Relatore/Relatrice


Martina Tarlazzi

Coordinatrice progetto Make your smile Up, Faenza

Pedagogista specializzata in pedagogia del bello e del corpo. Nel 2012 ha fondato il progetto Make your smile Up per diffondere una diversa cultura dell'estetica e della cura nel mondo della disabilità. Coordina il laboratorio "benessere e cura" all'interno dell'Ospedale di Montecatone e si sta dedicando a progetti di "cura di sé" per caregivers e operatori del sociale.

 

Attività


14. Tra bellezza che cura e cura della bellezza

Quel che non è leggermente difforme ha un aspetto insensibile − ne deriva che l’irregolarità, ossia l’imprevisto, la sorpresa, lo stupore sono una parte essenziale e la caratteristica della bellezza.
(Charles Baudelaire)

Che le persone con disabilità abbiano diritto di far emergere le loro sensibilità, le loro emozioni, i loro pensieri attraverso suoni, immagini, segni, parole, parrebbe perfino banale; lo stesso vale per l’educazione alla Bellezza e alla cura della persona, che si rivela necessaria per educare al valore del corpo e diventa così il punto di partenza per affrontare un viaggio alla scoperta di sé e dei propri gusti, per riconoscersi in tutta la propria integrità. Tuttavia, questo non è affatto scontato; bisogna riconoscere alle persone con disabilità le capacità, competenze, sensibilità così importanti da essere degne di assurgere ad una dimensione artistica. Purtroppo, esiste ancora un atteggiamento pietistico ben radicato in molti ambiti della società contemporanea o dalla convinzione che le persone con disabilità abbiano solamente dei bisogni e non delle potenzialità. Non si tratta di un “capriccio estetico” ma di una necessità etica e di una opportunità concreta perché le persone vivrebbero meglio se potessero vivere in contesti caratterizzati da Bellezza.

Nel Simposio, si strutturerà una riflessione sul tema e si metteranno in luce alcuni progetti finalizzati all’educazione alla Bellezza nell'ambito della disabilità, con particolare riferimento ad esperienze di cura della Bellezza della persona e dei luoghi di vita.

 

CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'

Art. 30 - Partecipazione alla vita culturale, alla ricreazione, al tempo libero e allo sport


1. Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di eguaglianza con gli altri alla vita culturale e dovranno prendere tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità:
(a) Godano dell’accesso ai materiali culturali in formati accessibili;
(b) Abbiano accesso a programmi televisivi, film, teatro e altre attività culturali,in forme accessibili;
(c) Abbiano accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, abbiano accesso a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale.
2. Gli Stati Parti prenderanno misure appropriate per dare alle persone con disabilità l’opportunità di sviluppare e realizzare il loro potenziale creativo, artistico e intellettuale, non solo a proprio vantaggio, ma anche per l’arricchimento
della società.
3. Gli Stati Parti prenderanno tutte le misure appropriate, in conformità del diritto internazionale, per assicurare che le norme che tutelano i diritti della proprietà intellettuale non costituiscano una barriera irragionevole e discriminatoria
all’accesso da parte delle persone con disabilità ai materiali culturali.
4. Le persone con disabilità dovranno essere titolari, in condizioni di parità con gli altri, del riconoscimento e sostegno alla loro specifica identità culturale e linguistica, ivi compresi la lingua dei segni e la cultura dei non udenti.
5. Al fine di permettere alle persone con disabilità di partecipare su base di eguaglianza con gli altri alle attività ricreative, del tempo libero e sportive, gli Stati Parti prenderanno misure appropriate per:
(a) Incoraggiare e promuovere la partecipazione, più estesa possibile, delle persone con disabilità alle attività sportive ordinarie a tutti i livelli;
(b) Assicurare che le persone con disabilità abbiano l’opportunità di organizzare, sviluppare e partecipare ad attività sportive e ricreative specifiche per le persone con disabilità e, a questo scopo, incoraggiare la messa a disposizione, sulla base di eguaglianza con gli altri, di adeguati mezzi di istruzione, formazione e risorse;
(c) Assicurare che le persone con disabilità abbiano accesso a luoghi sportivi, ricreativi e turistici;
(d) Assicurare che i bambini con disabilità abbiano eguale accesso rispetto agli altri bambini alla partecipazione ad attività ludiche, ricreative, di tempo libero e sportive, incluse le attività comprese nel sistema scolastico;
(e) Assicurare che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi da parte di coloro che sono coinvolti nell’organizzazione di attività ricreative, turistiche, di tempo libero e sportive.

Relatori: Fabio Comunello , Marco Dallari , Martina Tarlazzi

Fabio

Comunello

Marco

Dallari

Martina

Tarlazzi