Relatore/Relatrice


Fabio Roia

Presidente f.f. del Tribunale ordinario di Milano

BIOGRAFIA

Ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In magistratura dal 30/04/1986,  attualmente ricopre l'incarico di Presidente f.f. del Tribunale ordinario di Milano. 
E' componente del Tavolo permanente contro la violenza di genere istituito con legge regionale della Regione Lombardia; consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere – Senato della Repubblica; componente dell’Osservatorio permanente sull’efficacia delle norme in tema di violenza di genere e domestica, istituito dal Ministero della Giustizia con decreto del 4 ottobre 2022. 
Autore di diverse pubblicazioni; ha svolto docenze e incarichi di formatore c/o Università di Milano ed Enti; è stato insignito dal Comune di Milano in data 7/12/2018 della Civica Benemerenza Medaglia d’oro (c.d. “ambrogino”) per l’impegno giudiziario, formativo e sociale nel contrasto alla violenza nei confronti di donne e minori.

Attività


Il senso di un processo penale intelligente

Relatori: Fabio Roia

Fabio

Roia

8. Sostenere e accompagnare la vittima. Criteri per la scelta degli strumenti normativi

La letteratura ed il lavoro sul campo ci insegnano che per aiutare la donna ad operare la scelta di uscire dalla violenza domestica occorre intervenire innanzitutto con il c.d. “piano di emergenza” per le esigenze immediate di sicurezza e per le prime misure necessarie per la sua vita e quella dei figli. Assicurato ciò, chi segue la donna “in primis”, (solitamente un´operatrice di un Centro Antiviolenza) deve in interazione con la rete territoriale sostenere la donna a sentirsi sicura e rafforzata sul piano della conoscenza legale, del supporto psicologico, dell’aiuto economico, sia nel breve che medio e lungo periodo affinché la donna possa prendere ogni decisione. In altri termini bisogna che le/i  diverse/i operatrici/tori, necessariamente formate/i e specializzate/i sulla violenza, interagiscono fra loro con tempi di intervento efficaci le quali mettendo sempre la donna al centro, tentino di offrire risposte articolate  e tempestive.

Ci si può permettere infatti di sollecitare le vittime a denunciare soltanto se dopo la denuncia si metta in moto sul territorio un sistema di protezione e di supporto che non lasci la donna sola e che trasmetta un senso di comprensione istituzionale senza il quale non ci può essere validazione della violenza. 

Lavorare in rete significa migliorare le proprie competenze professionali in un’ottica di squadra che intervenga con sapienza sempre e solo con la donna al centro di ogni decisione e a vantaggio della stessa.

Destinatari: operatrici e operatori socio-sanitari e dei centri anti-violenza, psicologi/ghe, professionisti che lavorano con donne vittime di violenza.

Relatori: Fabio Roia , MARCELLA PIRRONE

Fabio

Roia

MARCELLA

PIRRONE