Relatore/Relatrice


Attività


Educazione alla bellezza e terapia dell'attenzione

Relatori: Vito Mancuso

Vito

Mancuso

Adolescenti pigri, disinteressati, oppositivi: strategie per motivare all’azione

Relatori: Gianluca Daffi

Gianluca

Daffi

La certezza dei sogni: il riscatto di un quartiere grazie ai giovani

Relatori: Gaetano Balestra

Gaetano

Balestra

La mia resistenza in un territorio difficile - Testimonianza

Relatori: Antonio Della Corte

Antonio

Della Corte

I diritti degli adolescenti in Italia a 30 anni dall’adozione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Relatori: Arianna Saulini

Arianna

Saulini

1. “Si cambia storia”. Laboratorio di teatro dell’oppresso per la gestione dei conflitti tra e con gli adolescenti

 

Come gestire i conflitti tra adolescenti o con gli adolescenti? Quali sono le situazioni più ricorrenti di conflitto? Cosa funziona e cosa è da evitare?
Con alcune tecniche di teatro dell’oppresso, accessibili a tutti/e, esploreremo queste e altre domande in modo piacevole e creativo.
Esercizi e giochi cooperativi avvieranno una riflessione dinamica sul tema e consentiranno di allenarci a gestire dinamiche di gruppo e/o conflittuali. Usando il teatro immagine creeremo “statue umane” per raccontare e condividere storie ed esperienze vissute dai/dalle partecipanti, analizzando insieme le situazioni più frequenti e irrisolte di conflitto con gli adolescenti. Con la tecnica del teatro forum avvieremo una ricerca collettiva sulle possibili strategie d’intervento: i/le partecipanti potranno sperimentare direttamente in scena idee e strumenti per la trasformazione dei conflitti, verificandone l'efficacia, le conseguenze, possibili rischi e opportunità, in un’atmosfera protetta e divertente.

 

Relatori: Claudia Signoretti

Claudia

Signoretti

QT1. Ipercompetizione, miti irraggiungibili e accelerazione: la società di oggi genera sofferenza psichica?

 

Introduce e coordina: Laura Turuani (Psicologa e psicoterapeuta, Istituto Minotauro di Milano)

 

  • I problemi psichici degli adolescenti sono in aumento in tutti i Paesi del "mondo occidentale": quali cambiamenti spiegano questa situazione?

Stefano Benzoni (Neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, Milano)

 

  • In che modo i mutamenti collettivi come l'ipercompetizione e l’accelerazione cambiano la pubertà degli adolescenti di oggi?

Sofia Bignamini (Psicologa e psicoterapeuta, Istituto Minotauro di Milano)

 

Relatori: Stefano Benzoni , Sofia Bignamini , Laura Turuani

Stefano

Benzoni

Sofia

Bignamini

Laura

Turuani

1. Adolescenti e pornografia: l’accesso alla sessualità mediato da internet

 

La pornografia, grazie soprattutto alla sua diffusione e facile accessibilità attraverso il web, è diventata una realtà sempre più quotidiana per molte ragazze e ragazzi, anche di giovane età, che vivono in un mondo sempre più connesso e mediato dalle tecnologie digitali. Gli adolescenti di oggi si rivolgono a internet anche per trovare delle risposte sulla sessualità che non trovano altrove, né a scuola, né in famiglia. E, ancora, utilizzano la rete e i media digitali per scambiarsi e condividere foto e video sessualmente espliciti.

Dalle risposte di una recente ricerca, effettuata su un campione di 1100 studenti maschi di età compresa fra i 16 e i 19 anni, è emerso che le principali fonti di ‘insegnamento’ in ambito sessuale sono siti internet pornografici e che questi ragazzi considerano la loro sessualità come ‘naturalmente’ violenta perché governata da un presunto ‘istinto’ aggressivo connaturato con la propria maschilità.

Durante il simposio si affronterà il tema dell’uso della pornografia come pratica culturale da parte degli adolescenti, con l’intento di andare oltre al paradigma sugli effetti per soffermarsi maggiormente sui significati che ragazze e ragazzi attribuiscono all’utilizzo di materiale sessualmente esplicito, con uno sguardo attento alla dimensione e costruzione di genere. Le questioni e le riflessioni che verranno condivise potranno rappresentare degli utili strumenti sia per gli insegnanti sia per i professionisti che lavorano con gli adolescenti.

 

Relatori: Monica Lanfranco , Cosimo Marco Scarcelli

Monica

Lanfranco

Cosimo Marco

Scarcelli

2. I giovani non ascoltano gli adulti...o è vero il contrario? Il Colloquio Motivazionale nelle conversazioni sul cambiamento con gli adolescenti e i giovani adulti

 

Il Colloquio Motivazionale, introdotto nella pratica clinica da Miller e Rollnick, è da anni riconosciuto come uno dei più potenti strumenti professionali per gli operatori che si relazionano con le persone (clienti, utenti, pazienti ecc.), quando l’argomento della conversazione sottende un cambiamento comportamentale.

Il Colloquio Motivazionale si basa su un paradigma di pensiero che permette di aiutare la persona a cambiare i propri comportamenti disfunzionali. È un metodo che consente di “agganciare” la motivazione della persona, per rinforzarla e sostenerla in un clima empatico e non giudicante. Il Colloquio Motivazionale, storicamente sperimentato nel campo delle dipendenze patologiche, è ora sempre più utilizzato in svariati contesti dove l’aiuto consista in un impegnativo cambiamento di stili di vita, abitudini e, in generale, di comportamenti. Il Colloquio Motivazionale è utilizzato con efficacia con adolescenti e giovani adulti e, negli ultimi tempi, la pubblicazione di testi relativi alle sue applicazioni nell’ambito scolastico ha dato un nuovo impulso alle ricerche sull’efficacia del metodo nelle relazioni con gli adolescenti.

 

Relatori: Valerio Quercia

Valerio

Quercia

3. Cosa farò da grande? Il futuro professionale oltre gli stereotipi di genere

 

Stereotipi e rappresentazioni di genere, ancora oggi, condizionano le scelte scolastiche e accademiche di ragazzi e ragazze, le quali si riverberano poi sul futuro professionale e personale di ciascuno/a di loro e sulla società nel suo complesso. Il simposio focalizzerà l’attenzione sul fenomeno della “segregazione formativa”, ancora poco indagato in Italia, che consiste in una suddivisione sessista – insita nel nostro ordinamento scolastico – che conduce gli alunni dei due sessi a convogliare, gli uni verso indirizzi considerati “maschili” (materie tecnico-scientifiche), e le altre verso indirizzi “femminili” (materie umanistiche, con particolare riferimento agli ambiti dell’educazione e della cura). Talvolta, però, in questo sistema così ordinato accadono degli imprevisti che intaccano la rigidità di questi schemi precostituiti: ci sono infatti ragazze che si addentrano in percorsi socialmente ritenuti “maschili” e, dall’altra, ragazzi che si introducono in percorsi socialmente considerati come “femminili”.

Nel simposio verranno riportati i risultati di una ricerca qualitativa condotta su un campione di studentesse e studenti universitari che hanno fatto delle scelte anticonformiste, ancora oggi considerate come “coraggiose” e “diverse”, quando invece andrebbero ricomprese nella normalità. Le riflessioni educative che verranno proposte mireranno a delineare nuove piste per un orientamento consapevole, sulla base dei propri reali interessi, curiosità e desideri: fuori dalle cosiddette “gabbie di genere”.

 

Relatori: Irene Biemmi , Silvia Leonelli

Irene

Biemmi

Silvia

Leonelli

4. Prima sessione Buone Prassi

 

Presiede la sessione:

Eleonora Venturini (Edizioni Centro Studi Erickson)

 

  • Sopravvivere all'adolescenza

Lorenzo Barbagli e Antonella Artiaco (Studio Barbagli, Studio di pedagogia e consulenza familiare, Arezzo)

  • Ogni re ha bisogno di un Timon: gruppi per famiglie di sostegno

Milena Foglia, Lucia Mandorlini, Mara Camarda, Silvia Lillini, Marika di Prodi (Servizi alla Persona, Macerata)

  • Basta prepotenze! Alfabetizzazione emotiva per prevenire bullismo e cyber bullismo

Emilia Filosa (Associazione Italiana Formatori, Roma)

  • W L’amore: progetti e materiali per l'educazione affettiva e sessuale

Paola Marmocchi (Regione Emilia Romagna) e Eleonora Strazzari (Azienda USL, Bologna)

  • L’attività fisica quotidiana come processo di inclusione degli adolescenti portatori e non portatori di handicap

Roseline Ricco e Andrea Catizone (Family Smile, Roma)

  • Punto e accapo! Ricerca azione sulla dispersione scolastica presso il CIOF di Urbino

Sara Giammattei (Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione, Urbino)

  • Senza interruzioni

Ilaria Capponi, Debora Siliquini, Marco Di Ruscio (Cooperativa Sociale Lella 2001 onlus, Grottammare)

  • L'aula studio. Un spazio per condividere l'esperienza studiosa per adolescenti.

Elena Nobile (Centro Train de Vie, Padova)

2. “Si cambia storia”. Laboratorio di teatro dell’oppresso per la gestione dei conflitti tra e con gli adolescenti

 

Come gestire i conflitti tra adolescenti o con gli adolescenti? Quali sono le situazioni più ricorrenti di conflitto? Cosa funziona e cosa è da evitare?
Con alcune tecniche di teatro dell’oppresso, accessibili a tutti/e, esploreremo queste e altre domande in modo piacevole e creativo.
Esercizi e giochi cooperativi avvieranno una riflessione dinamica sul tema e consentiranno di allenarci a gestire dinamiche di gruppo e/o conflittuali. Usando il teatro immagine creeremo “statue umane” per raccontare e condividere storie ed esperienze vissute dai/dalle partecipanti, analizzando insieme le situazioni più frequenti e irrisolte di conflitto con gli adolescenti. Con la tecnica del teatro forum avvieremo una ricerca collettiva sulle possibili strategie d’intervento: i/le partecipanti potranno sperimentare direttamente in scena idee e strumenti per la trasformazione dei conflitti, verificandone l'efficacia, le conseguenze, possibili rischi e opportunità, in un’atmosfera protetta e divertente.

 

Relatori: Claudia Signoretti

Claudia

Signoretti

QT2. Sensation seeking, trasgressione e avventura: che cosa rappresenta l’attrazione per il rischio degli adolescenti?

 

Introduce e coordina: Paola Panarese (Sapienza Università di Roma)

 

  • Qual è l’esperienza e la percezione del rischio e del limite negli adolescenti in relazione ai giochi pericolosi? Cosa emerge dal dibattito pubblico e dalle ricerche sociali?

           Stefania Parisi (Sapienza Università di Roma)

 

  • Sensation seeking e mondo digitale: il comportamento online degli adolescenti è sempre un rischio e una trasgressione o è anche un’opportunità?

           Simone Mulargia (Sapienza Università di Roma)

 

Relatori: Paola Panarese , Simone Mulargia , Stefania Parisi

Paola

Panarese

Simone

Mulargia

Stefania

Parisi

5. Educazione Emotiva a scuola e in famiglia. Come comunicare e gestire le proprie emozioni per prevenire il disagio in adolescenza

 

L’Educazione Emotiva è un approccio educativo orientato a sviluppare e potenziare l’intelligenza emotiva nei bambini e nei ragazzi. L’O.M.S. stabilisce a questo proposito che la migliore strategia educativa è quella improntata al potenziamento delle abilità personali attraverso attività pratiche che aiutino i bambini a svilupparle. Tra queste abilità, l’empatia e la capacità di gestire le proprie emozioni, rivestono un ruolo importante per il benessere dell’individuo e costituiscono un fattore protettivo contro lo strutturarsi di problematiche psicologiche e comportamentali. Il simposio è destinato a docenti e genitori ai quali verrà presentata una panoramica sul disagio adolescenziale che caratterizza le nuove generazioni, con particolare riferimento alla ricerca scientifica attuale per sfatare i luoghi comuni.

Verranno proposte delle strategie educative pratiche che consentano di attivare canali di comunicazione positiva fra adolescenti e adulti con l’obiettivo di insegnare loro l’espressione emotiva e l’acquisizione di abilità empatiche.

 

Relatori: Francesca Mencaroni

Francesca

Mencaroni

6. Hikikomori e adolescenza: l’autoreclusione come fuga dal giudizio e dalla competizione sociale

 

Il termine giapponese hikikomori significa letteralmente “stare in disparte” e viene utilizzato per riferirsi a coloro che si isolano dal mondo sociale per mesi e anni, autorecludendosi nella propria abitazione e tagliando ogni contatto diretto con l’esterno. Si tratta soprattutto di giovani maschi, fragili a livello relazionale e ipercritici nei confronti di una società nella quale arrivano a non riconoscersi più come parte integrante. In Giappone tale fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti, con oltre mezzo milione di casi accertati, ma i numeri crescono in tutte le nazioni economicamente sviluppate, tra cui l’Italia, dove si stima vi siano centinaia di migliaia di casi. In molti accusano le nuove tecnologie, ma la principale causa di questo fenomeno è da ricercare nella crescente competizione sociale che caratterizza la società moderna. Nonostante la sua diffusione, il fenomeno è tuttavia ancora poco conosciuto e coloro che ne soffrono si sentono spesso soli e incompresi.

Il simposio mira a far luce sul fenomeno dei giovani hikikomori in Italia, proponendo ai partecipanti un approfondimento su strumenti e risorse adeguate all’intervento, sia con gli adolescenti sia con i loro genitori.

 

Relatori: Jonathan Lisci , Marco Crepaldi , Silvia Travaglini

Jonathan

Lisci

Marco

Crepaldi

Silvia

Travaglini

7. Giovani, adolescenti e social: hate speech e media education

 

Il fenomeno di “incitamento all’odio” o “discorso d’odio” (hate speech) indica tutti quei contenuti che esprimono odio e intolleranza nei confronti di una persona o di un gruppo, sulla base di una qualsiasi discriminazione (razziale, etnica, religiosa, di genere o di orientamento sessuale, di disabilità, ecc.). Questo è un terreno fertile per l’innescarsi di reazioni violente, a catena, dove i soggetti maggiormente esposti sono proprio i giovani e gli adolescenti. La strada da percorrere per contrastare questa deriva è quella di sostenere tutti i luoghi e i modi perché nasca un “noi”, puntando sulla partecipazione costruttiva e attiva di tutti nella società, senza esclusioni. Occorre riempire quei vuoti, rispetto al legittimo bisogno di appartenenza, arricchendo il catalogo delle identità possibili offerte dalla società.

Ma in quale modo?

Durante il simposio verrà presentato il progetto #SilenceHate, sperimentato in diverse scuole secondarie italiane, con il quale si è cercato di favorire situazioni educative in cui gli adolescenti potessero trovare le parole per raccontarsi, vivendo un’esperienza di riconoscimento gli uni negli altri. Il progetto risponde quindi alle esigenze di scuole e insegnanti di trovare idee, attività didattiche e materiali per affrontare l’hate speech con i propri studenti, attraverso l’educazione ai media e l’utilizzo di metodologie collaborative tra ragazzi e ragazze.

 

Relatori: Alessandra Falconi

Alessandra

Falconi

8. Seconda sessione Buone Prassi

 

Presiede la sessione:

Eleonora Venturini (Edizioni Centro Studi Erickson)

 

  • Progetto "Fuori..Classe": una buona prassi di co-costruzione di percorsi significativi per fronteggiare e prevenire la dispersione scolastica.

Matteo Calliari, Debora Pederzolli, Luciana Paganini (Progetto 92, Trento), Lorenza Bertoldi, Vallì Mosele e Nicoletta Poli (Servizio Attività Sociali del Comune di Trento)

  • Neuroeducazione: come neuroscienze e intelligenza emotiva cambiano la gestione della classe

Caterina Pisano (ITIS Cannizzaro, Rho)

  • Progetto Adolescenza: accompagnare il cambiamento. Esperienza scolastica pedagogica con preadolescenti e adolescenti

Fanny Mion (Pedagogista clinico, Colle Umberto)

  • La collaborazione tra scuola, servizi sociali e servizi socio-sanitari per la presa in carico condivisa dei minori con Bisogni Educativi Speciali. Costruzione di una comunità di pratica

Beatrice Blasutig, Elena Vuattolo (Istituto Comprensivo di Cividale del Friuli), Serena Bon (Servizio Sociale dell’Ambito Territoriale del Natisone, Cividale del Friuli), Gianluca Daffi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Spedali Civili di Brescia)

  • Piccoli attori crescono. Creatività e prevenzione in adolescenza attraverso il Teatro Integrato

Alessandra Ranucci, Annarita Lanzara (Cooperativa Lithodora, Cava Dè Tirreni) e Amina Bisogno (Sipintegrazioni, Casoria)

  • Adolescenti demotivati: motivare allo studio attraverso la Psicologia positiva e la Pedarchitettura

Rosa Stornaiuolo (Dirigente scolastica MIUR, Portici)

  • Ragazze tiranne, ragazze suddite: l’aggressività femminile tra i banchi di scuola

Barbara Felisio (Psicologa - Psicoterapeuta, Caserta)

3. “Si cambia storia”. Laboratorio di teatro dell’oppresso per la gestione dei conflitti tra e con gli adolescenti

 

Come gestire i conflitti tra adolescenti o con gli adolescenti? Quali sono le situazioni più ricorrenti di conflitto? Cosa funziona e cosa è da evitare?
Con alcune tecniche di teatro dell’oppresso, accessibili a tutti/e, esploreremo queste e altre domande in modo piacevole e creativo.
Esercizi e giochi cooperativi avvieranno una riflessione dinamica sul tema e consentiranno di allenarci a gestire dinamiche di gruppo e/o conflittuali. Usando il teatro immagine creeremo “statue umane” per raccontare e condividere storie ed esperienze vissute dai/dalle partecipanti, analizzando insieme le situazioni più frequenti e irrisolte di conflitto con gli adolescenti. Con la tecnica del teatro forum avvieremo una ricerca collettiva sulle possibili strategie d’intervento: i/le partecipanti potranno sperimentare direttamente in scena idee e strumenti per la trasformazione dei conflitti, verificandone l'efficacia, le conseguenze, possibili rischi e opportunità, in un’atmosfera protetta e divertente.

 

Relatori: Claudia Signoretti

Claudia

Signoretti

QT3. Amori digitali: come ha cambiato la rete il modo di vivere le emozioni e le relazioni?

 

Introduce e coordina: Laura Pulici (Edizioni Centro Studi Erickson, Trento)

 

  • Relazioni sentimentali e social media: cos’è cambiato per i giovani d’oggi rispetto al passato?

Mauro Cristoforetti (Cooperativa E.D.I. Onlus e referente scuole per Generazioni Connesse)

 

  • Nell’epoca di internet e del narcisismo il sesso interessa ancora agli adolescenti? E che relazione esiste tra selfie, sexting e sessualità?

Matteo Lancini (Presidente Fondazione Minotauro, Milano)

 

  • Pratiche digitali e culture sessuali giovanili: quale rapporto?

Cosimo Marco Scarcelli (Istituto Universitario Salesiano di Venezia)

 

Relatori: Cosimo Marco Scarcelli , Matteo Lancini , Laura Pulici , Mauro Cristoforetti

Cosimo Marco

Scarcelli

Matteo

Lancini

Laura

Pulici

Mauro

Cristoforetti

9. L’importanza della comprensione dei Disturbi Alimentari in adolescenza dall’esordio della malattia alle implicazioni per il trattamento

 

In età evolutiva i problemi legati all’alimentazione e alla nutrizione si manifestano in maniera frequente e possono costituire quadri clinici estremamente variabili. La sopravvalutazione della forma e del peso corporeo rappresenta il nucleo centrale della psicopatologia dei disturbi alimentari ma questa si intreccia, come documentato da solide evidenze, con altri sintomi fondamentali come le difficoltà personali e interpersonali, la bassa autostima ma anche con sintomi psichiatrici quali l’ansia e la depressione. Anche se esistono forti relazioni tra questi sintomi, allo stato attuale non è stabilito quali siano i tassi di prevalenza e incidenza di ansia e depressione in bambini e adolescenti con un Disturbo Alimentare, né quale sintomo d’esordio sia preponderante. L’analisi del nostro campione clinico ci ha permesso di studiare le caratteristiche associate ai Disturbi Alimentari, sia quelli ad esordio più precoce come il Disturbo dell’Alimentazione Evitante- Restrittivo che quelli ad esordio generalmente più tardivo, come l’Anoressia Nervosa.

Durante il simposio si discuterà della complessità della sintomatologia associata ai Disturbi Alimentari, sottolineando come la presa in carico dei pazienti deve essere quanto più incentrata sui vari aspetti di vita e non focalizzata solo sul recupero ponderale. Inoltre, verrà presentato un modello innovativo di trattamento evidence-based dei Disturbi Alimentari, sviluppato proprio per gli adolescenti.  

Relatori: Pierandrea Salvo , Valeria Zanna , Riccardo Dalle Grave

Pierandrea

Salvo

Valeria

Zanna

Riccardo

Dalle Grave

10. Bullismo e cyberbullismo: mediazione e peer education per affrontarli in classe

 

La tutela della dignità della persona di minore età e la promozione del suo benessere rappresentano inderogabili finalità educative che si concretizzano anche nella prevenzione e nel contrasto di tutte le condotte di prevaricazione tra pari sia nell’ambiente in cui vive, sia in quello digitale. Uno sguardo alla normativa nazionale e al diritto internazionale ci orienta nel riconoscere a bambini e adolescenti i diritti alla partecipazione nel custodire la propria sicurezza e al protagonismo nella ricerca identitaria individuale e collettiva.

Durante il simposio, partendo da una panoramica sulle raccomandazioni europee e sulla legislazione scolastica italiana e presentando alcune esperienze di progetti rivolti agli insegnanti e svolte attraverso l’uso di metodologie di mediazione scolastica e di peer education, si delineeranno percorsi efficaci di gestione di conflitti, ostilità e prepotenze, dentro e fuori la scuola, e riflessioni sull’importanza di un uso consapevole della rete e dei media digitali.

Relatori: Ersilia Menesini , Mariangela D'Ambrosio , Rebecca Papa , Elena Ferrara

Ersilia

Menesini

Mariangela

D'Ambrosio

Rebecca

Papa

Elena

Ferrara

11. Altro che sballo! Giovani e adolescenti di fronte alla fatica di essere se stessi fra usi e consumi problematici di sostanze

 

A fronte di dati che dimostrano come il consumo di sostanze psicotrope, legali e illegali, rappresenti l’emersione di una pulsione societaria profonda, i decisori politici e i media preferiscono evocare l’emergenza droga, spesso declinata come devianza giovanile. 

L’attuale mercato della droga italiano si caratterizza per un’ampia varietà di droghe disponibili ma, rispetto ai consumi e alle dipendenze degli anni ’90, siamo in presenza di altro. Le droghe hanno assunto un altro compito nella società odierna e un altro ruolo per le persone e i giovani. Per molti ragazzi, le sostanze psicotrope svolgono il ruolo di un farmaco, autoprescritto e autosomministrato. La presenza della depressione come patologia, di massa e societaria, rappresenta uno dei possibili fattori esplicativi della straordinaria diffusione dei consumi di droghe in Europa e in Italia; ma le varie forme di tali consumi, non necessariamente dipendenze, e l’estrema varietà dei gruppi sociali coinvolti, costringono a non dare facili risposte e soluzioni altrettanto superficiali.  

Analizzando i dati attuali provenienti dalla ricerca, il simposio offrirà spunti di riflessione e strumenti per interpretare il complesso fenomeno dei consumi di sostanze psicotrope da parte degli adolescenti, con un approfondimento particolare rispetto all’utilizzo di eroina, oggi ancora diffuso tra giovani e giovanissimi, e all’aggancio precoce degli adolescenti con problemi di abuso o dipendenza verso una progettualità terapeutico-riabilitativa. Durante il simposio si affronterà, inoltre, la questione della presa in carico residenziale di giovani con problemi di dipendenza.

Relatori: Claudio Cippitelli , Simone Feder , Salvatore Giancane

Claudio

Cippitelli

Simone

Feder

Salvatore

Giancane

12. I giovani nel lavoro di comunità: prevenire comportamenti a rischio e favorire la partecipazione

 

Oggi i ragazzi sono chiamati ad una grande sfida: crescere, realizzarsi, maturare in una realtà sempre più complessa e frammentata che tende ad escluderli, piuttosto che a sostenerli in questo difficile percorso. Talvolta gli adulti che dovrebbe essere per loro figure di riferimento - genitori, educatori, insegnanti – faticano nel supportarli, a volte per la complessità del compito o talvolta a causa di pregiudizi, differenze di linguaggio o distanza culturale. Questa mancanza di relazione e la delicata fase di vita in cui si trovano portano con sé un grande senso di solitudine e disorientamento che rischia di sfociare in comportamenti devianti, quali il consumo di sostanze stupefacenti, l’abuso di alcol, l’autolesionismo o la trasgressione di regole. Lavorare con i ragazzi in progetti sociali di comunità significa favorirne un’inclusione attiva nel contesto d’appartenenza, coinvolgendoli già nella fase di ideazione e pianificazioni di attività rivolte a loro, alle loro famiglie e al quartiere in cui vivono. Attraverso questo processo, i ragazzi imparano a prendersi cura degli Altri e dell’ambiente e, allo stesso tempo, la comunità impara a conoscerli e ne facilita il percorso di crescita, aiutandoli ad esprimere le proprie capacità, emozioni e risorse per metterle a disposizione della collettività. 

Alcuni ragazzi, protagonisti di percorsi partecipati, attraverso i loro racconti, accompagneranno i partecipanti nel conoscere i propri vissuti, le difficoltà del quotidiano e le nuove consapevolezze cui sono giunti grazie al coinvolgimento in progetti di comunità.

 

Relatori: Chiara Panciroli , Luigi Cardillo , Franco Laho

Chiara

Panciroli

Luigi

Cardillo

Franco

Laho

4. “Si cambia storia”. Laboratorio di teatro dell’oppresso per la gestione dei conflitti tra e con gli adolescenti

 

Come gestire i conflitti tra adolescenti o con gli adolescenti? Quali sono le situazioni più ricorrenti di conflitto? Cosa funziona e cosa è da evitare?
Con alcune tecniche di teatro dell’oppresso, accessibili a tutti/e, esploreremo queste e altre domande in modo piacevole e creativo.
Esercizi e giochi cooperativi avvieranno una riflessione dinamica sul tema e consentiranno di allenarci a gestire dinamiche di gruppo e/o conflittuali. Usando il teatro immagine creeremo “statue umane” per raccontare e condividere storie ed esperienze vissute dai/dalle partecipanti, analizzando insieme le situazioni più frequenti e irrisolte di conflitto con gli adolescenti. Con la tecnica del teatro forum avvieremo una ricerca collettiva sulle possibili strategie d’intervento: i/le partecipanti potranno sperimentare direttamente in scena idee e strumenti per la trasformazione dei conflitti, verificandone l'efficacia, le conseguenze, possibili rischi e opportunità, in un’atmosfera protetta e divertente.

 

Relatori: Claudia Signoretti

Claudia

Signoretti

QT4. Disimpegno o attivismo: ai giovani d'oggi interessa il mondo di domani?

 

Introduce e coordina: Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson, Trento)

 

  • Orfani di futuro? Dentro quali immaginari utopici e distopici prendono forma le partecipazioni giovanili?

Vincenza Pellegrino (Università di Parma)

 

  • Giovani esclusi, marginalizzati e in conflitto: come trasformare uno stigma in motore di cambiamento sociale?  

Alessia Mefalopulos (Ricercatrice Iprs e Progetto Promise)

 

  • Da militanza ad attivismo: com’è cambiato il volontariato e l’associazionismo per i giovani di oggi?

Stefano Laffi (Sociologo, Codici Onlus, Milano)

 

Relatori: Stefano Laffi , Vincenza Pellegrino , Angela Cattoni , Alessia Mefalopulos

Stefano

Laffi

Vincenza

Pellegrino

Angela

Cattoni

Alessia

Mefalopulos

13. La solitudine di una generazione in rete: dipendenze da internet e presa in carico del ritiro sociale

 

I modelli educativi familiari, sociali e mediatici sostengono una precocizzazione dell’infanzia che rende straordinariamente complesso il passaggio adolescenziale, oggi molto meno caratterizzato da significati trasgressivi e atteggiamenti oppositivi. La contestazione generazionale è ai minimi termini, mentre aumentano i segnali di un disagio che deriva dal profondo senso di inadeguatezza personale e dalla solitudine, proprie di una generazione cresciuta con aspettative talmente elevate da apparire irraggiungibili. Cyberbullismo, sexting e gioco d’azzardo sono solo alcune delle manifestazioni della crisi giovanile odierna che transitano on line. Tra tutte si impone il ritiro sociale, una forma di auto ricovero che, contemporaneamente, esprime il dolore e un primo tentativo di risolverlo.

A partire dall’esperienza maturata negli ultimi quindici anni con queste forme di sofferenza, il simposio si focalizza sull’inquadramento e il trattamento del ritiro sociale e fornisce indicazioni su cosa fare per prevenire le dipendenze da internet in adolescenza.    

 

Relatori: Matteo Lancini

Matteo

Lancini

14. Identità di genere e orientamento sessuale: la sfida per costruire una comunità inclusiva per ogni adolescente

 

Parlare di affettività in adolescenza significa innanzitutto partire da un vocabolario condiviso e dalla familiarità con i concetti chiave di sesso, genere, orientamento affettivo, eteronormatività, intersessualità, coming out, omonegatività, minority stress. Per creare un clima accogliente nei confronti di ogni adolescente, qualunque sia il suo orientamento affettivo, è indispensabile che le figure educative valorizzino il potere positivo e trasformativo del proprio ruolo formativo.

Con l’obiettivo di sviluppare comunità inclusive nei diversi contesti educativi e formativi, verranno fornite alle/ai partecipanti delle strategie per una comunicazione efficace con gli/le adolescenti centrando il focus sulle questioni di genere e sulle tematiche LGBTQIA. Infine, si sperimenterà una lezione “tipo” estrapolata da percorsi di educazione all’affettività in adolescenza per vedere come si possano applicare alcune delle buone prassi descritte.

 

Relatori: Marta Fossati

Marta

Fossati

15. Fare i conti con la morte in adolescenza: intervento e prevenzione

 

Il pensiero della morte è qualcosa che la nostra cultura tende a eludere, sia che si presenti come evenienza traumatica improvvisa, sia che esso appaia nella forma della propensione al suicidio. Eppure l’adolescenza è proprio il periodo nel quale, per la prima volta, l’uomo riflette in modo articolato sulla possibilità che la sua esistenza abbia un limite, sul fatto che il proprio corpo contenga un meccanismo che lo porterà a fermarsi. La morte viene vissuta dagli adolescenti come una sfida ma anche come qualcosa che è molto difficile integrare nella propria esperienza di vita. Quando ogni altra alternativa sembra venire meno, si pensa alla propria morte come a una soluzione, alla via d’uscita di fronte a un ostacolo insormontabile e si medita a lungo il proprio suicidio. In realtà, il pensiero della morte costituisce uno dei compiti evolutivi a cui i giovani devono dedicare le proprie energie.

Le domande che rimangono inespresse, a cui invece sarebbe opportuno cercare una risposta sono: in che modo possiamo aiutare gli adolescenti a collocare all’interno di schemi mentali adeguati il pensiero della morte? Quale intervento possiamo attuare in quei casi di soggetti a rischio?

 

Relatori: Antonio Piotti

Antonio

Piotti

16. Il gioco come azione educativa con gli adolescenti

 

Platone ha detto: “Si può scoprire di più di una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione”. Il metodo che verrà presentato è nato dalla passione per il gioco, da tavolo e di ruolo, e dalla riflessione in merito alle potenzialità di esso in ambito educativo e didattico. I giochi da tavolo e di ruolo sono strumenti utili per intervenire sulle life skills, a patto che essi siano collocati in una cornice di riflessione critica, da parte di operatori esperti e formati che siano in grado di creare uno spazio di incontro tra i bisogni dei destinatari e le potenzialità e peculiarità dello strumento ludico.

Partendo da un’introduzione teorica sulla nascita dei giochi da tavolo e di ruolo, si parlerà: delle competenze da esso sviluppate, delle dinamiche relazionali su cui i giochi agiscono e delle potenzialità di esso in ambito educativo e didattico. Saranno infine riportate alcune tipologie di attività ludico-educativa, per mostrare l’applicazione pratica del metodo oggetto del simposio.

 

Relatori: Andrea Ligabue , Barbara Bussoli , Arianna Rivi

Andrea

Ligabue

Barbara

Bussoli

Arianna

Rivi

È un Paese per giovani? Una fotografia dell'Italia di oggi

Relatori: Alessandro Rosina

Alessandro

Rosina

Adolescenti oggi tra promesse di onnipotenza e vissuto di impotenza

Relatori: Miguel Benasayag

Miguel

Benasayag

Cutting e social media: aspetti neuropsichiatrici dell’autolesionismo in adolescenza

Relatori: Stefano Vicari

Stefano

Vicari

Così ho scritto il mio destino - Testimonianza

Relatori: Franco Laho

Franco

Laho