Relatore/Relatrice


Attività


Verso la scuola inclusiva, un processo evolutivo senza fine

Relatori: Dario Ianes

Dario

Ianes

Cambiare la scuola si può? Una storia di innovazione sostenibile

Relatori: Alessandra Rucci

Alessandra

Rucci

Disability rights and wrongs. Diritti e falsi miti della disabilità

Relatori: Tom W. Shakespeare

Tom W.

Shakespeare

Il valore aggiunto dell'insegnante dislessico

Relatori: Filippo Barbera

Filippo

Barbera

La scuola del metodo analogico

Relatori: Camillo Bortolato

Camillo

Bortolato

Linguaggio, corpo e mente: per un approccio cognitivo alla didattica delle lingue

Relatori: Michele Daloiso

Michele

Daloiso

Il sogno di un'altra scuola

Relatori: Eraldo Affinati

Eraldo

Affinati

Giovani vite con grandi sofferenze. Stare assieme con reciproca premura

Relatori: Elena Cabiati

Elena

Cabiati

GIOCHI DIDATTICI - La valigetta della Maestra Larissa

GIOCHI DIDATTICI

La valigetta della Maestra Larissa

METODOLOGIE - CLIL with Lapbook

METODOLOGIE

CLIL with Lapbook

APP - Imparo con il videomodeling

Scopri in anteprima la nuova APP pensata per tutti i professionisti che seguono bambini con disturbi dello spettro autistico e le famiglie di questi bambini. Il videomodeling è una tecnica che permette ai bambini e agli adulti con disturbi dello spettro autistico di apprendere abilità e competenze fondamentali, dalle abilità personali, domestiche e sociali.

GIOCHI DIDATTICI - Giocaquattro e Giocadomino

GIOCHI DIDATTICI

Giocaquattro e Giocadomino

METODOLOGIE - CLIL with Lapbook

METODOLOGIE

CLIL with Lapbook

APP - In volo con la matematica

La prima App del metodo analogico di Camillo Bortolato per avvicinarsi alla matematica in modo naturale e spontaneo, fin dalla scuola dell’infanzia.

GIOCHI DIDATTICI - Giocaquattro e Giocadomino

GIOCHI DIDATTICI

Giocaquattro e Giocadomino

METODOLOGIE - Super Quaderni

METODOLOGIE

Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

Susi Cazzaniga presenta Mini gialli dell’ortografia

Una serie che trasforma l’ortografia, spesso vissuta dai bambini come noiosa e frustrante, in un’occasione di apprendimento implicito e divertimento attivo. Risolvendo degli appassionanti giochi enigmistici, si otterranno le prove schiaccianti per incastrare il colpevole!

GIOCHI DIDATTICI - Tablotto

GIOCHI DIDATTICI

Tablotto

METODOLOGIE - Super Quaderni

METODOLOGIE

Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

Rosalba Corallo presenta Sei folletti tra le righe. Percorso di lettura, scrittura e attività sulle emozioni per la scuola primaria

Un libro ispirato alla storia di Tommy, il protagonista di Sei folletti nel mio cuore, che offre spunti operativi e narrativi per promuovere con i bambini il benessere emotivo e relazionale, aiutandoli a comprendere e gestire in maniera adeguata le proprie emozioni. 

GIOCHI DIDATTICI - Tablotto

GIOCHI DIDATTICI

Tablotto

METODOLOGIE - Super Quaderni

METODOLOGIE

Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

1. Verso una società inclusiva e partecipativa: come smantellare le barriere disabilitanti?

La piena partecipazione alla vita sociale è uno dei principi guida della Convenzione dei Diritti delle Persone con Disabilità che viene declinato in molteplici ambiti: nelle istituzioni educative, nel mondo del lavoro, nei servizi socio-sanitari, nella partecipazione alla vita politica e pubblica, alla vita culturale e ricreativa, e in tutte quelle disposizioni finalizzate a promuovere la vita indipendente. Allo stesso tempo, la Convenzione introduce una nuova concezione della disabilità, definita come il risultato dell’interazione tra persone con limitazioni funzionali e barriere attitudinali e ambientali che ostacolano l’inclusione e l’effettiva partecipazione sociale delle persone con disabilità su una base di parità con gli altri. Mediante il confronto fra la realtà sociale italiana e quella inglese, il workshop si propone di fare il punto non solo sulle barriere disabilitanti che ancora oggi limitano o impediscono il pieno coinvolgimento delle persone con disabilità nelle diverse situazioni di vita, ma soprattutto sulle strategie e sugli interventi che, sulla base dell’esperienza maturata da alcuni dei principali soggetti associativi italiani, possono essere messi in campo per smantellarle e favorire la transizione ad una società più inclusiva.

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, psicologi, pedagogisti, genitori, responsabili e consulenti di servizi per la disabilità, policy makers, operatori e attivisti di associazioni impegnati nel promuovere i diritti delle persone con disabilità.

Relatori: Fabio Ferrucci , Tom W. Shakespeare , Vincenzo Falabella , Giampiero Griffo , Roberto Speziale

Fabio

Ferrucci

Tom W.

Shakespeare

Vincenzo

Falabella

Giampiero

Griffo

Roberto

Speziale

2. Dirigere scuole inclusive

Realizzare un contesto inclusivo in ciascuna scuola dovrebbe essere un impegno esplicito nei Piani dell'Offerta Formativa. La progettazione degli spazi e degli strumenti a disposizione, l'organizzazione degli orari e delle presenze del personale docente e non, il supporto ad azioni che favoriscano il benessere, il perseguimento di metodologie fortemente inclusive, l'avvio di gruppi di lavoro e di staff, una coerente formazione, la sinergia con enti esterni e famiglie dovrebbero essere obiettivi comuni e diffusi, in un'ottica di sistemicità.

Il Dirigente Scolastico ha il compito, non più prorogabile, di garantire che nella scuola si attivino le condizioni per la messa a sistema delle pratiche inclusive. Perché, insomma, l'inclusione diventi la norma corrente, e non una rara eccezione. Come fare? Questo workshop cercherà di individuare e proporre alcune soluzioni praticabili.

 

Destinatari: Dirigenti Scolastici e referenti per l'inclusione.

Relatori: Alessandra Rucci , Laura Biancato , Daniele Barca

Alessandra

Rucci

Laura

Biancato

Daniele

Barca

3. Disortografia, disgrafia e altre difficoltà di scrittura

Nella scuola sono presenti molti bambini e ragazzi con difficoltà di scrittura: ortografiche, grafiche e di stesura del testo. Queste difficoltà sono a volte derivanti da disturbi specifici di apprendimento, altre, da difficoltà generalizzate o mancanza di esercizio. Sono molti anche i bambini stranieri per i quali l’apprendimento della corretta scrittura rappresenta spesso un ostacolo. All'interno delle metodiche didattiche e cliniche, è possibile introdurre alcuni strumenti per intervenire sulle difficoltà di scrittura in modo funzionale a rendere l’abilità veloce, corretta e pronta alla stesura dei testi. L'obiettivo di questo workshop è quello di offrire una nuova prospettiva nella gestione scolastica e clinica delle difficoltà di scrittura. Saranno presentati strumenti per la valutazione dell’ortografia, della grafia e dell’espressione scritta, e materiali per l’intervento individualizzato e di classe.

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado.  

 

Relatori: Susi Cazzaniga , Monja  Tait

Susi

Cazzaniga

Monja

Tait

4. La didattica delle lingue orientata ai processi cognitivi: principi metodologici ed esempi operativi

Per gli studenti con Bisogni Linguistici Specifici, lo studio delle lingue straniere costituisce una sfida considerevole a causa di difficoltà specifiche nelle aree del linguaggio e dell’apprendimento. Per questi alunni i metodi tradizionali per l’insegnamento linguistico si rivelano spesso inefficaci, soprattutto quando la lingua viene presentata come un insieme di espressioni comunicative, strutture grammaticali e parole da memorizzare acriticamente. La ricerca sottolinea, invece, l’efficacia di un approccio (meta)cognitivo all’apprendimento della lingua, che aiuti lo studente a sviluppare strategie di studio e a riflettere sulla lingua facendo leva sulle sue conoscenze ed esperienze. In questo workshop si presenteranno percorsi didattici per lo sviluppo delle abilità linguistiche e la riflessione grammaticale che seguono proprio questa direzione. I materiali sono stati elaborati dal Gruppo di Ricerca DEAL, in collaborazione con Erickson e Rizzoli Languages.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, tutor dell’apprendimento e educatori.

Relatori: Michele Daloiso , Carlos Melero , Gonzalo Jiménez Pascual

Michele

Daloiso

Carlos

Melero

Gonzalo

Jiménez Pascual

5. Essere educatore oggi

La professione educativa richiede molto spesso la fondamentale e non scontata capacità di tenere in equilibrio aspetti diversi e apparentemente contrastanti: dall’impostazione di un percorso progettuale ben definito, alla valorizzazione delle risorse presenti, alla capacità di trarre proprio da queste risorse spunti utili per l’impostazione del proprio lavoro. In questo senso l’educatore deve spesso muoversi come un “acrobata”, capace di trasformare il proprio agire e coinvolgere in questa trasformazione l’intero ambiente di lavoro. Quest’acrobazia si può apprendere, educandoci e non soltanto pretendendo di educare gli altri, riconoscendosi tutti allo stesso tempo consulenti e apprendisti, e imparando così a costruire insieme un vero e proprio percorso di sviluppo personale e professionale, che sappia dare luce a ognuno nella sua peculiarità.

Il workshop si pone l’obiettivo di favorire una riflessione rispetto al significato dell’essere educatore oggi e di proporre strumenti utili – sia a educatori junior che a professionalità mature – per l’impostazione di una pratica professionale innovativa, che sappia tener conto del talento e delle inclinazioni di ognuno.

 

Destinatari: educatori che operano nell’ambito della disabilità, all’interno della scuola o in realtà di terzo settore.

Relatori: Fabio Comunello , Claudio Imprudente , Andrea Canevaro , Leonardo Innocenti

Fabio

Comunello

Claudio

Imprudente

Andrea

Canevaro

Leonardo

Innocenti

6. Prevenire la dislessia: un percorso di potenziamento della consapevolezza notazionale

Recenti ricerche effettuate dall’Università di Firenze hanno individuato nella consapevolezza notazionale il primo predittore specifico della dislessia nella lingua italiana, osservabile a 5 anni, prima dell’acquisizione formale di lettura e scrittura. Durante il workshop verrà presentato il percorso di potenziamento della consapevolezza notazionale PASSI - Promoting the Achievement of Sound-Sign Integration, volto a facilitare il successivo apprendimento di lettura e scrittura in tutti i bambini. Tale programma può essere utilizzato da insegnanti e tutti coloro che operano nei settori educativi e rieducativi al fine di osservare e riconoscere i segnali di rischio della dislessia già alla scuola dell’infanzia, prevenendone l’insorgenza o riducendo i livelli di gravità in ottica di prevenzione primaria. Il potenziamento PASSI, la cui efficacia è stata dimostrata attraverso prove empiriche, non è un allenamento per imparare precocemente la scrittura formalizzata ma un percorso che potenzia processi, stimolando le abilità emergenti nel momento favorevole al loro sviluppo. Inoltre non si configura come una noiosa e frustrante ripetizione di stimoli ma come un’attività piacevole adatta a tutti i bambini, che si integra bene nella quotidiana attività scolastica.

 

Destinatari: insegnanti di scuola dell'infanzia e primaria (prima classe), terapisti, educatori, logopedisti e psicologi. 

Relatori: Lucia Bigozzi

Lucia

Bigozzi

7. Le competenze trasversali nella scuola primaria

Il continuo evolversi della società ha determinato una rapida evoluzione delle conoscenze che diventano velocemente obsolete e non più spendibili nel mondo del lavoro; investire esclusivamente sulla crescita quantitativa del bagaglio conoscitivo è ormai riduttivo e rischioso. Al contrario, investire sul potenziale conoscitivo vuol dire fornire agli studenti le occasioni, i contesti, gli strumenti e le strategie per “imparare a imparare”, per usare in modo efficace le conoscenze e per costruirne di nuove. La nostra società richiede oggi una nuova modalità di insegnamento nell’ottica di un apprendimento integrato volto a creare continuità, legami di senso, di concetti e di rappresentazioni, ponendosi come finalità lo sviluppo di competenze funzionali alla formazione della persona.

Nel workshop si approfondiranno il vero significato di competenza, le sue dimensioni, come effettuare una progettazione per competenze trasversali completa e flessibile, nonché gli strumenti da adottare per una valutazione che diventa sempre più metacognitiva e proattiva. Inoltre saranno presentate concretamente attività laboratoriali interdisciplinari e trasversali e saranno proposte strategie metodologico-didattiche per sviluppare e valutare le competenze curando l’ambiente di apprendimento, il setting didattico e cognitivo.

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria.

Relatori: Annalisa Giustini , Federica Lizzi

Annalisa

Giustini

Federica

Lizzi

8. Tavola rotonda sui Decreti attuativi della Legge 107: inclusione scolastica e formazione degli insegnanti

La tavola rotonda, attraverso il coinvolgimento di numerosi esperti tecnici nel campo dell’inclusione scolastica, intende offrire e condividere uno spazio di confronto e riflessione in merito ai Decreti attuativi della Legge 107 che tanto hanno animato il dibattito in questi ultimi mesi.

Il focus sarà centrato, in modo specifico, sulle questioni che riguardano più da vicino gli aspetti legati all’inclusione scolastica, con un’attenzione specifica al ruolo e alla formazione degli insegnanti.

Partendo da diverse prospettive e posizioni, il dibattito sarà centrato sull’analisi dei punti di forza ma anche delle criticità di quanto riportato nei Decreti attuativi. L’intento è però quello di individuare tutti quegli aspetti che ci permettono, nonostante le difficoltà, i dubbi, la sfiducia e la carenza di risorse,  di garantire un’inclusione di qualità a tutti gli alunni costruendo una solida rete di competenze a livello territoriale. Tutto questo in un’ottica di continuità educativo-didattica e responsabilità condivisa, coinvolgendo tutte quelle figure professionali e educative che lavorano quotidianamente con alunni in difficoltà e garantendo un continuo confronto con la famiglia anche attraverso concrete azioni di supporto.

 

Relatori: Lucio Cottini , Dario Ianes , Flavio Fogarolo , Giancarlo Onger , Raffaele Iosa , Michele Corsi , Luciano Rondanini , Salvatore Nocera , Luigi Guerra , Elisabetta Nigris , Nunziante Capaldo , Fabio Bocci

Lucio

Cottini

Dario

Ianes

Flavio

Fogarolo

Giancarlo

Onger

Raffaele

Iosa

Michele

Corsi

Luciano

Rondanini

Salvatore

Nocera

Luigi

Guerra

Elisabetta

Nigris

Nunziante

Capaldo

Fabio

Bocci

32A. Utilizzare l’apprendimento cooperativo per includere gli alunni con BES

L’apprendimento cooperativo non è un metodo nuovo, ma ultimamente se ne sta riscoprendo l’enorme valore come metodologia didattica inclusiva. Il gruppo cooperativo classicamente inteso, infatti, è un gruppo eterogeneo, in cui ciascun allievo, con le sue abilità e competenze, può apportare un contributo unico e strettamente interconnesso con quello dei compagni, così da raggiungere, in maniera più veloce ed efficace, l’obiettivo comune previsto per il gruppo.

Il workshop propone l’apprendimento cooperativo come strategia didattica inclusiva per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e non solo. Attraverso una modalità interattiva, i partecipanti saranno guidati in diverse simulate che permetteranno loro di sperimentare gli effetti emotivi di un clima di classe competitivo, individualistico, rispetto ad uno di tipo cooperativo. Verranno poi presentate le principali modalità di implementazione del metodo stesso.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Maria Caccetta

Maria

Caccetta

33A. Giocando si diventa competenti: il ruolo del gioco per lo sviluppo di competenze alla scuola secondaria

Tra gli elementi più significativi per garantire una didattica efficace che stimoli e sviluppi le competenze di tutti gli studenti, un ruolo fondamentale è rivestito dal gioco. In quanto esperienza complessa e coinvolgente infatti, il gioco rappresenta un momento di scoperta, partecipazione attiva, condivisione e confronto continui. Offre spazi in cui sperimentarsi e l’opportunità di transitare da un’area mentale confusa e poco definita, qual è quella tipica dei ragazzi di scuola secondaria, a luoghi nei quali riconoscersi come detentori di risorse e potenzialità, da spendere per costruire le proprie competenze. Nel workshop si presenteranno esperienze sperimentate e risultate efficaci in diversi contesti scolastici, a dimostrazione di come il gioco possa diventare uno strumento potente ed efficace per allenare, sviluppare e valutare le competenze di tutti gli studenti, garantendo la personalizzazione e l’inclusività dei percorsi educativo-didattici.

 

Destinatari: insegnanti di scuola secondaria, educatori, assistenti educativi, psicologi, genitori e studenti di Scienze dell’Educazione e della Formazione. 

Relatori: Giuseppina Gentili

Giuseppina

Gentili

34A. Embodied Cognitive Science. La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva

Il workshop intende presentare un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo più adeguato ed efficace la complessità dei processi formativi. L’Embodied Cognitive Science (ECS) rappresenta, infatti, un solido costrutto frutto di contributi interdisciplinari che, secondo una visione multiprospettica, ha come “punto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti, ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionare” (M. Wilson, 2002).

La “nuova” didattica dell’inclusione, una didattica in grado di sostenere la complessità delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tutti gli studenti, può essere fondata su alcuni principi cardine dell’ECS, offrendo nuove opportunità di professionalizzazione per i docenti. Il workshop intende trattare quelle aree di competenze professionali, lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti, che parallelamente costituiscono aspetti-chiave e, al contempo, requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curriculo formativo degli studenti. Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo, delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti, opinioni e comportamenti alla base del “saper essere” persona competente, prima ancora di esercitare la professione di insegnante.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e tutti i professionisti che si trovano a gestire la complessità dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro d’aula e della formazione nel panorama scolastico e universitario attuale.

 

Relatori: Filippo Gomez Paloma , Paola Damiani

Filippo

Gomez Paloma

Paola

Damiani

35A. BES-T: Bisogni Educativi Speciali e nuove Tecnologie

Il workshop ha come finalità la presentazione di sistemi di assessment e programmi di intervento dedicati alla popolazione scolastica che, a vario titolo e con problematiche differenti, presenta Bisogni Educativi Speciali. Particolare enfasi verrà assegnata alla presentazione di tecnologie definite “ibride”, che presuppongono l'uso di sistemi artificiali e contemporaneamente richiedono compiti di manipolazione. Realizzare un autentico Piano Educativo Individualizzato, supportato dall'utilizzo di tecnologie assistive efficaci, e seguire un insieme di regole che tengano conto dei reali bisogni dell'allievo diventano gli ingredienti fondamentali per contrastare la condizione di BES e rimuovere gli ostacoli al perseguimento del successo scolastico tanto auspicato per tutti gli alunni e studenti di ogni ordine e grado di scuola.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, psicologi e pedagogisti.

Relatori: Raffaele Di Fuccio , Monica Rea , Rosa Ferri , Carlo Ricci

Raffaele

Di Fuccio

Monica

Rea

Rosa

Ferri

Carlo

Ricci

36A. La prospettiva di genere: un approccio educativo attento alle differenze

Bambine e bambini, ragazze e ragazzi sono incoraggiati a comportarsi in modi differenti: imparano a parlare e a comportarsi nel modo prescritto per il proprio genere, secondo le aspettative del gruppo sociale e della cultura di appartenenza. Il mondo della scuola si configura come il luogo privilegiato per promuovere una cultura di genere orientata all’equità e al riconoscimento dell’altro/a, sviluppando una consapevolezza critica rispetto ai modelli culturali della società contemporanea. Introdurre la prospettiva di genere significa assumere la consapevolezza che né i soggetti né i contenuti che si incontrano nella scuola sono neutri, ma sessuati, portatori di esperienze differenti. Attraverso la presentazione di risultati di ricerca e l’analisi di attività, strumenti e buone pratiche per il lavoro in classe, il workshop intende offrire alcune chiavi di lettura utili a promuovere una cultura di genere capace di valorizzare le differenze tra il maschile e il femminile, educando le nuove generazioni al rispetto delle differenze, in modo da consentire una relazione autentica e positiva e sperimentando, nell’incontro, un’occasione di apprendimento al rispetto reciproco. 

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, psicologi, pedagogisti, genitori. 

Relatori: Irene Biemmi , Anna Maria Venera , Giulia Selmi

Irene

Biemmi

Anna Maria

Venera

Giulia

Selmi

42A. Il conflitto nelle relazioni di lavoro e di team: da problema a opportunità!

All’interno di un gruppo di lavoro, di un team, di una realtà professionale – come può essere il contesto scolastico – la nascita di conflitti tra colleghi è un evento ineludibile con cui ci si deve confrontare. Il conflitto di per se stesso non ha una valenza negativa o positiva; il non saperlo governare può però avere, e spesso ha, ricadute devastanti sulla motivazione individuale, sulle relazioni interprofessionali e di conseguenza sulla capacità di lavorare efficacemente e favorire uno sviluppo del gruppo di lavoro e della realtà stessa, a volte anche a discapito degli studenti e delle loro famiglie. La tendenza è quella di connotare il conflitto sempre negativamente, e quindi di evitarlo, cadendo spesso nell’errore di ignorarlo.

Viceversa, laddove una gestione positiva del conflitto è parte della cultura di un ambiente professionale, il momento di confronto viene vissuto come espressione di diversità e quindi come opportunità di crescita personale e professionale.

Il workshop si propone di:

  • stimolare una riflessione sulle diverse tipologie e dinamiche di conflitto all’interno di un gruppo di lavoro, come ad esempio il Consiglio di classe, e sulla relazione conflitto-inclusione;
  • stimolare una ri-elaborazione del conflitto quale opportunità e soprattutto la consapevolezza rispetto al proprio modo di gestire e vivere le situazioni conflittuali.

 

Destinatari: dirigenti scolastici, figure di coordinamento, insegnanti e altri professionisti interessati a riflettere su come migliorare la propria capacità di affrontare e gestire situazioni conflittuali, nell’ottica di una crescita personale e organizzativa.

Relatori: Alberto Camuri

Alberto

Camuri

43A. Il lapbook come strumento per la didattica inclusiva

Il lapbook è un insieme dinamico e creativo di materiali che rientra nella sfera del learning by doing, in cui l’alunno è al centro del proprio apprendimento. È uno strumento coinvolgente, che può essere pensato come una mappa concettuale tridimensionale da costruire in itinere man mano che si affronta un argomento durante le lezioni o come strumento di sintesi da realizzare una volta completata la trattazione di un tema. 

Nella prima parte del workshop si approfondirà lo strumento lapbook, analizzandone i fondamenti pedagogici e le modalità di utilizzo di affordance e colori per rendere tale strumento maggiormente efficace. Si rifletterà inoltre su quando e come proporre i lapbook in classe.

Nella seconda parte del workshop si approfondiranno le modalità di progettazione di un lapbook attraverso dei casi di studio che evidenzieranno come il lapbook sia uno strumento di lavoro cooperativo e fortemente inclusivo.

 

Destinatari: educatori e insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Giuditta Gottardi , Ginevra Gottardi

Giuditta

Gottardi

Ginevra

Gottardi

44A. Nati per giocare: l'educazione psicomotoria nell'infanzia

ACCOGLIERE IL GIOCO, VALORIZZARE L'AZIONE: LA FORMAZIONE PER EDUCATORI E INSEGNANTI

Lavorare con i bambini al nido e nella scuola dell’infanzia comporta per ogni adulto saper condividere attraverso il gioco la crescita di ciascun bambino, ma anche saper cogliere, costruire e rivedere gli strumenti di lettura attraverso i quali leggere e dar senso alle relazioni che nel gioco il bambino stabilisce: con gli oggetti, lo spazio, il tempo, il movimento e gli altri. L’attenzione al corpo, alla comunicazione non verbale, alla relazione adulto-bambino, all’espressività psicomotoria nell’azione educativa, sono punti di forza del manifesto educativo del Comune di Genova. Nel workshop verrà illustrato il percorso formativo rivolto agli educatori e attuato dal 2000 ad oggi, attraverso laboratori di vissuto corporeo e di metodologia osservativa, atto a cogliere con più precisione le modalità espressive e gli stili relazionali e cognitivi di ciascun bambino, ma anche i segnali di disagio che possono manifestarsi nel tempo, per meglio aiutarlo a superare i possibili momenti di difficoltà, sia a livello dello sviluppo relazionale e cognitivo.

 

Destinatari: educatori e insegnanti di asilo nido e scuola dell'infanzia.

Relatori: Doriana Allegri , Anton Maria Chiossone , Enrica Lusetti

Doriana

Allegri

Anton Maria

Chiossone

Enrica

Lusetti

45A. La voce professionale: come usarla e educarla

La voce esprime, mette in contatto, consente alla parola di essere condivisa, è alla base della comunicazione umana, mezzo fondamentale di incontro. Per chi educa, si occupa delle persone e insegna è fondamentale conoscere e curare la propria vocalità per svolgere al meglio l’attività professionale, in modo proficuo ed equilibrato.  La voce può essere allenata in modo semplice ma efficace, preservandola dai danni che può causarle uno scorretto o esagerato utilizzo. Usare i toni giusti e una vocalità calda e convincente consente di veicolare i contenuti nel modo migliore. Il workshop consentirà ai partecipanti di iniziare a conoscere come funziona la voce, come averne cura e come mettere in atto alcuni accorgimenti per aumentarne l’adeguatezza durante l’attività professionale.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

 

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

Non uno di meno…Dirigere scuole in un'ottica inclusiva in contesti difficili

Rosa Stornaiuolo (I.C.S. 46 Scialoja Cortese, Napoli)

Il laboratorio espressivo, un'esperienza in verticale

Irene Cambria (OPPI, Milano)

IMPARARE CON “STILE”. Stili di apprendimento a scuola: analisi e correlazioni con risultati scolastici, motivazione e contesto

Beatrice Aimi (I.T.E. Melloni di Parma in aspettativa per assegno di ricerca presso UNIPR)

Non si interroga: oggi c’è il brainstorming! Uno strumento per l’inclusione nella classe capovolta

Chiara Spalatro (S.S. 1° Alighieri-Spalatro, Vieste, Foggia) e Grazia Paladino (I.C. Federico De Roberto, Zafferana Etnea, Catania)

Studenti con BES e esami di stato: un vademecum operativo

Federica Rizzo e Maria Sterpeta Somma (I.I.S.S. N. Garrone, Barletta)

APP - Dislessia Evolutiva

Una valida App per aiutare i bambini con dislessia, sviluppando alcune specifiche componenti dei processi di lettura e scrittura per la pratica riabilitativa e il potenziamento.
 

Q1 - L'educazione è la cura

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Quando la diagnosi è il problema
  • Gli eccessi nella gestione neuropsichiatrica degli alunni
  • I bambini non sono malati, sono bambini
  • L'importanza di verificare se l'educazione dei bambini corrisponde all'età e ai bisogni della loro crescita
  • La buona educazione come cura

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Per capire quanto l'educazione deve essere uno strumento indispensabile nel grande gioco di squadra per recuperare i bambini incagliati in blocchi della crescita.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

Ognuno cresce solo se sognato. (Danilo Dolci)

 

Relatori: Daniele Novara

Daniele

Novara

Q2 - Autismo e intervento educativo: il ruolo della scuola

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Il disturbo dello spettro autistico: come riconoscerlo e come diagnosticarlo precocemente
  • La scuola come spazio e luogo per gli interventi psico-educativi per i soggetti con ASD
  • Inclusione scolastica: l'importanza della formazione degli insegnanti
  • La collaborazione fra insegnante di classe e insegnante di sostegno
  • Il rapporto fra scuola e servizi sanitari territoriali

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Per approfondire le caratteristiche dei disturbi dello spettro autistico e le ricadute in ambito scolastico, riflettendo sul ruolo della scuola quale "occasione educativa" e, indirettamente, spazio di terapia secondo le più recenti linee guida.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

 Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi. (Jim Sinclair)

 

 

Relatori: Giovanni Valeri , Stefano Vicari , Paola Venuti

Giovanni

Valeri

Stefano

Vicari

Paola

Venuti

Q3 - Storie di dislessia davanti e dietro alla cattedra

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Disturbi Specifici dell'Apprendimento: da difficoltà a opportunità
  • La dislessia: conoscerla e viverla
  • Davanti e dietro la cattedra: il valore aggiunto dell'insegnante con DSA
  • Motivazione e metacognizione
  • Le strategie per il successo formativo

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

E' un'occasione per riflettere sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento a 360 gradi, poichè i relatori hanno vissuto in prima persona, da ragazzi dislessici, la questione del confronto e dello scontro con la scuola. Il taglio del Q Talk sarà didattico e proporrà numerose strategie inclusive.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

 La dislessia non è una porta murata, ma una porta chiusa a doppia mandata. Per aprirla bisogna trovare la chiave giusta. (Filippo Barbera)

 Il più grande mezzo compensativo per un dislessico è un buon insegnante. (Giacomo Cutrera)

 

Relatori: Filippo Barbera , Giacomo Cutrera

Filippo

Barbera

Giacomo

Cutrera

Interventi specialistici di inclusione nella regione Abruzzo: dall'individuazione precoce ai percorsi abilitativi integrati per alunni con BES, famiglie e insegnanti

Carla Di Gregorio (Consorzio Futura Società Cooperativa Sociale, Teramo)

Fare arte insieme: un incontro tra una scuola dell'infanzia e un Liceo Artistico

Anna Rita Cedroni (Istituzione Educazione e Scuola, Comune di Bologna)

Insegnamento e inclusione: una ricerca sull’efficacia della formazione IN SERVIZIO

Loredana Mercadante e Giuseppina Tiziana Aloisi (CNIS Milano)

Il modello di P.A.I. adottato in Piemonte: uno strumento costruito in rete per una gestione strategica e inclusiva dell'inclusività

Pierangela Dagna (MIUR - Ufficio Scolastico Regionale Piemonte) e Sara Coccolo (MIUR- Ufficio Scolastico Territoriale di Torino)

Emozioniamoci

Roberta Gastaldelli (I.C. Paolo Caliari, Mozzecane, Verona)

Attenzione alla diversità socio-culturale degli alunni Rom nella scuola inclusiva

Stefania La Malfa e María Carmen López López (Universidad de Granada, Spagna)

Siamo rete sociale!

La sfida di superare gli specialismi per promuovere l'Appartenenza: l'esperienza dei gruppi A.M.A. della Associazione Italiana Sindrome X Fragile

Alessia Brunetti (Presidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) e Maria Vittoria Capecchi (Insegnante scuola infanzia e Consigliere Associazione Famiglie Sindrome di Lennox Gastaut Italia onlus)

Ripensare il setting della classe tradizionale per includere i Bisogni Educativi Speciali

Silvio Bagnariol (I.S.I.S. Marchesini, Sacile, Pordenone)

Community: dal CTI alla Comunità di ricerca

Pietro Buonocore (MIUR)

Musicoterapia per l'inclusione scolastica

Stefano Taglietti (Libero professionista)

In dialogo con la diversità: disabilità e migrazione nella scuola inclusiva

Donatella Camedda (Università di Edimburgo, Regno Unito)

Noi...con le mani, con la testa, con il cuore

Samantha Righi (I.C. 4 Modena)

L'arte che fa la differenza

Chiara Castiglioni e Marina Bertagna (I.C. Pietrasanta, Lucca)

L'ora di matematica: matematica inclusiva in una classe quarta di scuola primaria

Greta Penzo e Salvatore Scarcella (I.C. Statale G. Gabrieli Mirano, Venezia)

Il piacere di imparare: a scuola con il sorriso

Susanna Rolando Perino (I.C. Biella 2)

Alunni con BES e risorse per l'inclusione in Piemonte: primi dati di un'indagine dell'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte

Paola Damiani (MIUR- Ufficio Scolastico Regionale Piemonte) e Alessandro Monteverdi (Fondazione Agnelli, Torino)

La poesia è di tutti! Il Metodo Caviardage per "svelare la bellezza nascosta" a scuola

Tina Festa (Ideatrice Metodo Caviardage), Giovanna Palumbo (Formatrice Metodo Caviardage) e Mella Sciancalepor (Docente e formatrice Metodo Caviardage)

EDUCA …TÈ: relazioni inclusive scuola-famiglia attraverso il Cooperative Learning

Daniela Pavan (Scintille.it)

Ognuno nasce unico

Mirella Pasqual (Associazione Amuleto, Collegno, Torino)

 

La Consiglieria

Simona Valle e Paola Vismara (I.C. Thouar Gonzaga, Milano)

Stefano Vicari presenta Corpi senza peso. Storie di bambini e ragazzi con anoressia e di una guarigione possibile

Le storie di alcuni giovani che  si ritrovano a fare i conti con un pensiero fisso che li sovrasta e li «possiede»: l'anoressia. Dall'altra parte, il loro medico che tenterà, insieme alla sua équipe, di mostrare ai suoi giovani pazienti il vero volto della malattia, restituendo ai loro corpi il peso del senso e del desiderio che rifuggivano.

GIOCHI DIDATTICI - Le mille e una storia

GIOCHI DIDATTICI

Le mille e una storia

METODOLOGIE - Super Quaderni

METODOLOGIE

Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

Il diritto all'educazione tra inclusione ed empowerment: una ricerca in Palestina

Arianna Taddei e Elena Pacetti (Università degli Studi di Bologna)

Centro estivo Fuoriclasse

Marcella Vaccari (Scuola di Pallavolo Anderlini, Modena)

 

Fotoromanziamo I Promessi Sposi

Benedetta Maggiori (I.C. Piazza Winckelmann, Roma)

9. Costruire e certificare competenze con il curricolo verticale

Una formazione che insegni non solo i saperi, ma anche a utilizzarli in molteplici situazioni della vita quotidiana deve necessariamente fare i conti con un tempo scuola limitato. Il volume di “cose da sapere” è oggi molto più ampio di qualche decennio fa e il tempo-scuola non è aumentato proporzionalmente. È indispensabile quindi usare meglio il tempo-scuola a disposizione, razionalizzandolo e organizzando nel modo migliore le attività formative. Tale razionalizzazione, sia in verticale (ossia tra anni e ordini di scuola differenti) sia in orizzontale (ossia tra classi differenti), prende forma nel Curricolo di Istituto.

Durante il workshop si comprenderà come, partendo dal profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione, sia possibile definire a ritroso traguardi, obiettivi generali e specifici di apprendimento e formularli in forma operativa, in modo da poterli utilizzare come guida e criterio per la progettazione di attività didattiche e valutative per competenze e per la loro certificazione.

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Roberto Trinchero

Roberto

Trinchero

10. Peer to peer a scuola: supporto da docente a docente per un’inclusione efficace

La scuola si confronta quotidianamente con una pluralità di bisogni educativi, spesso legati a problematiche di autoregolazione cognitivo-comportamentale e relative alla sfera degli apprendimenti. Creare alleanze, fare squadra, chiedere aiuto e aiutare, secondo l’approccio metodologico del peer to peer, sono azioni strategiche da mettere in atto per affrontare difficoltà, trovare risposte condivise e migliorare, in questo modo, il benessere di tutti.

Durante il workshop saranno messe in evidenza alcune condizioni educativo-didattiche che possono ostacolare o facilitare gli apprendimenti di alunni con difficoltà di autoregolazione e disturbi da comportamento dirompente. Verrà proposto il modello organizzativo di supporto peer to peer, da docente a docente, promosso dallo Sportello Autismo di Vicenza ma trasferibile ad altri siti scolastici e ad altre tipologie di disturbo. Saranno, inoltre, condivisi materiali e strumenti concreti, elaborati dal GIDC – Gruppo Interistituzionale Disturbi di Comportamento, finalizzati all'individuazione precoce e all'intervento educativo e didattico rivolto ad alunni ascrivibili a questo profilo di funzionamento ma non solo.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, dirigenti scolastici, psicologi, educatori e genitori.

Relatori: Daniele Fedeli , Ilaria Cervellin , Eliana Mauri , Claudia Munaro

Daniele

Fedeli

Ilaria

Cervellin

Eliana

Mauri

Claudia

Munaro

11. Il libro di testo per la facilitazione, l’adattamento e la promozione dei processi inclusivi

La valorizzazione delle differenze presenti nelle classi deriva anche dall’uso inclusivo che si fa di strumenti importanti quali sono i libri di testo adozionali a disposizione degli studenti e degli insegnanti. Nel corso del workshop varranno presentate le principali linee guida che Erickson, in collaborazione con Rizzoli Education, ha sviluppato rispetto all’adattamenti dei testi disciplinari per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Linee guida che, oltre ad essere presenti nelle opere editoriali, sono utili per l’insegnante per realizzare i propri materiali e per impostare lezioni maggiormente inclusive. L’adattamento, infatti, riguarda non solo la facilitazione e semplificazione dei testi, ma anche l’impostazione metodologica della lezione da parte dell’insegnante curricolare con la collaborazione dell’insegnante di sostegno, se presente. Oltre alle linee guida, verranno presenti esempi pratici d’uso di materiali adattati ed esempi di lezioni inclusive in cui i libri di testo attivino processi inclusivi virtuosi.   

 

Destinatari: insegnanti curricolari e di sostegno di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Mauro Traversa , Francesco Zambotti , Paola Magrì

Mauro

Traversa

Francesco

Zambotti

Paola

Magrì

12. Organizzare spazi e tempi della scuola inclusiva tra pedagogia e architettura

Intorno al mondo della scuola è in atto un processo che intende promuovere un generale rinnovamento degli spazi e delle didattiche. Si parla di nuova cultura dell’apprendimento e di qualità pedagogica dell’architettura scolastica, di competenze interdisciplinari e di benessere negli ambienti formativi, di inclusione, intesa come apertura e condivisione. Alle riflessioni sul software della scuola s’iniziano ad affiancare indagini sull’hardware che la informa.

Obiettivo del workshop è quello di invitare attivamente i partecipanti a riflettere sulla possibilità di “informare” – nel senso di dare informazioni e identità – i luoghi, gli ambienti e gli spazi dell’apprendimento e della formazione inclusiva. Il workshop avrà un approccio interdisciplinare con due punti di riferimento focali: architettura e pedagogia. Si configurerà come prima occasione per lo scambio culturale tra le discipline, gli ambiti, le competenze di soggetti che sono interessati a diventare gli interlocutori attivi di un processo di appropriazione partecipata degli spazi per educare e apprendere.

 

Destinatari: dirigenti scolastici, insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e personale scolastico in genere.

Relatori: Alessandra Galletti , Beate Weyland

Alessandra

Galletti

Beate

Weyland

13. Special mothers. La disabilità raccontata dai genitori

Special Mothers è un docufilm che guarda la disabilità dalla parte delle famiglie. Sei madri e un padre, senza retorica o pietismo, raccontano quell’incredibile e spesso sconosciuta avventura esistenziale che dallo scoramento e smarrimento iniziali, conduce alla riscoperta di un amore profondo verso il proprio figlio, passando attraverso le sfide e le lotte di ogni giorno. Un’avventura che è il prezioso, straordinario e sconvolgente esempio di un percorso di inclusione vissuto prima sulla propria pelle e poi riconquistato ogni giorno a prezzo di dure battaglie con le persone che ci circondano, con le Istituzioni, con gli spazi in cui si vive. Storie di vite vissute che sono portatrici di un’universalità appartenente a ciascuno di noi, che assumono un valore paradigmatico per promuovere una cultura inclusiva necessaria e indispensabile ad ogni società che si ritenga civile. Guardiamolo e parliamone insieme con la presenza di alcune mamme protagoniste.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, pedagogisti, psicologi, assistenti sociali e genitori.

Relatori: Marco Bricco , Grazia Fallarini , Roberta Caldin

Marco

Bricco

Grazia

Fallarini

Roberta

Caldin

14. I fattori emotivo-motivazionali implicati nel processo di apprendimento

Negli ultimi anni sono stati fatti enormi progressi nell’ambito dell’educazione emotiva: la letteratura in materia si è notevolmente ampliata e gli interventi oggi disponibili sono numerosi ed eterogenei.

Nella prima parte del workshop si esploreranno le dinamiche emotive del bambino in età prescolare, evidenziando come le emozioni possano interferire positivamente o negativamente con il processo di apprendimento e proponendo agli insegnanti strategie mirate a promuovere nei bambini una prima consapevolezza della dimensione emotiva e a orientarli a una corretta gestione delle proprie emozioni.

Nella seconda parte del workshop, partendo dal presupposto che qualsiasi tipo di difficoltà d’apprendimento presenta ripercussioni sul versante emozionale, verrà proposto un modello per l’intervento precoce su problematiche quali ansia, bassa autostima, depressione, spesso associate a DSA. La metodica presentata – il cui modello teorico di riferimento è la terapia razionale emotiva comportamentale (REBT) – si propone come intervento psicoeducativo attuabile in un contesto scolastico, ma si presta ad essere applicata anche individualmente in un contesto più strettamente clinico o di counseling.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, pedagogisti e psicologi. 

 

Relatori: Rosalba Corallo , Mario Di Pietro

Rosalba

Corallo

Mario

Di Pietro

15. Il Coping Power Scuola: un programma di prevenzione dei problemi di comportamento

Il Coping Power Scuola è un percorso strutturato e integrato nel programma didattico per educare a gestire le emozioni e le relazioni sociali, con l’obiettivo di ridurre i comportamenti problematici e stimolare le abilità pro sociali e cooperative all’interno della classe. Il programma è stato sperimentato in numerose scuole sul territorio nazionale dal 2009 ad oggi, con la supervisione del Prof. J. Lochman, Università dell’Alabama (USA). Durante il workshop si approfondiranno in particolare i sei moduli del programma finalizzati al potenziamento di diverse abilità, quali intraprendere obiettivi a breve e a lungo termine, riconoscere e modulare le emozioni, riconoscere il punto di vista altrui, risolvere adeguatamente le situazioni conflittuali, riconoscere le qualità proprie ed altrui. Tali moduli sono collegati tra loro da un racconto letto in classe, specifico per ciascun ordine di scuola, che consente di sviluppare attività esperienziali e didattiche ed un contratto educativo-comportamentale con la classe.

 

Destinatari: insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, psicologi, educatori e operatori scolastici.

Relatori: Iacopo Bertacchi , Consuelo Giuli

Iacopo

Bertacchi

Consuelo

Giuli

32B. Utilizzare l’apprendimento cooperativo per includere gli alunni con BES

L’apprendimento cooperativo non è un metodo nuovo, ma ultimamente se ne sta riscoprendo l’enorme valore come metodologia didattica inclusiva. Il gruppo cooperativo classicamente inteso, infatti, è un gruppo eterogeneo, in cui ciascun allievo, con le sue abilità e competenze, può apportare un contributo unico e strettamente interconnesso con quello dei compagni, così da raggiungere, in maniera più veloce ed efficace, l’obiettivo comune previsto per il gruppo.

Il workshop propone l’apprendimento cooperativo come strategia didattica inclusiva per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e non solo. Attraverso una modalità interattiva, i partecipanti saranno guidati in diverse simulate che permetteranno loro di sperimentare gli effetti emotivi di un clima di classe competitivo, individualistico, rispetto ad uno di tipo cooperativo. Verranno poi presentate le principali modalità di implementazione del metodo stesso.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Maria Caccetta

Maria

Caccetta

33B. Giocando si diventa competenti: il ruolo del gioco per lo sviluppo di competenze alla scuola secondaria

Tra gli elementi più significativi per garantire una didattica efficace che stimoli e sviluppi le competenze di tutti gli studenti, un ruolo fondamentale è rivestito dal gioco. In quanto esperienza complessa e coinvolgente infatti, il gioco rappresenta un momento di scoperta, partecipazione attiva, condivisione e confronto continui. Offre spazi in cui sperimentarsi e l’opportunità di transitare da un’area mentale confusa e poco definita, qual è quella tipica dei ragazzi di scuola secondaria, a luoghi nei quali riconoscersi come detentori di risorse e potenzialità, da spendere per costruire le proprie competenze. Nel workshop si presenteranno esperienze sperimentate e risultate efficaci in diversi contesti scolastici, a dimostrazione di come il gioco possa diventare uno strumento potente ed efficace per allenare, sviluppare e valutare le competenze di tutti gli studenti, garantendo la personalizzazione e l’inclusività dei percorsi educativo-didattici.

 

Destinatari: insegnanti di scuola secondaria, educatori, assistenti educativi, psicologi, genitori e studenti di Scienze dell’Educazione e della Formazione. 

Relatori: Giuseppina Gentili

Giuseppina

Gentili

34B. Embodied Cognitive Science. La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva

Il workshop intende presentare un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo più adeguato ed efficace la complessità dei processi formativi. L’Embodied Cognitive Science (ECS) rappresenta, infatti, un solido costrutto frutto di contributi interdisciplinari che, secondo una visione multiprospettica, ha come “punto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti, ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionare” (M. Wilson, 2002).

La “nuova” didattica dell’inclusione, una didattica in grado di sostenere la complessità delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tutti gli studenti, può essere fondata su alcuni principi cardine dell’ECS, offrendo nuove opportunità di professionalizzazione per i docenti. Il workshop intende trattare quelle aree di competenze professionali, lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti, che parallelamente costituiscono aspetti-chiave e, al contempo, requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curriculo formativo degli studenti. Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo, delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti, opinioni e comportamenti alla base del “saper essere” persona competente, prima ancora di esercitare la professione di insegnante.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e tutti i professionisti che si trovano a gestire la complessità dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro d’aula e della formazione nel panorama scolastico e universitario attuale.

Relatori: Filippo Gomez Paloma , Paola Damiani

Filippo

Gomez Paloma

Paola

Damiani

35B. BES-T: Bisogni Educativi Speciali e nuove Tecnologie

Il workshop ha come finalità la presentazione di sistemi di assessment e programmi di intervento dedicati alla popolazione scolastica che, a vario titolo e con problematiche differenti, presenta Bisogni Educativi Speciali. Particolare enfasi verrà assegnata alla presentazione di tecnologie definite “ibride”, che presuppongono l'uso di sistemi artificiali e contemporaneamente richiedono compiti di manipolazione. Realizzare un autentico Piano Educativo Individualizzato, supportato dall'utilizzo di tecnologie assistive efficaci, e seguire un insieme di regole che tengano conto dei reali bisogni dell'allievo diventano gli ingredienti fondamentali per contrastare la condizione di BES e rimuovere gli ostacoli al perseguimento del successo scolastico tanto auspicato per tutti gli alunni e studenti di ogni ordine e grado di scuola.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, psicologi e pedagogisti.

Relatori: Raffaele Di Fuccio , Monica Rea , Rosa Ferri , Carlo Ricci

Raffaele

Di Fuccio

Monica

Rea

Rosa

Ferri

Carlo

Ricci

36B. La prospettiva di genere: un approccio educativo attento alle differenze

Bambine e bambini, ragazze e ragazzi sono incoraggiati a comportarsi in modi differenti: imparano a parlare e a comportarsi nel modo prescritto per il proprio genere, secondo le aspettative del gruppo sociale e della cultura di appartenenza. Il mondo della scuola si configura come il luogo privilegiato per promuovere una cultura di genere orientata all’equità e al riconoscimento dell’altro/a, sviluppando una consapevolezza critica rispetto ai modelli culturali della società contemporanea. Introdurre la prospettiva di genere significa assumere la consapevolezza che né i soggetti né i contenuti che si incontrano nella scuola sono neutri, ma sessuati, portatori di esperienze differenti. Attraverso la presentazione di risultati di ricerca e l’analisi di attività, strumenti e buone pratiche per il lavoro in classe, il workshop intende offrire alcune chiavi di lettura utili a promuovere una cultura di genere capace di valorizzare le differenze tra il maschile e il femminile, educando le nuove generazioni al rispetto delle differenze, in modo da consentire una relazione autentica e positiva e sperimentando, nell’incontro, un’occasione di apprendimento al rispetto reciproco. 

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, psicologi, pedagogisti, genitori. 

Relatori: Irene Biemmi , Anna Maria Venera , Giulia Selmi

Irene

Biemmi

Anna Maria

Venera

Giulia

Selmi

42B. Il conflitto nelle relazioni di lavoro e di team: da problema a opportunità!

All’interno di un gruppo di lavoro, di un team, di una realtà professionale – come può essere il contesto scolastico – la nascita di conflitti tra colleghi è un evento ineludibile con cui ci si deve confrontare. Il conflitto di per se stesso non ha una valenza negativa o positiva; il non saperlo governare può però avere, e spesso ha, ricadute devastanti sulla motivazione individuale, sulle relazioni interprofessionali e di conseguenza sulla capacità di lavorare efficacemente e favorire uno sviluppo del gruppo di lavoro e della realtà stessa, a volte anche a discapito degli studenti e delle loro famiglie. La tendenza è quella di connotare il conflitto sempre negativamente, e quindi di evitarlo, cadendo spesso nell’errore di ignorarlo.

Viceversa, laddove una gestione positiva del conflitto è parte della cultura di un ambiente professionale, il momento di confronto viene vissuto come espressione di diversità e quindi come opportunità di crescita personale e professionale.

Il workshop si propone di:

  • stimolare una riflessione sulle diverse tipologie e dinamiche di conflitto all’interno di un gruppo di lavoro, come ad esempio il Consiglio di classe, e sulla relazione conflitto-inclusione;
  • stimolare una ri-elaborazione del conflitto quale opportunità e soprattutto la consapevolezza rispetto al proprio modo di gestire e vivere le situazioni conflittuali.

 

Destinatari: dirigenti scolastici, figure di coordinamento, insegnanti e altri professionisti interessati a riflettere su come migliorare la propria capacità di affrontare e gestire situazioni conflittuali, nell’ottica di una crescita personale e organizzativa.

Relatori: Alberto Camuri

Alberto

Camuri

43B. Il lapbook come strumento per la didattica inclusiva

Il lapbook è un insieme dinamico e creativo di materiali che rientra nella sfera del learning by doing, in cui l’alunno è al centro del proprio apprendimento. È uno strumento coinvolgente, che può essere pensato come una mappa concettuale tridimensionale da costruire in itinere man mano che si affronta un argomento durante le lezioni o come strumento di sintesi da realizzare una volta completata la trattazione di un tema. 

Nella prima parte del workshop si approfondirà lo strumento lapbook, analizzandone i fondamenti pedagogici e le modalità di utilizzo di affordance e colori per rendere tale strumento maggiormente efficace. Si rifletterà inoltre su quando e come proporre i lapbook in classe.

Nella seconda parte del workshop si approfondiranno le modalità di progettazione di un lapbook attraverso dei casi di studio che evidenzieranno come il lapbook sia uno strumento di lavoro cooperativo e fortemente inclusivo.

 

Destinatari: educatori e insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Giuditta Gottardi , Ginevra Gottardi

Giuditta

Gottardi

Ginevra

Gottardi

44B. Nati per giocare: l'educazione psicomotoria nell'infanzia

IL VALORE DEL GRUPPO NEL GIOCO DEI BAMBINI

Il gioco psicomotorio si sviluppa all’interno dei diversi contesti educativi, pensati e organizzati per favorire l’espressione di ogni singolo bambino, facilitando i processi di inclusione e le diverse forme di esperienza individuale. In questa visione il gruppo diviene luogo privilegiato di cooperazione e condivisione, in cui è possibile giocare la propria identità e sperimentare pratiche di costruzione di sé. Nel gruppo si attivano processi di co-regolazione tra bambini e bambine, favoriti da adulti attenti alle differenti dinamiche del gruppo. Nel workshop la dimensione gruppale delle pratiche psicomotorie verrà osservata e stimolata, considerando sia i piani cognitivi che quelli emotivi e relazionali.

 

Destinatari: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell'infanzia e primaria. 

Relatori: Lucrezia  Bravo , Alberto Zatti

Lucrezia

Bravo

Alberto

Zatti

45B. La voce professionale: come usarla e educarla

La voce esprime, mette in contatto, consente alla parola di essere condivisa, è alla base della comunicazione umana, mezzo fondamentale di incontro. Per chi educa, si occupa delle persone e insegna è fondamentale conoscere e curare la propria vocalità per svolgere al meglio l’attività professionale, in modo proficuo ed equilibrato.  La voce può essere allenata in modo semplice ma efficace, preservandola dai danni che può causarle uno scorretto o esagerato utilizzo. Usare i toni giusti e una vocalità calda e convincente consente di veicolare i contenuti nel modo migliore. Il workshop consentirà ai partecipanti di iniziare a conoscere come funziona la voce, come averne cura e come mettere in atto alcuni accorgimenti per aumentarne l’adeguatezza durante l’attività professionale.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

Classi digitali = ambienti di apprendimento inclusivi? Una ricerca sul campo

Cristina Gaggioli (Università degli Studi di Perugia)

Q4 - La scuola che vorrei: in classe con il metodo analogico

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • La scuola dove è più importante essere buoni che bravi
  • Insegnamento a goccia o a pioggia
  • Il cimitero dei curriculi
  • Italiano e matematica: nuovi strumenti
  • La rete del metodo analogico

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Per conoscere strumenti che permettono ai bambini di farcela da soli e per alleggerire i programmi nella propria classe, volando più in alto e dando una nuova via di speranza alla scuola stessa. Il Q talk è pensato per insegnanti, operatori e genitori che vogliono percorrere questa strada verso una nuova umanità.   

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

 I desideri sono la guida delle nostre azioni. E tu bambino o insegnante cosa desideri?

 

Relatori: Camillo Bortolato , Mariarosa Fornasier

Camillo

Bortolato

Mariarosa

Fornasier

Q5 - Come può essere così difficile? Un esperimento sociale sull'efficacia dell'insegnante persuasivo nella gestione di alunni con disturbi del comportamento

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Le difficoltà che possono incontrare gli alunni con disturbo del comportamento in classe
  • L'idea che sia più utile ottenere la collaborazione degli alunni piuttosto che l'ubbidienza
  • Il modello di intervento basato sull'utilizzo in classe delle strategie di persuasione
  • La figura dell'insegnante persuasivo
  • Strategie di persuasione di base

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

A scuola è ancora molto diffusa l'idea che gli studenti debbano ubbidire ai loro docenti; se qualcuno, per qualsiasi motivo, fatica nel rispondere a questa aspettativa, immediatamente il sistema si disorienta e si ricercano strategie per "piegare il soggetto non addomesticabile". L'idea del Q talk, partendo da una simulazione condotta sulla pelle di alcuni docenti presenti, è quella da una parte di mostrare quali e quante difficoltà vivono gli alunni con disturbi del comportamento, e contemporaneamente di introdurre l'idea di utilizzare le principali strategie di persuasione in ambito scolastico per formare "insegnanti persuasivi".

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

Inevitabilmente nella nostra vita professionale arriva un momento nel quale l'insegnante non può più dare indicazioni, suggerimenti o istruzioni, allora dovrete sperare nell'autonomia dei vostri alunni, nella capacità di cavarsela da soli, nello spirito critico che siete riusciti a coltivare in ognuno di loro; è proprio quello il giorno in cui vi potreste ricredere sull'importanza di avere una classe di ubbidienti e sull'utilità di aver cresciuto alunni collaborativi.

 

Relatori: Gianluca Daffi

Gianluca

Daffi

Q6 - Neuroscienze e educazione tra verità e falsi miti

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • La meravigliosa complessità del cervello
  • In che modo il cervello ci permette di imparare
  • L'impatto delle neuroscienze cognitive sulle pratiche educative
  • Implicazioni pedagogiche della ricerca neuroscientifica
  • La sfida futura: il lavoro congiunto tra educatori e neuroscienziati

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Per dimostrare a insegnanti, dirigenti scolastici, educatori come le neuroscienze possono aiutarli nel loro lavoro, sfatando miti e pregiudizi.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

La scuola del futuro si realizzerà verosimilmente soltanto in presenza di sviluppi concomitanti nelle neuroscienze educative, cioè in presenza di sviluppi paralleli nelle relative neuroscienze cognitive e nell’educazione. (John G. Geake)

 

Relatori: Giorgio Vallortigara , OLD Alberto Oliverio

Giorgio

Vallortigara

OLD Alberto

Oliverio

“Tu partecipi, io partecipo”: i Consigli Fuoriclasse come buona pratica di inclusione scolastica

Carlotta Bellomi (Save the Children Italia onlus)

 

Clowns "fuoriclasse"

Fiorenza Giancristofaro (I.C. Don Milani, Lanciano, Chieti)

CoTeaching in action: approcci e strumenti per una didattica inclusiva

Elisabetta Ghedin, Debora Aquario e Fiorella Castegnaro (Università di Padova, Dipartimento FISPPA)

"Pensato a Mano". Il Fare come mediatore accrescitivo nella scuola: da didattica a educazione e cura

Fabrizio Botto (Società Cooperativa Sociale Progetto 92, Trento)

Sviluppare competenze cognitive e migliorare la performance scolastica. Un'indagine sperimentale sull'integrazione del metodo Feuerstein nella didattica disciplinare

Cristina Vedovelli (Università degli Studi di Sassari e I.C. 2 Porto Torres, Sassari)

EmozionAbile: diversamente uguali. Esperienze di curricolo verticale inclusivo

Gabriella Nanni (I.C. Don Milani, Lanciano, Chieti)

 

"Figure di Cartapesta" - Laboratorio didattico attraverso il teatro e la manipolazione

Marilena Muratori (I.C. Palombara Sabina e Università Complutense di Madrid)

Progetto Nazionale Scuola “Educare all’inclusione a 360°”

Chiaristella Vernole (A.S.D. Special Olympics Italia onlus)

 

Maschi e femmine: stessi temi, diverse risposte. La necessità di uno sguardo educante inclusivo

Mariarosaria Bertuzzi (I.C. 3 Cento, Renazzo, Ferrara)

Presenza e assenza degli individui con bisogni speciali nel libro di testo: i pensieri degli insegnanti

Fabio Filosofi (Università degli Studi di Trento)

Il nuoto pinnato per tutti: una scelta di inclusione

Massimiliano Popaiz (A.S.D. Pinna Sub San Vito)

 

Emotività e funzionalità: un intervento psicomotorio per affrontare le difficoltà scolastiche

Silvia Caterina Aimone (Cooperativa Domus Laetitiae onlus, Sagliano Micca, Biella)

Studenti con disabilità dalla scuola superiore all'università: sinergie e specificità

Marisa Pavone (Università degli Studi di Torino), Fabio Ferrucci (Università degli Studi del Molise) e Lucia De Anna (Università Foro Italico di Roma)

Riflettere sulla propria professionalità: atteggiamenti inclusivi ed esperienze improvvisative

Donatella Camedda (Università di Edimburgo, Regno Unito), Eleonora Zorzi e Marina Santi (Università degli Studi di Padova)

"INDIVIDUARE per PREVENIRE": screening e potenziamento dei prerequisiti dell'apprendimento nei bambini all'ultimo anno della scuola dell'infanzia: una ricerca-azione

Giovanna Teresa Pontiggia (ASL Bari)

Officina per l'inclusione: dai buoni progetti alle buone prassi

Simone Visentin, Elisabetta Ghedin, Rinalda Montani, Enrica Polato, Martina Masola (Università degli Studi di Padova, Dipartimento FISPPA)

Creare conoscenza condivisa sulle app usabili dai bambini ipovedenti: l'esperienza di Sharehab

Lucia Ferlino, Giovanni Paolo Caruso e Sabrina Panesi (Istituto per le Tecnologie Didattiche, CNR Genova), Silvia Dini (Fondazione Istituto David Chiossone, Genova)

GIOCHI DIDATTICI - Giocaquattro e Giocadomino

GIOCHI DIDATTICI

Giocaquattro e Giocadomino

METODOLOGIE - Super Quaderni

METODOLOGIE

Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

Educreando: Intersoggettivismo relazionale ed educazione emozionale, ovvero, si vive nei rapporti e si cresce nelle interazioni. Una ricerca metodologica tra le scuole della provincia di Buenos Aires, di Napoli e Milano

Annamaria Improta (I.C. 1° Don Bosco – Melloni, Portici, Napoli; Ass. Cult. Tanos; Centro di Psicologia essebi, San Giorgio a Cremano) e Santiago Carballo (Istituto Universitario de Salud Mental de ApdeBA, Buenos Aires)

GIOCHI DIDATTICI - Tablotto

GIOCHI DIDATTICI

Tablotto

METODOLOGIE - CLIL with Lapbook

METODOLOGIE

CLIL with Lapbook

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

L'immigrazione oggi. Dall'assistenzialismo difensivo agli aiuti reciproci: costi e benefici

Relatori: Andrea Canevaro , Giovanni Mazzanti

Andrea

Canevaro

Giovanni

Mazzanti

Carezze dal cervello all'anima

Relatori: Daniela Lucangeli

Daniela

Lucangeli

Ripensare abilità e disabilità nella didattica: lo Universal Design for Learning

Scarica qui le slide in italiano dell'intervento di David H. Rose

Relatori: David H. Rose

David H.

Rose

La scuola inclusiva come antidoto alla società del risentimento

Relatori: Benedetta Tobagi

Benedetta

Tobagi

La nuova alternanza scuola-lavoro: un'opportunità formativa e orientativa per i giovani

Relatori: Arduino Salatin

Arduino

Salatin

I requisiti educativi per insegnare e gestire la diversità

Relatori: Tariq Ramadan

Tariq

Ramadan

La valutazione della scuola

Relatori: Anna Maria Ajello

Anna Maria

Ajello

La differenziazione didattica per l'inclusione

Relatori: Luigi d'Alonzo

Luigi

d'Alonzo

GIOCHI DIDATTICI - La valigetta della Maestra Larissa

GIOCHI DIDATTICI

La valigetta della Maestra Larissa

METODOLOGIE - CLIL with Lapbook

METODOLOGIE

CLIL with Lapbook

APP - Imparo con il videomodeling

Scopri in anteprima la nuova APP pensata per tutti i professionisti che seguono bambini con disturbi dello spettro autistico e le famiglie di questi bambini. Il videomodeling è una tecnica che permette ai bambini e agli adulti con disturbi dello spettro autistico di apprendere abilità e competenze fondamentali, dalle abilità personali, domestiche e sociali.

GIOCHI DIDATTICI - Giocaquattro e Giocadomino

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Giocaquattro e Giocadomino

METODOLOGIE - CLIL with Lapbook

METODOLOGIE

CLIL with Lapbook

APP - In volo con la matematica

La prima App del metodo analogico di Camillo Bortolato per avvicinarsi alla matematica in modo naturale e spontaneo, fin dalla scuola dell’infanzia.

GIOCHI DIDATTICI - Tablotto

GIOCHI DIDATTICI

Tablotto

METODOLOGIE - Super Quaderni

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Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

Giuseppe Maiolo e Giuliana Franchini presentano Ciripò bulli e bulle. Storie di bullismo e cyberbullismo

Una nuova sfida per Ciripò, il simpatico gattino che naviga a vista tra mille scogli e le conquiste dell’età dello sviluppo. Una storia per comprendere meglio e affrontare con solidi strumenti teorico-pratici i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

GIOCHI DIDATTICI - Tablotto

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Tablotto

METODOLOGIE - Super Quaderni

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Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

Fabio Celi presenta Talvolta i fiumi straripano

Uno psicologo racconta gli allievi con DSA e BES che ha incontrato nella sua vita professionale, tra metodi di intervento, leggi astruse, emozioni, accettazione e compassione del dolore. 

16. Educare al futuro: orientamento alla scelta e alternanza scuola-lavoro

L'orientamento è definito come un processo che non corrisponde a percorsi lineari ma a una continua azione di ri-orientamento aperta a imprevisti e novità. La scuola dovrebbe promuovere un apprendimento significativo e autentico e orientante, rafforzando le componenti psicologiche che sostengono la conoscenza e la percezione di sé, l’autoriconoscimento di passioni e interessi, potenzialità e limiti.

Durante il workshop si comprenderà come l’esperienza di alternanza scuola-lavoro abbia tra le sue finalità quella orientativa. L’alternanza scuola-lavoro infatti non è solo un nuovo “adempimento” introdotto nella scuola italiana, ma un’opportunità per i giovani e per la società stessa: quando è ben impostata, assume un valore di educazione al futuro poiché consente ai giovani di comprendere la realtà tramite azioni “compiute” che mettono in moto le loro capacità nella forma del servizio-dono alla comunità, li stimolano a far parte di reti di relazioni ricche di valore civico, provocano l’emersione dei loro talenti, la consapevolezza circa la propria vocazione e l’assunzione di un ruolo attraverso l’esercizio consapevole dei propri diritti e doveri.

Perché ciò si realizzi, occorrono almeno due condizioni:

  • una progettazione curricolare “verticale” della scuola, concepita non nella logica dell’adempimento bensì in quella del compimento, in cui si rendono espliciti i traguardi formativi, le esperienze “autentiche” offerte e il legame tra queste sia con i saperi essenziali sia con le qualità personali (character skill) che si vogliono formare;
  • una forte collaborazione con le imprese e gli enti partner fondata su un progetto educativo condiviso e su un tutoraggio costante e attento.

 

Destinatari: dirigenti scolastici; insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado impegnati nei progetti di alternanza; addetti alla gestione delle risorse umane di imprese, enti, organismi non profit, associazioni, CCIAA, pubblica amministrazione; genitori e loro rappresentanti; rappresentanti degli studenti.

 

Relatori: Arduino Salatin , Dario Eugenio Nicoli , Roberto Dainese , Valeria Friso

Arduino

Salatin

Dario Eugenio

Nicoli

Roberto

Dainese

Valeria

Friso

17. Verificare e valutare in ottica inclusiva

Il momento della valutazione è uno dei più complessi, nella pratica didattica, e interroga gli insegnanti su diversi versanti. Innanzitutto, si impone il tema dell’adeguamento delle prove di verifica alle caratteristiche fondamentali degli alunni: un’operazione che richiede attenzione e pratica. La semplificazione e la facilitazione delle prove di conoscenze e abilità sono pratiche necessarie, ma non sufficienti. Anche i gifted children sono portatori di necessità specifiche che andrebbero ascoltate e valorizzate. A questo quadro, già di per sé complesso, si aggiunge negli ultimi anni l’attenzione verso l’accertamento delle competenze attraverso tre diversi strumenti: i compiti di realtà, le osservazioni sistematiche e le autobiografie cognitive. Servono, quindi, visione d’insieme, fondato apparato teorico, ma anche materiali specifici e buone pratiche già sperimentate.

Nel workshop saranno presentati esempi di verifiche personalizzate su contenuti e abilità e compiti di realtà interdisciplinari per la valutazione delle competenze.

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Eva Pigliapoco , Ivan Sciapeconi

Eva

Pigliapoco

Ivan

Sciapeconi

18. Metodo di studio e didattica per competenze: come formare alunni autonomi e responsabili

“Imparare a imparare” è una delle competenze chiave che ogni cittadino dell’Unione Europea dovrebbe sviluppare nel corso della propria vita. La scuola sta affrontando un importante cambiamento verso una didattica che sempre più valorizzi le competenze di ciascuno e formi studenti consapevoli, autonomi e responsabili. In questo scenario lo sviluppo di un metodo di studio efficace, graduale, personalizzato è un obiettivo comune a tutti gli alunni a partire dalla scuola primaria, fino alla scuola secondaria di secondo grado.

Nel corso del workshop verranno presentati un efficace modello di organizzazione dello studio per lo studente e le modalità in cui prodotti editoriali pensati per la scuola attivano la costruzione progressiva di un approccio graduale e significativo allo studio. 

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Relatori: Francesco Zambotti , Daniela Robasto

Francesco

Zambotti

Daniela

Robasto

19. DSA: la lettura della diagnosi da parte dell'insegnante

La relazione diagnostica di Disturbo Specifico dell’Apprendimento consegnata a scuola è spesso considerata come un documento poco comprensibile, difficile da leggere e che può creare una certa “distanza” tra scuola e sanità (o professionista). Questo divario è dato dal contesto, ma soprattutto dalla mancanza di un linguaggio comune, utile affinché queste due realtà, strettamente intersecate, possano dialogare in modo efficace per il bene degli studenti.

L’obiettivo principale del workshop è quello di iniziare a colmare questo distacco tramite la discussione partecipata su esempi pratici, evidenziando i punti di specifica fragilità sui quali l’insegnante può adattare la didattica basandosi sul documento diagnostico.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Massimo Turrini

Massimo

Turrini

20. “Adultità anche per me”. Disabilità intellettiva e vita indipendente

Le traiettorie per una vita indipendente – in presenza di esperienze di disabilità intellettiva – non sono espressione solo di capacità e di autonomie, ma anche di un profilo identitario adulto, nell’ambito di percorsi progettuali che partono da lontano. La ricerca educativa ne identifica come costitutivi: il potere di scelta, l’autodeterminazione, la cittadinanza attiva, la vita affettiva e sessuale, il lavoro.

Prendere atto dei limiti della situazione non è la sola strategia possibile: non ci sono desideri, aspettative, opzioni da valorizzare? La persona, la famiglia, i professionisti devono superare i modelli che enfatizzano le difficoltà e favorire le capacità di decisione e di autoregolazione, nei piccoli e grandi progetti; la vita attiva si sviluppa in micro e macro contesti.  

Nel workshop saranno presentate esperienze di adultità di soggetti con disabilità intellettiva anche severa, in differenti fasi della vita – in adolescenza e dopo la scuola – e in relazione a diverse vicende esistenziali.

 

Destinatari: psicologi, educatori, genitori, assistenti sociali, operatori, responsabili e consulenti di servizi per la disabilità.

Relatori: Fabio Comunello , Anna Contardi , Nicoletta Marconi , Angelo Lascioli , Marisa Pavone

Fabio

Comunello

Anna

Contardi

Nicoletta

Marconi

Angelo

Lascioli

Marisa

Pavone

21. Bambini e ragazzi a rischio. Come scuola e servizi possono collaborare efficacemente con il Metodo Relational Social Work

In ambito scolastico, bambini e ragazzi possono portare le loro sofferenze, i loro disagi e le loro preoccupazioni. Che sia per situazioni di trascuratezza, inadempienza scolastica, maltrattamento o devianza, insegnanti, pedagogisti, educatori scolastici e dirigenti si trovano a diretto contatto con situazioni che destano allarme e preoccupazione. In questi casi può non essere semplice capire come agire efficacemente nell'interesse del bambino o del ragazzo in questione, cosa rilevare, a chi segnalare, come poter essere loro d'aiuto. Coniugando aspetti procedurali, etici e metodologici, il Metodo Relational social work fornisce prospettive concrete per costruire percorsi d'aiuto in collaborazione con gli operatori sociali e le famiglie direttamente coinvolte nella situazione di difficoltà. Attraverso spiegazioni ed esemplificazioni pratiche, nel workshop verranno presentati i principali concetti del Metodo Relational social work con particolare riferimento alle situazioni di bambini e ragazzi che esprimono segnali di malessere nel contesto scolastico.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori, assistenti sociali e altre figure che a vario titolo lavorano con minori in difficoltà e le loro famiglie. 

Relatori: Elena Cabiati , Daniela Paci

Elena

Cabiati

Daniela

Paci

22. Viaggio nella grammatica fantastica

Il 5 febbraio 2017 usciva, sul Corriere della Sera, un articolo dal titolo piuttosto eloquente: «Seicento docenti universitari: i ragazzi non sanno l’italiano». Nell’appello al governo e al Parlamento i docenti chiedono di ripartire dai fondamentali: “grammatica, sintassi, lessico”.

Il presente workshop punta a creare le fondamenta, sin dalla scuola primaria, proprio per prevenire le carenze linguistiche degli studenti, sviluppando, già dalla classe seconda, una relazione di “simpatia” nei confronti della lingua scritta, indispensabile per raggiungere il traguardo della competenza linguistica. I partecipanti al workshop avranno modo di vedere in azione, grazie alla messa in scena del laboratorio-spettacolo “Nel Paese di Grammatica”, una metodologia basata su un approccio teatrale e artistico, sperimentata con 8.000 bambini e che si è dimostrata particolarmente efficace anche con alunni con Bisogni Educativi Speciali e disabilità.

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria, educatori, insegnanti di sostegno, pedagogisti e logopedisti.

 

Relatori: Monica Colli , Rossana Colli , Luigi Orfeo , Antonio Villella

Monica

Colli

Rossana

Colli

Luigi

Orfeo

Antonio

Villella

23. La didattica per alunni ad alto potenziale intellettivo

I bambini ad alto potenziale intellettivo sono il 5% della popolazione. Hanno un pool non comune di capacità percettive e intellettive, ma anche di “sensibilità”: quel mix ancora poco definibile che permette di intuire, empatizzare, soffrire, gioire. Di questo mix noi vediamo la risultante, che tendiamo a interpretare prevalentemente dal punto di vista cognitivo: quella punta di iceberg che chiamiamo intelligenza.

Durante il workshop si proporranno, soprattutto attraverso esempi pratici, modelli didattici efficaci che consentano agli alunni ad alto potenziale intellettivo pari opportunità di apprendimento rispetto agli altri studenti, evitando di emarginarli perché diversi dagli altri bambini e dando loro la possibilità di sviluppare al meglio le loro potenzialità.

 

Destinatari: insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, educatori.

Relatori: Federica Mormando

Federica

Mormando

37A. L'insegnante di sostegno: diario in parole e musica dalla scuola dell’inclusione

La scuola dell’inclusione vissuta e raccontata dal di dentro. La campanella di entrata, i pensieri e le emozioni, le gioie e le paure, gli incontri. L’isolamento e la cooperazione, la ricerca del proprio ruolo e le soddisfazioni. Poi le strategie didattiche: la facilitazione e la semplificazione dei contenuti, l’adattamento dei libri di testo, la lettura facilitata dei grandi classici della narrativa per ragazzi. Le ragioni per cui il mondo del sostegno è una specie di “caos calmo”, un ossimoro disordinato e lento, generativo e immobile, difficile da vivere e magnifico, per il quale niente è semplice o scontato, niente è uguale due volte di seguito. Tutto è sempre una nuova scoperta. La scuola raccontata con le parole e la musica, attraverso gli occhi degli insegnanti e dei loro studenti. Con la convinzione che non c’è più bisogno di distinguere tra insegnanti di classe e di sostegno, che la scuola ha solo bisogno di insegnanti realmente inclusivi.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, genitori, psicologi, studenti e tutti coloro che hanno a cuore l’inclusione. 

Relatori: Carlo Scataglini , Davide Granato , Francesco Rapinesi

Carlo

Scataglini

Davide

Granato

Francesco

Rapinesi

38A. Per un approccio interculturale in ambito educativo: la valorizzazione della lingua madre come strumento per favorire l’inclusione

Il riconoscimento e la valorizzazione della lingua madre degli alunni d’origine straniera possono favorire il successo scolastico e i processi d’inclusione? Per cercare di rispondere a questa domanda è necessario passare da una visione monolingue della società e dell’insegnamento a una prospettiva plurilingue, dove la lingua madre e coloro che ne sono i depositari possano essere risorsa, e non ostacolo, nei processi d’integrazione. Come suggerisce la sociologa francese Margalit Cohen-Emerique per incontrare veramente l’altro da sé è importante imparare a decentrarsi rispetto ai propri quadri di riferimento, siano essi educativi e/o linguistici, attraverso l’attivazione di un ascolto attivo e la valorizzazione del bagaglio culturale di cui ciascuno è portatore. Nel workshop si approfondiranno i presupposti teorici dell’approccio interculturale a sostegno del plurilinguismo e saranno illustrate alcune progettualità operative per facilitare l’inserimento e l’apprendimento degli alunni stranieri neoarrivati, in collaborazione con le scuole, i docenti, gli spazi aggregativi e le famiglie migranti degli alunni stessi.  

 

Destinatari: docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado, educatori, psicopedagogisti, mediatori culturali.

 

Relatori: Zelda Amidoni

Zelda

Amidoni

39A. Promuovere il gioco inclusivo per il bambino con disabilità nella scuola dell’infanzia

Il gioco per il solo piacere di giocare è la dimensione fondamentale dell’infanzia, e quindi anche per il bambino con disabilità. Perché anche nella scuola il gioco sia libero, divertente, ricco, è necessario che l’ambiente sia pensato in modo appropriato, così da promuoverne la varietà, la complessità e il potenziale evolutivo per l’individuo e per la comunità. Il ruolo dell’insegnante è cruciale nella costruzione di ambienti ludici facilitanti, suggestivi e accessibili nel rispetto del funzionamento specifico di ogni bambino; perciò, i materiali devono essere scelti oculatamente e le relazioni favorite in un’ottica inclusiva.

Il workshop, che coinvolgerà attivamente i partecipanti, getterà le basi per una nuova cultura del diritto al gioco anche per il bambino con disabilità, fornendo linee guida e strategie per la realizzazione di un Quadro Ludico nella scuola.

 

Destinatari: insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria, educatori e psicologi. 

Relatori: Serenella Besio , Nicole Bianquin , Daniela Bulgarelli

Serenella

Besio

Nicole

Bianquin

Daniela

Bulgarelli

40A. Pericoli del web

La tecnologia ha avuto uno sviluppo estremamente rapido in un lasso di tempo molto breve e questo ha fatto sì che gli adulti di riferimento (docenti, genitori, educatori, ecc.) si siano trovati privi delle competenze necessarie per comprendere potenzialità e pericoli degli strumenti digitali per le nuove generazioni. È quindi fondamentale che gli adulti riflettano sull’importanza di internet senza trascurarne i rischi che figli o studenti possono correre quando navigano. È necessario inoltre che genitori, insegnanti e figure di riferimento significative promuovano un’educazione al corretto utilizzo della Rete, trasmettendo ai nativi digitali la capacità di gestire in maniera funzionale i nuovi strumenti della comunicazione tecnologica e accompagnandoli fin da piccoli nell’uso dei vari dispositivi, come tablet, cellulare o PC.

Durante il workshop si approfondiranno i principali pericoli che si celano nella Rete, come le false identità, il cyberbullismo, l’adescamento online e la pedopornografia, e si presenterà un articolato progetto sensibilizzazione e prevenzione per adulti e studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado.

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado, educatori, pedagogisti e genitori.

Relatori: Giuliana Franchini , Giuseppe Maiolo

Giuliana

Franchini

Giuseppe

Maiolo

41A. Giochi educativi e inclusivi in classe

Nel workshop, condotto da alcuni insegnanti (prevalentemente di sostegno) che da alcuni anni collaborano con Flavio Fogarolo, si approfondirà l’uso didattico di giochi educativi e inclusivi in classe. In particolare verranno presentati alcuni giochi – come la serie Giocadomino, GiocaQuattro, Le carte del trenino e i giochi per l'infanzia – che hanno volutamente regole semplici e immediate e che evidenziano come “giocare per imparare”, molto più a scuola che in famiglia, si riveli un'operazione stimolante, mai banale, piena di spunti imprevedibili, che l'insegnante deve saper cogliere e valorizzare, coniugando la competitività propria del gioco con le esigenze di un contesto eterogeneo ma sempre inclusivo. Verranno inoltre illustrate alcune esperienze educativo-didattiche rivolte alle varie classi della scuola primaria e alle sezioni dell'infanzia, con gruppi di diverse dimensioni e differenti modelli organizzativi: scuola a tempo normale, a tempo pieno e montessoriana.

 

Destinatari: insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria. 

Relatori: Filippo Barbera , Flavio Fogarolo , Ilaria Cervellin , Carla Curti , Chiara Onger

Filippo

Barbera

Flavio

Fogarolo

Ilaria

Cervellin

Carla

Curti

Chiara

Onger

42C. Il conflitto nelle relazioni di lavoro e di team: da problema a opportunità!

All’interno di un gruppo di lavoro, di un team, di una realtà professionale – come può essere il contesto scolastico – la nascita di conflitti tra colleghi è un evento ineludibile con cui ci si deve confrontare. Il conflitto di per se stesso non ha una valenza negativa o positiva; il non saperlo governare può però avere, e spesso ha, ricadute devastanti sulla motivazione individuale, sulle relazioni interprofessionali e di conseguenza sulla capacità di lavorare efficacemente e favorire uno sviluppo del gruppo di lavoro e della realtà stessa, a volte anche a discapito degli studenti e delle loro famiglie. La tendenza è quella di connotare il conflitto sempre negativamente, e quindi di evitarlo, cadendo spesso nell’errore di ignorarlo.

Viceversa, laddove una gestione positiva del conflitto è parte della cultura di un ambiente professionale, il momento di confronto viene vissuto come espressione di diversità e quindi come opportunità di crescita personale e professionale.

Il workshop si propone di:

  • stimolare una riflessione sulle diverse tipologie e dinamiche di conflitto all’interno di un gruppo di lavoro, come ad esempio il Consiglio di classe, e sulla relazione conflitto-inclusione;
  • stimolare una ri-elaborazione del conflitto quale opportunità e soprattutto la consapevolezza rispetto al proprio modo di gestire e vivere le situazioni conflittuali.

 

Destinatari: dirigenti scolastici, figure di coordinamento, insegnanti e altri professionisti interessati a riflettere su come migliorare la propria capacità di affrontare e gestire situazioni conflittuali, nell’ottica di una crescita personale e organizzativa.

Relatori: Alberto Camuri

Alberto

Camuri

43C. Il lapbook come strumento per la didattica inclusiva

Il lapbook è un insieme dinamico e creativo di materiali che rientra nella sfera del learning by doing, in cui l’alunno è al centro del proprio apprendimento. È uno strumento coinvolgente, che può essere pensato come una mappa concettuale tridimensionale da costruire in itinere man mano che si affronta un argomento durante le lezioni o come strumento di sintesi da realizzare una volta completata la trattazione di un tema. 

Nella prima parte del workshop si approfondirà lo strumento lapbook, analizzandone i fondamenti pedagogici e le modalità di utilizzo di affordance e colori per rendere tale strumento maggiormente efficace. Si rifletterà inoltre su quando e come proporre i lapbook in classe.

Nella seconda parte del workshop si approfondiranno le modalità di progettazione di un lapbook attraverso dei casi di studio che evidenzieranno come il lapbook sia uno strumento di lavoro cooperativo e fortemente inclusivo.

 

Destinatari: educatori e insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Giuditta Gottardi , Ginevra Gottardi

Giuditta

Gottardi

Ginevra

Gottardi

44C. Nati per giocare: l'educazione psicomotoria nell'infanzia

IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DEL GIOCO

Il gioco psicomotorio utilizza degli oggetti particolari, che hanno la capacità di stimolare l’immaginazione e il pensiero intorno ad alcune categorie simboliche basilari, aiutando i bambini a sviluppare e strutturare in maniera armonica le proprie facoltà cognitive, soprattutto per quanto riguarda la relazione fra percezione e pensiero e fra azione e rappresentazione. Osservare le cose del mondo, costruire immagini mentali, categorizzazioni e simboli, è una prerogativa della mente umana, iscritta nella struttura biochimica e neuronale del cervello, un funzionamento del pensiero che sta all’origine di tutte le produzioni segniche: il disegno, la scrittura, il linguaggio matematico, i codici convenzionali delle scienze. Nel workshop saranno esposti alcuni esempi di attività psicomotoria all’interno dell’asilo nido, della scuola dell’infanzia e primaria.

 

Destinatari: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell'infanzia e primaria. 

Relatori: Laura Bettini , Alice Griggio , Michela Brecciaroli

Laura

Bettini

Alice

Griggio

Michela

Brecciaroli

45C. La voce professionale: come usarla e educarla

La voce esprime, mette in contatto, consente alla parola di essere condivisa, è alla base della comunicazione umana, mezzo fondamentale di incontro. Per chi educa, si occupa delle persone e insegna è fondamentale conoscere e curare la propria vocalità per svolgere al meglio l’attività professionale, in modo proficuo ed equilibrato.  La voce può essere allenata in modo semplice ma efficace, preservandola dai danni che può causarle uno scorretto o esagerato utilizzo. Usare i toni giusti e una vocalità calda e convincente consente di veicolare i contenuti nel modo migliore. Il workshop consentirà ai partecipanti di iniziare a conoscere come funziona la voce, come averne cura e come mettere in atto alcuni accorgimenti per aumentarne l’adeguatezza durante l’attività professionale.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

 

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

Il playful learning in contesti informali: un'esperienza con giovani pazienti onco-ematologici

Lucia Ferlino e Fabrizio Ravicchio (Istituto per le Tecnologie Didattiche, CNR Genova)

Qualità e inclusione nell'alternanza scuola-lavoro per il progetto di vita

Giuseppe Foti (Liceo Artistico e Musicale "Francesco Grandi" di Sorrento)

Modello integrato d'intervento a scuola per migliorare l'inclusione del minore affetto da patologia cronica

Speranzina Ferraro (Ex Dir. Scolastico ora Esperta/Formatrice) e Sandra Frateiacci (Delegato rapporti istituzionali Federasma e Allergie onlus; Federazione Italiana Pazienti; Presidente ALAMA)

Scuola d'infanzia e linguaggio: cosa osservare, cosa fare, come comunicare con la famiglia

Ilaria Cacopardo (Consorzio Universitario Humanitas, Roma; Studio di Logopedia "Via Roiate", Roma) e Luigi Marotta (Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Santa Marinella)

Bambini (in)gestibili. La token economy nella gestione del comportamento dirompente in classe

Jonathan Lisci (PANDORA - Centro di psicologia e psicoterapia cognitivo comportamentale, Massa)

APP - Dislessia Evolutiva

Una valida App per aiutare i bambini con dislessia, sviluppando alcune specifiche componenti dei processi di lettura e scrittura per la pratica riabilitativa e il potenziamento.
 

Q7 - A scuola di emozioni

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Warm cognition
  • Il Ben-Essere (DSA-BES-Gifted children)
  • Le reazioni biologiche del corpo alle emozioni
  • Le emozioni e l'apprendimento
  • I circuiti neurologici

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Per arricchire e migliorare la formazione di ciascun professionista inserito nei processi d'inclusione e per l'aspetto divulgativo che caratterizza questo Q Talk.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

Perchè infliggere sofferenza agli altri quando noi stessi cerchiamo di sfuggirla? (Buddha)

 

Relatori: Daniela Lucangeli , Ernesto Burgio

Daniela

Lucangeli

Ernesto

Burgio

Q8 - L'età dello tsunami: sfide evolutive e educative in preadolescenza

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • La preadolescenza: perchè genitori e educatori sono così "affaticati" da un preadolescente?
  • Cosa succede nel cervello del preadolescente: le scoperte delle neuroscienze
  • Preadolescenti, smartphone e tecnologie: rischi reali o solo paure infondate
  • La vita online dei preadolescenti: una zona franca dal presidio educativo adulto
  • Il conflitto famigliare con il figlio preadolescente: arriva lo "tsunami"

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

La preadolescenza è una fase dell'età evolutiva poco studiata e raccontata. E' molto complessa, ma anche ricca di potenzialità. Le neuroscienze ci hanno fornito molte informazioni per condividere una relazione educativa che sostiene la crescita del preadolescente e non fa sentire l'adulto impotente, spaventato o minacciato.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

"Non lo riconosco più; dov'è finito il mio bambino; aiuto, in casa è sbarcato un alieno": se guardando vostro figlio almeno una volta avete pensato una di queste frasi...allora questo è il vostro Q Talk.

 

Relatori: Alberto Pellai

Alberto

Pellai

Q9 - L'approccio metacognitivo nella scuola

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • La metacognizione: basi teoriche e sperimentali
  • Gli aspetti fondamentali della metacognizione: conoscenza e processi di controllo
  • Metacognizione e apprendimento
  • Quattro esemplificazioni delle applicazioni metacognitive al mondo della scuola
  • Presentazione di sperimentazioni e progetti messi in atto in diverse realtà

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

La metacognizione si è dimostrata uno dei concetti psicopedagogici più innovativi e produttivi degli ultimi decenni. Questo Q talk può essere utile per chi vuole avere un'idea più sistematica dell’area o per chi, pur conoscendola, vuole implementarne una utilizzazione rigorosa all’interno della scuola.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

Non è sufficiente stimolare l’apprendimento. Per garantire solidità, durata e trasferimento degli apprendimenti occorre sviluppare riflessione su come la mente apprende e su come la si può usare bene.

 

Relatori: Cesare Cornoldi

Cesare

Cornoldi

La Robotica Educativa come strumento di Comunicazione Aumentativa Alternativa

Luisa Dicitore (Direzione didattica Bastia Umbra, Perugia)

BRAILLIAMO INSIEME: un'esperienza di inclusione scolastica

Maria Antonietta Vendra (Liceo G. Guacci, Benevento)

Udito uguale comportamento: rieducazione uditiva AIT Berard, attenzione, comportamento e apprendimento

Matteo Faberi (Psicologo, istruttore e rieducatore AIT Berard approvato dalla BAITIS-Berard AIT International Society)

Tecnologie per incrementare l'autonomia nella comunicazione

Micaela Azzalin (Cooperativa Domus Laetitiae onlus, Sagliano Micca, Biella)

Progetto "Subito…insieme" interventi precoci sull’autismo

Elisa Mary Rusin (Comune di Monfalcone, Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale 2.2 Basso Isontino)

I DSA tra Scuola e Università: interventi di recupero motivazionale e orientamento formativo per scelte consapevoli e inclusive

Antonella Donato (Università di Granada, Spagna) e Maria Muscolo (Università degli Studi di Messina)

Leggere, immaginare, capire: la comprensione del testo con gli organizzatori grafici per alunni con BES e per la classe

Cristina Gaggioli (Università degli Studi di Perugia)

Il dirigente scolastico inclusivo tra teoria, ricerca e buone prassi

Giorgia Ruzzante (X Istituto Comprensivo Stefanini, Padova e Università degli Studi di Padova)

Laboratorio per lo sviluppo delle competenze di studio con l'uso di software didattici. Attività di apprendimento inclusivo per alunni DSA e BES

Daniele De Stefano, Donatella Cantarutti e Patrizia Querini (I.C. Udine 6)

L'inclusione dai mari ai monti

Fedra Zamarian (I.C. Tito Livio, San Michele al Tagliamento, Venezia)

Raffaele Iosa presenta Generazione don Milani. Frammenti di biografie pedagogiche

Un libro che raccoglie i racconti, le esperienze, le impressioni di chi ha potuto vivere in prima persona la scuola di Barbiana e ha deciso di dedicare tutta la propria vita ad aiutare altri bambini a costruirsi un futuro migliore.

Comprensione da ascolto: ali per la mente

Clotilde Iadeluca (I.C. Claudio Abbado, Roma)

Quaderno Operativo Digitale e DSA in laboratorio moda

Annamaria Marotta (I.S.I.S. Leonardo Da Vinci, Portogruaro, Venezia)

SenSInViaggio. La bellezza come possibilità di integrazione

Anna Maria Taroni (Libera professionista, Faenza, Ravenna)

Action Speaking: short videoclips per imparare l'inglese, realizzati da studenti per studenti

Irene Poli (I.C.F. De André, San Frediano a Settimo, Pisa) e Debora Ciampi (I.C.F. Sacchetti, San Miniato, Pisa)

PROGETTO I.S.O.L.A. (inclusione-scuola-orientamento-lavoro-autonomia)

Antonio Francesco Diviccaro e Maria Rosaria Catacchio (I.I.S.S. N. Garrone, Barletta)

L'arte come strategia d'intervento con i minori stranieri non accompagnati

Francesca Audino (Università degli Studi Roma Tre e I.C. Regina Margherita di Roma)

L'investimento sociale nella personalizzazione dei servizi di welfare. A ciascuno il suo: personalizzare e co-progettare conviene

Francesca Palmas e Marco Espa (ABC - Associazione Bambini Cerebrolesi, Cagliari)

Il "terzo spazio": uno spazio inclusivo aperto

Roberta Tardi (MIUR)

Gioco da Tavolo come veicolo di competenze

Andrea Ligabue (Associazione Play Res; Gruppo di promozione per la Ricerca sul Gioco, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)

OrientaMente: implementazione di un modello condiviso di orientamento e di percorsi antidispersione nelle scuole secondarie di primo grado di Parma

Lucia Ruvidi (I.C. Bocchi, Parma)

Alberto Pellai presenta Io dopo di te. Una storia per aiutare i bambini ad affrontare la perdita di una persona cara

Una storia delicata e toccante per affrontare con i bambini il tema della morte e per attraversare ed elaborare il lutto grazie al potere terapeutico di una favola.

GIOCHI DIDATTICI - Le mille e una storia

GIOCHI DIDATTICI

Le mille e una storia

METODOLOGIE - Super Quaderni

METODOLOGIE

Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

Con parole tue: l'inclusione sociale percepita dalle persone con disabilità intellettiva

Petra Macor (Cooperativa Sociale Duemilauno Agenzia Sociale, Trieste)

"Mi prendo cura di... Progetto orto". Lavorare a classi parallele e in modo verticale per una vera scuola inclusiva

Valentina Facelli (I.C. Sommariva Perno, Cuneo)

L'Alternanza Scuola Lavoro come esperienza di Project Work inclusivo

Maria Gabriella Bonomi (Istituto Superiore E. Santoni, Pisa)

24. Didattica aperta e inclusione

La didattica aperta — aperta alle iniziative e alle scelte degli alunni, che affida all’insegnante il ruolo di osservatore e accompagnatore, piuttosto che di guida — è un approccio capace di realizzare due dei principi fondanti della didattica inclusiva: differenziazione, con forte attenzione ai singoli modi di apprendere di ciascun alunno, e partecipazione, con la cura di situazioni e progetti di classe e scuola di cui ognuno possa, a suo modo, sentirsi parte.

Nel workshop verranno descritti i fondamenti teorici dell’approccio e mostrate alcune metodologie didattiche, come le agende settimanali e la didattica per progetto, nei loro aspetti applicativi e pratici.  L’obiettivo è che i partecipanti possano comprendere in che modo l’approccio contribuisca alla gestione della classe inclusiva e avere alcune indicazioni operative che rendano possibili prime sperimentazioni e applicazioni in classe.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola.

Relatori: Heidrun Demo

Heidrun

Demo

25. Discalculia evolutiva: tra emozioni e cognizione

Esistono molti bambini e ragazzi che nel corso della loro carriera scolastica incontrano momenti di particolare difficoltà negli apprendimenti. Tali difficoltà possono manifestarsi con diversi gradi di severità, incidendo sulle singole discipline e, quindi, sul rendimento scolastico in generale, provocando a volte gravi problemi di adattamento e autostima.

Durante il workshop, verranno proposti due casi clinici, uno di difficoltà nel calcolo e uno di discalculia, che consentiranno di approfondire alcuni degli argomenti più rilevanti per l’inquadramento di studenti con difficoltà in ambito matematico:

  • le ipotesi eziologiche sui meccanismi alla base della discalculia;
  • gli studi sui training nei processi di base che sostengono l’intelligenza numerica;
  • i sentimenti di ansia per la matematica: come si sviluppa e come intervenire per arginarla.

Attraverso l’analisi di queste due situazioni si delineeranno anche gli elementi che differenziano una situazione di difficoltà scolastica da una di disturbo.

 

Destinatari: professionisti e insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Nicoletta Perini , Francesco Sella

Nicoletta

Perini

Francesco

Sella

26. Le Funzioni Esecutive nei bambini prescolari con disturbo del linguaggio: valutazioni cliniche e proposte didattiche

Il Disturbo Specifico del Linguaggio è presente nel 5% dei bambini in età prescolare, ma è molto più elevato il numero di coloro che presentano un problema di linguaggio più sfumato, magari meno rilevante dal punto di vista clinico, ma sufficiente a interferire col normale sviluppo delle competenze proprie dell’età. In tutte queste situazioni l’analisi delle Funzioni Esecutive (in particolare attenzione, memoria, programmazione e flessibilità cognitiva) assume grande rilevanza per descrivere il profilo di sviluppo del bambino. Queste informazioni sono indispensabili sia per la diagnosi, sia per l’intervento clinico o didattico.

Nel workshop saranno presentati un protocollo diagnostico ad uso clinico e una griglia osservativa per gli insegnanti, con particolare attenzione alle proposte terapeutiche e didattiche che possono modificare le situazioni di fragilità di sviluppo.

 

Destinatari: logopedisti, psicologi, medici e insegnanti di scuola dell’infanzia.

Relatori: Graziella Tarter , Luigi Marotta

Graziella

Tarter

Luigi

Marotta

27. Profilo di funzionamento dell'alunno e stesura del PEI: verso una progettazione educativo-didattica condivisa

La stesura di un buon Piano Educativo Individualizzato è la base fondamentale per l’impostazione di percorsi realmente funzionali ai Bisogni Educativi Speciali degli alunni. Affinché questo diventi reale, è necessario attivare collaborazioni a largo raggio, in un’ottica di co-progettazione collaborativa e condivisa. Il tutto deve necessariamente partire da un Profilo di funzionamento dell’alunno ben strutturato, alla cui stesura lavorano le varie figure professionali e educative, attraverso la raccolta di informazioni sullo studente, provenienti da diverse prospettive, ma che hanno una comune cornice di riferimento: il modello bio-psico-sociale ICF-CY.

Il Profilo di funzionamento – come sottolineato anche nei Decreti della Legge 107/2015 – diventa così il momento “conoscitivo” dell’alunno, necessario per definire adeguatamente gli obiettivi a lungo, medio e breve termine e le attività, i materiali e i metodi di lavoro per l’intervento con lo studente, in una prospettiva di Progetto di vita.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e educatori.

Relatori: Sofia Cramerotti

Sofia

Cramerotti

28. Disabilità sensoriali e intervento nel contesto scolastico

Il workshop mira a spostare l’attenzione dal deficit di vista e/o di udito alla prospettiva bio-psico-sociale, la quale analizza e interpreta l’interrelazione complessa e dinamica tra il funzionamento globale della persona e i fattori contestuali, includendo i facilitatori e le barriere. In questa interrelazione la percezione di sé, del contesto fisco, sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute, assume un ruolo cruciale. Comprendere la percezione soggettiva diversa della persona con disabilità sensoriale è la base per la costruzione dei percorsi educativi, abilitativi e riabilitativi mirati. Il workshop illustrerà, con esempi concreti e con particolare riferimento al contesto scolastico, come potenziare l’interpretazione e la comprensione della realtà concreta e astratta della persona con disabilità sensoriale e come rafforzare, mediante le esperienze la sua autonomia, autodeterminazione e idea positiva di sé nei diversi nei contesti di vita.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, educatori e operatori che lavorano con alunni con disabilità sensoriali.

Relatori: Stefan von Prondzinski , Gianluca  Rapisarda , Sara Trovato , Tamara Zappaterra

Stefan

von Prondzinski

Gianluca

Rapisarda

Sara

Trovato

Tamara

Zappaterra

29. DSA in età adulta: un percorso ad ostacoli

In seguito all’entrata in vigore della Legge 170/2010 e alle Linee Guida emanate dalla Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori alla Disabilità e ai DSA (CNUDD), oggi un numero sempre maggiore di alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) proseguono gli studi acquisendo un diploma di scuola secondaria di secondo grado o un diploma di laurea universitario. I dati sono in crescita nonostante le difficoltà che tali studenti incontrano nei vari ordini e gradi scolastici, ivi comprese le università, siano ancora parecchie. Non vi è, infatti, ancora una piena consapevolezza delle misure dispensative che si possono riconoscere agli studenti con DSA senza dover necessariamente facilitare il loro percorso scolastico. Inoltre numerosi docenti dichiarano la loro difficoltà nel valutare correttamente i risultati ottenuti dai medesimi studenti.

Il workshop consentirà di approfondire tali tematiche, grazie al confronto fra realtà e istituzioni diverse, suggerendo “buone prassi” che consentano agli studenti con DSA di essere messi nella condizione di partecipare alla qualità dell’esperienza didattica e di raggiungere un successo in termini di apprendimento, ma anche di agire in funzione del proprio benessere e della qualità della propria vita in una logica di autodeterminazione.

Destinatari: insegnanti e referenti DSA di scuola secondaria di secondo grado, docenti e personale tecnico-amministrativo e bibliotecario dell'università,  studenti con DSA in età adulta, genitori di studenti con DSA e clinici. 

Relatori: Laura Arcangeli , Giacomo Guaraldi , Enrico Angelo Emili

Laura

Arcangeli

Giacomo

Guaraldi

Enrico Angelo

Emili

30. La normativa alleata dell'inclusione: da vincolo a opportunità

Se ben utilizzata, ma anche ben conosciuta, la normativa può diventare un'importante alleata dell'inclusione; ma se viene applicata in modo rigido e superficiale resta purtroppo solo un insieme di vincoli utili a giustificare l'immobilismo del “non fare”.

Partendo dalla loro esperienza triennale di gestione del gruppo Facebook “Normativa Inclusione” in cui offrono consulenza – soprattutto a genitori e insegnanti – sul tema, Flavio Fogarolo e Giancarlo Onger svilupperanno nel workshop, insieme a Raffaele Iosa e Stefania Santinelli, alcune riflessioni sul rapporto tra normativa e inclusione. In particolare si rifletterà sulla difficoltà a concepire una vera autonomia di azione che sappia rispondere ai bisogni degli alunni avendo come principale, se non esclusivo, vincolo l'assunzione di responsabilità.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola e genitori.

Relatori: Flavio Fogarolo , Giancarlo Onger , Raffaele Iosa , Stefania Santinelli

Flavio

Fogarolo

Giancarlo

Onger

Raffaele

Iosa

Stefania

Santinelli

31. Tavola rotonda sui Decreti attuativi della Legge 107: le novità per la figura dell’educatore

I Decreti attuativi della Legge 107 hanno aperto nuove prospettive educative che coinvolgono da vicino anche la figura professionale dell’educatore. Alla luce di queste importanti novità, che vanno lette come occasione preziosa di ripensare all’educazione e alla formazione della persona in una prospettiva temporale che copre l’intero arco della vita, questa tavola rotonda intende porsi come spazio di riflessione aperta e condivisa, anche sul ruolo attivo dell’educatore stesso.

I Decreti hanno messo indubbiamente in luce che la scuola e il mondo dell’educazione stanno vivendo delle trasformazioni importanti. Due, in particolare, ci sembrano aprire prospettive interessanti: l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni e i progetti di alternanza scuola-lavoro, per iniziare a guardare in una prospettiva di orizzonte “oltre la scuola”. Tutto questo senza dimenticare uno sguardo attento anche a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, dai più piccoli che si trovano nella fascia della primissima infanzia, ai più grandi che si affacciano verso una prospettiva di Progetto di vita adulta. Entrambe aprono opportunità che non si basano esclusivamente sulla didattica tradizionale “della lezione” quanto piuttosto sull’affiancamento, l’accompagnamento, la relazione di aiuto, l’imitazione, lo scambio, ecc. come valore aggiunto dell’azione educativo-didattica. Il tutto, naturalmente, costantemente accompagnato da una comunicazione attiva tra tutti i soggetti coinvolti che condividono obiettivi e co-costruiscono azioni efficaci, in un intreccio che coinvolge anche la famiglia e l’extrascuola.

Relatori: Roberto Speziale , Andrea Canevaro , Roberta Caldin , Silvana Calaprice , Vanna Iori

Roberto

Speziale

Andrea

Canevaro

Roberta

Caldin

Silvana

Calaprice

Vanna

Iori

37B. L'insegnante di sostegno: diario in parole e musica dalla scuola dell’inclusione

La scuola dell’inclusione vissuta e raccontata dal di dentro. La campanella di entrata, i pensieri e le emozioni, le gioie e le paure, gli incontri. L’isolamento e la cooperazione, la ricerca del proprio ruolo e le soddisfazioni. Poi le strategie didattiche: la facilitazione e la semplificazione dei contenuti, l’adattamento dei libri di testo, la lettura facilitata dei grandi classici della narrativa per ragazzi. Le ragioni per cui il mondo del sostegno è una specie di “caos calmo”, un ossimoro disordinato e lento, generativo e immobile, difficile da vivere e magnifico, per il quale niente è semplice o scontato, niente è uguale due volte di seguito. Tutto è sempre una nuova scoperta. La scuola raccontata con le parole e la musica, attraverso gli occhi degli insegnanti e dei loro studenti. Con la convinzione che non c’è più bisogno di distinguere tra insegnanti di classe e di sostegno, che la scuola ha solo bisogno di insegnanti realmente inclusivi.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, genitori, psicologi, studenti e tutti coloro che hanno a cuore l’inclusione. 

Relatori: Carlo Scataglini , Davide Granato , Francesco Rapinesi

Carlo

Scataglini

Davide

Granato

Francesco

Rapinesi

38B. Per un approccio interculturale in ambito educativo: la valorizzazione della lingua madre come strumento per favorire l’inclusione

Il riconoscimento e la valorizzazione della lingua madre degli alunni d’origine straniera possono favorire il successo scolastico e i processi d’inclusione? Per cercare di rispondere a questa domanda è necessario passare da una visione monolingue della società e dell’insegnamento a una prospettiva plurilingue, dove la lingua madre e coloro che ne sono i depositari possano essere risorsa, e non ostacolo, nei processi d’integrazione. Come suggerisce la sociologa francese Margalit Cohen-Emerique per incontrare veramente l’altro da sé è importante imparare a decentrarsi rispetto ai propri quadri di riferimento, siano essi educativi e/o linguistici, attraverso l’attivazione di un ascolto attivo e la valorizzazione del bagaglio culturale di cui ciascuno è portatore. Nel workshop si approfondiranno i presupposti teorici dell’approccio interculturale a sostegno del plurilinguismo e saranno illustrate alcune progettualità operative per facilitare l’inserimento e l’apprendimento degli alunni stranieri neoarrivati, in collaborazione con le scuole, i docenti, gli spazi aggregativi e le famiglie migranti degli alunni stessi.  

 

Destinatari: docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado, educatori, psicopedagogisti, mediatori culturali. 

Relatori: Zelda Amidoni

Zelda

Amidoni

39B. Promuovere il gioco inclusivo per il bambino con disabilità nella scuola dell’infanzia

Il gioco per il solo piacere di giocare è la dimensione fondamentale dell’infanzia, e quindi anche per il bambino con disabilità. Perché anche nella scuola il gioco sia libero, divertente, ricco, è necessario che l’ambiente sia pensato in modo appropriato, così da promuoverne la varietà, la complessità e il potenziale evolutivo per l’individuo e per la comunità. Il ruolo dell’insegnante è cruciale nella costruzione di ambienti ludici facilitanti, suggestivi e accessibili nel rispetto del funzionamento specifico di ogni bambino; perciò, i materiali devono essere scelti oculatamente e le relazioni favorite in un’ottica inclusiva.

Il workshop, che coinvolgerà attivamente i partecipanti, getterà le basi per una nuova cultura del diritto al gioco anche per il bambino con disabilità, fornendo linee guida e strategie per la realizzazione di un Quadro Ludico nella scuola.

 

Destinatari: insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria, educatori e psicologi. 

Relatori: Serenella Besio , Nicole Bianquin , Daniela Bulgarelli

Serenella

Besio

Nicole

Bianquin

Daniela

Bulgarelli

40B. Pericoli del web

La tecnologia ha avuto uno sviluppo estremamente rapido in un lasso di tempo molto breve e questo ha fatto sì che gli adulti di riferimento (docenti, genitori, educatori, ecc.) si siano trovati privi delle competenze necessarie per comprendere potenzialità e pericoli degli strumenti digitali per le nuove generazioni. È quindi fondamentale che gli adulti riflettano sull’importanza di internet senza trascurarne i rischi che figli o studenti possono correre quando navigano. È necessario inoltre che genitori, insegnanti e figure di riferimento significative promuovano un’educazione al corretto utilizzo della Rete, trasmettendo ai nativi digitali la capacità di gestire in maniera funzionale i nuovi strumenti della comunicazione tecnologica e accompagnandoli fin da piccoli nell’uso dei vari dispositivi, come tablet, cellulare o PC.

Durante il workshop si approfondiranno i principali pericoli che si celano nella Rete, come le false identità, il cyberbullismo, l’adescamento online e la pedopornografia, e si presenterà un articolato progetto sensibilizzazione e prevenzione per adulti e studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado.

 

Destinatari: insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado, educatori, pedagogisti e genitori.

Relatori: Giuliana Franchini , Giuseppe Maiolo

Giuliana

Franchini

Giuseppe

Maiolo

41B. Giochi educativi e inclusivi in classe

Nel workshop, condotto da alcuni insegnanti (prevalentemente di sostegno) che da alcuni anni collaborano con Flavio Fogarolo, si approfondirà l’uso didattico di giochi educativi e inclusivi in classe. In particolare verranno presentati alcuni giochi – come la serie Giocadomino, GiocaQuattro, Le carte del trenino e i giochi per l'infanzia – che hanno volutamente regole semplici e immediate e che evidenziano come “giocare per imparare”, molto più a scuola che in famiglia, si riveli un'operazione stimolante, mai banale, piena di spunti imprevedibili, che l'insegnante deve saper cogliere e valorizzare, coniugando la competitività propria del gioco con le esigenze di un contesto eterogeneo ma sempre inclusivo. Verranno inoltre illustrate alcune esperienze educativo-didattiche rivolte alle varie classi della scuola primaria e alle sezioni dell'infanzia, con gruppi di diverse dimensioni e differenti modelli organizzativi: scuola a tempo normale, a tempo pieno e montessoriana.

 

Destinatari: insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria. 

Relatori: Filippo Barbera , Flavio Fogarolo , Ilaria Cervellin , Carla Curti , Chiara Onger

Filippo

Barbera

Flavio

Fogarolo

Ilaria

Cervellin

Carla

Curti

Chiara

Onger

42D. Il conflitto nelle relazioni di lavoro e di team: da problema a opportunità!

All’interno di un gruppo di lavoro, di un team, di una realtà professionale – come può essere il contesto scolastico – la nascita di conflitti tra colleghi è un evento ineludibile con cui ci si deve confrontare. Il conflitto di per se stesso non ha una valenza negativa o positiva; il non saperlo governare può però avere, e spesso ha, ricadute devastanti sulla motivazione individuale, sulle relazioni interprofessionali e di conseguenza sulla capacità di lavorare efficacemente e favorire uno sviluppo del gruppo di lavoro e della realtà stessa, a volte anche a discapito degli studenti e delle loro famiglie. La tendenza è quella di connotare il conflitto sempre negativamente, e quindi di evitarlo, cadendo spesso nell’errore di ignorarlo.

Viceversa, laddove una gestione positiva del conflitto è parte della cultura di un ambiente professionale, il momento di confronto viene vissuto come espressione di diversità e quindi come opportunità di crescita personale e professionale.

Il workshop si propone di:

  • stimolare una riflessione sulle diverse tipologie e dinamiche di conflitto all’interno di un gruppo di lavoro, come ad esempio il Consiglio di classe, e sulla relazione conflitto-inclusione;
  • stimolare una ri-elaborazione del conflitto quale opportunità e soprattutto la consapevolezza rispetto al proprio modo di gestire e vivere le situazioni conflittuali.

 

Destinatari: dirigenti scolastici, figure di coordinamento, insegnanti e altri professionisti interessati a riflettere su come migliorare la propria capacità di affrontare e gestire situazioni conflittuali, nell’ottica di una crescita personale e organizzativa.

Relatori: Alberto Camuri

Alberto

Camuri

43D. Il lapbook come strumento per la didattica inclusiva

Il lapbook è un insieme dinamico e creativo di materiali che rientra nella sfera del learning by doing, in cui l’alunno è al centro del proprio apprendimento. È uno strumento coinvolgente, che può essere pensato come una mappa concettuale tridimensionale da costruire in itinere man mano che si affronta un argomento durante le lezioni o come strumento di sintesi da realizzare una volta completata la trattazione di un tema. 

Nella prima parte del workshop si approfondirà lo strumento lapbook, analizzandone i fondamenti pedagogici e le modalità di utilizzo di affordance e colori per rendere tale strumento maggiormente efficace. Si rifletterà inoltre su quando e come proporre i lapbook in classe.

Nella seconda parte del workshop si approfondiranno le modalità di progettazione di un lapbook attraverso dei casi di studio che evidenzieranno come il lapbook sia uno strumento di lavoro cooperativo e fortemente inclusivo.

 

Destinatari: educatori e insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Relatori: Giuditta Gottardi , Ginevra Gottardi

Giuditta

Gottardi

Ginevra

Gottardi

44D. Nati per giocare: l'educazione psicomotoria nell'infanzia

IL CONTRIBUTO PSICOMOTORIO ALL'EDUCAZIONE IN AMBIENTE NATURALE

Giocare è crescere secondo natura infantile: costruire nel piacere la propria identità psicofisica. Il sapere psicomotorio illumina le dimensioni che più influiscono sulla qualità della crescita: il gioco spontaneo, il movimento, l'esplorazione dello spazio, l'utilizzo di materiale non strutturato, la relazione educativa e di gruppo. L'ambiente naturale è ricco di occasioni educative attivanti proprio queste dimensioni. Ma allora, è possibile utilizzare occhiali e strumenti psicomotori all'aperto senza essere psicomotricisti o pretendere di fare psicomotricità? Come leggere bisogni infantili quali l'autonomia, il rischio, la socialità? Come rispondervi valorizzando l'unità corpo-mente, l'originalità dei piccoli e il potenziale inclusivo che l'ambiente naturale offre? Il workshop sarà occasione per condividere le parti teoriche e pratiche di alcune esperienze educative realizzate in ambiente naturale. 

 

Destinatari: educatori e insegnanti di asilo nido, scuola dell'infanzia e primaria. 

Relatori: Lucia Carpi

Lucia

Carpi

45D. La voce professionale: come usarla e educarla

La voce esprime, mette in contatto, consente alla parola di essere condivisa, è alla base della comunicazione umana, mezzo fondamentale di incontro. Per chi educa, si occupa delle persone e insegna è fondamentale conoscere e curare la propria vocalità per svolgere al meglio l’attività professionale, in modo proficuo ed equilibrato.  La voce può essere allenata in modo semplice ma efficace, preservandola dai danni che può causarle uno scorretto o esagerato utilizzo. Usare i toni giusti e una vocalità calda e convincente consente di veicolare i contenuti nel modo migliore. Il workshop consentirà ai partecipanti di iniziare a conoscere come funziona la voce, come averne cura e come mettere in atto alcuni accorgimenti per aumentarne l’adeguatezza durante l’attività professionale.

 

Destinatari: insegnanti di ogni ordine e grado di scuola, psicologi, educatori, formatori, pedagogisti e chiunque pratichi professionalmente in ambito socio-educativo.

Relatori: Annamaria Colombo

Annamaria

Colombo

MEET: MEtacognitve Educational Training

Rocco Briganti e Chiara Valsecchi (Cooperativa Sociale Specchio Magico onlus)

Q10 - Ribaltare il punto di vista e moltiplicare i linguaggi: porte aperte all'inclusione

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • L’importanza di cambiare punto di vista per realizzare una vera inclusione, mettendosi in discussione e riconoscendo, nella diversità, la piena dignità di ognuno;
  • La differenziazione delle attività didattiche al fine di rendere possibile la costruzione di percorsi personalizzati, in cui ciascuno possa “sentirsi bravo” e capace di dare il proprio contributo a una costruzione culturale corale;
  • La restituzione attenta di ciò che ciascuno porta in classe per favorire la costruzione di una comunità in cui tutti, con stupore, sappiamo apprendere dagli altri;
  • La necessità di utilizzare in modo costante una pluralità di linguaggi al fine di attivare le diverse energie e potenzialità presenti nella classe, trasformando ogni percorso di conoscenza in una ricerca aperta;
  • La cura del contesto e delle relazioni per creare una comunità che possa essere realmente “viva” ed inclusiva.

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Partendo dagli insegnamenti del prof. Andrea Canevaro, si mostrerà come un’attenta organizzazione della vita della classe sia indispensabile per garantire una reale inclusione, rendendo la scuola un luogo in cui tutti si sentano accolti. Durante il Q- Talk, si cercherà di trovare insieme una risposta ad alcuni di questi quesiti: come organizzare gli spazi e un piano di lavoro condiviso? Che ruolo attribuire al tempo? Come trasformare un gruppo di bambini in una classe realmente cooperativa in cui tutti siano visti e ascoltati? Come lavorare sul presente cercando di avere in mente l’adulto che un giorno diventerà il bambino che abbiamo davanti? Quale sguardo dobbiamo avere per non correre il rischio di trasformare in identità definita ciò che abbiamo potuto osservare in un determinato momento? E, soprattutto, come alimentare la creatività indispensabile per inventare delle situazioni nuove in cui ogni soggetto può rimettersi in gioco contro ogni fatalità?

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

Nessuno si accorge che i bambini hanno più bisogno di dare che di ricevere. (Donald Winnicott)

 

Relatori: Roberta Passoni , Franco Lorenzoni

Roberta

Passoni

Franco

Lorenzoni

Q11 - La Progettazione Universale per l’Apprendimento per una didattica inclusiva

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • Pedagogia e didattica dell'inclusione: nuovi linguaggi per i docenti
  • Una proposta concreta di educazione inclusiva: l'Universal Design for Learning (UDL)
  • Disabilità del curricolo e UDL
  • Didattica flessibile, plurale e creativa
  • Equità e Bisogni Educativi Personali

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Perchè è giunto il tempo di pensare e realizzare l'idea di un'educazione inclusiva come l'unica idea di educazione possibile e perchè siamo maturi per abbracciare un nuovo concetto di inclusione educativa. 

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

L'insegnamento è un'attività di apprendimento continuo. 

 

Relatori: Dario Ianes , David H. Rose , Giovanni Savia

Dario

Ianes

David H.

Rose

Giovanni

Savia

Q12 - I comportamenti problema: come intervenire in classe

 

Il Q Talk in 5 (s)punti

  • L'osservazione sistematica e occasionale dei comportamenti problematici
  • L’analisi funzionale dei comportamenti problema per dare significato a quello che succede nella classe e probabilmente nella testa dei nostri allievi
  • L'intervento sul comportamento problema, non solo sul singolo allievo ma sull'intera classe tramite il lavoro cooperativo
  • Il lavoro sulla strutturazione dell’ambiente, la token economy e le emozioni
  • Il lavoro con l’insegnante: cosa facciamo delle sue stanchezze, delle sue frustrazioni, del suo senso di impotenza, della rabbia e della sua voglia di gettare la spugna? Cosa facciamo di tutti i messaggi negativi che la sua mente gli manderà?

 

 Perchè partecipare a questo Q Talk

Ci sono due motivi per partecipare. Il primo è che tra disturbi di comportamento legati a disabilità di vario tipo, disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività, disturbi oppositivo provocatori ed esiti di situazioni familiari difficili e spesso dolorose non esistono classi dove non siano presenti questi problemi. Il secondo è che troppo spesso, più o meno consapevolmente, affrontiamo questi problemi con un eccesso di metodi punitivi che, invece che risolverli, finiscono per aggravarli. Nessuna maestra punirebbe un bambino perché starnutisce. Nelle due ore di questo Q talk non faremo altro che cercare strategie per evitare di punire bambini che stanno male e ci fanno star male.

 

 Una citazione celebre legata al tema del Q Talk

Non ci sono motivi filosofici, scientifici o morali perché la scuola debba diventare un luogo di sofferenza. (Vayer)

 

Relatori: Fabio Celi

Fabio

Celi

"ALLENAMENTI: conoscenza, controllo e sviluppo dei processi metacognitivi funzionali alle dinamiche dell'apprendimento"

Paola Cotticelli (Liceo Classico/Scientifico Renato Cartesio, Villaricca, Napoli)

Benessere personale e costruzione di reti territoriali

Giovanna Tedone e Luca Bartolini (Cooperativa Sociale Agorà 97, Albiolo, Como)

Giocando si impara: facilitare un clima inclusivo attraverso i giochi di Findhorn

Giovanna Malusà (Università degli Studi di Trento)

Radio Magica: il nuovo portale per l’ascolto inclusivo e per fare radio a scuola

Elena Rocco, Giovanna De Appolonia e Raffaella Cavallo (Fondazione Radio Magica onlus; Università Ca' Foscari di Venezia)

Inclusione scolastica e difficoltà di apprendimento della lettura: l'approccio "response to intervention". Risultati preliminari di un progetto "school based"

Sergio Di Sano (Università degli Studi G. d'Annunzio, Chieti)

La Scuola della Pace: un ponte tra centro e periferie. La Summer School con i bambini Rom di Castel Romano

Erika Gamberale (Comunità di Sant'Egidio, Roma)

La mano e l'intelligenza: percorsi montessoriani per la scuola di tutti

Silvia Pietrantonio (Associazione Libera-Mente) e Sonia Coluccelli (Rete Scuole Montessori Alto Piemonte)

Biodivertiamoci a scuola!

Cristina Grossi (S.S. 1° Convenevole da Prato)

Sperimentare 12 professioni. Esperienza integrativa all'orientamento per la scuola secondaria di secondo grado

Stefano Pisani (Parole Insieme di Daniele Somenzi, Gallarate)

Progettualità per la crescita professionale dei docenti: progetto Master in Didattica e Psicopedagogia per gli allievi con Disturbo dello Spettro Autistico

Elena Malaguti (Università degli Studi di Bologna) e Cristina Fabbri (I.C. A. Battelli, Novafeltria, Rimini)

Competenze Globali: la Scuola accetta la sfida per uno sviluppo sostenibile

Simonetta Boscolo Nale e Dina Pozzato (I.C. Chioggia 3)

Sinergie di linguaggi artistici e lavoro di rete per un territorio che accoglie. Un modello di buona pratica per sostenere la qualità dell'inclusione scolastica e sociale

Annamaria Capra (Ufficio V Ambito Territoriale di Torino, Ufficio Scolastico Regionale Piemonte)

Il metodo naturale di apprendimento della letto-scrittura. "Da Freinet a Le Bohec all’esperienza italiana"

Giancarlo Cavinato (Movimento di Cooperazione Educativa)

Bambini invisibili: un progetto di ricerca-formazione nei servizi per l'infanzia

Moira Sannipoli (Università degli Studi di Perugia)

EDUCREANDO. Esperienza di gemellaggio metodologico per favorire un apprendimento stimolante e significativo tra le scuole della provincia di Buenos Aires, di Napoli e Milano

Annamaria Improta (I.C. 1° Don Bosco – Melloni, Portici, Napoli; Ass. Cult. Tanos; Centro di Psicologia essebi, San Giorgio a Cremano) e Santiago Carballo (Istituto Universitario de Salud Mental de ApdeBA, Buenos Aires)

GIOCHI DIDATTICI - La valigetta della Maestra Larissa

GIOCHI DIDATTICI

La valigetta della Maestra Larissa

METODOLOGIE - Super Quaderni

METODOLOGIE

Super Quaderni

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

APP - Recupero in Ortografia

Ideata per i bambini della scuola primaria, propone una serie di attività graduate che mirano all’acquisizione della consapevolezza dell’errore ortografico, fornendo strategie metacognitive per imparare a controllare i processi di scrittura.
 

Inclusione come giustizia sociale: pianificare percorsi di successo nella scuola secondaria multiculturale

Giovanna Malusà (Università degli Studi di Trento)

GIOCHI DIDATTICI - La valigetta della Maestra Larissa

GIOCHI DIDATTICI

La valigetta della Maestra Larissa

METODOLOGIE - CLIL with Lapbook

METODOLOGIE

CLIL with Lapbook

GIOCARE PER CRESCERE - Giocare per crescere

GIOCARE PER CRESCERE

Giocare per crescere

I processi inclusivi nella prima infanzia tra diritti e responsabilità

Relatori: Roberta Caldin

Roberta

Caldin

La CAA a supporto della disabilità e dell'inclusione

Relatori: Maria Antonella Costantino

Maria Antonella

Costantino

Equità e sviluppo della scuola

Scarica qui le slide in italiano dell'intervento di Mel Ainscow

Relatori: Mel Ainscow

Mel

Ainscow

Competenze emergenti nella transizione tra scuola dell'infanzia e primaria: la prospettiva incrementale

Relatori: Lerida Cisotto

Lerida

Cisotto

Creare e adattare contesti inclusivi

Relatori: Stefan von Prondzinski

Stefan

von Prondzinski

Come valutare la qualità dell'inclusione nella scuola

Relatori: Lucio Cottini

Lucio

Cottini

L'inclusione dipende da tutti

Relatori: Daniela Boscolo

Daniela

Boscolo

Chiusura del Convegno e lettura della mozione finale