Relatore/Relatrice


Fabio Celi

Università di Pisa

BIOGRAFIA

Psicologo psicoterapeuta e socio fellow della Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Già primario psicologo alla Asl di Massa e Carrara e docente di psicologia clinica all’Università di Parma, insegna attualmente presso il corso di laurea in Scienze e tecniche di psicologia clinica e della salute dell’Università di Pisa; nelle scuole di specializzazione in psicoterapia cognitivo comportamentale di Parma (ASCCO) e Firenze (IPSICO); nel master Valutazione e trattamento neuropsicologico dei DSA dell’Università di San Marino e di Modena e Reggio Emilia; nei master Psicopatologia dell’apprendimento e Disturbi e psicopatologie dello sviluppo dell’Università di Padova; nel corso di perfezionamento ACT 4 Kids and Teeens di Iescum, Milano. Direttore scientifico dei master Disturbi specifici dell’apprendimento di Erickson, Disturbi del neurosviluppo di IPSICO e L’approccio cognitivo comportamentale ai disturbi dell’età evolutiva di IPSICO ed Erickson, è membro del comitato scientifico delle riviste Autismo e disturbi dello sviluppo, Giornale Italiano dei Disturbi del Neurosviluppo, Disturbi di Attenzione e Iperattività, Difficoltà di Apprendimento e Didattica Inclusiva e della collana “Pratiche comportamentali e cognitive” di Franco Angeli. È autore di oltre cento pubblicazioni nel campo della psicologia, della psicopatologia e della psicoterapia in età evolutiva.

 

Attività


Q12 - I comportamenti problema: come intervenire in classe

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • L'osservazione sistematica e occasionale dei comportamenti problematici
  • L’analisi funzionale dei comportamenti problema per dare significato a quello che succede nella classe e probabilmente nella testa dei nostri allievi
  • L'intervento sul comportamento problema, non solo sul singolo allievo ma sull'intera classe tramite il lavoro cooperativo
  • Il lavoro sulla strutturazione dell’ambiente, la token economy e le emozioni
  • Il lavoro con l’insegnante: cosa facciamo delle sue stanchezze, delle sue frustrazioni, del suo senso di impotenza, della rabbia e della sua voglia di gettare la spugna? Cosa facciamo di tutti i messaggi negativi che la sua mente gli manderà?

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Ci sono due motivi per partecipare. Il primo è che tra disturbi di comportamento legati a disabilità di vario tipo, disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività, disturbi oppositivo provocatori ed esiti di situazioni familiari difficili e spesso dolorose non esistono classi dove non siano presenti questi problemi. Il secondo è che troppo spesso, più o meno consapevolmente, affrontiamo questi problemi con un eccesso di metodi punitivi che, invece che risolverli, finiscono per aggravarli. Nessuna maestra punirebbe un bambino perché starnutisce. Nelle due ore di questo Q talk non faremo altro che cercare strategie per evitare di punire bambini che stanno male e ci fanno star male.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

Non ci sono motivi filosofici, scientifici o morali perché la scuola debba diventare un luogo di sofferenza. (Vayer)

 

Relatori: Fabio Celi

Fabio

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