Relatore/Relatrice


Carlo Ricci

Istituto Walden, Roma

BIOGRAFIA

Dottore in psicologia e psicoterapeuta, dal 1981 è tra i soci fondatori dell’Istituto Walden di Roma e Bari.

È attualmente Direttore dei Corsi in Psicoterapia ad Indirizzo Comportamentale e Cognitivista e i suoi principali interessi professionali e scientifici riguardano prevalentemente gli ambiti applicativi nel campo della disabilità, dei Bisogni Educativi Speciali e delle problematiche dello sviluppo. Nel 2011 ha fondato la Walden Technology, una società dedita alla ricerca, sperimentazione e applicazioni nell’ambito dell’Assistive Technology. Nel 2007 ha istituito il Centro ABA per il trattamento precoce dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo con sedi a Roma, Bari, Foggia e Trento.

Ha incarichi di insegnamento presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma e ha insegnato in diverse Università di Roma, oltre che in Master e Corsi di Specializzazione all’Università di Macerata, Università di Campobasso, Università di Enna, Università di Udine, Università Autonoma di Barcellona (Spagna).

Ha pubblicato 17 libri, 21 capitoli di libro, 6 prefazioni, oltre 110 articoli su riviste nazionali e internazionali, 4 software ed è stato invitato come relatore ad oltre 160 Convegni a carattere nazionale e internazionale.

Attività


7. Comprendere e affrontare i problemi comportamentali

I “Comportamenti Problema Gravi” sono la prima causa di esclusione sociale e causano molto spesso l’ingresso di adolescenti e adulti in Cliniche Psichiatriche e nelle Residenze Assistite. Il Simposio affronta la tematica da due diverse prospettive: l’Analisi del Comportamento e l’approccio narrativo integrato con le teorie dell’Attaccamento.

Nella prima parte vengono messi a fuoco i sistemi di assessment focalizzato e le procedure di intervento; nella seconda parte si leggeranno i comportamenti problema alla luce della teoria dell’Attaccamento mettendo in evidenza quanto questi comportamenti siano finalizzati alla regolazione di legami significativi all’interno del nucleo familiare oppure delle organizzazioni extrafamiliari di appartenenza. Tale quadro concettuale può, da un lato, contribuire all’umanizzazione dell’assistenza orientando i gruppi di lavoro a rivolgere il loro interesse alla biografia personale e, dall’altro, può contribuire a moderare, in alcuni casi, il problema della sovramedicazione psicofarmacologica, tutt’ora molto frequente.

 

CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'

Art. 25 - Salute

Gli Stati Parti riconoscono che le persone con disabilità hanno il diritto di godere del più alto standard conseguibile di salute, senza discriminazioni sulla base della disabilità. Gli Stati Parti devono prendere tutte le misure appropriate per assicurare alle persone con disabilità l’accesso ai servizi sanitari che tengano conto delle specifiche differenze di genere, inclusi i servizi di riabilitazione collegati alla sanità. In particolare, gli Stati Parti dovranno: (…) 

(d) Richiedere ai professionisti sanitari di fornire alle persone con disabilità cure della medesima qualità rispetto a quelle fornite ad altri, anche sulla base del consenso libero e informato della persona con disabilità interessata, aumentando, tra l’altro, la conoscenza dei diritti umani, della dignità, dell’autonomia e dei bisogni delle persone con disabilità attraverso la formazione e la promulgazione di standard etici per l’assistenza sanitaria pubblica e privata; (…)

Relatori: Carlo Ricci , Ciro Ruggerini

Carlo

Ricci

Ciro

Ruggerini