Relatore/Relatrice


NADIA SOMMA

Counselor biosistemica e formatrice, attivista Demetra Donne in aiuto, Ravenna

BIOGRAFIA

Laureata in lettere moderne, ha svolto attività di giornalista occupandosi di cronaca nera e giudiziaria per 13 anni. Da sempre attenta al problema dei diritti delle donne, è diventata socia fondatrice di Linea Rosa e ha collaborato con il centro anti-violenza ravennate dal 1991 al 2001. E' stata formatrice, operatrice di accoglienza e responsabile della prima Casa Rifugio ad indirizzo segreto di Linea Rosa.  Nel 2005 ha fondato  l'associazione Demetra donne in aiuto di cui è stata presidente fino al 2015 portando l'associazione alla  convenzione con l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna e all'apertura di una Casa Rifugio nel Lughese.

E' stata addetta stampa D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) e ha frequentato la Scuola di Biosistemica oltre che la Scuola di Bioenergetica, conseguendo la qualifica di counselor nella relazione di aiuto.

Attività


1. La violenza contro le donne nei media. Strumenti per una comunicazione non sessista

Per contrastare la violenza sulle donne occorre innanzitutto un importante cambiamento culturale e il raggiungimento di una consapevolezza che consenta di riconoscere stereotipi così radicati nella nostra società, da diventare addirittura invisibili agli occhi dell’opinione pubblica.

Il ruolo dell’informazione (giornali, telegiornali, programmi d’informazione tramite stampa, tv e web) è centrale nell’influenzare la percezione di un problema e nel creare o meno distorsioni nell’immaginario collettivo, soprattutto quando si parla di violenza di genere e femminicidio. Ancora troppo spesso infatti l’utilizzo di termini quali «raptus», «infermità mentale», «delitto passionale» o addirittura «troppo amore» porta a ricalcare stereotipi comuni, quasi a suggerire una complicità della donna stessa la quale, avendo provocato, tradito, esasperato, respinto l’uomo, si ritrova a essere vittima di azioni violente.

Nel corso del workshop verranno analizzati e discussi casi e video ispirati alla quotidianità della comunicazione di giornali, tv, pubblicità e web, all’interno dei quali, in maniera più o meno occulta, vengono riproposti stereotipi di genere, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti indicazioni e strumenti per riconoscere e impostare comunicazioni non discriminanti.

Destinatari: operatrici e operatori sociali, sanitari e dei centri antiviolenza, insegnanti, professionisti/e della comunicazione, giornaliste/i, attiviste/i e persone impegnate in politica e nell'amministrazione pubblica.

Relatori: Monica Lanfranco , NADIA SOMMA

Monica

Lanfranco

NADIA

SOMMA