Relatore/Relatrice


Ilaria Signoriello

Forum Nazionale Agricoltura Sociale, Roma

Ilaria Signoriello (Genzano di Roma 04/02/1980) laureata in Scienze ed Istituzioni per la Cooperazione allo Sviluppo presso l’Università La Sapienza di Roma, dal 2007 collabora fianco a fianco al Fondatore della Comunità di Capodarco, Don Franco Monterubbianesi e con la Cooperativa “Agricoltura Capodarco”, fondata nel 1978 e tra le prime esperienze di agricoltura sociale in Italia. In particolare negli ultimi anni si è occupata di integrare e connettere agricoltura sociale e "dopo di noi" delle persone disabili.
Portavoce del Forum Nazionale Agricoltura Sociale dal 2014 al 2018 e attualmente parte del Coordinamento nazionale del Forum. Membro per Capodarco dell'Osservatorio Nazionale Agricoltura Sociale, istituito presso il MIPAAF come stabilito dalla legge 141/2015 e docente al Master di Agricoltura Sociale presso la scuola IAD dell'Università di Tor Vergata.
Ha tenuto diverse lezioni sul modello italiano di “agricoltura sociale e Welfare” sia in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. 

Attività


5. Esperienze in campo: i valori dell'Agricoltura Sociale

L’Agricoltura Sociale mira a riunificare bisogni, identità, tutele ed istanze di libertà per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro abilità. In questo si ritrova il valore del lavoro non solo come fonte di reddito individuale, ma anche come elemento fondante di una società inclusiva più giusta, più coesa e sostenibile.” (Carta dei Principi dell’Agricoltura Sociale - Forum Nazionale Agricoltura Sociale)  

In Italia, l’Agricoltura Sociale comprende l’insieme di pratiche svolte da aziende agricole, cooperative sociali e altre organizzazioni del Terzo Settore, in cooperazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio, che coniugano l’utilizzo delle risorse agricole e il processo produttivo multifunzionale con lo svolgimento di attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura, a sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione, a favorire la coesione sociale, in modo sostanziale e continuativo.

L’Agricoltura Sociale, grazie anche al faro acceso dalla legge nazionale 141/2015, vive oggi in Italia una fase di maturità, ma deve ancora sprigionare tutto il suo potenziale di innovazione economica, sociale, produttiva e culturale. Dalle tantissime esperienze ormai diffuse su tutto il territorio nazionale è evidente come l’Agricoltura Sociale sia un grande laboratorio per un welfare generativo e di comunità, ma anche un modello di economia sociale che “sfida il mercato” con beni e servizi di qualità, dall’elevato valore aggiunto.

Partendo dalle buone pratiche, verranno presentati alcuni esempi significativi di come l’Agricoltura Sociale possa ridisegnare anche le politiche per l’inclusione socio lavorativa e i servizi sociosanitari rivolti ai disabili, ponendo particolare attenzione al legame tra Agricoltura Sociale e dopo di noi.

 

CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'

Art.27 - Lavoro e occupazione

1. Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità al lavoro, su base di parità con gli altri; ciò include il diritto all’opportunità di mantenersi attraverso il lavoro che esse scelgono o accettano liberamente in un mercato
del lavoro e in un ambiente lavorativo aperto, che favorisca l’inclusione e l’accessibilità alle persone con disabilità. Gli Stati Parti devono garantire e favorire l’esercizio del diritto al lavoro, incluso per coloro che hanno acquisito una disabilità durante il proprio lavoro, prendendo appropriate iniziative – anche attraverso misure legislative - in particolare al fine di:
(a) Proibire la discriminazione fondata sulla disabilità con riguardo a tutte le questioni concernenti ogni forma di occupazione, incluse le condizioni di reclutamento, assunzione e impiego, il mantenimento dell’impiego, l’avanzamento
di carriera e le condizioni di sicurezza e di igiene sul lavoro;
(b) Proteggere i diritti delle persone con disabilità, su base di eguaglianza con gli altri, a condizioni lavorative giuste e favorevoli, comprese l’eguaglianza delle opportunità e la parità di remunerazione per un lavoro di pari valore, condizioni di lavoro sicure e salubri, comprendendo la protezione da molestie e la composizione delle controversie;
(c) Assicurare che le persone con disabilità siano in grado di esercitare i propri diritti del lavoro e sindacali su base di eguaglianza con gli altri;
(d) Permettere alle persone con disabilità di avere effettivo accesso ai programmi di orientamento tecnico e professionale, ai servizi per l’impiego e alla formazione professionale e continua offerti a tutti;
(e) Promuovere le opportunità di impiego e l’avanzamento della carriera per le persone con disabilità nel mercato del lavoro, come pure l’assistenza nel trovare, ottenere e mantenere e reintegrarsi nel lavoro;
(f) Promuovere la possibilità di esercitare un’attività indipendente, l’imprenditorialità, l’organizzazione di cooperative e l’avvio di un’attività in proprio;
(g) Assumere persone con disabilità nel settore pubblico;
(h) Favorire l’impiego di persone con disabilità nel settore privato attraverso politiche e misure appropriate che possono includere programmi di azione positiva, incentivi e altre misure;
(i) Assicurare che accomodamenti ragionevole siano forniti alle persone con disabilità nei luoghi di lavoro;
(j) Promuovere l’acquisizione, da parte delle persone con disabilità, di esperienze lavorative nel mercato aperto del lavoro;
(k) Promuovere programmi di orientamento e riabilitazione professionale, di mantenimento del posto di lavoro e di reinserimento al lavoro per le persone con disabilità.
2. Gli Stati Parti assicureranno che le persone con disabilità non siano tenute in schiavitù o in stato servile e siano protette, su base di parità con gli altri, dal lavoro forzato o coatto.

Relatori: Fabio Comunello , Marco Marchetti , Ilaria Signoriello

Fabio

Comunello

Marco

Marchetti

Ilaria

Signoriello