partecipata, in grado di sostenere la complessità delle classi valorizzando le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tutti gli studenti, può essere fondata su alcuni principi cardine dell’ECS, offrendo nuove opportunità di professionalizzazione per i docenti.

Il workshop intende trattare quelle aree di competenze professionali, lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti, che parallelamente costituiscono aspetti-chiave e, al contempo, requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curriculo formativo degli studenti. Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo, delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti, opinioni e comportamenti alla base del «saper essere» persona competente, prima ancora di esercitare la professione di insegnante.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e tutti i professionisti che si trovano a gestire la complessità dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro d’aula e della formazione nel panorama scolastico e universitario attuale.

Relatori: Filippo Gomez Paloma , Paola Damiani

Filippo

Gomez Paloma

Paola

Damiani

WS42A. Philosophy for Children: l'infanzia del pensiero e la meraviglia del mondo nella scuola

Che senso e valore ha portare la pratica del filosofare a scuola, nell'era delle competenze? Quali prerogative e opportunità mantiene oggi il curricolo Philosophy for Children (P4C), ideato da Matthew Lipman e da Ann Sharp, a cinquant'anni dalla sua ideazione? Pensata per promuovere la democrazia e la libertà di pensare di cittadini in un mondo post-bellico, la P4C può essere considerata oggi un valido antidoto alle derive dogmatiche e populiste di un mondo post-democratico?

A partire dal costrutto teorico portante di "Complex Thinking" e dal nucleo metodologico centrale di "Comunity of Inquiry", nel workshop si metteranno in luce le dimensioni inclusive della P4C come curricolo "trasversale". A partire dalle domande dei bambini e dallo stupore di fronte al mondo che anima l'infanzia, il filosofare diviene una condizione culturale, pratica e politica essenziale per la costruzione di scuole fiorenti e inclusive in comunità libere.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado

Relatori: Marina Santi , Eleonora Zorzi

Marina

Santi

Eleonora

Zorzi

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS43A. Psicomotricità e pedagogia del gioco. Dal lavoro con i bambini alla formazione degli adulti

Nello sviluppo del bambino il gioco psicomotorio e la narrazione sono, più che un passatempo, un luogo di vera e propria scoperta e sperimentazione di se stessi e del proprio mondo interiore. Diventa essenziale, quindi, che educatori e insegnanti, nel pieno rispetto del canale privilegiato di crescita e conoscenza del bambino, si prendano il tempo per riflettere e comprendere al meglio uno strumento di tale valore, non solo attraverso lo sguardo e l’ascolto, ma anche attraverso un coinvolgimento diretto in un progetto formativo di pedagogia psicomotoria, dove l’esperienza corporea diretta possa produrre consapevolezza di sé e quindi competenza professionale.

Nel workshop si analizzerà come la relazione nella sua complessità, insieme allo spazio e al tempo, sia uno strumento professionale in tutti i mestieri educativi e di aiuto; elaborare le proprie proiezioni, liberando uno spazio mentale e di pensiero, è la via per accedere ad una competenza educativa più profonda. Nel contesto scolastico, le storie che nascono dentro la sala psicomotoria diventano ancora più efficaci se disposte e predisposte a interagire con gli apprendimenti. La trasversalità del percorso non è, quindi, solo una possibilità ma diventa una strada valoriale che facilita le conoscenze. Tutto ciò, che nasce dal proprio vissuto corporeo, diventa consapevolezza personale ma anche contenuto trasversale, scrittura e rappresentazione. Ogni gioco è un racconto intimo e profondo, da ascoltare!

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e primaria.

Relatori: Lucia Petroni , Emilia Manzo , Marcella Ortali

Lucia

Petroni

Emilia

Manzo

Marcella

Ortali

WS44C. Team working e problem solving: un’esperienza di Escape Box in ambito didattico

Gli Escape Box sono delle Escape Room portatili, giochi di gruppo di tipo live-action che possono essere usati nella didattica sia con obiettivi disciplinari che con obiettivi trasversali, mirati al potenziamento di soft skills quali team working, problem solving, competenze comunicative, attenzione ai dettagli e pensiero laterale. Qualità che richiamano alla mente un tema ricorrente nelle indicazioni e i curricula scolastici degli ultimi anni: le competenze per il XXI secolo.

Durante il workshop, dopo un momento preparatorio di introduzione all'argomento e presentazione della situazione specifica, i partecipanti avranno modo di cimentarsi in un percorso di Escape Box a caccia di indizi, chiavi e codici. Il debriefing conclusivo consentirà di condividere riflessioni sul percorso effettuato e sulle soft skills agite; si cercherà inoltre di comprendere come l'esperienza sia trasferibile e replicabile in classe (e non solo).

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado, educatori.

 

N.B.: Si consiglia ai partecipanti di portare un cellulare o un tablet per la lettura di QR-Code.   

Relatori: Anna Rita Vizzari

Anna Rita

Vizzari

WS45C. Let’s play together! Gioco e musica per l’inclusione

La didattica della musica consente di affrontare sul piano operativo la sfida dell’inclusione in quanto promuove la partecipazione e l’apprendimento di tutti gli allievi e contribuisce a costruire atteggiamenti aperti al rispetto delle differenze.

Durante il workshop si presenteranno le caratteristiche, gli scopi e alcune strategie della didattica della musica per l’inclusione scolastica basate sulla realizzazione di giochi musicali collettivi senso-motori, simbolici e di regole. In particolare, saranno proposti giochi musicali da impiegare, nella prospettiva dell’ICF, quali fattori ambientali che agiscono da facilitatori didattici e relazionali in classi frequentate da allievi con Bisogni Educativi Speciali. Il workshop sarà caratterizzato da una metodologia partecipativa, coinvolgendo i partecipanti sia nei giochi musicali sia nella riflessione sul rapporto tra pratica musicale e inclusione alla luce delle strategie didattiche più efficaci nella prospettiva dell’evidence-based education.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

 

N.B.:I partecipanti sono invitati a munirsi di abbigliamento comodo e calzini antiscivolo. Si invita anche a portare con sé un foulard leggero.

 

Relatori: Amalia Lavinia Rizzo

Amalia Lavinia

Rizzo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Didattica inclusiva e musicoterapia. Proposte operative in ottica ICF-CY ed EBE - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musica e inclusione. Teorie e strategie didattiche - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musicoterapia per l'integrazione. Metodologie didattiche e procedure valutative - Lucia Chiappetta Cajola, Paola Esperson Pecoraro, Amalia L. Rizzo
WS46C. #Voceprofessionale®: la «Qura» della voce

La gestione intenzionale della comunicazione, unitamente alla consapevolezza delle proprie azioni, costituisce il fondamento indispensabile per affrontare le situazioni quotidiane in modo consapevole e vincente: #Voceprofessionale® è il contenitore formativo all’interno del quale la comunicazione e la voce hanno un ruolo centrale nella formazione lavorativa e professionale.

Chi insegna sa che in autunno i piccoli malanni di stagione e l'utilizzo prolungato della voce possono iniziare ad alterare la qualità della voce stessa e la stanchezza nel parlare si manifesta. Quali sono i motivi per cui la voce si stanca? Come avere cura del bene più prezioso per chi insegna? Come recuperare le energie?

Durante il workshop, s’imparerà a prevenire problemi e ad affrontare il periodo più difficile per la voce a scuola, con questi punti chiave:

  • via la fatica inutile;
  • rilassare il corpo e la mente;
  • qual è il respiro che sostiene la buona voce;
  • elasticizzare le corde vocali;
  • l'intenzione comunicativa dà energia alla voce, divertiamoci!

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

 

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • La voce che insegna. Come usarla ed educarla - Anna Maria Colombo
Pensieri e Parole

Daniela Callegari (Scuola Primaria del Convitto Nazionale Umberto I di Torino)

Il «TeatroDanza Educativo» un’opportunità di didattica inclusiva nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria

Ileana Mel (Istituto Comprensivo Loano Boissano, Savona)

«HRETE»: un’idea diventata realtà

Nadia Ghisa (Istituto Comprensivo Centro Storico di Alba) e Maria Gabriella Sonnati (Istituto Comprensivo Quartiere Piave San Cassiano Alba)

Fare inclusione con la Letteratura. Un'esperienza al serale

Maria Grazia Fumagalli (Istituto Superiore «Mosè Bianchi» di Monza)

ICF e GAS: strumenti integrati a supporto dell’inclusione scolastica

Silvia Busti, Maria Enrica Sali, Anna Fumagalli e Massimo Molteni (IRCCS Eugenio Medea, Associazione «La Nostra Famiglia», Bosisio Parini, Lecco)

«sBULLO_n@tidigitali 2.0». Un'iniziativa di contrasto al fenomeno del cyberbullismo nelle scuole

Giada Di Chio, Giorgia Marchetti e Chiara Gonfiantini (Educare onlus, Roma)

Cambiare il paradigma dell’inclusione: e se fosse il docente a non essere incluso nella classe?

Mirko Pagani (Università degli studi di Milano Bicocca) e Matteo Locatelli (Unison - Consorzio di Cooperative Sociali)

Comunicare per l'inclusione: parole immagini e contesti per diffondere la cultura dell'inclusione nell'era 5.0

Marta Rigo (Engim Veneto)

Il DIRFloortime® e l'intervento precoce nel contesto educativo: comprendere il profilo individuale per supportare l'inclusione di bambini con disturbi del neurosviluppo nella fascia di età 12-36 mesi

Stefania Menconi (Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Dirimè Italia), Barbara Cravero (Psicologa, DIRimè Italia), Giulia Campatelli (Psicologa, DIRimè Italia), Barbara Purpi, Anna Scaccabarozzi, Imma Corbo e Silvia Berlangieri (Educatrici)

Non ci vuole la bacchetta magica

Maria Grazia Saccà (Istituto Comprensivo di Bedizzole, Brescia)

Le Fantastiche Quattro

Cristina Grossi, Lucia Bianchi, Maria Donnini, Bettina Gori e Lucia Petrà (Scuola Secondaria di primo grado «Convenevole Da Prato»), Francesca Cuccarese e Elisa Maurizi (Operatrici d’accoglienza, Centro anti-violenza «La Nara»), Daniele D’Arrigo (Responsabile della formazione STEAM, PaLEoS srl), Dario Gelo (Istituto Comprensivo Nord), Alessio Mengoni (Professore Associato, Università degli Studi di Firenze), Valentina Millarini (Borsista, Università degli Studi di Firenze), Stefano Pollini (Dirigente Scolastico)

Quando la formazione c’è

Chiara Morlini e Susanna Moruzzi (Cooperativa «Insieme per l'integrazione e il bilinguismo», Bologna)

I colori del buio

Monica Saraullo e Giovanna Di Campli (Istituto di Istruzione Superiore «De Titta-Fermi» di Lanciano)

Un viaggio in classe prima: l'integrazione scolastica della disabilità plurima

Monica Comelli (Istituto Comprensivo Rinaldini Sud3, Brescia)

We care

Marta Paganin e Maio Elena (Istituto Comprensivo di Occhieppo Inferiore, Biella)

L'inclusione degli alunni con Bisogni Comunicativi Complessi nella scuola dell'infanzia. La scoperta dei cinque sensi attraverso la Comunicazione Aumentativa Alternativa: un'esperienza didattica

Francesca Sindoni (Istituto Comprensivo «Pascoli-Crispi» di Messina)

«Faccio io…insieme a te!». La CAA, strumento di inclusione per l’autismo e…non solo

Maria Rosa Caputo (Istituto Comprensivo «Dante Alighieri», Vittuone)

Educare con leggerezza! L’umorismo, un valido strumento di inclusione a scuola

Giuseppe Ciccomascolo (Unison - Consorzio di Cooperative Sociali)

Quale equità per un'inclusione efficace? Riflessioni e strumenti dalla teoria alla pratica

Elisa Amico (Università di Bordeaux, Laboratoire Cultures, Éducation, Sociétés – EA 7437)

Il coding nella scuola dell’infanzia e primaria. Strategie per il potenziamento di abilità sociali e funzioni esecutive

Greta Penzo (Istituto Comprensivo «Giovanni Gabrieli» di Mirano, Venezia)

EUREKA, un plastico! Valorizzare un'abilità manuale per favorire l'inclusione

Clara Stocchi, Maria Francesca Nappini e Daniela Armini (Istituto Comprensivo Statale «F. Severi» di Arezzo)

Lo screening negli Istituti scolastici della regione Abruzzo per individuare precocemente i Bisogni Educativi Speciali nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria

Danilo Fusco (Psicologo Specializzando in Psicoterapia Analitico-Transazionale, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Chieti), Miriam Curti (Dottoressa in Psicologia, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Teramo), Adriana D'Alonzo (Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Dinamica Breve, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Teramo), Erika D'Anniballe (Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Chieti), Carla Di Gregorio (Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Teramo), Valentina De Santis (Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Teramo), Daniela Tiberi (Psicologa Psicodiagnosta, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Avezzano), Elda Andriola (Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Consorzio Universitario Humanitas, Roma), Katia Aringolo (Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Consorzio Universitario Humanitas, Roma), Elisa Mancino (Psicologa Psicoterapeuta Sistemico-Familiare, Associazione di Promozione Sociale «Parresìa», Avezzano), Matteo Corsano (Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, SPAN Società degli Psicologi dell'Area Neuropsicologica, Consorzio Universitario Humanitas, Roma)

Sperimentare a scuola per scoprire se stessi

Elio Pinto e Giordana Diana (Istituto Comprensivo Civitella San Paolo, plesso Sant'Oreste)

Musicoterapia e DIRFloortime® per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità: interventi di assistenza specialistica del Progetto «Artiterapie» della Città di Torino

Giovanni Vizzano (Città di Torino - Divisione Servizi Educativi), Giulia Campatelli e Barbara Cravero (DIRimè Italia APS)

Cittadini attivi si diventa

Annalisa Giustini (Direzione Didattica «Silvestro Dell'Aquila», L'Aquila)

Q10. Il Coping Power Scuola: un programma integrato nel percorso didattico per gestire le difficoltà emotive e comportamentali in classe

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Come sviluppare abilità emotive, relazionali e di autocontrollo per imparare a condividere e gestire i vissuti emotivi ed i comportamenti nel contesto classe
  • In che modo allenare quotidianamente gli alunni ad individuare e valorizzare le qualità degli altri e le risorse della classe, attribuendo la giusta importanza ai vantaggi della cooperazione
  • Come attribuire importanza al lavoro sugli obiettivi di miglioramento individuali, scelti dagli alunni stessi, che prevede il monitoraggio concreto e quotidiano dei progressi
  • In che modo integrare il Coping Power Scuola nella didattica quotidiana
  • Come ottenere risultati positivi quali la riduzione dei comportamenti problematici, l’aumento del benessere emotivo e sociale e il miglioramento del contesto di apprendimento

 

 L'obiettivo del Q Talk

Fornire strumenti efficaci per gestire una serie di problematiche comportamentali quali aggressività, condotte oppositivo-provocatorie e comportamenti iperattivi che mettono spesso a dura prova le capacità relazionali e le doti umane degli insegnanti, anche se hanno maturato una grande esperienza didattica.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

Il Coping Power Scuola costituisce l’adattamento a programma di prevenzione per il contesto scolastico del Coping Power Program di John Lochman (2002) ed è stato sperimentato attraverso un progetto di ricerca che ha coinvolto numerose scuole italiane dal 2009 ad oggi. Il programma, elaborato inizialmente per la scuola primaria, prevede adesso una versione per la scuola dell’Infanzia e per la scuola Secondaria. Tramite questo intervento in cui gli insegnanti sono protagonisti, viene comunque portato avanti il programma all’interno delle attività didattiche quotidiane, stimolando la cooperazione tra gli alunni in un’ottica inclusiva.

 

Musiche di Cristian Grassilli (Psicologo, psicoterapeuta, Associazione Psicantria, Modena) e Gaspare Palmieri (Psichiatra, psicoterapeuta, Associazione Psicantria, Modena)

 

Relatori: John Lochman , Iacopo Bertacchi , Consuelo Giuli

John

Lochman

Iacopo

Bertacchi

Consuelo

Giuli

Q11. La difficile empatia. Quando i nostri interlocutori sono i preadolescenti

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Cosa succede ai bambini quando arrivano alla preadolescenza
  • Come entrare in contatto con i preadolescenti
  • Come affrontare le loro problematiche quotidiane: futuro, rapporto con se stessi, con i coetanei e con gli adulti, amicizia, amore, desideri, scuola, bullismo
  • In che modo riuscire ad andare oltre le valutazioni sbrigative, stereotipate e svalutanti degli adulti
  • Come ascoltarli ed entrare in contatto con loro: un esempio concreto

 

 L'obiettivo del Q Talk

Far cogliere la fragilità che fa da sfondo a certi comportamenti di ragazze e ragazzi, per riuscire a sviluppare sentimenti di empatia nei loro confronti.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

La preadolescenza è una fase chiave della crescita, quel momento in cui bambine e bambini si distaccano dai genitori e cominciano a costruire il proprio mondo, governato da leggi esclusive e narrato con un linguaggio spesso di difficile comprensione per l’adulto. Come fare quindi per entrarci in contatto e per comprendere la loro “fatica di crescere”, anche quando è mascherata da un’apparente «spavalderia»? In questo Q Talk si avrà la possibilità di ascoltare la voce diretta di ragazze e ragazzi tramite la visione del documentario «Non più non ancora», nel quale il loro punto di vista viene mostrato al riparo dallo sguardo giudicante degli adulti.

 

Relatori: Mariagrazia Contini

Mariagrazia

Contini

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Corpi bambini. Sprechi di infanzie - Mariagrazia Contini
Q12. Autismo in classe: cambiare le idee per cambiare i contesti

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Il disturbo dello spettro autistico (ASD): riconoscerlo e diagnosticarlo
  • Qual è il ruolo della scuola
  • Come includere realmente gli studenti con ASD
  • In che modo adattare i contesti per studenti con ASD
  • Quali strategie per una collaborazione efficace tra scuola e servizi

 

 L'obiettivo del Q Talk

Riconoscere e approfondire il disturbo dello spettro autistico in ambito scolastico.

 

 Perché partecipare a questo Q Talk?

L’alunno con disturbo dello spettro autistico è una delle più impegnative sfide per il successo dell’inclusione scolastica. Problemi emotivi, cognitivi e comportamentali come aggressività, oppositività e provocatorietà, disattenzione, ansia, problemi di condotta, oltre che l’intero spettro delle difficoltà di apprendimento sono situazioni da fronteggiare quotidianamente. A chi lavora con bambini e ragazzi con ASD occorre fornire gli strumenti necessari per intervenire sul contesto e creare ambienti positivi e facilitanti.

 

Relatori: Maria Antonella Costantino , Paola Venuti , Fabio Filosofi

Maria Antonella

Costantino

Paola

Venuti

Fabio

Filosofi

WS24. Discalculia evolutiva: inquadramento e intervento

La discalculia evolutiva è un disturbo che interessa la produzione o la comprensione delle quantità, il saper riconoscere simboli numerici, il saper eseguire le operazioni aritmetiche di base; è particolarmente disabilitante non solo nel percorso scolastico ma anche nella vita quotidiana di una persona, dove numeri e calcoli hanno un ruolo fondamentale, ad esempio nell’uso del denaro o nel calcolo del tempo.

In questo workshop verranno descritti e analizzati tre casi clinici: uno di difficoltà nel calcolo e due di discalculia evolutiva. A partire da questi si approfondiranno alcuni degli argomenti più rilevanti per l’inquadramento di studenti con difficoltà in ambito matematico, tra cui:

  • le ipotesi eziologiche sui meccanismi alla base della discalculia;
  • lo sviluppo dei processi di base per l’apprendimento matematico;
  • la diagnosi negli studenti della scuola secondaria;
  • i sentimenti di ansia per la matematica, lo sviluppo e gli interventi per arginarli;
  • gli elementi che differenziano una situazione di difficoltà scolastica da una di disturbo.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria e secondaria.

Relatori: Nicoletta Perini

Nicoletta

Perini

WS25. Il profilo dell’insegnante inclusivo e innovativo: il progetto «Expert Teacher»

Il progetto «Expert Teacher», ideato e sviluppato della Ricerca e Sviluppo Erickson, nasce dall’analisi del processo di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e dall’osservazione dei nuovi fabbisogni formativi legati alla crescente complessità che caratterizza la gestione degli istituti, sia sul fronte della didattica, sia sul fronte dell’organizzazione. Come evidenziato anche dal Piano nazionale della Formazione degli insegnanti, si rende quindi necessaria una formazione dei docenti che possa soddisfare, da un lato, l’esigenza di aggiornamento e miglioramento della didattica e dall’altra, di acquisizione di competenze di carattere organizzativo per le figure di staff. Nelle scuole non esiste più un solo e unico profilo del docente che si occupa quasi esclusivamente dei processi di insegnamento/apprendimento. Il progetto di ricerca Erickson Expert Teacher ha individuato quattro diversi ed importanti profili del docente, non in un’ottica individualistica, ma di orientamento continuo alla collaborazione e alla condivisione di obiettivi, per il miglioramento dell’istituzione scolastica; uno di questi profili è l’«Esperto in didattica innovativa e inclusiva».

In questo workshop, oltre a fornire al partecipante una panoramica chiara e completa del progetto, verrà presentato questo profilo.

Nel workshop interverranno:

  • Cristina Maria Cibin, docente di Lettere, San Donà di Piave
  • Sauro Calderoni, responsabile della Commissione Formazione del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Ravenna
  • Marino Bottà, laureato in Pedagogia, impegnato nell'inserimento lavorativo di persone disabili e in condizione di svantaggio sociale, Lecco

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria e secondaria.

Relatori: Laura Biancato , Heidrun Demo , Sofia Cramerotti

Laura

Biancato

Heidrun

Demo

Sofia

Cramerotti

WS26. Esperienze educative e pedagogiche di aggregazione del tessuto sociale

Affinché i giovani abitanti delle zone di frontiera nelle aree metropolitane più complesse vengano educati, occorre creare luoghi di contaminazione sociale in cui bambine e bambini possano tirar fuori ciò che hanno dentro, riconoscere le proprie potenzialità e prendersi lo spazio necessario per vivere. Questi luoghi da una parte devono fornire nuovi orizzonti e aiutare a costruire relazioni positive fondate sulla fiducia, ma dall’altra devono anche far ripensare modalità, tempi e luoghi dell’agire educativo per consentire a tutti di avvicinarsi ai bambini con un linguaggio appropriato e personale.

Nel workshop verranno presentate due esperienze, diverse ma con obiettivi comuni, che vogliono unire e connettere il tessuto sociale. Si parlerà del «Progetto Maestri di strada», che ha come obiettivo la sperimentazione delle nuove modalità di promozione della cittadinanza dei giovani che vivono situazioni di emarginazione e difficoltà nella periferia orientale di Napoli e del «Progetto FOQUS», un progetto di rigenerazione urbana per i Quartieri Spagnoli, che trasla i principi educativi della scuola attiva da una dimensione scolastica, riferita a bambini e ragazzi, a una dimensione urbana che coinvolge adulti, famiglie, comunità.

DESTINATARI: insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado, educatori e psicologi

Relatori: Rachele Furfaro , Cesare Moreno

Rachele

Furfaro

Cesare

Moreno

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • La mappa e il territorio. Ripensare l'educazione fra strada e scuola - Cesare Moreno
WS27. Antologia in classe: laboratori del fare e del pensare per promuovere l'inclusione e sviluppare la creatività

In che modo si può utilizzare il testo antologico e altri «strumenti tradizionali» in un contesto didattico di tipo laboratoriale? Come si può rendere inclusivo e motivante un ambiente di apprendimento?

Nel workshop si cercherà di dare risposta a questi quesiti, mettendo l’accento sull'importanza dell’ambiente di studio e sulle strategie per creare un contesto aperto alla partecipazione e al coinvolgimento degli studenti e delle studentesse, chiamati a essere parte attiva del processo di apprendimento stesso. Si porteranno esempi concreti dei laboratori, intesi come uno spazio e un tempo del fare, del pensare, dello sperimentare e sperimentarsi in attività pratiche e creative, in cui si progettano e si portano a termine compiti di diversa natura, in modalità fortemente collaborativa.  Uno degli scopi educativi perseguiti è la creazione di una comunità di apprendimento in cui si sviluppi inclusione attraverso lo scambio tra allievi, oggetti del sapere e insegnanti sulla base di scopi e interessi comuni. In questo modo, studenti e studentesse hanno modo di fare esperienze significative sia sul piano cognitivo, emotivo ma anche interpersonale e sociale.

Inoltre, si analizzeranno le diverse dimensioni del lavoro nei laboratori: i momenti individuali, di coppia, di gruppo, le attività pratiche e gli spazi meta-cognitivi. Le unità di apprendimento proposte, pur di carattere disciplinare, perseguono, oltre che competenze specifiche legate all'ambito disciplinare di riferimento, anche competenze di ambito trasversale con un occhio di riguardo nei confronti della creatività, una life skill considerata competenza imprescindibile eppure finora così poco esplorata ed esercitata nel contesto scolastico.

DESTINATARI: insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado.

 

Relatori: Claudia Cattani

Claudia

Cattani

WS28. Tavola rotonda sulle pluridisabilità in condizione di particolare gravità

Per pluridisabilità si intende la presenza contemporanea di due o più deficit in una stessa persona. Nei casi di pluridisabilità sono necessari tentativi precisi e ripetuti per stabilire come intervenire ed è indispensabile il contributo di vari specialisti affinché alla persona vengano offerte tutte le possibilità di sviluppo delle potenzialità di apprendimento e di una corretta relazione con l’ambiente circostante. Ciò può avvenire soltanto attraverso una programmazione di interventi che tengano in considerazione specifiche condizioni (metodi, materiali, ambienti) facilitanti l’apprendimento.

In questa Tavola rotonda saranno coinvolti alcuni dei maggiori esperti e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore, con lo scopo di avviare un confronto a più voci.

Relatori: Roberta Caldin , Salvatore Nocera , Carlo Ricci , Donata Pagetti , Marco Condidorio

Roberta

Caldin

Salvatore

Nocera

Carlo

Ricci

Donata

Pagetti

Marco

Condidorio

WS29. Le disabilità sensoriali nella prospettiva bio-psico-sociale: dalla partecipazione sociale alla qualità di vita

Per definire il piano educativo e il progetto di vita della persona con gravi problemi di vista o di udito non dobbiamo partire dal «deficit», ma dalla persona stessa con tutte le sue potenzialità. Per questo motivo si vuole spostare l’attenzione dal deficit di vista e/o di udito alla prospettiva bio-psico-sociale, la quale analizza ed interpreta l’interrelazione complessa e dinamica tra il funzionamento globale della persona, i fattori contestuali che includono i facilitatori e le barriere, e i fattori personali che comprendono il punto di vista della persona. In questa interrelazione, la percezione di sé, del contesto fisco, sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute, assume un ruolo cruciale.

Comprendere la percezione soggettiva diversa della persona con disabilità sensoriale è la base per la costruzione dei percorsi educativi, abilitativi e riabilitativi mirati, così come per la definizione dei facilitatori. Il workshop illustrerà, con esempi concreti e con particolare riferimento al contesto scolastico di ogni grado, come agire per comprendere e interpretare la realtà globale della persona con disabilità sensoriale e come rafforzare la sua autonomia, autodeterminazione e idea positiva di sé nei diversi contesti di vita mediante le esperienze concrete.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori e operatori che lavorano con alunni con disabilità sensoriali.

Relatori: Stefan von Prondzinski , Linda Legname , Costanzo Del Vecchio

Stefan

von Prondzinski

Linda

Legname

Costanzo

Del Vecchio

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS30. Valutare la qualità della dimensione inclusiva della scuola

Quando si parla di qualità dell’inclusione, la scuola deve porsi delle domande per riflettere su di sé, sulle proprie pratiche e per individuare gli ambiti e le azioni da migliorare.

L’autovalutazione della qualità inclusiva nella scuola e nella classe assume un certo rilievo proprio perché richiede competenze teoriche e metodologiche che siano in grado di individuare e capire in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali decisioni possono essere utili per eliminare gli ostacoli a questi processi.

Il workshop ha l’obiettivo di offrire un contributo teorico, ma anche operativo, presentato da esperti di diversa provenienza che, quotidianamente, si confrontano con l’argomento.

DESTINATARI: dirigenti scolastici, insegnanti di ogni ordine e grado, psicologi, educatori.

Relatori: Lucio Cottini , Mario Rusconi , Donatella Poliandri

Lucio

Cottini

Mario

Rusconi

Donatella

Poliandri

WS31. Scuola e tutela dei minori: come favorire percorsi di collaborazione

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione problematica rilevata in classe sia da segnalare ai servizi sociali. Può trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi, o sempre sporco, o di un ragazzo che frequenta una compagnia legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente la scuola o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso.

Cosa fare in questi casi? Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione? È bene segnalare la situazione ai servizi sociali? È opportuno coinvolgere le famiglie e, se sì, in che modo? Cosa può accadere dopo?

All’interno del workshop si affronterà il delicato tema delle relazioni tra famiglie, scuola e servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche, che possono far pensare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori. Inoltre, si rifletterà su come costruire possibili percorsi di collaborazione che portino a una progettazione condivisa e integrata tra insegnanti e operatori dei servizi e sulle possibili modalità di coinvolgimento delle famiglie.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, assistenti sociali e altre figure che a vario titolo lavorano con minori in difficoltà e le loro famiglie.

Relatori: Francesca Corradini

Francesca

Corradini

WS38B. Volete stare attenti per favore?

La labilità attentiva di alunni e studenti è un aspetto sempre più lamentato dai docenti: «i bambini non riescono a mantenere l'attenzione», «dobbiamo organizzare sessioni di lavoro brevissime perché i nostri allievi faticano a concentrarsi», «i ragazzi non riescono più a leggere un romanzo per intero». Le cose stanno davvero così? Cosa possiamo fare per invertire questa tendenza, sempre più condivisa, di difficoltà a studiare e apprendere in modo autoregolato? Certamente non basta chiedere di stare più attenti perché le persone cambino il loro modo di approcciare e di elaborare le informazioni. In questo contesto l'uso acritico di diversi media, analogici e digitali, porta ad una continua attività di multitasking o meglio ad una ricorsività fatta di interruzioni e di passaggi da un'attività ad un'altra (task switching), con evidente danno per un apprendimento solido e profondo. Le interferenze sono continue in tutti i contesti.

Il workshop intende proporre delle riflessioni sull'attenzione e sugli effetti del multitasking. Si affronterà la teoria del carico cognitivo, come si genera e come si può evitare, per passare poi ad aspetti più operativi e spendibili nella costruzione di materiali per la didattica e organizzazione di attività per l'apprendimento: l'uso delle immagini, la formattazione di un testo, la strutturazione di slide, ecc.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Giorgia Sanna

Giorgia

Sanna

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS39B. Funzioni esecutive e metodo di studio nella scuola secondaria

Le funzioni esecutive sono un complesso e variegato insieme di abilità cognitive necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine con successo comportamenti finalizzati a uno scopo. Tali funzioni includono il monitoraggio e il controllo di pensieri e azioni, quali la pianificazione, l’attenzione, l’individuazione e correzione di errori e sono pertanto molto importanti all’interno del contesto scolastico.

Durante il workshop si comprenderà come le funzioni esecutive siano cruciali per l’adeguamento scolastico e la performance accademica in contesti scolastici più complessi e come sia fondamentale il supporto allo sviluppo di metodi di studio, strategie e conoscenze che stimolano in modo personalizzato lo studente a pianificare e portare a termine il proprio obiettivo, aumentandone l’efficacia.​

DESTINATARI: insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Floriana Costanzo

Floriana

Costanzo

WS40B. Promuovere e stimolare abilità e conoscenze nella scuola dell’infanzia

La formazione del personale docente e degli educatori è un elemento fondamentale per la costruzione di un processo educativo di natura inclusiva. Praticare la prospettiva dell’educazione inclusiva per la primissima e prima infanzia comporta la predisposizione di un progetto globale, di una regia progettuale e di profili professionali promotori di reali processi di apprendimento, anche attraverso l’utilizzo di strategie, strumenti e materiali anche specifici. L’unità di analisi non è solo l’individuo in relazione al suo processo di apprendimento ma l’attività situata dell’apprendere; essa si determina nell’interazione fra chi apprende, le pratiche proposte, la ragione per cui certe attività vengono svolte, le strategie e gli strumenti che si utilizzano, i limiti e le risorse dell’azione che si sta svolgendo.

Il workshop, attraverso la presentazione anche di esperienze concrete, intende proporre possibili modalità per promuovere e stimolare abilità e conoscenze a partire dal nido e dalla scuola dell’infanzia, al fine di porre basi solide attraverso il potenziamento delle funzioni, nell’accompagnare un progetto di vita.

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria.

Relatori: Elena Malaguti , Patrizia Granata

Elena

Malaguti

Patrizia

Granata

WS41B. Embodied Cognitive Science. La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva

Il workshop intende presentare un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo più adeguato ed efficace la complessità dei processi formativi.

L’Embodied Cognitive Science (ECS) rappresenta, infatti, un solido costrutto frutto di contributi interdisciplinari che, secondo una visione multiprospettica, abbraccia temi che spaziano dalla psicologia cognitiva alla fenomenologia degli ambienti di apprendimento, dalle metodologie della didattica inclusiva, alla valutazione delle competenze.

La «nuova» didattica dell’inclusione, partecipata, in grado di sostenere la complessità delle classi valorizzando le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tutti gli studenti, può essere fondata su alcuni principi cardine dell’ECS, offrendo nuove opportunità di professionalizzazione per i docenti.

Il workshop intende trattare quelle aree di competenze professionali, lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti, che parallelamente costituiscono aspetti-chiave e, al contempo, requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curriculo formativo degli studenti. Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo, delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti, opinioni e comportamenti alla base del «saper essere» persona competente, prima ancora di esercitare la professione di insegnante.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e tutti i professionisti che si trovano a gestire la complessità dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro d’aula e della formazione nel panorama scolastico e universitario attuale.

Relatori: Filippo Gomez Paloma , Paola Damiani

Filippo

Gomez Paloma

Paola

Damiani

WS42B. Philosophy for Children: l'infanzia del pensiero e la meraviglia del mondo nella scuola

Che senso e valore ha portare la pratica del filosofare a scuola, nell'era delle competenze? Quali prerogative e opportunità mantiene oggi il curricolo Philosophy for Children (P4C), ideato da Matthew Lipman e da Ann Sharp, a cinquant'anni dalla sua ideazione? Pensata per promuovere la democrazia e la libertà di pensare di cittadini in un mondo post-bellico, la P4C può essere considerata oggi un valido antidoto alle derive dogmatiche e populiste di un mondo post-democratico?

A partire dal costrutto teorico portante di "Complex Thinking" e dal nucleo metodologico centrale di "Comunity of Inquiry", nel workshop si metteranno in luce le dimensioni inclusive della P4C come curricolo "trasversale". A partire dalle domande dei bambini e dallo stupore di fronte al mondo che anima l'infanzia, il filosofare diviene una condizione culturale, pratica e politica essenziale per la costruzione di scuole fiorenti e inclusive in comunità libere.

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado

Relatori: Marina Santi , Eleonora Zorzi

Marina

Santi

Eleonora

Zorzi

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
WS43B. Psicomotricità e pedagogia del gioco. Dal lavoro con i bambini alla formazione degli adulti

Nello sviluppo del bambino il gioco psicomotorio e la narrazione sono, più che un passatempo, un luogo di vera e propria scoperta e sperimentazione di se stessi e del proprio mondo interiore. Diventa essenziale, quindi, che educatori e insegnanti, nel pieno rispetto del canale privilegiato di crescita e conoscenza del bambino, si prendano il tempo per riflettere e comprendere al meglio uno strumento di tale valore, non solo attraverso lo sguardo e l’ascolto, ma anche attraverso un coinvolgimento diretto in un progetto formativo di pedagogia psicomotoria, dove l’esperienza corporea diretta possa produrre consapevolezza di sé e quindi competenza professionale.

Nel workshop si analizzerà come la relazione nella sua complessità, insieme allo spazio e al tempo, sia uno strumento professionale in tutti i mestieri educativi e di aiuto; elaborare le proprie proiezioni, liberando uno spazio mentale e di pensiero, è la via per accedere ad una competenza educativa più profonda. Nel contesto scolastico, le storie che nascono dentro la sala psicomotoria diventano ancora più efficaci se disposte e predisposte a interagire con gli apprendimenti. La trasversalità del percorso non è, quindi, solo una possibilità ma diventa una strada valoriale che facilita le conoscenze. Tutto ciò, che nasce dal proprio vissuto corporeo, diventa consapevolezza personale ma anche contenuto trasversale, scrittura e rappresentazione. Ogni gioco è un racconto intimo e profondo, da ascoltare!

DESTINATARI: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell’infanzia e primaria.

Relatori: Nicoletta Zanella , Alessandra Gardelli

Nicoletta

Zanella

Alessandra

Gardelli

WS44D. Team working e problem solving: un’esperienza di Escape Box in ambito didattico

Gli Escape Box sono delle Escape Room portatili, giochi di gruppo di tipo live-action che possono essere usati nella didattica sia con obiettivi disciplinari che con obiettivi trasversali, mirati al potenziamento di soft skills quali team working, problem solving, competenze comunicative, attenzione ai dettagli e pensiero laterale. Qualità che richiamano alla mente un tema ricorrente nelle indicazioni e i curricula scolastici degli ultimi anni: le competenze per il XXI secolo.

Durante il workshop, dopo un momento preparatorio di introduzione all'argomento e presentazione della situazione specifica, i partecipanti avranno modo di cimentarsi in un percorso di Escape Box a caccia di indizi, chiavi e codici. Il debriefing conclusivo consentirà di condividere riflessioni sul percorso effettuato e sulle soft skills agite; si cercherà inoltre di comprendere come l'esperienza sia trasferibile e replicabile in classe (e non solo).

DESTINATARI: insegnanti di scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado, educatori.

 

N.B.: Si consiglia ai partecipanti di portare un cellulare o un tablet per la lettura di QR-Code.   

Relatori: Anna Rita Vizzari

Anna Rita

Vizzari

WS45D. Let’s play together! Gioco e musica per l’inclusione

La didattica della musica consente di affrontare sul piano operativo la sfida dell’inclusione in quanto promuove la partecipazione e l’apprendimento di tutti gli allievi e contribuisce a costruire atteggiamenti aperti al rispetto delle differenze.

Durante il workshop si presenteranno le caratteristiche, gli scopi e alcune strategie della didattica della musica per l’inclusione scolastica basate sulla realizzazione di giochi musicali collettivi senso-motori, simbolici e di regole. In particolare, saranno proposti giochi musicali da impiegare, nella prospettiva dell’ICF, quali fattori ambientali che agiscono da facilitatori didattici e relazionali in classi frequentate da allievi con Bisogni Educativi Speciali. Il workshop sarà caratterizzato da una metodologia partecipativa, coinvolgendo i partecipanti sia nei giochi musicali sia nella riflessione sul rapporto tra pratica musicale e inclusione alla luce delle strategie didattiche più efficaci nella prospettiva dell’evidence-based education.

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

 

N.B.:I partecipanti sono invitati a munirsi di abbigliamento comodo e calzini antiscivolo. Si invita anche a portare con sé un foulard leggero.

 

Relatori: Amalia Lavinia Rizzo

Amalia Lavinia

Rizzo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • Didattica inclusiva e musicoterapia. Proposte operative in ottica ICF-CY ed EBE - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musica e inclusione. Teorie e strategie didattiche - Lucia Chiappetta Cajola, Amalia L. Rizzo
  • Musicoterapia per l'integrazione. Metodologie didattiche e procedure valutative - Lucia Chiappetta Cajola, Paola Esperson Pecoraro, Amalia L. Rizzo
WS46D. #Voceprofessionale®: la «Qura» della voce

La gestione intenzionale della comunicazione, unitamente alla consapevolezza delle proprie azioni, costituisce il fondamento indispensabile per affrontare le situazioni quotidiane in modo consapevole e vincente: #Voceprofessionale® è il contenitore formativo all’interno del quale la comunicazione e la voce hanno un ruolo centrale nella formazione lavorativa e professionale.

Chi insegna sa che in autunno i piccoli malanni di stagione e l'utilizzo prolungato della voce possono iniziare ad alterare la qualità della voce stessa e la stanchezza nel parlare si manifesta. Quali sono i motivi per cui la voce si stanca? Come avere cura del bene più prezioso per chi insegna? Come recuperare le energie?

Durante il workshop, s’imparerà a prevenire problemi e ad affrontare il periodo più difficile per la voce a scuola, con questi punti chiave:

  • via la fatica inutile;
  • rilassare il corpo e la mente;
  • qual è il respiro che sostiene la buona voce;
  • elasticizzare le corde vocali;
  • l'intenzione comunicativa dà energia alla voce, divertiamoci!

DESTINATARI: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

 

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA_SESSIONE
  • La voce che insegna. Come usarla ed educarla - Anna Maria Colombo
Docenti SMART. L'educazione strategica

Silvia Poletti (Istituto Comprensivo Statale «E. Curiel», Milano)

«Oggi ti presento la LIS». Una studentessa sorda insegna alla classe come comunicare in LIS

Rina Zencher (Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Rovereto, Trento)

Pause di movimento per l'inclusione

Giovanni Stocchino (Istituto Comprensivo di Dolianova, Cagliari)

Il contributo della didattica scientifica all’inclusione sociale (e scolastica)

Ettore Fedeli (Collaboratore volontario della Cooperativa Sociale PARS, gestore delle attività nei Centri CSER dell’Ambito Sociale Territoriale XX della Regione Marche) e Marisa Alessandroni (Psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice dei Centri CSER dell’Ambito Territoriale Sociale XX dell’ASUR Marche)

Dire fare inventare. I giochi linguistici nella scuola di base

Giancarlo Cavinato e Nerina Vretenar (Gruppo nazionale lingua Movimento di Cooperazione Educativa)

S.T.ART. & share: un progetto interdisciplinare per l'inclusione e la scoperta del territorio

Serena Ribotta, Angela Achille, Nicoletta Bigioni, Carla de Giovine, Simone Sgura (Istituto Comprensivo «Parco della Vittoria» di Roma)

Progettazione Index a scuola. Buone prassi nella provincia di Torino

Micaela Manfredi (Cooperativa Sociale «Quadrifoglio onlus», Torino) e Daniele Fornoni (Consorzio CISA12, Torino)

Scopro il mondo e scopro me: un’avventura straordinaria di inclusione in scuole di «frontiera»

Anna Maria Taroni (Arteterapeuta e formatrice)

Studenti con DSA in Italia: un’analisi ragionata dei dati MIUR

Andrea Novelli (Psicologo, psicoterapeuta e membro del Direttivo e del Comitato Scientifico dell'Associazione Italiana Dislessia)

Hikikomori e Inclusione scolastica. Il Progetto del Piemonte

Elena Carolei (Presidente Associazione Hikikomori Italia Genitori), Marco Crepaldi (Presidente Associazione Hikikomori Italia) e Paola Damiani (Referente per l’inclusione dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte)

La mediazione dell’apprendimento secondo i principi del metodo Feuerstein

Cristina Vedovelli (Università degli Studi di Cagliari)

Presentazione e introduzione

Relatori: Heidrun Demo

Heidrun

Demo

Costruire comunità aperte nei quartieri delle fragilità sociali

Relatori: Rachele Furfaro

Rachele

Furfaro

Il peso delle parole: l'importanza del dialogo nella diagnosi

Relatori: Andrea Canevaro , Adriano Ferrari

Andrea

Canevaro

Adriano

Ferrari

Quando lo sport è inclusione

Dario Ianes intervista Sira Miola e Antonio Bodini 

Relatori: Dario Ianes , Antonio Bodini , Sira Miola

Dario

Ianes

Antonio

Bodini

Sira

Miola

L'inclusione passa attraverso la musica

Intervento in diretta Skype.

Relatori: Ezio Bosso

Ezio

Bosso

Non lasciate indietro nessuno! La self-advocacy come guida all’inclusione

Relatori: Martina Fuga , Marta Sodano

Martina

Fuga

Marta

Sodano

Pratiche educative basate sulle evidenze nell’autismo: verso una visione ecologica

Relatori: Giuseppe Maurizio Arduino

Giuseppe Maurizio

Arduino

Empatizzare per includere: da se stessi verso l’altro, gli altri, il mondo

Relatori: Mariagrazia Contini

Mariagrazia

Contini