Relatore/Relatrice


Attività


Apertura del Convegno

Relatori: Patrizia Romito

Patrizia

Romito

Violenza di genere contro le donne: una lettura sul fenomeno in Italia

Relatori: LINDA LAURA SABBADINI

LINDA LAURA

SABBADINI

Quanto vale investire in prevenzione e contrasto?

Relatori: ELENA CANEVA

ELENA

CANEVA

Centri antiviolenza in Italia. Risultati e prospettive per il futuro

Relatori: LELLA PALLADINO

LELLA

PALLADINO

Scuola e cultura della parità: educare a nuove relazioni tra i generi

Relatori: Irene Biemmi

Irene

Biemmi

Il senso di un processo penale intelligente

Relatori: Fabio Roia

Fabio

Roia

Prima di tutto riconoscerla: la violenza di genere comincia dalle parole che usiamo

Relatori: Monica Lanfranco

Monica

Lanfranco

1. La violenza contro le donne nei media. Strumenti per una comunicazione non sessista

Per contrastare la violenza sulle donne occorre innanzitutto un importante cambiamento culturale e il raggiungimento di una consapevolezza che consenta di riconoscere stereotipi così radicati nella nostra società, da diventare addirittura invisibili agli occhi dell’opinione pubblica.

Il ruolo dell’informazione (giornali, telegiornali, programmi d’informazione tramite stampa, tv e web) è centrale nell’influenzare la percezione di un problema e nel creare o meno distorsioni nell’immaginario collettivo, soprattutto quando si parla di violenza di genere e femminicidio. Ancora troppo spesso infatti l’utilizzo di termini quali «raptus», «infermità mentale», «delitto passionale» o addirittura «troppo amore» porta a ricalcare stereotipi comuni, quasi a suggerire una complicità della donna stessa la quale, avendo provocato, tradito, esasperato, respinto l’uomo, si ritrova a essere vittima di azioni violente.

Nel corso del workshop verranno analizzati e discussi casi e video ispirati alla quotidianità della comunicazione di giornali, tv, pubblicità e web, all’interno dei quali, in maniera più o meno occulta, vengono riproposti stereotipi di genere, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti indicazioni e strumenti per riconoscere e impostare comunicazioni non discriminanti.

Destinatari: operatrici e operatori sociali, sanitari e dei centri antiviolenza, insegnanti, professionisti/e della comunicazione, giornaliste/i, attiviste/i e persone impegnate in politica e nell'amministrazione pubblica.

Relatori: Monica Lanfranco , NADIA SOMMA

Monica

Lanfranco

NADIA

SOMMA

2. Linee guida e interventi significativi in materia di prevenzione in Europa

La violenza di genere è allo stesso tempo causa e conseguenza delle disuguaglianze di genere. La promozione dell’uguaglianza e la lotta alle discriminazioni di genere - che limitano la piena partecipazione delle ragazze e delle donne alla vita economica, sociale e civile - costituiscono un elemento chiave delle politiche e delle iniziative per l’eradicazione della violenza nei confronti delle donne.

L’Unione europea e il Consiglio d’Europa hanno elaborato strumenti normativi e orientamenti per rafforzare il contrasto, la prevenzione e la tutela delle vittime.  A livello europeo viene inoltre promosso lo scambio di informazioni e di buone pratiche per accrescere la conoscenza del fenomeno e migliorare l’efficacia delle misure operative in favore delle donne e ragazze vittime di violenza. Numerose sono infine le iniziative che promuovono la collaborazione tra le organizzazioni specializzate del terzo settore, tra cui i centri antiviolenza.

Nel corso del workshop verranno presentate le recenti iniziative promosse a livello europeo,  tra cui WAVE (Women Against Violence Europe) e la “campagna Step Up!” lanciata sul territorio italiano da D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) per stimolare il confronto con i partecipanti sulle raccomandazioni e sulle indicazioni operative elaborate per incoraggiare tutti gli attori della società (enti pubblici, organizzazioni del terzo settore, uomini e donne) a contribuire attivamente alla prevenzione di ogni forma di violenza di genere.

Destinatari: operatrici e operatori sociali, sanitari e dei centri antiviolenza, insegnanti, funzionari enti pubblici, responsabili organizzazioni del terzo settore, operatrici centri antiviolenza.

Relatori: MARCELLO D'AMICO , ALICE DEGL'INNOCENTI

MARCELLO

D'AMICO

ALICE

DEGL'INNOCENTI

3. Culture diverse e violenza: tra pregiudizio, identità e intervento

Negli interventi di aiuto con donne vittime di violenza la dimensione interculturale può rappresentare una variabile di non trascurabile importanza. I professionisti impegnati in ambito sociale e sanitario si trovano sempre più a fare i conti con il fatto che le situazioni di cui sono chiamati ad occuparsi sorgono entro contesti culturali diversi da quello nazionale prevalente. Nonostante le buone intenzioni, in questo scenario può divenire difficile mantenere un atteggiamento professionale efficace ed eticamente corretto senza incorrere nei rischi di comportamenti etnocentrici che conducono pericolosamente verso valutazioni e interpretazioni errate, parziali o distorte.

In questo workshop le relatrici intendono discutere e approfondire il tema da diverse prospettive: quello offerto della letteratura internazionale di social work e quello degli interventi di aiuto in contesto sanitario.

Destinatari: psicologi, educatori, assistenti sociali, operatori sanitari, operatrici centri antiviolenza e altri/e professionisti/e che si occupano a vario titolo della violenza sulle donne.

Relatori: Elena Cabiati , DANIELA GERIN

Elena

Cabiati

DANIELA

GERIN

4. L'indipendenza economica come via di uscita: l'esperienza del progetto europeo WE GO!

L’esperienza dei centri antiviolenza dimostra che le donne spesso non si sottraggono a relazioni violente proprio perché sono economicamente dipendenti dal partner e quindi non hanno un’alternativa immediata e sostenibile per se stesse e per i propri figli. Per contribuire a far fronte a questo problema, ActionAid -  organizzazione internazionale da anni impegnata nella promozione e tutela dei diritti delle donne - grazie a un co-finanziamento dell’Unione europea, ha avviato un progetto biennale dal titolo “WE GO! Women Economic-independence & Growth Opportunity”, che conta 15 partner in vari Paesi europei, tra cui il Centro Veneto Progetti Donna (CVPD), il Centro antiviolenza di Padova e provincia. Il progetto mira a mappare le esperienze esistenti nell’UE in questo ambito e favorire lo scambio e le buone pratiche esistenti; a questo primo passo segue l’ideazione di percorsi da implementare all’interno dei centri antiviolenza coinvolti per testare nuove metodologie e strumenti adattandoli al proprio contesto e ai bisogni specifici di ciascuna donna.

Durante il workshop saranno condivise le esperienze e le lezioni apprese nel corso del progetto, favorendo lo scambio con i/le partecipanti e con figure professionali e non, che sono impegnate in azioni di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne.

Informazioni sul progetto WE GO! al sito: www.wegoproject.eu

Destinatari: psicologi, educatori, assistenti sociali, operatori sanitari, operatrici centri antiviolenza, funzionari enti pubblici, responsabili organizzazioni del terzo settore e altri/e professionisti/e che si occupano a vario titolo della violenza sulle donne.

Relatori: ROSSANA SCARICABAROZZI , MARIANGELA ZANNI , ELEONORA LOZZI

ROSSANA

SCARICABAROZZI

MARIANGELA

ZANNI

ELEONORA

LOZZI

5. Violenza sessuale, violenza domestica, mutilazioni genitali e salute delle donne: cosa sappiamo e cosa ignoriamo, nell'ottica di una medicina di genere

La violenza sessuale, la violenza domestica, le mutilazioni genitali, sono fenomeni diffusi e sommersi a livello mondiale e nazionale infatti, nonostante la esposizione mediatica, sono molti gli aspetti che ignoriamo.

In questo workshop verranno presentate le conoscenze attuali riguardo la violenza sessuale su donne e bambine, le mutilazioni genitali, la violenza domestica e la violenza assistita. Verrà esaminata la portata del fenomeno nel nostro paese, la sua natura e perpetrazione con le ripercussioni sulla salute della popolazione femminile; inoltre, verranno presi in considerazione l’evoluzione del sistema legislativo e di quello sanitario nel contrasto alla violenza, in collaborazione con il terzo settore.

Si prenderà spunto dalle lacune della conoscenza affinché ogni operatore posso migliorare il proprio ascolto e diventare parte attiva di una rete che dovrebbe avere maglie sempre più fitte.

Destinatari: psicologi, educatori, assistenti sociali, professionisti dell’ambito sanitario, operatrici dei centri antiviolenza, responsabili di organizzazioni del terzo settore e altri/e professionisti/e che si occupano a vario titolo della violenza sulle donne.

Relatori: CRISTINA BIGLIA

CRISTINA

BIGLIA

6. L'educazione di genere con bambini/e e adolescenti per una reale prevenzione

Gli obiettivi della parità e del rispetto tra i generi sembrano ancora lontani nel nostro Paese. I tassi  di violenza di genere e dei femminicidi sono drammaticamente alti. Intervenire in un’ottica di  prevenzione in ambito educativo sulle questioni: delle pari opportunità, del contrasto agli stereotipi di genere e del rispetto tra i sessi, risulta quindi un’esigenza sempre  più  attuale  nel  nostro  Paese.

L’educazione di genere con bambini/e e adolescenti può essere un potente strumento per promuovere un cambiamento nelle nuove generazioni, fungere  da fattore di protezione e tentare di minare le radici culturali della violenza di genere. Il presente workshop mira ad analizzare  l’importanza del lavoro di prevenzione, in ambito educativo, fornendo un inquadramento teorico  ma anche offrendo strumenti per l’intervento. Verranno descritti alcuni progetti già  sperimentati in ambito nazionale ed un percorso ragionato su un campione di  libri per l’infanzia che propongono rappresentazioni rinnovate dei generi che possono essere utilmente utilizzati sia in ambito scolastico che familiare per  educare le nuove generazioni fuori dalle “gabbie di genere”.

Destinatari: insegnanti, pedagogisti/e, educatori, psicologi/e e altri professionisti che si occupano di salute e educazione di bambini/e e adolescenti.

Relatori: Irene Biemmi , Daniela Paci , Anna Maria Venera

Irene

Biemmi

Daniela

Paci

Anna Maria

Venera

7. Affrontare la violenza di genere nei contesti sanitari di emergenza/urgenza: progetti e strategie esemplari

La violenza contro le donne rappresenta un problema di salute pubblica che necessita di azioni mirate a più livelli per poter essere contrastato efficacemente. Il contesto sanitario costituisce un ambito di elezione per costruire e sperimentare percorsi specifici atti a riconoscere questo fenomeno in un’ottica che tenga conto di tutte le implicazioni psicologiche, sociali e giudiziarie ad esso connesse soprattutto quando ci si muove all’interno dei pronto soccorso ospedalieri a cui le donne vittime di violenza si rivolgono in misura maggiore rispetto a quante non vivono questa esperienza.

Obiettivo del workshop sarà presentare alcune fra le risposte più esemplari che le istituzioni pubbliche e del privato sociale hanno saputo proporre sul territorio nazionale per affrontare questo tema nello specifico contesto dell’emergenza/urgenza contribuendo a garantire maggiore tutela per ogni donna.

Destinatari: medici, psicologi/ghe, psicoterapeuti/e, operatori sociosanitari, operatrici dei centri antiviolenza, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e ogni altra figura professionale che operi in contesti sanitari e giudiziari.

Relatori: ELENA CANEVA , VITTORIA DORETTI , ALESSANDRA KUSTERMANN , Laura Pomicino , Elvira Reale

ELENA

CANEVA

VITTORIA

DORETTI

ALESSANDRA

KUSTERMANN

Laura

Pomicino

Elvira

Reale

8. Sostenere e accompagnare la vittima. Criteri per la scelta degli strumenti normativi

La letteratura ed il lavoro sul campo ci insegnano che per aiutare la donna ad operare la scelta di uscire dalla violenza domestica occorre intervenire innanzitutto con il c.d. “piano di emergenza” per le esigenze immediate di sicurezza e per le prime misure necessarie per la sua vita e quella dei figli. Assicurato ciò, chi segue la donna “in primis”, (solitamente un´operatrice di un Centro Antiviolenza) deve in interazione con la rete territoriale sostenere la donna a sentirsi sicura e rafforzata sul piano della conoscenza legale, del supporto psicologico, dell’aiuto economico, sia nel breve che medio e lungo periodo affinché la donna possa prendere ogni decisione. In altri termini bisogna che le/i  diverse/i operatrici/tori, necessariamente formate/i e specializzate/i sulla violenza, interagiscono fra loro con tempi di intervento efficaci le quali mettendo sempre la donna al centro, tentino di offrire risposte articolate  e tempestive.

Ci si può permettere infatti di sollecitare le vittime a denunciare soltanto se dopo la denuncia si metta in moto sul territorio un sistema di protezione e di supporto che non lasci la donna sola e che trasmetta un senso di comprensione istituzionale senza il quale non ci può essere validazione della violenza. 

Lavorare in rete significa migliorare le proprie competenze professionali in un’ottica di squadra che intervenga con sapienza sempre e solo con la donna al centro di ogni decisione e a vantaggio della stessa.

Destinatari: operatrici e operatori socio-sanitari e dei centri anti-violenza, psicologi/ghe, professionisti che lavorano con donne vittime di violenza.

Relatori: Fabio Roia , MARCELLA PIRRONE

Fabio

Roia

MARCELLA

PIRRONE

9. Casi (non del tutto) particolari: quando le vittime sono donne con disabilità

Gli ultimi dati Istat disponibili (2014) dicono che quasi una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita, ma la percentuale sale al 70% in presenza di qualche tipo di disabilità. E le cose non vanno meglio quando si tratta di stupro o tentato stupro, un’esperienza che ha provato il 10% delle donne disabili italiane, contro il 4,7% di quelle normodotate. Quando infatti una donna ha una disabilità fisica, sensoriale o cognitiva è spesso più esposta al rischio di subire violenza, da un lato perché abituata, per agevolare la propria assistenza, a essere più accondiscendente, dall’altro perché una carente educazione sessuale e affettiva spesso non mette la donna in grado di riconoscere e stabilire confini alla propria intimità fisica e psicologica.

Il workshop, raccontando l’esperienza dell’Associazione Differenza Donna che da anni si occupa della presa in carico di donne vittime di violenza, disabili e non, mira a fornire spunti utili per l’impostazione di azioni preventive e di sensibilizzazione, ma anche per rendere le donne consapevoli della violenza in atto e impostare percorsi di uscita efficaci e condivisi.

Destinatari: operatrici e operatori socio-sanitari e dei centri anti-violenza, psicologi/ghe, professionisti che lavorano con donne vittime di violenza.

Relatori: ROSALBA TADDEINI , MARILIA TISO

ROSALBA

TADDEINI

MARILIA

TISO

10. Ascoltare la donna in situazione di violenza. Il colloquio come spazio per la costruzione di percorsi di libertà

Il riconoscimento e l’ascolto della violenza di genere all’interno di una relazione intima costituiscono i primi passi per un adeguato sostegno alle vittime. Diversi ostacoli di natura emotiva e lacune formative possono tuttavia inficiare la relazione di aiuto con le donne che subiscono violenza. La specificità  del tema pone gli operatori e le operatrici in contatto con una sofferenza emotiva profonda e con una complessità operativa che può evocare vissuti di inadeguatezza. La negazione o la minimizzazione del problema, la rabbia nei confronti della vittime ed il senso di impotenza o, al contrario, la convinzione di poter “salvare” le vittime  da soli, sostituendosi ad esse nelle scelte e nelle azioni, costituiscono solo alcune delle possibili reazioni difensive in grado di compromettere un adeguato sostegno psicosociale.

Il workshop mira ad analizzare i principi fondamentali per un adeguato ascolto, promuovendo l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relazionali necessarie per un ascolto che consenta di co-costruire insieme alla donna un percorso di empowerment, a partire dalla valutazione della situazione specifica e delle opportunità di protezione.

Destinatari: Operatrici e operatori impegnati a vario titolo con donne in situazione di violenza di genere (operatrici dei centri antiviolenza, psicologi, psicoterapeuti, educatori, assistenti sociali, medici, operatori sanitari, insegnanti, membri delle forze dell’ordine).

Relatori: Maria Luisa Bonura , SIGRID PISANU

Maria Luisa

Bonura

SIGRID

PISANU

11. Spettatori invisibili. Percorsi di protezione per i bambini che assistono alla violenza

I bambini testimoni di violenza vengono esposti ad importanti rischi per il loro benessere psico-fisico e possono sviluppare esiti post-traumatici esattamente come le vittime di maltrattamento diretto. Conoscere i fenomeni della violenza domestica e della violenza assistita, le loro dinamiche e i loro esiti, aiuta gli operatori ad attuare interventi adeguati, sufficientemente protettivi e rispondenti ai bisogni delle mamme e dei bambini coinvolti.

Il workshop presenterà una disamina del fenomeno della violenza assistita e dei suoi esiti, le indicazioni di intervento suggerite da convenzioni e coordinamenti quali il CISMAI, gli interventi attuati nell’esperienza delle relatrici, ma anche gli ostacoli e le resistenze spesso presenti e che rendono questi minori “spettatori invisibili”.

Si prevedono tre focus: la violenza in gravidanza ed i conseguenti danni per la donna ed il nascituro; gli effetti sui bambini e gli interventi a favore della diade madre-bambino; la prevenzione e gli interventi a favore degli adolescenti.

Destinatari: operatrici e operatori socio-sanitari e dei centri anti-violenza, educatori, insegnanti e personale scolastico. Tutti gli operatori e le operatrici che a qualunque titolo possono interfacciarsi al problema della violenza domestica e della violenza assistita.

Relatori: Roberta Luberti , Maria Grazia Apollonio , Gloriana Rangone

Roberta

Luberti

Maria Grazia

Apollonio

Gloriana

Rangone

12. Pensavo fosse amore. La violenza nelle giovani coppie

Le relazioni di coppia rappresentano un importante momento di crescita per ragazzi e ragazze. All’interno di queste relazioni è possibile acquisire competenze emotive, relazionali, ed una maggior consapevolezza della propria identità. Queste acquisizioni possono venir alterate da precoci esperienze di violenza, che i/le giovani spesso si trovano a vivere senza avere gli strumenti per riconoscere quello che sta accadendo e senza sapere a chi rivolgersi per chiedere aiuto. Tali vissuti possono avere un impatto doloroso sulla loro salute e sul loro benessere.

Obiettivi del workshop sono analizzare il fenomeno della violenza nelle giovani coppie, ponendo particolare attenzione agli strumenti e alle risorse utili per l’intervento preventivo ed al ruolo che le nuove tecnologie possono avere in queste relazioni. La tematica verrà affrontata facendo riferimento ad una solida base teorica e fornendo dati di ricerca ed approfondimenti derivanti dalle conoscenze cliniche in tale ambito.

Destinatari: insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado, psicologi/ghe, psicoterapeuti/e, pedagogisti/e, educatori/trici, ostetriche, e altri/e professionisti/e che si occupano di salute ed educazione degli adolescenti.

Relatori: Laura Pomicino , LUCIA BELTRAMINI , FEDERICA BASTIANI

Laura

Pomicino

LUCIA

BELTRAMINI

FEDERICA

BASTIANI

13. Via dalla strada. Lavorare con le vittime della tratta

Da circa una ventina d'anni in Italia - così come in Europa - la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale è una realtà concreta e ben visibile, e rappresenta la forma più manifesta della negazione e dell'annullamento della possibilità di autodeterminazione individuale, quindi una gravissima violazione dei diritti umani. Per facilitare l'avvio e l'impostazione di percorsi di protezione delle donne vittime di tratta è necessario individuare efficaci risposte e strategie di intervento a livello sociale e istituzionale, che sappiano essere allo stesso tempo variegate, multidimensionali e coordinate.

Il workshop mira innanzitutto a fornire un inquadramento del fenomeno, con particolare riferimento alla tratta delle donne nigeriane, esponendo i caratteri del cosiddetto "ciclo della tratta" e analizzando alcuni aspetti socio-antropologici che lo caratterizzano e lo configurano come caso a se stante. Verranno poi presentate le azioni portate avanti dall'Associazione LULE di Milano che, in collaborazione costante con gran parte degli enti attivi a livello nazionale nell'ambito degli interventi sociali a favore delle vittime della tratta, da anni si occupa di prevenzione e contrasto del fenomeno.

Destinatari: psicologi, educatori, assistenti sociali, operatori sanitari, operatrici dei centri antiviolenza e altri/e professionisti/e che si occupano a vario titolo di violenza sulle donne e di lavoro con le vittime della tratta.

Relatori: MARZIA GOTTI , FRANCESCO CARCHEDI

MARZIA

GOTTI

FRANCESCO

CARCHEDI

14. Lavorare in squadra per proteggere e sostenere la donna nel percorso di uscita dalla violenza

Affrontare la violenza domestica significa, oltre che riconoscerla, saperla monitorare valutando la situazione e individuando in tempo i rischi che la donna e i bambini corrono, rimanendo a contatto con il maltrattante. Per poter intervenire in maniera realmente efficace è necessario il coordinamento tra tutti i soggetti interessati, in maniera tale che ognuno possa portare il proprio punto di vista su un aspetto cruciale per la salvaguardia della donna e dei suoi figli, disegnando così un quadro completo della situazione e impostando un progetto di intervento condiviso. 

Destinatari: tutte le operatrici e gli operatori interessati al contrasto alla violenza domestica.

Relatori: DANIELA BORRA , LAURA CASTEGNARO , ANNA MARIA MAGGIO

DANIELA

BORRA

LAURA

CASTEGNARO

ANNA MARIA

MAGGIO

15. Grooming, cyberstalking e revenge porn. Se i social media diventano una minaccia

La diffusione dei social media sembra alimentare un bisogno di visibilità sociale: postare o condividere immagini e contenuti, anche personali e intimi, cercare consensi (like), vedere gli altri, costituiscono esempi di un «esibizionismo mediatico» (De Gregorio, 2017) che spinge adulti e minori a comportamenti disinvolti, disinibiti, spesso incuranti degli effetti reali delle condotte online. Dal friending al grooming, dal sexting al revenge porn il passo sembra breve, e il mondo del social, da risorsa e ambiente aggregativo, può trasformarsi in uno strumento di discriminazione o addirittura di controllo e minaccia.

Il workshop mira a fornire un quadro generale di riferimento rispetto a questi fenomeni e a favorire una riflessione interdisciplinare (scienze giuridiche e psicosociali) finalizzata a promuovere nuove linee di azione a carattere preventivo, educativo e di tutela.

Particolare attenzione verrà posta sugli interventi normativi a protezione della persona minorenne e alla disciplina che prevede la repressione penale della pornografia minorile (produzione, commercializzazione, diffusione e detenzione del materiale pornografico, anche virtuale).

Destinatari: operatrici e operatori socio-sanitari, dei centri antiviolenza e giuridici, psicologi,  assistenti sociali, avvocati e insegnanti.

Relatori: ELISABETTA KOLAR , Natalina Folla

ELISABETTA

KOLAR

Natalina

Folla

16. Separazioni conflittuali e violenza: interventi possibili

Separarsi senza coinvolgere i figli nel conflitto è un compito complesso di fronte al quale molti genitori vacillano; è soprattutto nei casi di violenza che la separazione rappresenta un momento di particolare rischio, contrariamente alle speranze di molte donne e alle aspettative sociali.

I dati di ricerca mostrano che la violenza spesso non si interrompe quando la coppia si separa ma, soprattutto se ci sono figli/e minori, continua fino ad aggravarsi dopo la separazione.

Generalmente, chi commette violenza non è disposto ad ammetterlo e tende ad utilizzare ogni strumento per sfuggire alla responsabilità, impiegando strategie di difesa comuni che servono per confondere i fatti e colpevolizzare la vittima.

L’affido dei figli/e in situazioni di violenza post separazione rappresenta una situazione complessa e potenzialmente pericolosa, in cui si contrappongono logiche diverse e a volte opposte: la protezione dalla violenza dei bambini/e e delle donne da una parte e i diritti genitoriali degli ex-coniugi, e del padre in particolare, dall’altra.

Diversi studi disegnano un quadro preoccupante, in cui la violenza viene occultata e le vittime, troppo spesso, non tutelate. E’ proprio su questo scenario che intervengono professionisti, operatori, servizi e istituzioni che devono avere una completa conoscenza del fenomeno che permetta loro di tutelare i bambini coinvolti nelle separazioni, distinguendo i casi di violenza, conflitto o impropria strumentalizzazione.

Destinatari: operatori e operatrici che quotidianamente lavorano a supporto di donne e bambini che affrontano la separazione.

Relatori: Mariachiara Feresin , Micaela Crisma

Mariachiara

Feresin

Micaela

Crisma

17. Il ruolo delle organizzazioni delle donne in Italia. Risultati e prospettive per il futuro

Negli ultimi anni l’enfasi mediatica posta sul fenomeno della violenza maschile contro le donne ha portato all’irruzione sulla scena di numerosi attori pronti a intervenire sul tema, talvolta con improvvisazioni pericolose o portando una lettura “neutra” della violenza.

È pertanto importante rimarcare il ruolo fondamentale dei Centri antiviolenza (rappresentati dalla rete nazionale D.i.Re) che per primi, nel corso dei decenni, hanno rappresentato il principale punto di riferimento per tutte le donne in difficoltà, accompagnandole in percorsi non facili mediante un approccio marcatamente “di genere”, che ha assunto dunque nel tempo ampia portata politica. Il workshop mira a ripercorrere il lungo cammino di queste realtà che, sebbene attraversate oggi da cambiamenti profondi, si contraddistinguono per essere non soltanto dei servizi, ma anche veri e propri laboratori e luoghi di sperimentazione di nuove pratiche politiche e di relazione.

Destinatari: operatrici dei centri antiviolenza, psicologi, educatori, assistenti sociali, operatori sanitari e in generale professioniste e professionisti che si occupano a vario titolo di violenza sulle donne.

Relatori: ELVIRA ARIANO , LUISANNA PORCU

ELVIRA

ARIANO

LUISANNA

PORCU

18. Lo stereotipo riguarda anche noi. Dal mondo del lavoro alla vita di tutti i giorni

La violenza maschile contro le donne è frutto di una cultura diffusa che incide sulle relazioni, le rappresentazioni e le soggettività e non può essere ridotta a una devianza o a spinta criminale di una minoranza. Diventa quindi necessario affiancare alla competenza professionale, una consapevolezza politico culturale e personale senza la quale ogni intervento risulta incompleto o  controproducente. Il lavoro con gli autori di violenza, con uomini che vivono dinamiche violente nelle relazioni, il lavoro nelle scuole e quello culturale per un mutamento nel maschile sono parte di un impegno integrato contro la violenza, per conoscere le sue cause e per la promozione di un cambiamento nelle relazioni tra i generi.

Nel workshop si illustreranno i processi psicosociali su cui si basa la costruzione della superiorità maschile, attraverso la presentazione di stereotipi e ruoli di genere; si parlerà di sessismo, di collusione femminile, di modalità di delegittimazione delle donne e ci si soffermerà infine sulla violenza maschile che continua a intossicare le relazioni tra generi.

Destinatari: psicologi, educatori, assistenti sociali, insegnanti, operatori sanitari, operatrici centri antiviolenza, funzionari enti pubblici, responsabili organizzazioni del terzo settore e altri/e professionisti/e che si occupano di salute ed educazione di adulti e ragazzi.

Relatori: STEFANO CICCONE , CHIARA VOLPATO , ROSA AMOREVOLE

STEFANO

CICCONE

CHIARA

VOLPATO

ROSA

AMOREVOLE

19. Lavorare con gli uomini maltrattanti: pratica e sfide di un approccio orientato alla sicurezza della vittima

Nel panorama internazionale i programmi rivolti agli uomini autori di violenze basate sul genere sono ormai un consolidato tassello delle strategie adottate dagli Stati per contrastare il fenomeno. La tutela delle vittime passa infatti anche dalla capacità di offrire risposte, strumenti e percorsi agli autori di violenza alternativi all’isolamento, perché quanto più le istituzioni sono silenti o esclusivamente punitive nei confronti del maltrattante, tanto più è probabile un’esasperazione delle violenze.

A partire dagli standard europei il workshop esplorerà le molteplici soluzioni adottate in diversi contesti a livello europeo e nazionale, le implicazioni pratiche di tali azioni e le sfide da affrontare per lo sviluppo di programmi che possano sempre più garantire il benessere delle persone e della società in generale.

I conduttori del workshop lavorano da oltre vent’anni nell’ambito della violenza domestica e sono membri dello «European Network for the Work with Perpetrators of domestic violence».

Destinatari: psicologi, educatori, assistenti sociali, avvocati, funzionari enti pubblici, responsabili organizzazioni del terzo settore, operatrici centri antiviolenza.

Relatori: ALESSANDRA PAUNCZ , HEINRICH GELDSCHLÄGER

ALESSANDRA

PAUNCZ

HEINRICH

GELDSCHLÄGER

20. Sessione Buone Prassi

Presiede la sessione: Maria Luisa Bonura (Psicologa clinica, Responsabile Servizio di accoglienza presso la Fondazione Famiglia Materna, Trento)

  • Scuola e Pari Opportunità. Uno strumento per certificare le buone pratiche - Alessia Martini (Oxfam Italia, Firenze)
  • La Valigia di Caterina - Martina Sartori (Associazione DonnaChiamaDonna, Vicenza)
  • Ripartire attraverso il lavoro - Emanuela Skulina (Fondazione Famiglia Materna, Rovereto)
  • "Oltre il muro": un progetto concreto con i sex offenders - Paola Gatta (Psicologa presso S.I.S.P.Se -Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale-, Torino)
  • Reti interistituzionali contro la violenza: stringere i nodi. L'esperienza della Rete Artemide di Monza e della Brianza - Valeria Borgese (Ambito sociale di Monza, Comune di Brugherio)
  • L'Approccio Multi Agency nel contesto metropolitano milanese - Mirco Fagioli (Agenzia di Tutela della salute della Città Metropolitana di Milano)

Relatori: Maria Luisa Bonura

Introduzione alla seconda plenaria
La costruzione sociale del maschile e del femminile

Relatori: CHIARA VOLPATO

CHIARA

VOLPATO

Lavorare con gli uomini maltrattanti in Europa: qualità e valutazione del trattamento

Relatori: HEINRICH GELDSCHLÄGER

HEINRICH

GELDSCHLÄGER

L’impegno delle Istituzioni per favorire il cambiamento

Relatori: FRANCESCA PUGLISI

FRANCESCA

PUGLISI

L'affido dei figli in situazione di violenza

Relatori: Micaela Crisma

Micaela

Crisma

Chiusura del Convegno

Relatori: Patrizia Romito

Patrizia

Romito