Relatore/Relatrice


Attività


Prova di connessione a Zoom

Prova di collegamento alla sessione zoom, in vista delle giornate del Convegno. 

Gli iscritti potranno collegarsi alla sessione di prova il giorno 13 ottobre, in qualsiasi momento all'interno della fascia oraria riportata, previa prenotazione. 

Introduzione e presentazione

Relatori: Elena Stanchina

Elena

Stanchina

Pandemia, isolamento e violenza sulle donne: l'impatto del Covid-19

Relatori: Patrizia Romito

Patrizia

Romito

Il riconoscimento delle situazioni di violenza

Relatori: Mariachiara Feresin

Mariachiara

Feresin

La violenza nei rapporti sentimentali: i profili di alcuni abusatori

L'intervento non verrà reso disponibile all'interno delle registrazioni.

Relatori: Paolo Cianconi

Paolo

Cianconi

"Women at Risk International Foundation": un'esperienza virtuosa a sostegno delle donne vittime di violenza

Relatori: Kemi Dasilvia-Ibru

Kemi

Dasilvia-Ibru

WS1. Il sostegno psicologico nei percorsi di uscita dalla violenza

Qual è il ruolo e il contributo peculiare degli interventi psicologici nei percorsi di uscita dalla violenza?

A partire da questo interrogativo, nel corso del workshop ci confronteremo sul valore e sulle specificità degli spazi di sostegno psicologico nel più ampio scenario degli interventi di aiuto alle donne che affrontano la violenza e sul contributo che le competenze psicologiche possono apportare al lavoro d’equipe e di rete.Spesso, erroneamente, si identifica l’intervento psicologico esclusivamente con la psicoterapia riservata alle vittime il cui trauma ha prodotto sintomi particolarmente disturbanti oppure con gli interventi in ambito psico-giuridico.Attraverso il confronto di esperienze sul campo, esploreremo come le competenze psicologiche possano aggiungere qualità ai percorsi di libertà dalla violenza e sostenere le donne che ne sono protagoniste promuovendo attivamente lo sviluppo di risorse individuali e contestuali.

 

Relatori: Maria Luisa Bonura , Maria Grazia Apollonio

Maria Luisa

Bonura

Maria Grazia

Apollonio

WS2. Dal corpo ferito al corpo che accoglie: l’approccio sensomotorio nella sessualità post traumatica

La violenza sulle donne è un’invasione violenta del proprio spazio più intimo, più gelosamente custodito. L’essere costrette a subire un’esperienza che non sono in grado di scegliere, attiva nelle donne un intenso movimento interno costituito da emozioni fortemente contrastanti, sconosciute e non gestibili. Il corpo ferito diventa lo scenario nel quale viene trattenuto e rivissuto il trauma non integrato e dove si tradurrà la paura, il disgusto, la vergona dell’esperienza vissuta nel timore della sessualità. La sessualità, infatti, rispetto a qualsiasi altra sfera dell’esistenza umana, costituisce l’area più carica di emozioni, affetti e sentimenti ed un abuso sessuale rappresenta un evento drammatico che inevitabilmente ha delle ripercussioni sulla sua “dimensione sessuale”. Durante il workshop verrà presentato uno degli approcci bottom up utili per il trattamento del trauma: la psicoterapia sensomotoria. Nel lavoro sulla violenza sessuale, tale approccio si focalizza sull’elaborazione dei vissuti corporei e delle risposte di difesa bloccate nel corpo, per trasformare il corpo ferito in corpo risorsa, ricostruendo la dimensione intima con se stesse e successivamente percepire un corpo che può ancora accogliere la dimensione con l’altro. Verrà inoltre proposto un inquadramento generale sulle fasi della terapia che precedono il lavoro sulla sessualità post traumatica analizzando, successivamente, la dimensione del corpo sessuato.

 

Relatori: Maria Puliatti

Maria

Puliatti

WS3. Strumenti nel lavoro con bambini testimoni di violenza: l'approccio narrativo e i gruppi

I testimoni di violenza familiare e domestica vengono esposti a importanti rischi per il loro benessere psico-fisico e possono sviluppare esiti post-traumatici esattamente come le vittime di maltrattamento diretto, soprattutto se sono minori.  Dopo un primo inquadramento generale su cosa significa essere testimoni di violenza verrà proposto un approfondimento circa gli strumenti da poter utilizzare con bambini e bambine testimoni di questi eventi. Durante il workshop verranno quindi presentati i gruppi "i bambini hanno le antenne", gruppi specifici per minori vittime di violenza assistita. Si tratta di gruppi chiusi per bambini e bambine di età compresa tra i 6 e i 10 anni che hanno l'obiettivo di permettere loro di parlare delle esperienze vissute, rinforzare le risorse, accedere al mondo interno e mettere le basi perché possa avviarsi un processo di elaborazione in un'ottica di riduzione del danno. Verrà infine proposta una esemplificazione di alcuni strumenti narrativi, individuandone gli obiettivi specifici, le modalità espressive utilizzate, il contesto di riferimento, i passaggi situazionali ritenuti più significativi in relazione a possibili interventi terapeutici. A partire dalle storie, si illustrerà come la cornice narrativa all’interno di una relazione di fiducia, faciliti la condivisione e la validazione delle emozioni nei bambini vittime di violenza assistita e di come la narrazione sostenga il processo di integrazione tra il vissuto emotivo e cognitivo.

 

Relatori: Roberta Luberti , Annalisa Vicari , Simona Maria Agosti , Anna Bulgheroni , Maria Grazia Anatra , Silvia Mammini

Roberta

Luberti

Annalisa

Vicari

Simona Maria

Agosti

Anna

Bulgheroni

Maria Grazia

Anatra

Silvia

Mammini

WS4. Prevenzione: cosa possiamo fare per educare alla non violenza?

La violenza di genere è un fenomeno strutturale e pervasivo, con profonde radici socio-culturali. Prevenire la violenza significa imparare a riconoscere le dinamiche che stanno alla base di questo fenomeno e ridefinire le pratiche culturali e le modalità relazionali che connotano i rapporti di genere all'interno della società. In questa cornice, i processi educativi e i contesti scolastici, possono svolgere un ruolo cruciale. Il workshop sarà l’occasione per riflettere su come l’attivazione di percorsi formativi mirati a promuovere una cultura del rispetto, della reciprocità e del consenso nella relazione tra ragazzi e ragazze, a partire dalla decostruzione degli stereotipi e dei ruoli di genere diffusi all'interno della società, rappresenta la via maestra per promuovere una società accogliente, inclusiva e non violenta. All'interno del workshop sarà presentata anche l’esperienza del progetto “Penso, dunque, chiedo” focalizzato sulla promozione di una cultura del consenso nelle relazioni attraverso laboratori interattivi.

 

Relatori: Barbara Poggio , Alessia Tuselli

Barbara

Poggio

Alessia

Tuselli

WS5. Il lavoro con orfani da femminicidio

Di fronte a situazioni di violenza di genere in cui sono coinvolti anche bambini, bambine e adolescenti i diversi professionisti si trovano a rivestire un importante ruolo di sostegno. Le ragazze e i ragazzi che diventano orfani a seguito di questi eventi di violenza riscontrano un impatto psicologico devastante che si riflette inevitabilmente anche sulla loro sfera relazionale e, in generale, sulle persone che vivono attorno a loro. A partire da vicende realmente accadute, nel workshop verrà presentato un Intervento Umanitario dell’Associazione EMDR Italia sugli orfani e sulla popolazione, all’interno del quale verrà dimostrato come la terapia EMDR possa favorire una stabilizzazione e una desensibilizzazione emotiva dei soggetti coinvolti. Uno spazio verrà inoltre dedicato all’importanza della corretta trasmissione di informazioni sul trauma e sulle sue conseguenze, al fine di favorire l’elaborazione dell’evento di violenza sia nel mondo della scuola sia nella stessa comunità.

 

Relatori: Sabrina Bonino

Sabrina

Bonino

WS6. L'EMDR nella terapia con i maltrattanti

Fermare e gestire le dinamiche della violenza di genere è possibile, non solo attraverso la cura delle vittime, ma anche attraverso la cura del maltrattante e, in questo senso, la terapia EMDR consente di aiutare e salvaguardare adulti e minori. Lo scopo di questo workshop è presentare una metodologia di intervento, basata sull’integrazione con la terapia EMDR, mirata ai maltrattanti: verranno quindi analizzati alcuni aspetti diagnostici e strategie pratiche di intervento, che si devono unire ad una rete di supporti specialistici. Il workshop inoltre evidenzierà le dinamiche del problema delle violenze domestiche negli individui maltrattanti e sottolineerà l’importanza di mettere al centro un intervento specialistico per loro. Successivamente verranno approfonditi i costi ed il ciclo della violenza, così come i programmi di trattamento, tenendo conto delle varie tipologie di maltrattanti. Verrà infine descritto come l’integrazione del trattamento EMDR può contribuire ad interrompere il ciclo disfunzionale della violenza.

Verrà mostrata la registrazione dell'intervento. La relatrice si collegherà alle ore 18.00 per rispondere alle domande dei partecipatni e per favorire un confronto con gli stessi corsisti.

Relatori: Isabel Fernandez

Isabel

Fernandez

WS7. Le Consulenze Tecniche d’Ufficio: difficoltà e risorse della terra di mezzo

Due parti. Un giudice. Un quesito. Il ruolo del/la Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) si colloca in mezzo a due territori confinanti: quello giuridico, dove ha origine e radice il procedimento di cui è parte, e quello psicologico, l’ambito specialistico fondamento degli approfondimenti necessari che vengono richiesti. Questo implica conoscere e saper decodificare linguaggi e coordinate che non sono propri del/la professionista ma che sono indispensabili per poter rendere fruibili le informazioni raccolte per rispondere alla domanda formulata. Al contempo, tuttavia, è condizione imprescindibile che non vengano confusi ruoli e competenze che sono e devono restare peculiari del/la CTU affinché possa adempiere a quanto richiesto nel modo più compiuto ed efficace possibile. Il workshop sarà l’occasione per analizzare come, all’aumentare della complessità delle tematiche coinvolte nel procedimento in atto, l’equilibrio diviene via via più precario e difficile da mantenere. Solitamente la tentazione è di adottare lo stesso protocollo operativo quasi a prescindere dalla specifica situazione in esame con il rischio altissimo di non riconoscerne le peculiarità. È spesso questo il caso della violenza di genere, talvolta fenomeno tanto rilevante quanto nascosto in simili percorsi. 

 

Relatori: Laura Pomicino

Laura

Pomicino

WS8. La collaborazione tra servizi in ottica di prevenzione e contrasto alla violenza

Negli ultimi anni si sono sviluppati e concretizzati diversi progetti, interventi e attività di collaborazione tra servizi, con l'obiettivo principale di prevenire e contrastare la violenza. Durante il presente workshop verrranno presentati quattro progetti e realtà che operano attivamente in questo senso

Il progetto Codice Rosso, che vede la convezione tra APSS e la procura di Trento dal 2019, mette in evidenza l’intervento attuato dagli Psicologi dell’Unità Operativa di Psicologia a favore dei soggetti fragili (specialmente donne e minori), in collaborazione con le Forze dell’Ordine, per sostenere ed accompagnare le vittime dei reati previsti dalla Legge 69/2019.

Il Centro di Ascolto Soccorso Donna (CASD) è il primo sportello pubblico, in territorio italiano, d’accoglienza ed ascolto in un pronto soccorso per le donne vittima di violenza. Tale realtà è inserita in due reti antiviolenza del territorio lombardo, nello specifico a Milano e nella provincia sud-ovest. 

Leaving Violence. Living Safe è un progetto dell'Associazione nazionale D.i.Re. (Donne in Rete contro la violenza) che dal 2018, in partenariato con UNHCR, mira a supportare percorsi di fuoriuscita dalla violenza di donne richiedenti asilo e rifugiate che hanno vissuto o sono a rischio di vivere situazioni di violenza sessuale e di genere (SGBV), facilitandone l’accesso ai Centri Antiviolenza della rete D.i.Re e ai servizi chiave preposti all'accoglienza delle persone richiedenti asilo sul territorio italiano.

Io non recidivo è un progetto realizzato nell’ambito di interventi di Giustizia riparativa e della tutela secondaria delle donne e dei bambini che ha l’intento di identificare e prevenire le cause culturali per contrastare la violenza di genere in un’ottica di eradicazione dei comportamenti recidivanti. La presentazione del Progetto sarà aperta da una sintiteca illustrazione delle competenze degli Uffici di esecuzione Penale Esterna e la loro mission istituzionale.

 

Relatori: Maria Montanaro , Maria Grazia Vantadori , Elisa Serafini , Carla Barontini , Micaela Cardone

Maria

Montanaro

Maria Grazia

Vantadori

Elisa

Serafini

Carla

Barontini

Micaela

Cardone

WS9. Profili psicologici di vittima e maltrattante: dalla dipendenza affettiva al lavoro di presa in carico

Esiste la “dipendenza affettiva”? L’amore può diventare “patologico” al punto da tollerare abusi o maltrattamenti?

Quando la violenza si verifica tra partner viene definita Intimate Partner Violence (IPV). E’ una forma di violenza, multiforme e trasversale, che si insinua progressivamente all’interno di una coppia, dove spesso la dipendenza affettiva è già presente. Le ricerche ci dicono che le donne con alti livelli di dipendenza affettiva sono maggiormente a rischio di abuso, ma alti tratti di dipendenza sono presenti anche negli uomini che abusano del/della partner. Sebbene alti livelli di dipendenza affettiva siano connessi al rischio di perpetuazione di abuso in entrambi i sessi, nella realtà vediamo come siano di gran lunga gli uomini a perpetuare l’abuso. Come mai questa differenza? Durante il workshop si cercherà di fornire una risposta a questa e ad altre domande; verranno quindi analizzati i profili psicologici di vittime e maltrattanti partendo dal costrutto di dipendenza affettiva che la letteratura ci offre. Verrà inoltre proposto un approfondimento circa la Dipendenza Affettiva Patologica (DAP) analizzando, nello specifico, come le persone che soffrono di DAP mostrino un alterato funzionamento del sistema dell’autonomia e/o dell’attaccamento. Quando sono attive queste due motivazioni le persone affette da DAP sono guidate da un’immagine di sé negativa e di non meritevole di amore. Quando essi entrano in contatto con queste esperienze interne provano colpa, tristezza e ansia anticipando che l’Altro li abbandonerà. Durante il workshop verrà quindi analizzato come le persone con DAP, per far fronte al dolore connesso con l’ipotetico abbandono, adottino strategie di sottomissione e inibizione della propria autonomia al fine di sentirsi di valore e protette/i, entrando in una spirale di disregolazione emotiva.

 

Relatori: Laura Caccico , Rossano Bisciglia , Delia Lenzi

Laura

Caccico

Rossano

Bisciglia

Delia

Lenzi

WS10. La violenza nelle coppie omosessuali

 

L'intervento non verrà reso disponibile all'interno delle registrazioni.

Il workshop si propone di fornire una panoramica sul fenomeno della violenza all’interno delle coppie gay e lesbiche, un tema ancora fin troppo misconosciuto e poco compreso. Dopo un primo inquadramento mirato ad approfondire quali siano le cornici interpretative più adatte e aggiornate sulla più recente letteratura scientifica, si passerà a descrivere la violenza fra partner appartenenti a minoranze sessuali in termini di prevalenza, caratteristiche tipiche e principali manifestazioni. Verrà quindi fornita ai partecipanti un’analisi dei principali effetti che questo fenomeno può avere sugli individui, per poi terminare illustrando le modalità di intervento evidence-based che il clinico può efficacemente adottare in questi casi.

 

Relatori: Antonella Montano

Antonella

Montano

WS11. Il parent training nelle situazioni di violenza

 

L'intervento si terrà in lingua inglese. Il partecipante potrà scegliere se ascoltarlo in lingua originale, oppure in italiano grazie alla traduzione simultanea.

La violenza domestica può avere un effetto distruttivo sulle donne e sui bambini che ne sono vittime, e sul rapporto tra loro. In questo workshop si cercherà di fornire agli operatori delle linee guida efficaci per sostenere le madri e, laddove sia possibile, i padri, nel prendersi cura dei figli in modo positivo, una volta che le violenze sono cessate. Durante il workshop verranno quindi presentati metodi educativi ed esperienziali per aiutare i genitori a riconoscere e comprendere l'impatto degli abusi domestici sui propri figli e assistere i genitori nell’affrontare la colpa e la vergogna che deriva da questa comprensione. L’intervento permetterà inoltre di comprendere l'impatto degli abusi domestici sulla capacità genitoriale. Verranno infine proposte modalità di lavoro per genitori colpevoli di abusi, al fine di renderli responsabili per il danno che hanno causato e al tempo stesso incoraggiarli a cambiare per il bene dei loro figli.

 

Relatori: Chris Newman

Chris

Newman

WS12. Sostenere chi si occupa di violenza: il lavoro narrativo con i gruppi per la prevenzione della compassion fatigue e lo sviluppo di risorse.

Il sostegno a chi ha subìto violenza espone al confronto con una profonda sofferenza emotiva e richiede una complessità operativa che può disorientare e far sperimentare senso di inadeguatezza, impotenza e rabbia. In condizioni di malessere, inoltre, coloro che si occupano di violenza di genere possono inconsapevolmente mettere in campo dinamiche isomorfe rispetto a quelle della violenza di genere nelle relazioni di intimità, riproducendone alcune modalità e/o i principali meccanismi di mantenimento (negazione, isolamento, ecc.) nella relazione con i/le destinatari/e dei propri interventi. Uno dei rischi specifici per chi opera nei contesti di aiuto alle vittime di abusi è rappresentato dalla cosiddetta compassion fatigue, un’esperienza di logoramento psicofisico connessa alla partecipazione consapevole e ripetuta alla sofferenza traumatica altrui. La compassion fatigue si pone però all’estremo di un continuum al cui opposto vi è il polo positivo della soddisfazione professionale (compassion satisfaction), un concetto che descrive il senso di efficacia e di pienezza derivante dalla costruzione di competenza e dal sostegno percepito nel proprio contesto lavorativo.  Attraverso il riferimento a esperienze di formazione e supervisione condotte con un approccio narrativo con équipe di servizi antiviolenza e reti multiprofessionali territoriali, il workshop si focalizzerà su come sostenere lo sviluppo di gruppi di professioniste e professionisti e di volontariato impegnati nel contrasto alla violenza e sulla prevenzione delle esperienze di traumatizzazione vicaria. 

 

Relatori: Maria Luisa Bonura , Annalisa Di Luca

Maria Luisa

Bonura

Annalisa

Di Luca

Scardinare i pregiudizi a partire dai giovani

Relatori: Laura Pomicino

Laura

Pomicino

Il referto psicologico nei percorsi di emergenza ospedaliera: strumento per una migliore gestione del rischio

Relatori: Elvira Reale

Elvira

Reale

Violenza, trauma e terapia EMDR

Relatori: Isabel Fernandez

Isabel

Fernandez