Relatore/Relatrice


Gianfranco De Robertis

Consulente Legale Anffas Onlus, Roma

Consulente Legale di Anffas Onlus per le politiche scolastiche, sociali e socio-sanitarie in tema di disabilità e referente giuridico di Anffas per vari progetti nazionali ed internazionali in favore delle persone con disabilità e le loro famiglie. Partecipante per Anffas all’Osservatorio Nazionale sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità del MIUR e già membro nei Gruppi di lavoro dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità 2014- 2016 presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Svolge attività didattica come docente in corsi di formazione e di aggiornamento accreditati Miur e per professionisti legali, sociali e sanitari sulle tematiche inerenti l’inclusione e la protezione giuridica delle persone con disabilità, inclusi i percorsi per il “durante, dopo di noi”.

Attività


9. Durante e dopo di noi: gestire la transizione

L’articolo 19 della Convenzione Onu riconosce il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella propria comunità, a scegliere dove vivere e con chi, senza essere costretti.

Oggi, purtroppo, sono molte le situazioni in cui tale diritto non viene garantito, e chi si prende cura delle persone con disabilità si trova spesso a scegliere per loro, anche quando queste potrebbero farlo con i giusti sostegni. In questo modo, di fatto, si nega e si preclude alle persone con disabilità di esprimere una propria identità e perfino una compiuta adultità. La limitazione dei percorsi di autonomia e distacco progressivo e accompagnato dalla famiglia di origine comporta spesso il concreto rischio che le stesse persone con disabilità si trovino a dover fare un “salto nel buio” nel momento in cui viene meno chi, fino a quel momento, se ne è preso cura con dedizione ed amore (il cosiddetto “dopo di noi”).

Proprio nell’ottica dei diritti sanciti dalla Convenzione Onu, la Legge n. 112/2016 ha inteso invece garantire alle persone con disabilità percorsi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile, anche per garantire un progressivo distacco dal nucleo familiare o dalla casa di abitazione d’origine per crearsi una dimensione propria, anche abitativa, pur avendo ancora un contesto familiare di riferimento (il cosiddetto “durante noi, verso dopo di noi”). In questa transizione la funzione dell’educatore è fondamentale nel preparare e accompagnare le persone disabili e le proprie famiglie.

Oltre ad una riflessione sul ruolo dell’educatore e su  metodologie di lavoro concrete, nel simposio verranno presentate alcune esperienze significative realizzate da Anffas onlus sulla costruzione di tali percorsi: un’esperienza sulle “palestre di vita” per abituarsi al distacco dall’abitazione d’origine, sviluppata a Cinisello Balsamo (MI), e una di co-housing integrata coi servizi della comunità di riferimento a Ripatransone (AP).

 

CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'

Art. 19 - Vita indipendente ed inclusione nella comunità

Gli Stati Parti di questa Convenzione riconoscono l’eguale diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella comunità, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e prendono misure efficaci e appropriate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e della piena inclusione e partecipazione all’interno della comunità, anche assicurando che:

(a) le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, sulla base di eguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione abitativa;

(b) le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi di sostegno domiciliare, residenziale o di comunità, compresa l’assistenza personale necessaria per permettere loro di vivere all’interno della comunità e di inserirvisi e impedire che esse siano isolate o vittime di segregazione;

(c) i servizi e le strutture comunitarie destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di eguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adatti ai loro bisogni.

Relatori: Gianfranco De Robertis , Monica Pozzi , Antonio Franceschi , Francesco Crisafulli

Gianfranco

De Robertis

Monica

Pozzi

Antonio

Franceschi

Francesco

Crisafulli

16. Disabilità grave e autodeterminazione

Come può una persona con gravi deficit cognitivi, comunicativi e relazionali esprimere opinioni, bisogni, desideri ed effettuare delle scelte libere? Attraverso quali strumenti chi si relaziona con lui e se ne prende cura può rilevare emozioni e volontà non esplicitamente espresse?

Il concetto di autodeterminazione, riferito a persone con disabilità complessa, può risultare utopistico o persino contraddittorio; chi si occupa di persone con disabilità ed è coinvolto nella definizione di obiettivi, nella progettualità, nella valutazione, necessita di strumenti operativi che consentano di garantire una qualità di vita migliore possibile per la persona stessa.

La riflessione intorno a questi interrogativi sarà accompagnata dalla presentazione di alcune esperienze e modelli innovativi di sostegno per la presa di decisioni e per la piena inclusione sociale delle persone con disabilità intellettive.

 

CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'

Art. 3 -  Principi generali

I principi della presente Convenzione sono:

 (a) Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale - compresa la libertà di compiere le proprie scelte - e l’indipendenza delle persone;

(b) La non-discriminazione;

(c) La piena ed effettiva partecipazione e inclusione all’interno della società;

(d) Il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa;

(e) La parità di opportunità;

(f) L’accessibilità;

(g) La parità tra uomini e donne;

(h) Il rispetto per lo sviluppo delle capacità dei bambini con disabilità e il rispetto per il diritto dei bambini con disabilità a preservare la propria identità.

Relatori: Gianfranco De Robertis , Patrizia Ceccarani , Marzia Settin , Nicoletta Marconi

Gianfranco

De Robertis

Patrizia

Ceccarani

Marzia

Settin

Nicoletta

Marconi