Relatore/Relatrice


Antonio Piotti

ARPAD Minotauro, Milano

È socio della fondazione Minotauro e insegna “Prevenzione delle condotte autolesivi e del rischio suicidale” presso l’Alta Scuola di psicoterapia Minotauro.

Filosofo, psicoterapeuta, ha pubblicato Il banco vuoto. Diario di un adolescente in estrema reclusione (Franco Angeli 2012). con G. Pietropolli Charmet Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza, Cortina (2009). Con Roberta Invernizzi Riscrivere la speranza. Storia di un’adolescente che voleva morire e ha imparato a volare (SanPaolo 2017); con Giulia De Monte Quando la scuola viene ferita. Interventi dopo il suicidio di un allievo Franco Angeli 2017).

Attività


15. Fare i conti con la morte in adolescenza: intervento e prevenzione

 

Il pensiero della morte è qualcosa che la nostra cultura tende a eludere, sia che si presenti come evenienza traumatica improvvisa, sia che esso appaia nella forma della propensione al suicidio. Eppure l’adolescenza è proprio il periodo nel quale, per la prima volta, l’uomo riflette in modo articolato sulla possibilità che la sua esistenza abbia un limite, sul fatto che il proprio corpo contenga un meccanismo che lo porterà a fermarsi. La morte viene vissuta dagli adolescenti come una sfida ma anche come qualcosa che è molto difficile integrare nella propria esperienza di vita. Quando ogni altra alternativa sembra venire meno, si pensa alla propria morte come a una soluzione, alla via d’uscita di fronte a un ostacolo insormontabile e si medita a lungo il proprio suicidio. In realtà, il pensiero della morte costituisce uno dei compiti evolutivi a cui i giovani devono dedicare le proprie energie.

Le domande che rimangono inespresse, a cui invece sarebbe opportuno cercare una risposta sono: in che modo possiamo aiutare gli adolescenti a collocare all’interno di schemi mentali adeguati il pensiero della morte? Quale intervento possiamo attuare in quei casi di soggetti a rischio?

 

Relatori: Antonio Piotti

Antonio

Piotti