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Pubblicato il17/12/2018 22pagine
Le azioni di orientamento possono avere una concreta ricaduta nella misura in cui riescono a rompere le cornici interpretative esistenti per ricostruirne di nuove e più efficaci. In questo senso, non è sufficiente agire solo sul piano cognitivo-razionale, ma è necessario intervenire sulla dimensione affettivo-emotiva. L’orientamento è quindi un processo personale, che si sviluppa spontaneamente in tutti i contesti sociali, ma che può essere sinergicamente supportato dall’azione della scuola, come ambiente privilegiato che conduce gradualmente il bambino e l’adolescente ad affrontare processi di scelta e di ridefinizione dei propri modelli mentali e schemi interpretativi. In una situazione sociale in cui la scuola ha assunto un ruolo di particolare peso nel processo educativo e di crescita dei ragazzi, essa è orientativa non solo e non tanto per i contenuti che fa apprendere ma, soprattutto, per come li fa apprendere, per il clima psicologico e culturale in cui l’apprendimento avviene. Per rendere in grado gli alunni di orientarsi verso un progetto di vita consapevole, è importante progettare processi di apprendimento che sviluppino:
Il contributo prende in considerazione ciò che può fare realisticamente la scuola per promuovere il successo formativo in modo da contrastare l’abbandono scolastico.
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