Relatore/Relatrice


Pietro Muratori

IRCCS Fondazione Stella Maris e Università di Pisa

Psicologo e psicoterapeuta. È formatore italiano ufficiale per il metodo Coping Power. Ha ricevuto questo titolo dal Prof. John Lochman (University of Alabama) con cui collabora da molti anni. È psicologo clinico e ricercatore presso IRCCS Fondazione Stella Maris. La sua attività clinica e di ricerca ruota attorno al trattamento ed alla prevenzione dei comportamenti aggressivi nei bambini e negli adolescenti. 
È docente presso l'Università di Pisa nei corsi di laurea di Psicologia e di Scienze della Formazione. Insegna presso la Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva.

Attività


WS26. Coping Power e Mindfulness nei programmi didattici della scuola primaria

Il programma Coping Power Scuola, ormai ampiamente diffuso nelle scuole dell’intero territorio italiano, è un percorso svolto all’interno delle classi per educare a gestire le emozioni e le relazioni sociali, con l’obiettivo primario di ridurre e contenere i comportamenti problematici, stimolando le abilità pro-sociali e cooperative. Nella sua nuova versione, il modello integra anche alcune pratiche di Mindfulness al fine di potenziare in bambini e bambine abilità quali l’attenzione sostenuta, la consapevolezza delle proprie emozioni e delle proprie sensazioni nonché la compassione per sé e per gli altri. Il workshop ha la finalità di presentare un programma di prevenzione che unisce le strategie di Coping Power alle pratiche basate sulla Mindfulness e sulla self-compassion, inserendole all’interno della programmazione didattica della scuola primaria. Infine, verranno presentate alcune delle attività svolte in classe, con l’esecuzione dal vivo di alcuni brani musicali inseriti nel programma.

 

Relatori: Iacopo Bertacchi , Consuelo Giuli , Pietro Muratori

Iacopo

Bertacchi

Consuelo

Giuli

Pietro

Muratori

WS41. Specialità e normalità in dialogo...Disturbi del comportamento: strategie per la gestione dei comportamenti oppositivo-provocatori e la regolazione delle emozioni

Il comportamento oppositivo è parte di una traiettoria di sviluppo tipica poiché costituisce una delle espressioni della volontà di autonomia da parte di bambini e bambine. Nello sviluppo tipico il comportamento oppositivo ha, quindi, la funzione di ricercare l'autonomia e la propria identità: in questi casi il bambino o la bambina si oppone alle regole, viste come una limitazione alla sua volontà di esplorare. Quando ciò non avviene e questa tendenza all'ostilità diventa cronica, compaiono anche difficoltà per quanto riguarda l'adattamento, le relazioni familiari e più tardi quelle sociali con il gruppo dei pari. Tali difficoltà sono legate ai quadri clinici denominati disturbi del comportamento con cui si descrivono bambini, bambine, ragazzi e ragazze che mostrano difficoltà a regolare le loro emozioni, nonché scarso rispetto delle regole date da insegnanti e genitori. Il workshop, accanto alla dimensione del fare, darà spazio anche alla dimensione del non-fare, provando a raggiungere un duplice obiettivo. Il primo obiettivo è quello di ragionare su come si manifestano i principali comportamenti oppositivi in classe, presentando alcune delle strategie che gli insegnanti possono mettere in campo per gestire efficacemente le situazioni più difficili. Il secondo obiettivo è quello di riflettere sulle emozioni che possono prendere il sopravvento anche nell'insegnante più motivato ed esperto ogni qualvolta un alunno/un’alunna mette in atto uno dei comportamenti sopra descritti, mostrando modalità di rispondere in modo fermo e accogliente, coltivando la consapevolezza di sé, per inserire uno spazio fra il comportamento dell'alunno e l'azione dell'adulto.

 

Relatori: Pietro Muratori , Gianluca Daffi

Pietro

Muratori

Gianluca

Daffi